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| sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza | |
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+8sankara Ros kamo tadiottof Admin Razumichin masilich alekos18 12 partecipanti | |
Autore | Messaggio |
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alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Dal genocidio a Gaza alla manipolazione delle coscienze Lun Gen 05 2009, 15:02 | |
| I palestinesi subiscono l'occupazione israeliana da decenni e legittimo è il diritto alla difesa, il diritto di resistenza. Se i mezzi pacifici non fungono (peraltro messi in atto, ad esempio, durante la prima Intifada, senza alcun risultato), è assolutamente legittimo ricorrere a strumenti militari. Le vicende di questi giorni a Gaza hanno inizio nel gennaio 2006, quando Hamas vince democraticamente le elezioni. Da quel momento, su Gaza, è calato un blocco da parte di Israele, USA ed Unione Europea, ed ogni atto veniva compiuto per determinare la caduta del governo legittimamente eletto. Via via il blocco è diventato embargo e poi assedio, riducendo la popolazione di Gaza, ancor più di prima, alla miseria e alla fame.
Tutto ciò Israele l'ha accompagnato, nella piena connivenza della sedicente "comunità internazionale", con una costante politica di omicidi mirati e di raid stragisti (con vittime in genere fra i civili) violando a più riprese la tregua che aveva sottoscritto. A questo Hamas ha risposto con lanci di razzi in genere fatti in casa dal valore essenzialmente simbolico, data la loro scarsissima capacità distruttiva. La mattanza di circa una decina di palestinesi, ai primi di novembre, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha indotto Hamas, alla scadenza della tregua, a minacciare la ripresa delle ostilità. Questo è servito a Israele come pretesto per l'inizio dell'attuale, e ancora più di prima, sistematica mattanza.
Non è senza significato che, nelle cronache di questi ultimi otto-nove giorni, ai 500 morti palestinesi e quasi 3mila feriti si contrappongano 5 morti israeliani e qualche ferito lieve. Già i numeri smentiscono l’immagine d’Israele come "vittima" costretta a reagire. Ciò su cui inviterei ad una discussione è l'impressionante vittoria mediatica ottenuta da Israele. La tesi che è ormai passata fra l’opinione pubblica italiana (non considero quella –trasversale e scontata– della subalterna classe di politicanti nostrani) è che la responsabilità della crisi di Gaza sia riconducibile esclusivamente ad Hamas, che questa sia un’organizzazione "terroristica" e che Israele, anche se forse esagera un po’ nella sua reazione, abbia ogni diritto di difendersi. Una riflessione al riguardo mi sembra doverosa. Si tratta di un atteggiamento che è frutto certamente di un'assiduo battage mediatico manipolatorio, ma con il quale bisognerà fare i conti, oggi su Gaza domani su altro, che è necessario cogliere, capire, per attrezzarsi a fronteggiarlo, contrastarlo, rovesciarlo, ripristinando verità politiche indispensabili nella lotta culturale e politica. | |
| | | masilich
Numero di messaggi : 16 Età : 59 Data d'iscrizione : 02.08.08
| Titolo: hudna Lun Gen 05 2009, 23:34 | |
| Subject: HUDNA.
Non ho un'opinione sui fatti.Gaza sotto assedio.Bombardata. Attacchi di terra, di cielo......certo, Hamas ha scelto la strada della guerra da tempo....Per loro, una tregua è un' hudna.http://archiviostorico.corriere.it/2003/giugno/28/hudna_Maometto_co_0_030628036.shtml ...di fatto, l'hudna si divide in due tronconi.....quella a prospettiva breve, "diciamo 50 anni", in cui ,i militi si dichiarano poco possibilisti a giungere a compromessi....devono preparare il terreno alle generazioni a venire e per loro, la Palestina è "dar el islam"http://cronologia.leonardo.it/biogra2/jihad.htm quidi, terra per compiere la jihad...."lo sforzo", un'insieme di azionipacifiche e non che farebbero di ogni uono un musulmano retto....gli jihadisti dell'hudna "escatologica", ( io la chiamo così)....prevedono la redenzione di Palestina anche entro 500 anni...( per Palestina, i fondamentalisti intendono la zona "dall'acqua all'acqua" e cioè dal fiume Giordano al mare.....( pensate a come è fatta la bandiera israeliana....il Maghen David sta tra due strisce blu.....) http://it.wikipedia.org/wiki/Maghen_DavidIn poche parole, Hamas, le brigate Ezzedin al Qassam, la Jihad e i vari bracci armati di Fatah o Tanzim, stanno conducendo una lotta senza quartiere, dove si mettono in coto vite umane di civili, specie donne, vecchi e bambini.....talvolta operatori e cooperatori internazionali....per una striscia di terra contesa dai tempi del mandato britannico.Che Hamas abbia evidentemente delle implicazioni antisemite, nel uo agire è fuori d'ogni dubbio. Che ci sia, secondo Pacifici, il parvenu del sionismo nostrano, lo sterminio degli ebrei, non solo israeliani....è probabile....Una domanda sorge spontanea a chi scrive: com'è che nasce l'integralismo islamico tra gli arabi più laici del mondo? Com'è che dalla prima Intifada , Hamas raccoglie consensi e anzi, viene meno adi suoi intenti sunniti e si "sciitizza", seguendo più l'esempio di Hezbollah, che delle Brigate Al-Aqsa? Si dice che coloro checombattono a Gaza, siano veterani dell'Iraq, che siano stati addestrati dall'Iran....Di sicuro, "il partito di Dio" li sostiene e non solo perchè nei campi profughi libanesi vivono generazioni di palestinesi....memori di Sabra e Chatilahttp://it.wikipedia.org/wiki/Sabra_e_Shatilao di Tal el zaatar....http://en.wikipedia.org/wiki/Tel_al-Zaatar_Massacre....la comunità palestinese è mutata, gli equilibri interni pure.....e dopo 60 anni, l'esasperazione dei figli per l'incapacità dei padri e dei capi è montata al punto che Israele è il cancro da estirpare, il demone, l'entità sionista, ( termine, in realtà scomparso solo dai documenti dell'OLP)....ma come dice Amira Hass, "i palestinesi identificano gli ebrei con i soldati"...http://it.wikipedia.org/wiki/Amira_Hasshttp://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=6866e, alla fine, Hamas ha buon gioco con queste percezioni.....del resto, in Palestina, il fatto che si abbini Al Qaeda, Saddam Hussein, L'Islam, gli Shabab, la Jihd, in un calderone pseudorivoluzionario è il portato dell'eredità lasciata dai potenti della Terra, che hanno alimentato il conflitto mediorientale per i loro scopi destabilizzanti, per le loro "uerre a distanza"....Contano i fatti, non i propositi....possnoessere tutti razzisti, i capi palestinesi e questo disgusta chi scrive, possono essere tutti dei reazionari, macellai, omofobi, sessuofobi, adoratori dell'"Imam nascoto", tanto caro alla tradizione sciita....Tutto quello che si vuole...Intanto a Gaza, stavolta, sottolineo STAVOLTA!....mentre scrivo, siamo già a 600 morti e 2300 feriti....Qualcuno dice che la conta delle vittime e la sproporzioni, se esibite, sono demagogiche e pretestuose....Ricordate la campagna israeliane per UN SOLO SOLDATO RAPITO? http://it.wikipedia.org/wiki/Gilad_ShalitOgnuno piange i propri morti, la demonizzazione reciproca ha vinto.GIORGIO MASILI. | |
| | | Razumichin
Numero di messaggi : 67 Data d'iscrizione : 05.05.07
| Titolo: manipolazione delle coscienze Mar Gen 06 2009, 14:55 | |
| Indubbiamente è molto preoccupante che sia passata la tesi di una risposta israeliana alla rottura della tregua. E' questo, ormai, il leit motiv che apre ogni intevento/discussione su radio e televisioni sul genocidio di Gaza. Al di là di opinioni estreme rivoltanti e vergognose, fuori da ogni logica e realtà, come, ad esempio, il commento di Gasparri '''Non ci può essere tregua in Medio Oriente se i terroristi non smettono di massacrare la popolazione israeliana", una "difesa eccesiva" da parte di israele (come per la guerra in Libano del 206) è ciò che viene percepito e creduto.
Altrettanto preoccupante è la pressoché totale assenza di analisi o dibattiti su come è nato lo stato di Israele -basterebbe leggere il libro di Ilan Pappe "La pulizia etnica della Palestina" per farsene un'idea precisa, sostenuta da fatti certi- mentre si ripete, nel migliore dei casi, la giaculatoria dei due popoli per due Stati, fermo restando che quello palestinese deve essere al massimo il 'bantustan' della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Ven Gen 09 2009, 16:36 | |
| Integro quanto scrivi, Razumichin, con considerazioni rivolte ad interlocutori possibili, sottoposti al battage massmediatico di manipolazione sui fatti di Gaza.
In termini astrattamente umanitari, per i più pare ragionevole un cessate-il-fuoco purchessia. Ma il punto è capire perché si è arrivati a questa aggressione senza precedenti a Gaza; altrimenti, detta cessazione sarebbe solo un qualcosa di momentaneo e di illusorio.
Israele si preparava ad attaccare Gaza già da due anni, dalla vittoria elettorale di Hamas giudicata anche in "Occidente", da voci non certo filo-Hamas, tra le più regolari e democratiche. Un duro colpo per Israele, dopo anni di servile e condiscendente dirigenza palestinese di al-Fatah ad inconcludenti e truffaldini "negoziati di pace". Nel Negev le autorità israeliane hanno fatto costruire una Gaza-city per prepararsi a combattere casa per casa contro i palestinesi. La tregua che reggeva non è stata quindi prorogata da Hamas, a fronte del ripetuto non rispetto di Israele: blocco di Gaza e omicidi mirati, innanzitutto, con l'escalation raggiunta ai primi di novembre con circa una decina di palestinesi uccisi.
I lanci sporadici di razzi erano un monito ad Israele a rispettare la tregua. Che, per i suoi obiettivi di pulizia etnica ed apartheid per chi rimane nel campo di concentramento di Gaza, dopo aver lavorato invano per un crollo interno di Hamas, ha deciso l'attacco. Con un pretesto, come in tutte le aggressioni nella Storia. Per piegare Gaza in un bantustan docile e sottomesso, come in Cisgiordania.
