In nome del federalismo demaniale, cresce di giorno in giorno l'elenco dei beni dello Stato da regalare agli enti locali (innanzitutto i Comuni, ma anche Province e Regioni) per monetizzarli. Da parti delle Dolomiti all'intera isola di S. Stefano, sino al mercato di Porta Portese e all'intero Idroscalo a Roma, da San Pietro in Vincoli alla facoltà di Ingegneria della Sapienza, al faro di Mattinata sul Gargano, passando per ex aeroporti, palazzi storici, immobili vari, cinema, parchi, acquedotti come quello di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, eccetera.
Tutto per l'abbattimento del debito pubblico. Un debito pubblico di cui la quasi totalità degli italiani ignora (non è informata) cause e dinamiche che l'alimentano, e che cresce pressoché constantemente, nonostante le idrovore (tasse e balzelli diretti ed indiretti, aumento dei costi dei servizi, riduzioni di spesa sociale, ecc.) che centrodestra e centrosinistra in drammatica e servile continuità reiterano dissipando risorse, peggiorando le condizioni di vita del popolo italiano, acuendo la sudditanza atlantica di questo paese.