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| Crisi greca | |
| | Autore | Messaggio |
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Razumichin
Numero di messaggi : 67 Data d'iscrizione : 05.05.07
| Titolo: Crisi greca Gio Giu 16 2011, 20:44 | |
| "Aiuti" usurai --> tagli, svendite, tasse. Con Atene in rivolta (terzo sciopero generale quest'anno) contro il pacchetto aggiuntivo di misure d'austerità, contro il ricatto speculativo euroatlantico di Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale. Uscire dall'euro e dalla UE, uscire dalla NATO, riprendersi la sovranità. Ad Atene come a Roma come ovunque.
E intanto NATO ed Esercito Europeo si addestrano in operazioni contro il nemico interno, per reprimere manifestazioni e ribellioni popolari http://es.contrainfo.espiv.net/2011/02/06/ejercicios-militares-de-represion-de-manifestaciones-en-el-marco-de-la-otan-y-el-ejercito-europeo/ | |
| | | Admin Admin
Numero di messaggi : 438 Data d'iscrizione : 21.03.07
| Titolo: Re: Crisi greca Dom Giu 19 2011, 11:40 | |
| Grecia. Dopo lo sciopero generale del 15 giugno Yorgos Papandreu, primo ministro greco "socialista", insiste: non c'è alternativa alle richieste (usuraie, ndr) del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e dell'Unione Europea. Bisogna tagliare per 78mila milioni di euro entro il 2015. Alle misure già adottate (inclusive di vendita di territorio nazionale, come alcune isole), ora è necessario rilanciare –dice– con chiusura di imprese pubbliche e privatizzazioni di altre, licenziamenti, riduzioni di salari e stipendi per chi mantiene il lavoro, incremento delle imposte. Il governo perde pezzi, ma Papandreu ha chiesto ai suoi compagni del Pasok di non abbandonarlo e ha detto che bisogna andare avanti nell'applicare le ulteriori usuraie condizioni euroatlantiche che sono giunte per ricevere finanziamenti finalizzati al pagamento del debito. Allo stato il Pasok ha un'esigua maggioranza (155 deputati su 300) dopo le ultime dimissioni dal suo gruppo parlamentare. La portavoce del FMI, Caroline Atkinson, ha ribadito ieri (16 giugno) che gli aiuti alla Grecia « sono condizionati all'adozione delle riforme» già comunicate alle autorità di Atene. La situazione greca allarma pure i paesi cosiddetti « periferici», come Portogallo (ieri il governo ha ribadito la sua disponibilità ad adempiere ai suoi impegni finanziari), Spagna e anche Italia ( in tal senso, vedi https://indipendenza.forumattivo.it/t629-federalismo-e-svendita-dei-beni-pubblici e anche https://indipendenza.forumattivo.it/t544-dietro-la-crisi-del-debito-greco ). E intanto NATO ed Esercito Europeo si addestrano in operazioni contro il nemico interno, per reprimere manifestazioni e ribellioni popolari ( http://es.contrainfo.espiv.net/2011/02/06/ejercicios-militares-de-represion-de-manifestaciones-en-el-marco-de-la-otan-y-el-ejercito-europeo/ ). Con Atene in rivolta contro il pacchetto aggiuntivo di misure d'austerità, contro il ricatto speculativo euroatlantico di Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale. Uscire dall'euro e dalla UE, uscire dalla NATO, riprendersi la sovranità. Ad Atene come a Roma come ovunque. P.S. Sui “come” e i “perché” della crisi greca, una crisi indotta, leggi qui (dal sito www.rivistaindipendenza.org) : http://www.rivistaindipendenza.org/Teoria%20nazionalitaria/Grecia.htm Indipendenza 17 giugno 2011 | |
| | | Hoffa
Numero di messaggi : 181 Età : 51 Localisation : Italia Data d'iscrizione : 01.10.10
| Titolo: Re: Crisi greca Lun Giu 20 2011, 11:31 | |
| La Grecia, l'Irlanda, il Portogallo, la Spagna e forse anche l'Italia andrà a fare compagnia a questi paesi se non ci svegliamo. | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Stanno stringendo il cappio sulla Grecia Lun Giu 20 2011, 23:50 | |