Hamas (piaccia o meno il suo islamismo) sta sostenendo una lotta di dignità e di diritto ad una vita degna di essere vissuta. Nonostante morti ed embargo, ha un consenso popolare altissimo. Per il ritiro della macchina da guerra israeliana, l'abolizione dell'assedio sulla Striscia e la riapertura permanente dei valichi, specie quello di Rafah. Condizioni della tregua che avrebbe dovuto rispettare Israele. Un cessate-il-fuoco purchessia ripristinerebbe l'indifferenza e le connivenze della sedicente "comunità internazionale" al lento genocidio che subiscono i palestinesi. Ecco perché Gaza resiste. Non mettiamo sullo stesso piano (oppressori ed aggressori (Israeliani) con aggrediti ed oppressi (Palestinesi)... | |
| | | Admin Admin
Numero di messaggi : 438 Data d'iscrizione : 21.03.07
| Titolo: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Dom Gen 11 2009, 16:21 | |
| Controinformazione e Resistenza eventi, commenti, analisi dal / sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza (23 dicembre 2008 - 10 gennaio 2009) su www.rivistaindipendenza.org Se Auschwitz, al pari di Hiroshima, è stato il simbolo degli orrori del XX° secolo, Gaza vanta con Falluja (Iraq) ottime credenziali per assurgere ad emblema delle atrocità del XXI°. Nella «prigione a cielo aperto» di Gaza (28, 30 dicembre, 4, 6, 7 gennaio), ad una situazione già drammatica a causa del "blocco" –che ha ulteriormente inasprito l’occupazione israeliana, nodo di fondo insoluto della questione palestinese (28, 30 dicembre, 3, 8 gennaio)– si sono aggiunti i bombardamenti. Questo è parte di un piano secondo alcuni ideato da tempo (6, 8 gennaio) per sottomettere una volta per tutte la popolazione locale (8 gennaio) se non addirittura promuovere l’ennesima "pulizia etnica", il fondamento dello Stato d’Israele (23 dicembre) che, al di là dei ritriti slogan sul "processo di pace" (30 dicembre), mira solo a ripulire dagli arabi la terra di Palestina per "riunire" l’inesistente "popolo ebraico" (24, 26 dicembre). I bombardamenti israeliani, «illegali» e «crimini contro l’umanità» anche per l’ONU (27 dicembre, 9 gennaio), stanno causando una carneficina di donne, vecchi e bambini, oltre alla distruzione di campi profughi, infrastrutture sanitarie, scuole, moschee, palazzi interi (28, 30, 31 dicembre, 2, 3, 7 e 8 gennaio). Dal fosforo bianco ai nuovi ordigni "Dense inert metal explosive" (5, 7, 8 e 9 gennaio), Israele non risparmia l’uso di armi proibite dalle convenzioni internazionali e dagli effetti terrificanti. Ma tutto è permesso all’"unica democrazia del Medio Oriente", unica davvero in tema di menzogne (29 dicembre, 4 gennaio)! Impunità garantita, grazie al sostegno degli USA (10 gennaio) e alla condiscendenza del cosiddetto "Occidente", tra cui non mancano di distinguersi, per servilismo, il governo Berlusconi ed i mass media di casa nostra. Si ha un’idea delle morti, delle mutilazioni e delle distruzioni provocati quotidianamente dai bombardamenti? Si dia un’occhiata a questo video ed a quelli collegati, veri e propri documentari dalla Striscia: https://www.youtube.com/watch?v=d5KyhllGXiE&feature=related. Tutto questo non dice ancora tutto di quel che sta avvenendo a Gaza. Ci sono una popolazione ed una resistenza che si mostrano indomite all’aggressione e nient'affatto disposte a piegarsi. Soprattutto in questi tremendi giorni Gaza rappresenta il Davide provvisto di pochi mezzi che eroicamente fronteggia il vile Golia sionista, tanto spietato e vigliacco nel massacrare dall’alto civili inermi (1 gennaio) quanto in difficoltà nel fronteggiare gli scontri corpo a corpo sul terreno di battaglia (2, 10 gennaio). Gaza incarna oggi i valori universali ed eterni della solidarietà e della resistenza popolare, assurge a simbolo della lotta per la tutela della propria libertà e dignità e per una vita degna di essere vissuta, lotta che approverebbe persino il "non violento" Mahatma Gandhi (26 dicembre). Le autorità israeliane pensavano che, massacrando con i bombardamenti, sarebbero riusciti a vincere nel più breve tempo possibile (30 dicembre). La loro cieca furia assassina sta producendo invece un rafforzamento della resistenza palestinese (2, 3 gennaio), oggi incarnata dal movimento «apparentemente religioso» (1 gennaio) di Hamas, che proprio grazie ai bombardamenti sta incrementando la propria popolarità a Gaza ed in Cisgiordania (30, 31 dicembre, 2, 9 gennaio) oltre che nel mondo arabo (29 dicembre, 3, 8, 9 gennaio). Dal notiziario (stavolta concentrato solo sui fatti di Gaza, sulla Palestina) riteniamo importante richiamare la notizia che segue, nonostante sia espressione di una larghissima minoranza: 10 gennaio. Ascolta, Israele! Stefano Nahmad, della Rete degli ebrei contro l’occupazione, scrive una lettera ai massacratori sionisti, pubblicata su il Manifesto di ieri: «hai fatto una strage di bambini e hai dato la colpa ai loro genitori dicendo che li hanno usati come scudi. Non so pensare a nulla di più infame (…) li hai chiusi ermeticamente in un territorio, e hai iniziato ad ammazzarli con le armi più sofisticate, carri armati indistruttibili, elicotteri avveniristici, rischiarando di notte il cielo come se fosse giorno, per colpirli meglio. Ma 688 morti palestinesi e 4 israeliani non sono una vittoria, sono una sconfitta per te e per l'umanità intera». Nahmad, ricordando che anche la sua famiglia ha subito le persecuzioni naziste, proclama di rinnegare lo Stato di Israele. «Io oggi sono palestinese. Io sto dalla parte del popolo palestinese e della sua eroica resistenza. Io sto con l'eroica resistenza delle donne palestinesi che hanno continuato a fare bambine e bambini palestinesi nei campi profughi, nei villaggi tagliati a metà dai muri che tu hai costruito, nei villaggi a cui hai sradicato gli ulivi, rubato la terra. Sto con le migliaia di palestinesi chiusi nelle tue prigioni per aver fatto resistenza al tuo piano di annessione (…) Ascolta Israele, ascolta questi nomi: Deir Yassin, Tel al-Zaatar, Sabra e Chatila, Gaza. Sono alcuni nomi, iscritti nella Storia, che verranno fuori ogni qualvolta si vedrà alla voce: Israele». Leggi tutto su www.rivistaindipendenza.org
Ultima modifica di Admin il Dom Feb 08 2009, 19:56 - modificato 1 volta. | |
| | | tadiottof
Numero di messaggi : 621 Data d'iscrizione : 04.08.08
| Titolo: hamas, ultimi Pellererossa, Dom Gen 11 2009, 16:31 | |
| I Palestinesi sono destinati a perdere, come tutte le colonie. Dal 1960 in poi le colonie sono "indipendenti", purche' abbiano una dirigenza allineata, altrimenti arrivano i Mobutu, Boumedienne ecc., in Africa come in Asia (Suharto; vedi "Il terzo mondo da Bandung a Seattle" del 24/12/2008 in questa sezione) o in America latina (i ton ton di papa' Doc Duvalier) e altri. I colpevoli del genocidio non saranno stati gli Stati Uniti o gli Israeliani, ma l'opinione pubblica mondiale, i benpensanti, i cui nonni, al loro tempo, hanno facilitato l'affermazione del fascismo e del nazismo. I qualunquisti non hanno bisogno di leggere gli articoli, si fermano al titolo, perche' sanno gia' tutto. 2000snlp | |
| | | kamo
Numero di messaggi : 271 Data d'iscrizione : 10.05.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Dom Gen 11 2009, 16:48 | |
| Ottimo lavoro, davvero un ottimo lavoro. Complimenti | |
| | | tadiottof
Numero di messaggi : 621 Data d'iscrizione : 04.08.08
| Titolo: disinformazione Dom Gen 11 2009, 20:31 | |
| ma sono la RAi e tutte le altre reti e anche i giornali che fanno disinformazione. Purtroppo la controinformazione non ha molta voce e non riesce a farsi sentire. Purtroppo e' venuta meno la sensibilita' del ceto mediobasso, cioe' della massa, ai problemi universali. 2000snlp | |
| | | Razumichin
Numero di messaggi : 67 Data d'iscrizione : 05.05.07
| Titolo: www.palestineremembered.com Dom Gen 11 2009, 21:30 | |
| segnalo quest'ottimo sito: www.palestineremembered.com è in inglese e contiene una miniera di dati, analisi, notizie ed anche molti video interessanti. Certo, riuscire a contrastare l'informazione filo sionista dei telegiornali è un'impresa titanica (ieri, 10 gennaio, il servizio sulla guerra, vera e propria propaganda israeliana, ha ancora una volta superato i limiti della decenza), tuttavia dobbiamo provare a contrastare questa montagna di menzogne. Anch'io come Kamo, considero l'ultimo notiziario, ma anche il lavoro di Indipendenza nel suo complesso, davvero notevole. | |
| | | masilich
Numero di messaggi : 16 Età : 59 Data d'iscrizione : 02.08.08
| Titolo: dov'eravate? Mar Gen 13 2009, 18:25 | |
| Come chiamare, l'ambasciatore israeliano a Roma , Gideon Meir se non moralista, demagogo, ipocrita e pure un po' fascista?In Italia e nel resto del mondo si manifesta contro l'operazione "piombo fuso", contro il massacro di Gaza e magari contro l'impunità di Israele riguardo i crimini commessi in 60 anni verso i palestinesi, i siriani, gli egiziani, i giordani e i libanesi.....si manifesta perchè l'occupazione cessi, perchè lo STATO EBRAICO la pianti di fare il bello e il cattivo tempo, nonostante le risoluzioni ONU e perchè gli ebrei della Dispora la smettano ( certi ebrei, non tutti.....) di considerare Sinagoghe e Centri Culturali, Comunità e quant'altro sia israelita ma non israeliano, territorio sotto giurisdizione del governo di TEL AVIV! Ribadisco TEL AVIV,per gli asinelli, gli stolti e i sionisti, visto che Gerusalemme NON è LA CAPITALE DI ISRAELE, poichè non è stata riconosciuta tale da quasi nessuno stato del pianeta e perchè esiste ancora il nodo da sciogliere sulla presunta spartizione della città, che secondo chi scrive, dovrebbe avere invece uno statuto PARTICOLARE E TRANSNAZIONALE.... Dicevo, lo scalmanato di Meir, peggiore persino dei precedenti Shai Cohen ed Ehud Gol, già ingerenti di loro nelle vicende politiche italiche, ( e nelle vicende giornalistiche....Gol, anni fa attaccò LIBERAZIONE, il quotidiano di Rifondazione Comunista, per una vignetta smaccatamente filopalestinese...) HA URLATO AI MANIFESTANTI PRO PALESTINA..."dove eravate quando c'erano i massacri nel Darfur...? dov'eravate, quando su Israele piovevano migliaia di razzi? questa è chiaramente una manifestazione antisemita!!!!!"A Meir io posso rispondere così: meglio antisemiti, cosa che io non sono, di quelli che vanno a scrivere insulti contro gli ebrei , che disegnano svastiche, celtiche, ecc....ma che non hanno le mani sporche di sangue, ( sono