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 Petizione per Gaza

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IndividuoLiberato




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MessaggioTitolo: Petizione per Gaza   Petizione per Gaza Icon_minitimeMer Ott 10 2007, 15:02

Salve a tutti e a tutte!

Questo è il mio post su questo interessantissimo forum!
Sono un ragazzo di vent'anni, assiduo lettore di Indipendenza e "previano" ormai da alcuni anni.
Vi sottopongo questa interessantissima petizione che ho firmato e che è partita dal sito www.gazavive.com.

Saluti comunisti e antimperialisti


GAZA VIVRA’

www.gazavive.com
info@gazavive.com

Firma subito anche tu!

Con la pubblicazione di questo appello prende il via la campagna di solidarietà con il popolo palestinese, per la fine dell’embargo a Gaza.
La mostruosità dell’azione genocida di Israele diventa ogni giorno più evidente: soltanto due giorni fa il governo sionista ha fatto la sua dichiarazione di guerra definendo Gaza come “entità nemica”.
Finora la risposta a questa enormità è stata debole.

Con questo appello ci prefiggiamo di rompere il silenzio, di chiamare le cose con il loro nome, ma soprattutto di creare le condizioni per poter sviluppare una vera azione di solidarietà politica con il popolo palestinese in un frangente così grave.

L’appello vuole dunque essere solo il primo passo di una campagna, che ci auguriamo di riuscire a costruire insieme a tutti i soggetti disponibili.
La raccolta di firme che iniziamo da oggi è dunque estremamente importante: ogni firma non solo avrà un grande significato politico, ma sarà anche una spinta ad andare avanti con l’iniziativa per renderla più ampia ed incisiva.
Ci rivolgiamo quindi non solo a tutti quanti appoggiano la lotta di liberazione del popolo palestinese, ma a chiunque avverta l’insopportabilità dell’ingiustizia perpetrata nei confronti degli abitanti di Gaza.

La prima cosa da fare è sottoscrivere l’appello, la seconda è quella di diffonderlo con tutti i mezzi, la terza è quella di costruire insieme le prossime tappe della mobilitazione.

Tutte le firme devono essere inviate a info@gazavive.com e verranno pubblicate su www.gazavive.com
Oltre a nome e cognome è importante comunicare la città e la qualifica di ogni firmatario.

************

GAZA VIVRA’

Appello per la fine di un embargo genocida

Nel 1996, votando massicciamente al-Fatah, i palestinesi espressero la speranza di una pace giusta con Israele. Questa speranza venne però uccisa sul nascere dalla sistematica violazione israeliana degli accordi. Essi prevedevano che entro il 1999 Israele avrebbe dovuto ritirare le truppe e smantellare gli insediamenti coloniali dal 90% dei Territori occupati.

Giunto al potere dopo la sua provocatoria «passeggiata» nella spianata di Gerusalemme, Sharon congelò il ritiro dell’esercito e accrebbe gli insediamenti coloniali — ovvero città razzialmente segreganti i cui abitanti, armati fino ai denti, agiscono come milizie ausiliarie di Tsahal. Come se non bastasse, violando anche stavolta le risoluzioni O.N.U., diede inizio alla edificazione di un imponente «Muro di sicurezza» la cui costruzione ha implicato l’annessione manu militari di un ulteriore 7% di terra palestinese.

Nel tentativo di schiacciare la seconda Intifada, Israele travolse l’Autorità Nazionale Palestinese e mise a ferro e fuoco i Territori. Migliaia i palestinesi uccisi o feriti dalle incursioni, decine di migliaia quelli rastrellati e arrestati senza alcun processo. Migliaia le case rase al suolo. Decine i dirigenti ammazzati con le cosiddette «operazioni mirate». Lo stesso presidente Arafat, una volta dichiarato «terrorista», venne intrappolato nel palazzo presidenziale della Mukata, poi bombardato e ridotto ad un cumulo di macerie.

Evidenti sono dunque le ragioni per cui Hamas (nel frattempo iscritta da U.S.A. e U.E. nella black list dei movimenti terroristici) ottenne nel gennaio 2006 una straripante vittoria elettorale. Prima ancora che una protesta contro la corruzione endemica tra le file di al-Fatah, i palestinesi gridarono al mondo che non si poteva chiedere loro una «pace» umiliante, imposta col piombo e suggellata col proprio sangue.

