- notizie del giorno (19 settembre) –
a cura di Paolo De Gregorio
-Meglio falliti che in mano ai banditi!
Se dovessimo misurare quel 60% dei consensi millantato da Berlusconi, fra i lavoratori dell’Alitalia, il boato di liberazione alla notizia del fallimento della trattativa con il CAI è pieno di disprezzo per la cordata di approfittatori tirata su dal Cavaliere.
Personalmente continuo a pensare che il fallimento dell’Alitalia è responsabilità di partiti, sindacati, lavoratori, che si sono approfittati scaricando le perdite di gestione sulle spalle del bilancio dello Stato. Ma il fallimento deve essere preceduto da un’asta che il commissario Fantozzi è obbligato a proporre a chi volesse eventualmente acquistare Alitalia.Solo nel caso che nessuno la volesse, si possono iniziare le procedure fallimentari.
Sempre meglio della soluzione CAI, in cui gli amici di Berlusconi si prendevano la parte attiva di Alitalia e scaricavano debiti ed esuberi sulle spalle dei contribuenti, spacciandolo per un favore fatto agli italiani.
-Se avete qualche dubbio sul come si forma “l’opinione pubblica” e in particolare come si arriva al pensiero unico di matrice berlusconiana, in cui tutto è merce e tutto si vende e si compra, ecco chi ha portato all’onore delle cronache “l’appello” di Raffaella Fico, che metteva all’asta la sua verginità per la modica cifra di un milione di Euro: sono stati proprio prima la rivista “Chi”, del gruppo Mondatori di proprietà del Cavaliere, e poi mercoledì (in fascia protetta) in una intervista su Canale 5 di proprietà dello stesso.
Le proteste dei genitori e dell’Osservatorio sui Diritti dei minori non contano nulla, e come al solito il Vaticano, così rigoroso contro i diritti dei conviventi, si distrae quando si tratta di criticare organi di stampa di proprietà del Presidente del consiglio.
L’omertà è servita.
-Il ministro Tremonti, con la solita spocchia che lo caratterizza, ha concesso a noi miseri mortali il suo punto di vista sulla “globalizzazione”, affermando in sostanza che lui aveva previsto tutto, che gli organismi di controllo internazionale sulle attività finanziarie non hanno funzionato, che la crisi è “sistemica”, che d’ora in poi sarà decisivo l’intervento della mano pubblica, e dunque la globalizzazione selvaggia, come la conosciamo noi, è finita.
Naturalmente non ci spiega, visto che lui aveva capito tutto, perché non ha allarmato le banche per non fargli comprare i titoli Usa responsabili della crisi, e non ci spiega una strategia alternativa alla globalizzazione.
Paolo De Gregorio