solo dei poveri deficienti, d'accordo....) di tanti bei notabili come lei che invece supportano lo stato responsabile di un'apartheid infinito ( questo è razzismo applicato, Ambasciatore Meir! ), di stragi come Sabra e Chatila, Tel al Zaatar, Jenin,Nablus, Deir Yassin, ecc.....non ho nessun problema a dire che se tutti gli ebrei fossero come Gideon Meir, io sarei un vero antisemita, visto che questo scendiletto del potere, con la bava alla bocca, non sta facendo altro che riproporre lo schema del vittimismo israeliano, allargato da tempo alla Diaspora, considerando i palestinesi e i musulmani, in generali "animali a due gambe, animali parlanti", come fanno i vari Menachem Begin, Meir Khahane, Ariel Sharon, Nathan Sharansky, Shaul Mofaz, Haim Ramon e Avigdor Lieberman....tutti ebrei, nessuno di loro "scheggia impazzita" e tutti convinti della supremazia dell"homo hebraicus"....Chi è ebreo e non la pensa come loro è un "self hating jew" o uno che si è fatto comprare daoi "goym" ( i non ebrei), chi non è ebrei è antisemita ,come minimo e nazista, quando precisa che attacca lo Stato d'Israele e non gli ebrei. Cosa che mi pare legittima, da rivendicare, ( attaccare lo Stato d'Israele) e non vedo perchè si dovrebbe sempre operare un distinguo, ricordando Hamas, Hezbollah, Siria, Iran, ecc...mi risulta che le appena menzionatte entità non abbiano nemmeno la pretesa di essere considerate democratiche, mentre di Israele si di ce, giustamente, che sia uno stato dove vige la democrazia.Avrebbe una strana concezione dell'autodifesa, delle "concessioni" che poi non fa e delle sindromi collettive....tipo, "davide contro golia, ( Golia sarebbe la Palestina?), tipo "la purezza delle armi di TZAHAL"( 200 TESTATE NUCLEARI, ARMI CHIMICHE, BOMBE A GRAPPOLO VIETATE DA TUTTE LE CONVENZIONI....)e i miti fondativi.....quelli della "guerra d'indipendenza" per esempio.....ora....devo parlare del terrorismo islamico, quando metà di esso veniva dai libri paga di Mossad , Cia e compagnia brutta, quando un bel po' di paesi islamici sono stati quasi rasi al suolo dalle "missioni di pace"? Ci stupiamo che 500 milioni di arabi non ne possano più di Israele? Difendiamo l'idifendibile che ruba l'acqua alla popolazioni, alza muri che taglaiano a metà i villaggi, distruggono uliveti centenari, demoliscono case, mutilano donne e bambini? No, signori, anime belle, democratici di ritorno....andate avanti voi, con la vostra equidistanza....io quando sento parlare di diritti negati divento aggressivo e i vari Gideon Meir mi danno solo la conferma che devo continuare a pensare che tra loro e ogni tipo di fascista esistente sulla Terra, non c'è alcuna differenza. E sto parlando di Governi, eserciti, Stati e dei loro lechini e sostenitori. Io vi combatto.. Non accetto accuse dai boia. | |
| | | tadiottof
Numero di messaggi : 621 Data d'iscrizione : 04.08.08
| Titolo: lo trovate nella sezione "cultura" Mar Gen 13 2009, 22:34 | |
| Oggetto: Israele ADNkronos Mer Gen 07 2009, 07:34
-------------------------------------------------------------------------------- Dati geografici dal "Libro dei fatti" ADNkronos
ISRAELE 20.770 kmq superficie 6.199.000 abitanti 120 miliardi di dollari PIL
ITALIA 301.230 kmq 58.903.012 abitanti 1.552 mliardi di dollari PIL
Domanda: come puo' Israele, grande come il Piemonte, piu' o meno con la stessa popolazione e con un PIL che e' meno di un decimo di quello italiano, possedere bombardieri, incrociatori, carriarmati, forse missili con bombe atomiche ecc. senza essere finanziata da Europa e Stati Uniti? Se fosse cosi'. ed e' molto probabile che sia cosi', sarebbe sufficiente, fare come la Russia con l'Ucraina, cioe' sospendere le forniture e la carneficina a Gaza cesserebbe. 2000snlp 7/1/2009
Quindi non e' Israele che fa il bello e brutto tempo, ma i Paesi che la sostengono, che gli pagano l'energia elettrica (se la pagano per i Palestinesi di Gaza, a maggior ragione la pagano a Israele), che gli comprano i pompelmi a prezzi politici, cioe' al doppio del prezzo di mercato ecc. 2000snlp 13/1/2009 | |
| | | masilich
Numero di messaggi : 16 Età : 59 Data d'iscrizione : 02.08.08
| Titolo: no Mer Gen 14 2009, 12:49 | |
| Israele fa il bello e il cattivo tempo, nella regione del Medioriente perchè spesso va contro gli interessi di pezzi importanti di amministrazione americana. Mai sentito parlare di lobby? | |
| | | kamo
Numero di messaggi : 271 Data d'iscrizione : 10.05.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Mer Gen 14 2009, 16:53 | |
| - masilich ha scritto:
- Israele fa il bello e il cattivo tempo, nella regione del Medioriente perchè spesso va contro gli interessi di pezzi importanti di amministrazione americana.
Mai sentito parlare di lobby? Potresti essere più preciso? Hai qualche fatto importante che puoi portare come esempio? Addirittura dici "spesso". Eppure pare proprio che "spesso" sia chi siede alla Casa Bianca a sostenere i governi israeliani nei momenti che contano e a coprirli in ogni modo, anche di fronte ad efferatezze come quelle in corso a Gaza. La tua affermazione mi colpisce molto per questo. Grazie per i chiarimenti che darai. | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Gio Gen 15 2009, 15:26 | |
| Apartheid elettorale per le elezioni del 10 febbraio: arabi (20% in Israele) candidabili solo in liste di partiti ebraici. A Gaza intanto il genocidio continua... Ricordo il corteo di sabato 17 gennaio da piazza Vittoria a porta S. Paolo
partenza: Piazza Vittorio ore 15.30 (vicino la Stazione Termini) percorso: via dello Statuto, via Merulana, Santa Maria Maggiore, via Cavour, via dei Fori Imperiali, Colosseo, via S. Gregorio, Circo Massimo, viale Aventino, Porta S. Paolo (comizio conclusivo) | |
| | | tadiottof
Numero di messaggi : 621 Data d'iscrizione : 04.08.08
| Titolo: Dove hanno sbagliato i Palestinesi di Gaza Ven Gen 16 2009, 09:31 | |
| dovevano scendere nelle strade, riempire le piazze. Ci voleva un'insurrezione, invece sono rimasti tappati in casa. Gli Israeliani non hanno avuto scrupoli a bombardarli e il mondo non ha visto la carneficina. 2000snlp | |
| | | Admin Admin
Numero di messaggi : 438 Data d'iscrizione : 21.03.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Ven Gen 16 2009, 17:13 | |
| Per socializzare una discussione, ancora in corso, avviata da "Indipendenza" su facebook. La si può sviluppare anche qui. Questo il tema: Leggere dissonanze, ad "Anno Zero", sul genocidio a Gaza sfociano in una lite, in tv, tra Annunziata e Santoro. Oggi Fini: superata la decenza. Che ne pensate? LottaContinua Net alle ore 13.56 del 16 gennaio Preferiremmo non commentare le uscite della Annunziata... commetteremmo reato! Quanto a Fini... bisognerebbe rinfrescargli la memoria di quando si batteva per i palestinesi e contro Israele. http://www.grumonevano.com/salvagrumo/images/palestina%20libera%20AG.jpg Antonello Ritella alle ore 14.00 del 16 gennaio che santoro fa bene il suo mestiere Ada Salerno alle ore 14.03 del 16 gennaio Beh...la Annunziata la decenza l'ha superata, o no? :-) per Fini concordo con Lotta Continua Net. Monja Ianni alle ore 14.10 del 16 gennaio Quando vedrò lo stesso sdegno per le posizioni acriticamente filoisraeliane criticherò santoro. Attualmente è l'unico a portare avanti un punto di vista che solo in quanto esistente andrebbe considerato. Ma evidentemente nell'italia del pensiero unico ci si può schierare unicamente a favore del più forte. LottaContinua Net alle ore 14.13 del 16 gennaio non e' l'unico... ma certamente si fa sentire. Rivista Indipendenza alle ore 14.46 del 16 gennaio Ho posto la questione per una doppia ragione che spero di riuscire a far emergere. Innanzitutto il paradosso: Santoro, alla fin fine, esprimeva un disagio "morale", di "coscienza" riferendosi al dramma umanitario di bambini e donne massacrate con armi di sterminio convenzionalmente nemmeno ritenute adeguate dalla cosiddetta "comunità internazionale". Assassinii (genocidio...) pianificati e voluti che sionisti ed accoliti nemmeno considerano. Interrogarsi sulle cause, ricostruire i fatti, comprendere il presente per immaginare e costruire un futuro diverso (il che "dovrebbe" essere proprio della professione giornalistica...) su basi di giustizia e non di una asettica pace che sa di accettazione dell'apartheid e della dipendenza, tutto questo è sostanzialmente mancato ed è generalmente rimosso. Rivista Indipendenza alle ore 14.48 del 16 gennaio Al di là dell'esternazione umanitaria di Santoro (il minimo...), quando si è espresso a suo modo su questioni di questo tipo, si è accodato all'idea della "cattiva" Hamas sanguinaria che lancia razzi. I suoi distinguo vertevano sui limiti per la comunque compresa ed accettata "reazione difensiva" di Israele. Ora, il fatto che Gaza ricordi il ghetto di Varvasia, e che i sionisti ricordino metodi e prassi della nazisteria che fu, non solo è un nodo neanche minimamente posto, ma se ne rovescia un giudizio di merito. Il livello dell'informazione mi sembra che riproponga scenari da anni del nazismo. Ci si interroga come fu possibile allora la sua affermazione. Penso che basti guardare all'oggi, partendo (anche) dal livello dell'informazione. In cui, più che il problema di Berlusconi, emerge in tutta la sua drammaticità il grado della servitù nazionale di questo paese. Secondo me Annunziata e anche lo stesso Santoro ne sono stati a loro modo l'ennesima testimonianza indiretta... Giuseppe Di Meo alle ore 14.52 del 16 gennaio L'Annunziata la detesto da quando il PDS l'aveva posta alla guida del TG3 al posto di Curzi, spacciandola per "comunista". Di recente ha palesato un apprezzamento apologetico della "social card" (!!!). Quella signora si distingue per posizioni politiche antidemocratiche ed è direttrice responsabile di Aspenia, giornale filo-sionista (e per favore non confondiamo semitismo con sionismo!) del Sole 24 ore. E guardate un pò i nomi di coloro che fanno parte dell'Aspen Institute! (continua)
Ultima modifica di Admin il Ven Gen 16 2009, 20:59 - modificato 1 volta. | |
| | | masilich
Numero di messaggi : 16 Età : 59 Data d'iscrizione : 02.08.08
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Ven Gen 16 2009, 18:37 | |
| - kamo ha scritto:
- masilich ha scritto:
- Israele fa il bello e il cattivo tempo, nella regione del Medioriente perchè spesso va contro gli interessi di pezzi importanti di amministrazione americana.