Invece di ascoltare questo grido di aiuto del popolo palestinese, le potenze occidentali decisero di castigarlo decretando un embargo totale contro la Cisgiordania e Gaza. Seguendo ancora una volta Israele (che immediatamente dopo la vittoria elettorale di Hamas aveva bloccato unilateralmente i trasferimenti dei proventi di imposte e dazi di cui le Autorità palestinesi erano i legittimi titolari), U.S.A. e U.E. congelarono il flusso di aiuti finanziari causando una vera e propria catastrofe umanitaria, ciò allo scopo di costringere un intero popolo a piegare la schiena e ad abbandonare la resistenza.

Questa politica, proprio come speravano i suoi architetti, ha dato poi il suo frutto più amaro: una fratricida battaglia nel campo palestinese. Coloro che avevano perso le elezioni, con lo sfacciato appoggio di Israele e dei suoi alleati occidentali, hanno rovesciato il governo democraticamente eletto per rimpiazzarlo con un altro abusivo. Hanno poi scatenato, in combutta con le autorità sioniste, la caccia ai loro avversari, annunciando l’illegalizzazione di Hamas col pretesto di una nuova legge per cui solo chi riconosce Israele potrà presentarsi alle elezioni. USA ed UE, una volta giustificato il golpe, sono giunte in soccorso di questo governo illegittimo abolendo le sanzioni verso le zone da esso controllate, e mantenendole invece per Gaza.

Un milione e mezzo di esseri umani restano dunque sotto assedio, accerchiati dal filo spinato, senza possibilità né di uscire né di entrare. Come nei campi di concentramento nazisti essi sopravvivono in condizioni miserabili, senza cibo né acqua, senza elettricità né servizi sanitari essenziali. Come se non bastasse l’esercito israeliano continua a martellare Gaza con bombardamenti e incursioni terrestri pressoché quotidiani in cui periscono quasi sempre cittadini inermi.

Una parola soltanto può descrivere questo macello: genocidio!

Una mobilitazione immediata è necessaria affinché venga posto fine a questa tragedia.

Ci rivolgiamo al governo Prodi affinché:

1. Rompa l’embargo contro Gaza cessando di appoggiare la politica di due pesi e due misure per cui chi sostiene al-Fatah mangia e chi sta con Hamas crepa;

2. si faccia carico in tutte le sedi internazionali sia dell’urgenza di aiutare la popolazione assediata sia di quella di porre fine all’assedio militare di Gaza;

3. annulli la decisione del governo Berlusconi di considerare Hamas un’organizzazione terrorista riconoscendola invece quale parte integrante del popolo palestinese;

4. cancelli il Trattato di cooperazione con Israele sottoscritto dal precedente governo.

PRIMI FIRMATARI

- Gianni Vattimo – Filosofo ed ex parlamentare europeo
- Danilo Zolo – Università di Firenze
- Margherita Hack – Astrofisica
- Edoardo Sanguineti – Poeta, Università di Genova
- Gilad Atzmon – Musicista
- Franco Cardini – Università di Firenze
- Mara De Paulis – Scrittrice, Premio Calvino
- Lucio Manisco – Giornalista, già parlamentare europeo
- Costanzo Preve – Filosofo, Torino
- Giulio Girardi – Filosofo e teologo della Liberazione
- Giovanni Franzoni – Comunità Cristiane di Base
- Domenico Losurdo – Università di Urbino
- Marino Badiale – Università di Torino
- Aldo Bernardini – Università di Teramo
- Piero Fumarola – Università di Lecce
- Giovanni Bacciardi – Università di Firenze
- Giovanni Invitto – Università di Lecce
- Alessandra Persichetti – Università di Siena
- Bruno Antonio Bellerate – Università Roma tre
- Rodolfo Calpini – Università La Sapienza, Roma
- Ferruccio Andolfi – Università di Parma
- Roberto Giammanco – Scrittore e americanista
- Gianfranco La Grassa – Economista
- M. Alighiero Manacorda – Storico dell’educazione
- Alessandra Kersevan – Ricercatrice storica, Udine
- Nuccia Pelazza – Insegnante, Milano
- Stefania Campetti - Archeologa
- Carlo Oliva – Pubblicista
- Gabriella Solaro – Ist. Naz. Storia del Movimento di Liberazione in Italia
- Giuseppe Zambon – Editore
- Bruno Caruso – Pittore
- Vainer Burani – Avvocato, Reggio Emilia
- Ugo Giannangeli – Avvocato, Milano
- Giuseppe Pelazza – Avvocato, Milano
- Hamza Roberto Piccardo – Direttore www.islam-online.it
- Nella Ginatempo, Movimento contro la guerra, Roma
- Mary Rizzo – blog Peacepalestine
- Tusio De Iuliis – Presidente Associazione “Aiutiamoli a Vivere”
- Cesare Allara – Com. Sol. Palestina, Torino
- Angela Lano – Giornalista Infopal
- Umar Andrea Lazzaro – Collettivo www.islam-online.it, Genova
- Marco Ferrando – Partito Comunista dei Lavoratori
- Leonardo Mazzei – Portavoce Comitati Iraq Libero
- Mara Malavenda – Slai Cobas, Napoli
- Moreno Pasquinelli – Campo Antimperialista
- Marco Riformetti – Laboratorio Marxista
- Maria Ingrosso – Colletivo Iqbal Masih, Lecce
- Antonio Colazzo – L.u.p.o. Osimo (Ancona)
- Gian Marco Martignoni – Segreteria provinciale Cgil, Varese
- Luciano Giannoni – Consigliere provinciale Prc Livorno
- Dacia Valent – ex Eurodeputata, dirigente dell’Islamic Anti-Defamation League
- Pietro Vangeli – Segretario nazionale Partito dei Carc
- Ascanio Bernardeschi – Prc Volterra (PI)
- Fabio Faina – Capogruppo Pdci al Consiglio comunale di Perugia
- Roberto Massari – Editore, Utopia Rossa
- Fausto Schiavetto – Soccorso Popolare
- Luca Baldelli – Consigliere provinciale Prc Perugia
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alekos18