| Stanno stringendo il cappio sulla Grecia Solo se vi sarà l'approvazione del parlamento greco al durissimo piano di austerità previsto dagli accordi con la "trojka" FMI-BCE-Commissione Europea, inclusivo del mastodontico programma di privatizzazioni che dovrebbe fruttare (alla speculazione transnazionale) 50 miliardi di euro, ci sarà l'ok UE-FMI alla 5/a tranche di prestiti (pari a 12 miliardi di euro, dei 110 complessivi) e a nuovi " aiuti" (in una logica usuraia!) quantificabili tra i 90 e i 120 miliardi. Misure da protettorato coloniale per un risanamento finanziario provocato da oligarchie e mercati finanziari transnazionali, dalle dinamiche d'ingresso nell'Unione Europea e dalle connivenze subalterne dei ceti dirigenti (di centrodestra e di centrosinistra) avvicendatisi in Grecia. Funzionari euroatlantici ipotizzano che, se queste severe condizioni saranno applicate, la Grecia potrebbe ricorrere ad una ristrutturazione " soft", ossia ad un allungamento della durata dei prestiti in scadenza nei prossimi due anni. Si tratterebbe di un processo " volontario" (testuale!!), in cui gli investitori accetterebbero di scambiare i propri titoli con altri con scadenze più lontane e termini più accomodanti (cioè tassi di interesse più alto, tanto per cominciare). Insomma, intanto si chiede ad un paese di svenarsi e di prostrarsi, e poi gli si dà la prospettiva di attaccarsi a delle flebo a tempo indeterminato. Detto altrimenti, intanto faranno del paese una colonia che dovrà accettare di tutto, quindi, se ciò avverrà, formalmente la 'risolleveranno' quel tanto che basta... Allo stesso tempo la Grecia sta fungendo da monito per gli altri paesi dell'Unione, a partire da quelli cosiddetti PIIGS termine spregiativo (in inglese " pigs" significa maiali) utilizzato da giornalisti economici per lo più di lingua inglese per riferirsi a paesi dell'Unione Europea (oltre alla Grecia, Portogallo, Irlanda, Italia, Spagna) in cattive (secondo i parametri neoliberisti) situazioni finanziarie. Da notare che il via libera del Parlamento greco dovrà arrivare prima del 3 luglio prossimo, data in cui i ministri delle Finanze della zona euro si incontreranno in riunione straordinaria per decidere le sorti di Atene. La data del 3 luglio non è casuale. Di lì a poco vanno in scadenza i bond quinquennali emessi il 24 maggio 2006 per oltre 10 miliardi di euro che per Atene saranno insolvibili in mancanza di liquidità. Sullo sfondo il monito lanciato dal presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, in un'intervista al giornale tedesco Süddeutsche Zeitung: " Il fallimento della Grecia potrebbe contagiare il Portogallo e l'Irlanda e a causa del loro elevato debito pubblico anche il Belgio e l'Italia, prima della Spagna". Proprio il giorno prima, il 17 giugno sera, l'agenzia di rating Moody's ha collocato il rating Aa2 dell'Italia sotto revisione in vista di un possibile (ulteriore) declassamento (" downgrade"). | |
| | | Hoffa
Numero di messaggi : 181 Età : 51 Localisation : Italia Data d'iscrizione : 01.10.10
| Titolo: Re: Crisi greca Sab Giu 25 2011, 14:19 | |
| Mi chiedo a chi toccherà dopo. | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: Crisi greca Mer Giu 29 2011, 09:58 | |
| Unione (USA)Europea: o la Grecia si piega, o la mandiamo in fallimento Ancora scontri e ancora scioperi di massa (48 ore) in Grecia contro il nuovo piano monetarista di lacrime e sangue, di tagli e di privatizzazioni/svendite, di ulteriori riforme neoliberiste e di riduzione del paese a protettorato euroamericano. In piazza dipendenti del settore pubblico e quelli del settore privato. Obiettivo è indurre il Parlamento a respingere l'approvazione del Programma Economico a Medio Termine, varato dal governo "socialista" del Pasok su indicazioni delle oligarchie finanziarie euroatlantiche della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Le quali, tramite Olli Rehn, commissario europeo per gli affari economici e monetari, hanno ribadito il loro ultimatum usuraio: sì al Piano o " immediato fallimento" del paese. Solo con la sua approvazione, infatti, Unione Europea e FMI procederanno all'erogazione della quinta tranche da 12 miliardi del prestito da 110 miliardi di euro concesso nel maggio del 2010. Altre opzioni non esistono: " non c'è un piano B per evitare il default (fallimento, ndr)", avverte minaccioso Rehn. Ad Atene non si gioca solo il futuro della Grecia, ma anche quello di tutti i paesi europei e alcuni (Spagna, Portogallo, Irlanda, Italia) prima di altri. E quanto avverrà in Grecia avrà un impatto anche sull'economia mondiale. E' importante diffondere consapevolezza sulle cause di questa crisi. Gli