Mai sentito parlare di lobby? Potresti essere più preciso? Hai qualche fatto importante che puoi portare come esempio? Addirittura dici "spesso". Eppure pare proprio che "spesso" sia chi siede alla Casa Bianca a sostenere i governi israeliani nei momenti che contano e a coprirli in ogni modo, anche di fronte ad efferatezze come quelle in corso a Gaza. La tua affermazione mi colpisce molto per questo. Grazie per i chiarimenti che darai. conosci il caso Pollard? e chi pensi che abbia boicottato Camp David? contro la volontà di Clinton? | |
| | | kamo
Numero di messaggi : 271 Data d'iscrizione : 10.05.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Ven Gen 16 2009, 19:21 | |
| - masilich ha scritto:
- kamo ha scritto:
- masilich ha scritto:
- Israele fa il bello e il cattivo tempo, nella regione del Medioriente perchè spesso va contro gli interessi di pezzi importanti di amministrazione americana.
Mai sentito parlare di lobby? Potresti essere più preciso? Hai qualche fatto importante che puoi portare come esempio? Addirittura dici "spesso". Eppure pare proprio che "spesso" sia chi siede alla Casa Bianca a sostenere i governi israeliani nei momenti che contano e a coprirli in ogni modo, anche di fronte ad efferatezze come quelle in corso a Gaza. La tua affermazione mi colpisce molto per questo. Grazie per i chiarimenti che darai. conosci il caso Pollard? e chi pensi che abbia boicottato Camp David? contro la volontà di Clinton? Su Camp David dici quindi che USA e Israele avevano interessi diversi, addirittura confliggenti. Puoi farmi capire meglio? Cosa volevano per i loro interessi? Perché poi dai molto peso al caso Pollard? | |
| | | masilich
Numero di messaggi : 16 Età : 59 Data d'iscrizione : 02.08.08
| Titolo: ........................ Sab Gen 17 2009, 22:28 | |
| - kamo ha scritto:
- masilich ha scritto:
- kamo ha scritto:
- masilich ha scritto:
- Israele fa il bello e il cattivo tempo, nella regione del Medioriente perchè spesso va contro gli interessi di pezzi importanti di amministrazione americana.
Mai sentito parlare di lobby? Potresti essere più preciso? Hai qualche fatto importante che puoi portare come esempio? Addirittura dici "spesso". Eppure pare proprio che "spesso" sia chi siede alla Casa Bianca a sostenere i governi israeliani nei momenti che contano e a coprirli in ogni modo, anche di fronte ad efferatezze come quelle in corso a Gaza. La tua affermazione mi colpisce molto per questo. Grazie per i chiarimenti che darai. conosci il caso Pollard? e chi pensi che abbia boicottato Camp David? contro la volontà di Clinton? Su Camp David dici quindi che USA e Israele avevano interessi diversi, addirittura confliggenti. Puoi farmi capire meglio? Cosa volevano per i loro interessi? Perché poi dai molto peso al caso Pollard? perchè do molto peso al caso Pollard? UN CASO DI SPIONAGGIO DA PARTE DI UN AMERICANO AL SERVIZIO DI iSRAELE? pensi che sia un uncidente di poco conto? i rosenberg finirono sulla sedia elettrica, nel periodo maccartista.....sai che in America girano agenti del Mossad che vengono scoperti, interrogati e rimpatriati? sai che Clinton aveva messo in angolo Rabin per costringerlo a dialogare con Arafat e intanto costruiva insediamenti in Cisgiordnia? sai che il muro l'aveva ideato il premio nobel e che OSLO 1 E 2 vennero ricalcati da Barak per Cmp David all'insaputa di Clinton e che la "generosa offerta" consisteva in un territorio a macchia di lopardo, che le alture del Golan non erano menzionate, che Gerusalemme sarebbe rimasta israeliana e all'Anp sarebbe toccto un sobborgo in cui avrebbero amministrato la nettezza urbana e basta? L'America , nella figura del Copngresso protestò e qualcuno ci rimise il posto.Queste cose non le ho apprese dagli arabi o dai comunisti, ma da quotidiani israeliani, libri scritti da sionisti moderati e osservatori internazionali.....le cose non sono così semplici come appaiono...ricordo che Israele siglò una vera alleanza solo a partire dalla Guerra dello Yom Kippur, grazie a quell'antisemita di Nixon che fornì il famoso "ponte aereo"....antisemita sì....ma accorto... | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Lun Gen 26 2009, 02:04 | |
| Eventi, commenti, analisi dal / sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza (10-22 gennaio 2009) Un notiziario di analisi e di valutazioni di diverse voci, in sintesi. Per contribuire a capire, per fare il punto della situazione, ora che su Gaza i riflettori si stanno spegnendo e si ha interesse a trasmettere alle cosiddette "opinioni pubbliche" un'idea di normalità... Leggi tutto su www.rivistaindipendenza.org | |
| | | Ros
Numero di messaggi : 41 Data d'iscrizione : 05.12.08
| Titolo: TUTTE LE IMMAGINI DALLA PALESTINA SONO FALSE! Mar Feb 03 2009, 16:50 | |
| TUTTE LE IMMAGINI DALLA PALESTINA SONO FALSE! La guerra è la peggior tragedia dell’umanità e i suoi effetti sono catastrofici. Nessuno ne vuol dubitare. Lo scopo di questo articolo, invece, è diverso e duplice: raccontare da un lato come le immagini e le notizie delle guerre in Medio Oriente siano totalmente falsate, truccate, costruite ad arte, riciclate e manipolate dalla propaganda mediatica fondamentalista; e dall’altro come ciò sia arcinoto alle redazioni giornalistiche occidentali ma da esse accettato e, anzi, quasi sempre istigato...
Leggi tutto qui: http://www.moderatamente.com/articolo.asp?val=1 | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Mer Feb 04 2009, 03:45 | |
| - Ros ha scritto:
- TUTTE LE IMMAGINI DALLA PALESTINA SONO FALSE!
La guerra è la peggior tragedia dell’umanità e i suoi effetti sono catastrofici. Nessuno ne vuol dubitare. Lo scopo di questo articolo, invece, è diverso e duplice: raccontare da un lato come le immagini e le notizie delle guerre in Medio Oriente siano totalmente falsate, truccate, costruite ad arte, riciclate e manipolate dalla propaganda mediatica fondamentalista; e dall’altro come ciò sia arcinoto alle redazioni giornalistiche occidentali ma da esse accettato e, anzi, quasi sempre istigato...