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MessaggioTitolo: Re: Petizione per Gaza   Petizione per Gaza Icon_minitimeGio Ott 11 2007, 01:20

Innanzitutto benvenuto e grazie degli stimoli che hai sparso per il forum. Sarebbe simpatico sentire anche la tua, comunque. Confidiamo nell'immediato futuro. Certo sei giovanissimo e... precocissimo ("sono previano ormai da alcuni anni"). Prendi simpaticamente l'immediata osservazione che segue e poi qualche considerazione sull'appello. Non ti sembra una contraddizione chiamarsi "IndividuoLiberato" e poi definirsi "previano" o qualunque altro "-ano" possibile? Prendila, ripeto, come un'osservazione en passant. Chi scrive è allergico a porre sul piedistallo chicchessia, per quanto stimabile (nel caso di Preve, peraltro, per me ci sono luci e ombre...).

Sull'appello. Francamente mi lascia molto perplesso. Sul punto della situazione in Palestina, sul contesto che ha determinato i recenti accadimenti, tu che -come dici- sei un attento lettore di "Indipendenza" sai anche dal notiziario come la vediamo. Nulla da obiettare quindi. Ma è l'approdo che sconcerta. Che senso ha appellarsi a Prodi?!? "Primo passo" o non "primo passo", ha un senso politico ritenere che Prodi accolga quelle quattro (comunque sottoscrivibili) richieste, sorvolando allegramente sulla natura servile di questo governo, non dissimile anche se meno appariscente di quella del precedente esecutivo di centrodestra?

E' talmente sconcertante questa cosa da farmi chiedere se al fondo, per gli ideatori di questo appello, non ci sia l'intendimento di una passerella di visibilità di opportunismo politico per qualche gruppo in crisi. Più in generale non condivido la politica (velleitaria) degli appelli, che da tempo, dacché ho memoria politica, mi dà la sensazione che finisca con il surrogare altro di più serio. Grazie ancora e continua ad intervenire. Ciao
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IndividuoLiberato




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MessaggioTitolo: Re: Petizione per Gaza   Petizione per Gaza Icon_minitimeGio Ott 11 2007, 12:20

alekos18 ha scritto:
Innanzitutto benvenuto e grazie degli stimoli che hai sparso per il forum.

Grazie

Citazione :
Sarebbe simpatico sentire anche la tua, comunque. Confidiamo nell'immediato futuro.

Cercherò di scrivere tutto quello che mi passerà per la mente che possa interessare le altre persone di questo forum.

Citazione :
Certo sei giovanissimo e... precocissimo ("sono previano ormai da alcuni anni"). Prendi simpaticamente l'immediata osservazione che segue e poi qualche considerazione sull'appello. Non ti sembra una contraddizione chiamarsi "IndividuoLiberato" e poi definirsi "previano" o qualunque altro "-ano" possibile? Prendila, ripeto, come un'osservazione en passant. Chi scrive è allergico a porre sul piedistallo chicchessia, per quanto stimabile (nel caso di Preve, peraltro, per me ci sono luci e ombre...).

