Ho letto con curiosita' l'intervista a Bersani.
L'intervistatore introduce il concetto delle partite IVA finte e Bersani le conferma.
Sono tornato con la memoria alla legge sull'IVA del 1968.
L'IVA sostitui' l'IGE, l'imposta generale sulle entrate.
L'IVA invece e' basata sul valore aggiunto alla merce gezza o lavorata.
Era un concetto nuovo rispetto all'imposta sul passaggio di denaro.
Era il riconoscimento della dignita' autonoma del lavoro.
Negli anni subito successivi, passo passo, la classe operaia raggiungeva, inconsapevolmente, traguardi sempre piu' alti:
- le 40 ore, cioe' la settimana di meno di 4 giorni :2 riposi su 7 giorni);
- lo Statuto dei lavoratori;
- le pensioni baby;
- fino a 1 mese di malattia immaginaria retribuita;
- cure sanitarie dalla culla alla bara;
- ecc.
Concessioni interessate, perche' contemporaneamente la controparte passava all'attacco.
Le leggi tutelavano il lavoratore non il lavoro, ma intanto l'assenteista era la dimostrazione della svogliatezza innata dell'operaio.
La letteratura che denunciava il regime sovietico viene fraintesa: non viene raccolto il grido di disperazione contro la Nomenklatura, ma si preferisce criminalizzare il Comunismo.
Un decennio piu' tardi in Italia il regime DC raggiunge l'apice della corruzione e del malgoverno coinvolgendo i socialisti.
Tanto basta per scatenare "intellettuali organici", cosi' definiti da Gramsci, contro le conquiste ottenute dopo 100 anni di lotte operaie.
Le industrie pubbliche sono privatizzate e il patrimonio immobiliare cartolarizzato.
Capitolo Tangentopoli: Di Pietro, che non ha cultura socialista, commette l'errore di non garantirsi la serieta' e l'onesta' dei politici subentranti ai corrotti.
Entrano in gioco personaggi peggiori, che si appropriano della "res publica".
Si stravolge il mercato del lavoro e arrivano le partite IVA finte.
In Parlamento abbiamo la farsa della Democrazia e cosi' in tutti i parlamentini collegati dalle Regioni, Provincie, Comuni fino alle assemblee di Condominio.
Ecc.
2000snlp
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