Leggi tutto qui: http://www.moderatamente.com/articolo.asp?val=1 Ohibò, Ros, è strabiliante. E se avesse ragione lui? Altro che Grande Fratello, altro che Orwell. Mi chiedo e m'indigno, caro Ros: perché l'estensore dell'articolo di quella rivista che citi, non ha denunciato come parte della Grande Sceneggiata di Hamas anche televisioni e mass media di tutto il mondo? Diffondendo certe immagini, dove si vedevano mattanze di palestinesi e distruzioni, non si sono forse rese complici della Grande Menzogna? Possibile che non hanno visto il trucco? O erano scientemente parte attiva? E perché, poi, quell'articolista non li ha sbugiardati i trucchi di quei corpi maciullati di bambini, di donne, di uomini? Perché non ha sbeffeggiato la loro imperizia di comparse? Non sarà che, sotto sotto, anche lui... Ma senti un po', visto che siamo in tema: si dice niente di quelle bombe al fosforo sulla popolazione palestinese? La cosa mi puzza! Per me, lì, gatta ci cova! Non mi meraviglierei se quei volponi di fondamentalisti abbiano scientemente manipolato immagini di gioiosi fuochi d'artificio di qualche festa paesana colonica, sai, tanto per illuminare la serata! Incredibile Hamas!!! Altro che fantasia al Potere!!!! Altro che Pubblicità Progresso!!!! Ma senti un po', non è che, niente niente, anche Pagliara, quell'inviato RAI che ha svolto il mestiere di giornalista in modo così professionalmente filo-israeliano, pure lui alla fine, sotto sotto, era complice o organico di Hamas quando faceva vedere certe immagini? E quelle testimonianze di funzionari dell'ONU a Gaza, anche quelle e quelli sono da inscriversi in questo Grande Complotto di Hamas? Aaahhh, zitto Ros, che ci sto arrivando: è per questo che Israele ha fatto bombardare scuole, magazzini ed attrezzature sanitarie dell'ONU. Acc..., ora tutto si spiega!! Diavolo, diavolaccio di un Ros... Ma il dubbio che or m'assale, e più mi tormenta, quell'articolo non lo chiarisce: quelli che hanno provato a stanare casa per casa, a Gaza, gli uomini e le donne della Resistenza palestinese e che poi se la sono data a gambe in Israele, erano pure quelle comparse palestinesi, anche loro figuranti della Grande Sceneggiata di Hamas? | |
| | | Ros
Numero di messaggi : 41 Data d'iscrizione : 05.12.08
| Titolo: "Un riservista scrive a un palestinese". Ven Feb 06 2009, 00:33 | |
| Lettera aperta per un abitante di Gaza: Io sono il soldato che ha dormito nella tua casa Da Maariv del 25 Gennaio 2009 "Un riservista scrive a un palestinese".
Ciao, mentre tutto il mondo osserva la distruzione di Gaza, tu torni nella tua casa. È vero, è intatta, ma noterai che qualcuno è stato lì mentre tu non c'eri. Quella persona ero io. Ho pensato molto a quale potrà essere la tua reazione quando rientrerai in casa tua. Cosa proverai quando capirai che i soldati di Tsahal hanno dormito sui tuoi divani, si sono coperti con le tue coperte. Ho immaginato che ciò ti renderà triste e amareggiato. E ti offenderà profondamente sapere dell'ingresso, nello spazio intimo della tua vita, di quelli che sono considerati i tuoi nemici. Sono convinto che mi odi di un odio vero, e che non hai la minima voglia di starmi ad ascoltare. Ma è importante per me scriverti queste cose, nella speranza che tu abbia voglia di ascoltarmi. Ho passato lunghi giorni in casa tua. Ho avvertito la tua presenza e quella della tua famiglia in tutta la casa, ho visto le foto che hai appeso al muro e mi hanno fatto pensare alla mia famiglia. Ho visto i profumi di tua moglie, sul cassettone, e mi hanno fatto pensare a mia moglie. I giochi dei tuoi bambini e i loro libri di inglese. Il tuo computer, con il cordless vicino allo schermo, esattamente come l'ho sistemato anche io, a casa mia. Vorrei che capissi che il disordine che hai trovato in casa tua è dovuto alla nostra ricerca di bombe e di tunnel (che abbiamo trovato in altre case!). Ho tentato di trattare con cura tutto ciò che immaginavo fosse importante per te. Quando abbiamo dovuto spostare la scrivania, ho scollegato i fili del computer e li ho sistemati sul pavimento, esattamente come farei con il mio, e ho coperto il computer con un pezzo stoffa. I vestiti che abbiamo dovuto muovere, spostando gli armadi, ho provato a rimetterli in ordine, ovviamente non come avresti fatto tu, ma almeno in modo da non perdere le cose. Lo so - la grande distruzione, le tracce dei colpi sulle mura, le case dei tuoi vicini trasformate in un mucchio di calcestruzzo e detriti - rendono ridicolo ciò che ti scrivo. Ma comunque, vorrei che tu mi capissi, che ci capissi, e rivolgessi la tua rabbia e le tua critiche nella giusta direzione. Ho deciso di scrivere questa lettera dopo essere stato a casa tua. Vedo che sei intelligente, razionale, alcuni della tua famiglia vanno all'università, i tuoi bambini studiano l'inglese, sei collegato a internet. Non sei stupido, vedi quello che ti succede intorno. Dunque certamente sapevi che dal tuo quartiere sono stati lanciati dei razzi Qassam verso le città israeliane. Come potevi vedere questi lanci e non pensare che un giorno avremmo detto "basta"? Non hai pensato che fosse ingiusto sparare dei razzi sui civili innocenti, gente che come te vuole soltanto vivere una vita normale? Quanto tempo pensavi che saremmo rimasti seduti e in silenzio, senza reagire? E immagino quello che dirai, "non sono io, è Hamas", la mia intuizione mi dice che non sei un loro fan. E se guardi bene la triste realtà in cui vivi, se riesci a non ingannare te stesso, dando tutta la colpa all'occupazione, arriverai alla semplice conclusione che è Hamas il tuo reale nemico. La realtà è così semplice che può capirla anche un bambino: Israele ha lasciato la Striscia di Gaza, evacuato i suoi abitanti e le basi militari. Abbiamo continuato a darvi elettricità e merce, nonostante il ritiro (e questo lo so bene, perché durante i miei giorni di servizio ho dovuto sorvegliare diverse volte i passaggi e ho visto centinaia di camion pieni che entravano ogni giorno nella non-assediata Gaza). Nonostante tutto ciò, inspiegabilmente, irrazionalmente, Hamas ha continuato a sparare razzi sulle città israeliane. Per tre anni siamo stati in silenzio, abbiamo stretto i denti, ma alla fine non abbiamo più potuto sopportare, e siamo entrati nella Striscia e nel tuo quartiere, per allontanare tutti quelli che vogliono ucciderci. È una realtà dolorosa, ma molto semplice da descrivere. Quando concorderai con me sul fatto che Hamas è il tuo nemico, ed è il motivo per cui il tuo popolo è arretrato e in miseria, capirai anche che il cambiamento deve venire da te. So bene che le cose che scrivo sono più facili da dire che da fare, però non vedo un'altra via. Tu, che sei collegato al mondo e ti curi dell'educazione dei tuoi figli, dovresti portare avanti, con i tuoi amici, una resistenza popolare a Hamas. Ti giuro, se gli abitanti di Gaza si fossero preoccupati di costruire strade, scuole, industrie e istituti culturali, invece che di cercare qualcuno a cui dare la colpa di tutto, di contrabbandare armi attraverso i tunnel e infiammare continuamente l'odio per i vicini israeliani, la tua casa non sarebbe stato perquisita, adesso. Se i vostri capi non fossero corrotti e guidati dall'odio per le persone, la tua casa non sarebbe stato messa a soqquadro. Se qualcuno avesse gridato, all'inizio, che non c'erano giustificazioni per sparare razzi sui civili innocenti, io non sarei entrato, da soldato, qui nella tua cucina. "Non abbiamo soldi", mi dirai, ma in realtà avete a disposizione più di quanto si può immaginare. Ancora prima che Hamas prendesse il controllo di Gaza, ai tempi di Yasser Arafat, milioni, se non miliardi di dollari, donati da vari paesi del mondo, sono stati spesi per comprare armi o sono stati depositati nei conti bancari dei vostri capi. I paesi del Golfo, gli Emirati Arabi, vostri fratelli, gente come voi, sono tra i paesi più ricchi del mondo. Se ci fosse stata una qualche solidarietà tra i paesi arabi, e cioè se avessero avuto un qualche interesse a supportare il popolo palestinese, la vostra condizione sarebbe molto diversa. Pensa a Singapore: la superficie di Singapore non è molto più grande di quella della Striscia di Gaza, ed è il secondo paese più densamente popolato al mondo. Ma nonostante ciò, Singapore è un paese sviluppato, prospero e ben organizzato. Perché voi no? Amico mio, vorrei chiamarti per nome, ma ovviamente non lo farò in pubblico. Voglio che tu sappia che io approvo al 100% ciò che ha fatto il mio Paese, il mio Esercito, e ciò che io stesso ho compiuto. Ma compatisco il tuo dolore, mi dispiace per la distruzione che trovi in questo momento nel tuo quartiere. E posso dirti che a livello personale, ho fatto di tutto per limitare i danni in casa tua. Credo che noi abbiamo in comune più di quanto tu immagini. Io sono un civile, la mia professione non è militare, e non ho relazioni con l'esercito, nella mia vita privata, però, ogni volta che qualcuno mi attacca, sento il dovere di uscire di casa, indossare la divisa e difendere la mia famiglia. Non ho intenzione di tornare a casa tua da soldato. Ma sarò lieto di sedere con te, da ospite, sul tuo bellissimo balcone, e bere un tè, insaporito con la salvia del tuo giardino. L'unica persona che può rendere questo possibile, sei tu. Prenditene la responsabilità, curati della tua famiglia, del tuo popolo, e inizia a controllare il tuo destino. Come, non lo so. Forse la storia degli ebrei può esservi d'esempio. Gli ebrei, che si sono risollevati dalla più grande tragedia del XX secolo, e hanno costruito un paese florido e prospero, invece di abbandonarsi all'autocommiserazione. È possibile. È un'impresa che puoi realizzare! Io sarò lì per te, ti darò una mano, per sostenerti ed aiutarti. Ma solo tu puoi mettere in moto le ruote della storia.