ideologi imperiali della globalizzazione atlantica parlano di spese allegre ed assistenzialismo del governo. L'intento è quello di far ricadere le responsabilità esclusivamente sulle autorità politiche greche. Il classico gioco, per chi sta in regìa, di scaricare sulla manovalanza oneri e responsabilità. " La realtà è che i Paesi dell’Unione Monetaria Europa sono finiti in una trappola mortale perché hanno abbandonato le loro valute sovrane per un euro controllato dalla BCE, e dunque i loro deficit possono essere finanziati solamente con altro debito, gravato da interesse". Su questo ed altro di collegato, rinviamo a: http://www.rivistaindipendenza.org/Teoria%20nazionalitaria/Grecia.htm ( www.rivistaindipendenza.org ) | |
| | | sankara
Numero di messaggi : 416 Data d'iscrizione : 14.04.07
| Titolo: Re: Crisi greca Dom Ott 02 2011, 15:15 | |
| In arrivo, in Grecia, maxi licenziamenti nel settore pubblico. Si dà ad oggi, in serata, da parte del governo in riunione straordinaria, l'annuncio del piano per l'avvio dei pesanti licenziamenti nella pubblica amministrazione che Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale richiedono per sbloccare i "nuovi aiuti". La richiesta è parte del pacchetto di riforme da tempo preteso da questi organismi euroatlantici per -dicono- "evitare la bancarotta" del Paese. Atene ha promesso di introdurre nuove tasse, ridurre i salari dei dipendenti pubblici del 20% e contrarre il numero degli statali di un quinto entro il 2015. E l'Italia è incamminata verso analoghi scenari. | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: Crisi greca Mer Set 19 2012, 21:24 | |
| Non si fermano saccheggio e colonizzazione euroatlantica in Grecia. Emissari dell'Unione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale condizionano ulteriori 31 miliardi di euro di prestito al taglio di 12 miliardi per stipendi, pensioni, ospedali ed altre spese sociali. Si tratterebbe, tra l'altro, di un prestito che consentirebbe al Paese di sopravvivere solo per pochi mesi. Dopodiché servirà un altro prestito che comporterà ulteriori richieste spoliatrici. Il voto del parlamento greco è previsto per la prossima settimana.
Peraltro, e ciò riguarda diversi Stati del continente europeo asserviti all'euroatlantismo, i Trattati "Fiscal Compact" e "M.E.S.", di recente servilmente recepiti alla chetichella anche in Italia, concorreranno all'estensione del 'copione greco' altrove, con Spagna ed Italia, in particolare, già in scia.
L'alternativa è tra abbassare la testa o lottare per riconquistare la sovranità, cogliendo l'opportunità storica di cambiare in profondità il modello sociale dominante. | |
| | | sankara
Numero di messaggi : 416 Data d'iscrizione : 14.04.07
| Titolo: Re: Crisi greca Dom Set 23 2012, 15:46 | |
| ''Il buco nel bilancio dello Stato della Grecia è più grande di quanto previsto'', quasi raddoppiato rispetto alla stima precedente. Lo scrive oggi il settimanale tedesco Der Spiegel, sulla base del ''risultato preliminare'' di un rapporto messo a punto dalla Troika euroatlantica UE-BCE-FMI). | |
| | | sankara
Numero di messaggi : 416 Data d'iscrizione : 14.04.07
| Titolo: Re: Crisi greca Mar Apr 30 2013, 22:17 | |
| Grecia, l’austerity dell’Unione Europea minaccia i basilari i diritti umani. Una missione di esperti delle Nazioni Unite ha sottolineato che le politiche della “trojka” Commissione UE – Banca Centrale Europea – Fondo Monetario Internazionale implementate dal servile governo ellenico stanno mettendo a rischio la tenuta dei diritti umani.
A causa di inasprimenti fiscali e tagli alla spesa crescono disoccupazione, povertà e numero dei senza tetto; sanità sempre più inaccessibile; costi dei servizi pubblici destinati a crescere inesorabilmente con le previste privatizzazioni. Preoccupano inoltre le sempre più numerose aggressioni verso gli immigrati. Gli esperti dell’ONU auspicano dunque una fine della rigida austerità e via libera a politiche di spesa finalizzate ad investimenti che rivitalizzino consumi interni ed occupazione.
http://www.west-info.eu/it/dove-lausterity-impoverisce-i-diritti/ http://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=13272&LangID=E | |
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