Tuo,
Yshai | |
| | | sankara
Numero di messaggi : 416 Data d'iscrizione : 14.04.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Ven Feb 06 2009, 01:35 | |
| - Ros ha scritto:
- Lettera aperta per un abitante di Gaza: Io sono il soldato che ha dormito
nella tua casa Da Maariv del 25 Gennaio 2009 "Un riservista scrive a un palestinese". Penso che questa lettera la si dovrebbe far girare. Perché ci si renda conto del disprezzo che questi sionisti hanno nel compiere i loro crimini. Gaza ricorda veramente il Ghetto di Varsavia, e i sionisti ricordano veramente i nazisti. Parla da sé questa lettera. Credo non valga nemmeno la pena commentarla. Mi piace però pensare a quegli ebrei che nulla vogliono avere a che spartire con i sionisti... Colgo perciò l'occasione per rilanciare alcune brevi, tratte dalle due parti del notiziario " Dal / sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza" pubblicate sul sito di "Indipendenza". 10 gennaio. «Ascolta, Israele!». Stefano Nahmad, della Rete degli ebrei contro l’occupazione, scrive una lettera ai massacratori sionisti, pubblicata su il Manifesto di ieri: «hai fatto una strage di bambini e hai dato la colpa ai loro genitori dicendo che li hanno usati come scudi. Non so pensare a nulla di più infame (…) li hai chiusi ermeticamente in un territorio, e hai iniziato ad ammazzarli con le armi più sofisticate, carri armati indistruttibili, elicotteri avveniristici, rischiarando di notte il cielo come se fosse giorno, per colpirli meglio. Ma 688 morti palestinesi e 4 israeliani non sono una vittoria, sono una sconfitta per te e per l'umanità intera». Nahmad, ricordando che anche la sua famiglia ha subito le persecuzioni naziste, proclama di rinnegare lo Stato di Israele. «Io oggi sono palestinese. Io sto dalla parte del popolo palestinese e della sua eroica resistenza. Io sto con l'eroica resistenza delle donne palestinesi che hanno continuato a fare bambine e bambini palestinesi nei campi profughi, nei villaggi tagliati a metà dai muri che tu hai costruito, nei villaggi a cui hai sradicato gli ulivi, rubato la terra. Sto con le migliaia di palestinesi chiusi nelle tue prigioni per aver fatto resistenza al tuo piano di annessione (…) Ascolta Israele, ascolta questi nomi: Deir Yassin, Tel al-Zaatar, Sabra e Chatila, Gaza. Sono alcuni nomi, iscritti nella Storia, che verranno fuori ogni qualvolta si vedrà alla voce: Israele». 10 gennaio. Appello di 105 ebrei inglesi contro l’assedio israeliano del ghetto di Gaza. Scrivono, sul The Guardian, che «quando abbiamo visto la morte e i corpi insanguinati dei bambini, il taglio dell'acqua, dell'elettricità e del cibo, ci è tornato in mente l'assedio del ghetto di Varsavia. Quando Dov Weisglass, consigliere del primo ministro israeliano Ehud Olmert, ha parlato di mettere gli abitanti di Gaza "a dieta" e il viceministro della Difesa, Matan Vilnai, ha detto che i Palestinesi avrebbero sperimentato "una Shoah più grande", ci hanno ricordato il governatore generale Hans Frank nella Polonia occupata dai nazisti, che parlava di "morte per fame". La vera ragione dell'attacco a Gaza è che la volontà di Israele è quella di accordarsi solo con i quisling palestinesi. Il maggior crimine di Hamas non è il terrorismo ma il suo rifiuto di accettare di diventare una pedina nelle mani del regime di occupazione israeliana in Palestina». Gli ebrei inglesi deplorano pure «la decisione del mese scorso del Consiglio dell’Unione Europea di incrementare le relazioni con Israele, senza alcuna condizione specifica sui diritti umani», che a loro avviso «ha ulteriormente incoraggiato l'aggressione israeliana». Secondo i firmatari, «la Gran Bretagna deve ritirare il suo ambasciatore da Israele e, come con l'apartheid in Sud Africa, impegnarsi in un programma di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni». 10 gennaio. La politica di Israele degli ultimi sessanta anni, dalla "pulizia etnica" del 1948 alla brutale occupazione della Cisgiordania e alla strage di Gaza«è il frutto di un’ideologia razzista chiamata Sionismo». Lo storico israeliano Ilan Pappe, docente all'Università di Exeter, esprime ripugnanza per l’attacco genocida su Gaza, la copertura dei media e l’impunità internazionale di cui gode il regime di Tel Aviv. Il linguaggio dei media in Israele «ricorda i momenti più bui degli anni Trenta in Europa. Ogni mezz'ora un notiziario alla radio e alla televisione descrive le vittime di Gaza come terroristi e il loro omicidio di massa ad opera di Israele come un atto di autodifesa». Rabbia anche verso il razzismo a cui sono sottoposti gli arabi israeliani, «bollati come quinta colonna all'interno dello Stato ebraico». Pappe descrive una società israeliana impermeabile a discorsi sensati, poiché «la convinzione a priori di essere nel giusto è un potente atto di abnegazione e giustificazione». Fronteggiare questa «cieca convinzione morale» significa per il "nuovo storico" israeliano denunciare l’ideologia sionista e le atrocità commesse in suo nome. «Dobbiamo provare a spiegare non solo al mondo, ma anche agli israeliani stessi, che il Sionismo è un'ideologia che appoggia la pulizia etnica, l'occupazione, e ora l'omicidio di massa. Ciò di cui ora si sente il bisogno non è solo di una condanna della strage in corso, ma anche della delegittimazione di un'ideologia che produce quella politica e la giustifica moralmente e politicamente». Pappe rileva che nelle realtà accademiche, grazie all’opera dei "nuovi storici israeliani", «questo processo è già stato fatto», e bisogna ora «trovare una modalità efficace» per arrivare a coinvolgere l’opinione pubblica.
10 gennaio. Delegittimare il sionismo significa pure, secondo Pappe, contrastare l'idea «che la Palestina è solo la Cisgiordania e la Striscia di Gaza, e che i palestinesi sono unicamente le persone che vivono in quei territori. Noi dovremmo ampliare la rappresentazione della Palestina in senso geografico e demografico, compiendo una narrazione storica degli avvenimenti del 1948 e richiedere pari diritti umani e civili per tutte le persone che vivono, o un tempo vivevano, in quelli che oggi sono Israele e i Territori Occupati». Questa delegittimazione dello Stato d’Israele fornirà altresì «una spiegazione logica e trasparente alla campagna di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni. Sfidare con mezzi nonviolenti uno Stato ideologico che non ammette dubbi circa la propria rettitudine e che si permette, aiutato da un mondo taciturno, di espropriare e distruggere la popolazione autoctona della Palestina, è una causa giusta e morale. Sarebbe inoltre un modo efficace per stimolare l'opinione pubblica, non solo contro l'attuale politica di genocidio a Gaza, ma se tutto va bene anche per prevenire future atrocità».
10 gennaio. Wall Street Journal: con il pretesto dell’"autodifesa", Israele sta commettendo immani crimini di guerra. Lo scrive George Bisharat. Il prestigioso quotidiano statunitense ricorda gli avvenimenti che hanno portato all’aggressione israeliana, asserendo che «Israele non ha subìto un "attacco armato" poco prima del suo bombardamento della Striscia di Gaza». Citando il gruppo israeliano per i diritti umani B’Tselem, il giornale USA rileva che, dal 2002 in poi, mentre i lanci di razzi e proiettili hanno provocato circa due dozzine di morti israeliane e un panico assai diffuso, «durante circa lo stesso periodo le forze israeliane hanno ucciso 2.700 palestinesi a Gaza, con omicidi mirati, bombardamenti aerei, raid, eccetera». Nonostante la tregua del 19 giugno, «Israele ha rifiutato di allentare il soffocante assedio contro Gaza imposto nel giugno del 2007. Hamas ha permesso sporadici lanci di razzi –generalmente dopo che Israele aveva ucciso o sequestrato membri di Hamas in Cisgiordania, dove la tregua non è stata applicata».
10 gennaio. La tregua è stata rotta da Israele il 4 novembre. «Hamas ha replicato con un lancio di razzi –e anche in questo caso non è stato ucciso nessun israeliano». Israele, dunque,«non può rivendicare il diritto all’autodifesa contro questa escalation, perché essa è stata provocata da una violazione della medesima Israele. Un attacco armato che non è giustificato dall’autodifesa è una guerra di aggressione. In base ai Principi di Norimberga affermati dalla risoluzione n° 95 delle Nazioni Unite, l’aggressione è un crimine contro la pace». Una guerra volta a massacrare i civili palestinesi. «Gli aerei d’Israele F-16, di fabbricazione americana, e gli elicotteri Apache, hanno distrutto moschee, i ministeri dell’educazione e della giustizia, un’università, delle prigioni, tribunali e stazioni di polizia. Queste istituzioni facevano parte delle infrastrutture civili di Gaza. E quando vengono colpite le istituzioni civili, i civili muoiono».
10 gennaio. Così si conclude l’articolo: «gli attacchi deliberati contro i civili compiuti senza una rigida necessità militare sono crimini di guerra. Le violazioni attuali da parte di Israele del diritto internazionale prolungano una lunga sequenza di violazioni dei diritti dei palestinesi di Gaza. L’80% del milione e mezzo dei residenti di Gaza sono profughi palestinesi che vennero cacciati dalle proprie case o che fuggirono nel 1948 per paura degli attacchi terroristici ebraici. Per 60 anni, Israele ha negato il diritto dei profughi palestinesi, riconosciuto a livello internazionale, di ritornare nelle proprie case –perché non sono ebrei. Sebbene Israele abbia ritirato i propri coloni e i propri soldati da Gaza nel 2005, essa continua a regolare strettamente la costa, lo spazio aereo e i confini di Gaza. Così Israele rimane una potenza occupante con il dovere legale di proteggere la popolazione civile di Gaza. Ma l’assedio di 18 mesi della Striscia di Gaza che ha preceduto l’attuale crisi ha violato in modo madornale questo obbligo. Esso ha portato l’attività economica alla paralisi, lasciando i bambini affamati e denutriti, e ha negato agli studenti palestinesi l’opportunità di studiare all’estero. Israele dovrebbe essere ritenuta responsabile dei propri crimini, e gli Stati Uniti dovrebbero cessare di appoggiarla con il proprio incondizionato sostegno militare e diplomatico».
10 gennaio. Un bagno di sangue palestinese, per annientarne la resistenza e ristabilire la paura di Israele fra gli Stati arabi della regione. Sono gli obiettivi principali dei massacri sionisti, afferma l’ebreo e docente statunitense Norman Finkelstein, figlio di sopravissuti dell'Olocausto ed autore di opere come "Immagine e realtà del conflitto palestinese" e "L’industria dell’Olocausto: riflessioni sullo sfruttamento della sofferenza ebraica (la sua pagina web è www.NormanFinkelstein.com). Intervenuto l’8 gennaio scorso durante il programma di Amy Goodman "Democracy now", al quale partecipò anche l’ex ambasciatore statunitense di Israele, Martín Indyk, ed intervistato il 2 gennaio a New York dalla Press TV, Finkelstein richiama i fatti. Innanzitutto, «molto prima che Hamas cominciasse i suoi attacchi con missili contro Israele in rappresaglia per gli attacchi di quest’ultima ai palestinesi, a Gaza si era già in una crisi umanitaria dovuto al blocco. L’ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Mary Robinson, descrisse che quello che stava succedendo in Gaza era la distruzione di una civiltà. Questo succedeva durante il periodo di tregua», in cui, secondo Jean Ziegler, relatore speciale per le Nazioni Unite sul diritto al cibo, si è assistito alla denutrizione del milione e mezzo di abitanti di Gaza, con più della metà delle famiglie palestinesi che mangiavano solo un pasto al giorno. Il lancio di razzi di Hamas, dopo la rottura della tregua da parte di Israele, è stato in questo contesto il pretesto che Tel Aviv cercava per avviare un massacro che, secondo il quotidiano israeliano Ha'aretz (09.01.09), il ministro della difesa israeliano Ehud Barak aveva cominciato a preparare nel marzo scorso, addirittura prima che iniziasse la tregua di giugno. «Il 4 novembre gli israeliani hanno violato il cessate il fuoco con Hamas, sapendo benissimo –e se si leggono i giornali israeliani si nota che lo hanno anche detto esplicitamente– che dopo l’uccisione di sei militanti a Gaza i palestinesi avrebbero reagito e allora Israele avrebbe avuto un pretesto per l’invasione».
10 gennaio. Secondo il docente statunitense, con il massacro palestinese Tel Aviv ritiene di poter «aumentare quello che l’Israele chiama la sua capacità di dissuasione –ossia questo significa semplicemente aumentare la capacità d'Israele di terrorizzare la regione fino alla sottomissione. A seguito della sua sconfitta in Libano nel luglio 2006, Israele considerava importante trasmettere il messaggio che ancora è una forza militare, in grado di terrorizzare chi osi sfidare i suoi ordini». L’Olocausto di civili palestinesi è una componente essenziale della strategia.«Gli israeliani, dopo l’attacco al Libano del 2006, hanno compreso che il loro errore era stato quello di non scatenare fin dai primi giorni il pieno potenziale delle forze aeree. Nei primi due giorni della guerra del Libano hanno ucciso circa 55 libanesi e poi hanno preso di mira il quartiere Dahia di Beirut. Dopo la guerra, hanno iniziato a discutere della strategia di Dahia, cioè di annichilire qualunque cosa si opponga al loro dominio. Ciò che avete visto nei primi due giorni a Gaza è l’applicazione della strategia di Dahia: perpetrare un bagno di sangue e un massacro di dimensioni tali da sconsigliare gli arabi dallo sfidare in futuro il dominio israeliano». | |
| | | Ros
Numero di messaggi : 41 Data d'iscrizione : 05.12.08
| Titolo: Le menzogne dell'Onu Ven Feb 06 2009, 13:39 | |
| Dopo un mese l'Onu dice la verità su Hamas
5 Febbraio 2009
Durante la guerra di Gaza, qualsiasi cosa dicesse l'Onu, o il suo braccio palestinese, l'Unrwa, sfondava le prime pagine di tutti i giornali del mondo, italiani compresi. Il motivo era chiaro: si trattava quasi sempre di accuse alla brutalità israeliana.
Passato un mese, l'Onu e l'Unrwa sono spesso costrette a correggere il tiro con pubbliche dichiarazioni che però cadono puntualmente nel vuoto o finiscono in minuscoli trafiletti. Di ieri è l'accusa dell'Unwra contro Hamas (già di per sé una notizia, come l'uomo che morde il cane) colpevole di aver "sequestrato con la forza" aiuti destinati alla popolazione civile di Gaza per poi rivenderli. La stessa cosa era stata a lungo denunciata durante la guerra dal Jerusalem Post senza nessuna eco e senza che l'Onu si fosse preoccupata di confermarla.
Ancora più grave è la notizia, segnalata qualche giorno fa da un giornale canadese e lì rimasta fino all'ammissione ufficiale dell'Unrwa, che l'esercito israeliano è stato scagionato dall'aver sparato contro una scuola dell'Onu. All'epoca il fatto suscitò un clamore incredibile: il dirigente dell'Unrwa, intervistato da tutte le tv del mondo disse tra le lacrime: "quelle all'interno della scuola erano tutte famiglie che cercavano scampo, non c'è nulla di sicuro a Gaza". Nemmeno un mese dopo, lo stesso funzionario dichiara: "Vorrei mettere in chiaro che il lancio di proiettili di artiglieria e le vittime sono fatti accaduti fuori dalla nostra scuola". Cioè nei vicoli dove erano asserragliati i miliziani di Hamas e i loro mortai.
Di tutto questo si arriva a sapere ben poco. Intanto l'arma della disinformazione e della criminalizzazione di Israele ha potuto dispiegare i suoi effetti. E Hamas può dire al mondo di aver vinto la guerra. Facile, con certi alleati. | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Sab Feb 07 2009, 04:44 | |
| - Ros ha scritto:
- Dopo un mese l'Onu dice la verità su Hamas
5 Febbraio 2009
Durante la guerra di Gaza, qualsiasi cosa dicesse l'Onu, o il suo braccio palestinese, l'Unrwa, sfondava le prime pagine di tutti i giornali del mondo, italiani compresi. Il motivo era chiaro: si trattava quasi sempre di accuse alla brutalità israeliana. Ros, ma non è che sei un partigiano di Hamas? Te lo chiedo per sapere e ti spiego il perché di questo dubbio. Leggendo sia i "rilanci" che fai di cose scritte/dette da altri, sia quel poco che di tuo hai sinora espresso, è evidente che appari come un sostenitore 'fanatico', fondamentalista, della politica genocidiaria di Israele senza nemmeno quella prudenza, quella capacità (auto)critica che sarebbe consigliabile adottare quando si difendono cause indifendibili come questa. Per molto, molto meno, altri regimi o Stati sono stati bollati come "nazisti" ed i loro dirigenti additati come "nuovi Hitler". Le modalità di apartheid e genocidio sessantennali che subiscono i palestinesi, da tempo 'bucano' –per la loro evidenza– la disinformazione imperante (dalla rimozione alla manipolazione) e mettono a dura prova le stesse acrobazie verbali dei giustificazionisti e/o negazionisti di tali crimini. Leggere ciò che scrivi è per me sempre motivo di stupore: nel mio penultimo postato ironizzavo sulla possibilità che saresti arrivato ad accusare l'ONU di essere parte di quella che tu, sostanzialmente, sostieni sia la Grande Menzogna di Hamas sull'ultima ciriminale mattanza israeliana nel campo di concentramento e di sterminio di Gaza. Ironizzavo, insomma, sul possibile sostenere anche l'insostenibile. Ebbene, sei riuscito a sorprendermi anche questa volta: cogliere, tra le prime tue righe, qualcosa di più di una banale e semplice insinuazione sulla connivenza e/o funzionalità dell'ONU con Hamas, mi mancava. Mi chiedo, simpaticone di un Ros: dove arriverai di questo passo? Che altro di incredibile ci riservi? All'improvviso però, come lampo nella notte, il dubbio: ma vuoi vedere che quel diavolo di un Ros è tutto fuorché quel che appare? Vuoi vedere che quel diavolaccio di un Ros sta ora scimmiottando, ora additando al pubblico ludibrio, perle del florilegio, dell'ampia antologia delle argomentazioni sioniste semplicemente per irriderle, lasciando cioè che siano risibili di per sé? Assicuro che, ad intermittenza, m'assale e vivo questo dubbio... Tra gli ebrei antisionisti Stefano Nahmad, della "Rete degli ebrei contro l’occupazione" (vedi mio precedente postato) ha dichiarato: «(...) Io oggi sono palestinese. Io sto dalla parte del popolo palestinese e della sua eroica resistenza. Io sto con l'eroica resistenza delle donne palestinesi che hanno continuato a fare bambine e bambini palestinesi nei campi profughi, nei villaggi tagliati a metà dai muri che tu hai costruito, nei villaggi a cui hai sradicato gli ulivi, rubato la terra. Sto con le migliaia di palestinesi chiusi nelle tue prigioni per aver fatto resistenza al tuo piano di annessione (…) Ascolta Israele, ascolta questi nomi: Deir Yassin, Tel al-Zaatar, Sabra e Chatila, Gaza. Sono alcuni nomi, iscritti nella Storia, che verranno fuori ogni qualvolta si vedrà alla voce: Israele». « Alcuni nomi», dice, di un elenco che è purtroppo lunghissimo. Continuando il gioco, caro Ros, e fermo restando lo scontato ed ovvio rilievo che di agente ebreo di Hamas si tratterà, possiamo dire che quei crimini richiamati, già solo quelli, in realtà, se li son fatti tra loro quei semiti di palestinesi, per mettere in cattiva luce Israele? Per sorprendere l'uditorio, è meglio additare la Croce Rossa, l'ONU ed il Vaticano come complici o registi di quei massacri oppure negare completamente che siano mai avvenuti, e che le foto ed i video che girano nient'altro siano che manipolazioni della propaganda palestinese? | |
| | | Ros
Numero di messaggi : 41 Data d'iscrizione : 05.12.08
| Titolo: SOLO IL 3% DEL TERRITORIO D'ISRAELE ERA DI PROPRIETA' ARABA Sab Feb 07 2009, 12:29 | |
| SOLO IL 3% DEL TERRITORIO D'ISRAELE ERA DI PROPRIETA' DEGLI ARABI
Secondo le statistiche del governo britannico,prima della costituzione dello Stato d'Israele l'8,6% del territorio era di proprieta' ebraica,il 3,3% proprieta' di arabi che rimasero,e il 16,5% di arabi che lasciarono il Paese.Piu' del 70% del territorio era di proprieta' del governo inglese, e prima ottomano. Secondo proocedure di diritto internazionale,la proprieta' e' passata ad Israele nel 1948.Nel territorio governativo era inclusa gran parte del deserto del Negev. (tratto da Furio Clombo,"Israele passato e futuro" ,"L'Europeo",Rcs 1991) Gli ebrei comprarono a peso d'oro dai latifondisti arabi terre deserte e malariche. "Le risorse del paese (Palestina) sono terreno ancora vergine e saranno sviluppate dai pionieri ebrei.Uno dei segni caratteristici del nostro tempo e' che sino a pochi anni orsono il palestinese migrava dal paese dove non c'erano possibilita' d'esistenza,e vagava in ogni direzione".(Sharif al-Hussein Ibn Ali' al-Husseini,Emiro del Bani Hascim e custode delle Sacre Moschee,nel quotidiano della Mecca "al-Qiblah" 23/3/1918). Gli arabi a Gerusalemme vivono su terreni che da secoli appartengono agli ebrei ed a Betlemme su terreni rubati agli ebrei ed ai cristiani. In Galilea e nel Negev sono decine di migliaia le costruzioni abusive arabe su territorio demaniale. Bisogna inoltre ricordare che 800.000 ebrei furono espulsi dai paesi arabi ed i loro beni confiscati. Israele accolse e sistemo' ,nonostante le sue condizioni precarie,la maggior parte dei profughi ebrei mentre gli arabi non hanno sistemato i profughi arabi e,caso unico della storia,non solo quelli che scapparono furono considerati profughi ma anche coloro che erano entrati come invasori ed i loro discendenti, arma puntata contro Israele e fattore che rende impossibile la pace arabo-israeliana. | |
| | | Razumichin
Numero di messaggi : 67 Data d'iscrizione : 05.05.07
| Titolo: Falsità sioniste Lun Feb 09 2009, 00:51 | |
| Dai loro esordi ai nostri giorni, i sionisti hanno diffuso il mito che i palestinesi non abitarono la Palestina fino a quando non fu resa fertile dagli israeliani. Per veicolare questa disinformazione e spingere gli ebrei d'Europa ad emigrare in Palestina, i sionisti hanno adottato il seguente slogan: "Una terra senza popolo per un popolo senza terra". E' evidente, infatti, che se i sionisti avessero ammesso l'esistenza di una popolazione indigena sarebbero stati obbligati a spiegare come intendevano rimuoverla. Per confutare questo mito privo di fondamento, citiamo Ben Gurion (il primo dei capi di governo israeliani) che dichiarò nel 1918, secondo Shabtai Teveth (uno dei suoi biografi ufficiali): "La Palestina non è una paese vuoto...per nessun motivo dobbiamo ledere i diritti dei suoi abitanti". Ben Gurion spesso tornò su questo punto, enfatizzando che gli arabi palestinesi avevano "pieno diritto" per un vita comunale, culturale, economica indipendente purché non politica (Shabtai Teveth). In un libro, ideato e pubblicato da lui stesso, scriveva che gli ebrei, nel 1914, arrivavano al 12% del totale della popolazione palestinese. Non soltanto la maggioranza degli ebrei in Palestina non era sionista (per stessa ammissione di Ben Gurion), ma non erano nemmeno cittadini poiché molti erano arrivati da poco a seguito delle persecuzioni anti semite nella Russia zarista.
Come dimostrano i censimenti ottomani, la Palestina era ampiamente abitata alla fine del 19° secolo ed agli inizi del 20°, specialmente nelle aree rurali dove l'agricoltura era la professione principale. Secondo Justine McCarthy, un'autorità sui turchi ottomani, la popolazione palestinese agli inizi del 19° secolo era di 350.000 abitanti e nel 1914 la Palestina aveva una popolazione di 657.000 arabi mussulmani, 81.000 arabi cristiani e 59.000 ebrei (inclusi molti ebrei europei di prima e seconda immigrazione). La popolazione ebrea in Palestina era, quindi, meno dell'8% della popolazione totale, molto più piccola della popolazione dei palestinesi arabi-cristiani. Justine McCarthy è citato da molti studiosi ebrei come Benny Morris e Tom Segev. Citiamo anche uno dei più ardenti sionisti, Israel Zangwill, che dichiarò che nel 1905 la Palestina era due volte più densamente popolata degli Stati Uniti: "La Palestina ha già i suoi abitanti. Il pashalik di Gerusalemme è già due volte più densamente popolato degli Stati Uniti poiché ha cinquantadue persone per miglio quadrato e gli ebrei non arrivano nemmeno al 25% (...) dobbiamo essere preparati ad espellere con la spada le tribù arabe come fecero i nostri antenati o a dover affrontare il problema di una numerosa popolazione aliena, principalmente mussulmani abituati da secoli a disprezzarci".
In altre parole, i palestinesi furono riconosciuti dai leader sionisti come "umani" che popolavano la Palestina; tuttavia questa non fu una ragione sufficiente a garantire loro gli stessi diritti politici degli ebrei, gran parte dei quali vivevano fuori dalla Palestina. Conseguentemente, questa ideologia fu il preludio all'espropriazione ed alla pulizia etnica del popolo palestinese durante la guerra del 1948.
Quando il movimento sionista cominciò le operazioni di pulizia etnica in Palestina all'inizio di dicembre del 1947, il paese aveva una popolazione "mista", composta da palestinesi ed ebrei. I palestinesi nativi, che all'inizio del mandato erano il 90%, costituivano ora una maggioranza dei due terzi. Un terzo era formato da ebrei appena arrivati, cioè da coloni sionisti e da profughi dell'Europa postbellica, la maggior parte dei quali era giunta in Palestina fin dagli anni Venti. A partire dalla fine del XIX secolo i palestinesi nativi avevano chiesto il diritto all'autodeterminazione, dapprima all'interno di un'identità panaraba, ma poi, dopo la prima guerra mondiale, attraverso il sistema del Mandato che prometteva di condurre i nuovi Stati-nazione creati in Medio Oriente all'indipendenza e a un futuro basato su principi di democrazia. Ma lo statuto del Mandato britannico per la Palestina incorporò in blocco la Dichiarazione Balfour del 1917 e quindi la promessa fatta dalla stessa Gran Bretagna al movimento sionista di assicurare un "focolare" per gli ebrei in Palestina. Malgrado le politiche pro-sioniste della Gran Bretagna e la presenza di una crescente minoranza ebraica, la Palestina era ancora, alla fine del Mandato, un paese decisamente arabo. Quasi tutta la terra coltivata in Palestina era di proprietà della popolazione nativa -nel1947 solo il 5,8% era di proprietà di ebrei- e questo rende, a dir poco, fuorviante l'uso dell'aggettivo "misto" in tale contesto. (...) Il fatto che ci fossero così pochi coloni ebrei nella campagna palestinese si rilevò un serio problema per coloro che sostenevano il principio di spartizione quale soluzione del crescente conflitto tra le due comunità. (...) La spartizione della Palestina fu in origine una soluzione britannica, ma dal 1937 divenne l'asse della politica sionista (...) E' chiaro che, nell'approvare la Risoluzione di spartizione, l'ONU non tenne in alcun conto la composizione etnica della popolazione del paese. Se l'ONU avesse deciso che il territorio dove si erano insediati gli ebrei in Palestina doveva corrispondere alle dimensioni del loro futuro Stato, avrebbe concesso loro appena il 10% della terra. Ma l'ONU accettò le rivendicazioni nazionaliste avanzate dal movimento sionista sulla Palestina e cercò, inoltre, di risarcire gli ebrei per l'Olocausto nazista in Europa.
La prima parte è una traduzione tratta da sito www.palestineremembered.com mentre l'ultimo capoverso è tratto dal libro di Ilan Pappe "La pulizia etnica della Palestina" (capitolo 3, 'Spartizione e distruzione: la Risoluzione 181 e il suo impatto').
Il resto è storia di colonizzazione, distruzione e massacri che hanno colpito centinaia di migliaia di Palestinesi; storia, purtroppo, ancora dei nostri giorni come il recentissimo criminale attacco alla popolazione di Gaza dimostra. Per concludere, una piccola chiosa alla davvero stupefacente dichiarazione riportata da Ros che "più del 70% del territorio era di proprietà del governo inglese, e prima ottomano", o forse, a ben pensarci, non è stupefacente ma si addice alla mentalità colonialista di Ros. Come si fa a considerare un territorio appartenente alla potenza coloniale che lo ha invaso? Equivale a dire, ad esempio, che l'India e tutti gli Stati dell'attuale Commonweallth, erano di proprietà inglesi perché militarmente occupati... Non credo occorra aggiungere altro. | |
| | | Ros
Numero di messaggi : 41 Data d'iscrizione : 05.12.08
| Titolo: L'Onu si scusa con Israele Mar Feb 10 2009, 12:23 | |
| L'Onu si scusa con Israele per averla accusata di aver colpito la scuola di Gaza
http://www.viddler.com/explore/nesherriposte/videos/166/ | |
| | | kamo
Numero di messaggi : 271 Data d'iscrizione : 10.05.07
| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza Mar Feb 10 2009, 12:50 | |
| - Ros ha scritto:
- L'Onu si scusa con Israele per averla accusata di aver colpito la scuola di Gaza
Ora io non voglio nemmeno entrare sul singolo episodio. Non ho informazioni ed elementi per farlo. M'informerò al riguardo per mia conoscenza. Ma il punto non è questo, secondo me. Che senso ha discutere di questo o quell'episodio, quando i sionisti si macchiano di innumerevoli crimini e per giunta da oltre sessant'anni, addirittura da prima della fondazione del loro Stato d'Israele, come scrivono persino non pochi storici israeliani anti-sionisti? Ho letto, sopra, risposte di vari forumisti a tuoi interventi e non solo. Mi ha colpito la loro puntualità e profondità. Mi ha colpito lo sforzo e la capacità di avere una visione d'insieme della questione palestinese. Mi ha colpito molto sapere che siano storici di religione ebraica, cittadini dello Stato d'Israele, a sbugiardare le tesi sioniste della nascita stessa d'Israele. Resto colpito, leggendo i notiziari sulle vicende in Palestina, leggendo fatti, dichiarazioni, commenti soprattutto di parte israeliana. Un conflitto (che per giunta dura da sessant'anni) è fatto di innumerevoli episodi. Per capire e cercare una soluzione, ritengo che si debba andare alle cause del problema e vedere gli sviluppi che queste cause hanno determinato. Altrimenti si fa solo propaganda e si è faziosi nel senso deteriore del termine. | |
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| Titolo: Re: sul Campo di concentramento e di sterminio di Gaza | |
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