Accetto la provocazione/osservazione. Del resto, siamo tutti figli dei genitori: diciamo che io sono figlio filosofico di Costanzo Preve, al di là del fatto ch'io mi senta un Individuo Liberato, seppur solo nell'ambito filosofico.

Citazione :
Sull'appello. Francamente mi lascia molto perplesso. Sul punto della situazione in Palestina, sul contesto che ha determinato i recenti accadimenti, tu che -come dici- sei un attento lettore di "Indipendenza" sai anche dal notiziario come la vediamo. Nulla da obiettare quindi. Ma è l'approdo che sconcerta. Che senso ha appellarsi a Prodi?!? "Primo passo" o non "primo passo", ha un senso politico ritenere che Prodi accolga quelle quattro (comunque sottoscrivibili) richieste, sorvolando allegramente sulla natura servile di questo governo, non dissimile anche se meno appariscente di quella del precedente esecutivo di centrodestra?

Parto dal presupposto che io sono un estimatore delle resistenze che ovunque, nel mondo, si oppongono all'oppressore.
Reputo Hamas una di queste sacrosante resistenze, sebbene non ne condivida i contenuti teorici ed alcune azioni pratiche.
Io ho sottoscritto l'appello, perché ritengo che sia una buona base di partenza per portare avanti, almeno in Italia, un modesto movimento di solidarietà internazionalista con il suddetto movimento - data la sua legittimità popolare - e contro lo stato oppressore (nazi) sionista.

Il signor Prodi potrà pure strafregarsene dell'appello - sarà così, forse -, ma nel momento in cui si arriverà, chessò, a 5000 firme, come motiverà il suo disinteresse di fronte al panico mediatico che deriverà dalla pubblicazione dell'appello su tutti i siti, blog, etc. di internet?

Ovviamente, leggo proprio oggi, ci sarà anche una mobilitazione politica:

per costruire insieme le prossime tappe della campagna
DOMENICA 11 NOVEMBRE
ore 10 – Sala del Dopolavoro Ferroviario
FIRENZE
Assemblea nazionale


(dal notiziario che viene spedito via mail da www.gazavive.com)

Citazione :
E' talmente sconcertante questa cosa da farmi chiedere se al fondo, per gli ideatori di questo appello, non ci sia l'intendimento di una passerella di visibilità di opportunismo politico per qualche gruppo in crisi.

Questa potrebbe essere una visione, dietrologica, ma pur sempre una visione.

Potrebbe darsi, forse, che queste persone si siano mosse perché la situazione di Gaza è veramente pessima e che la solidarietà internazionalista può essere un punto di partenza per creare quella solidarietà politica proficua e rivoluzionaria.

Non so, io ho aderito perché mi sembra un appello intelligente e realista.

Citazione :
Più in generale non condivido la politica (velleitaria) degli appelli, che da tempo, dacché ho memoria politica, mi dà la sensazione che finisca con il surrogare altro di più serio.

Eppure, senza questo appello, nessuno avrebbe saputo della situazione di Gaza, perché i media non ne hanno parlato per niente. Non lo so, sarò io un sognatore, ma spero sempre che agli appelli seguano azioni concrete. Chissà che non sia la volta buona.

Citazione :
Grazie ancora e continua ad intervenire. Ciao

A presto
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sankara

sankara


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MessaggioTitolo: Re: Petizione per Gaza   Petizione per Gaza Icon_minitimeVen Ott 12 2007, 01:10

Benvenuto al forum anche da parte mia.
Mi sembra che ci sia convergenza sul come leggere la situazione palestinese e sul riconoscere comunque legittime le Resistenze, anche se distinte (e forse distanti) dal nostro portato teorico ed ideale. Al colonialismo e all'imperialismo, di qualunque natura, non possono essere fatti sconti di sorta. La critica ad aspetti o impostazioni anche significativi, sul piano politico, di certe resistenze non fa venir meno la legittimità del ricacciare fuori dal territorio l'invasore di turno.

Non trovi però che l'appello sia totalmente irricevibile, stante una lettura materiale del governo Prodi, e che in tal senso non sia affatto "realistico"? Credi veramente ad un “panico mediatico” che spingerebbe Prodi a quei provvedimenti (quantunque moderati) di politica estera che comunque anche io condivido? Quell'appello, insomma, mi pare abbia una premessa condivisibile ma non è realistico.

Confidi nell'attivazione di iniziative a seguire. Ma a questo punto perché non promuovere una manifestazione anziché un appello che sa di "montagna che partorisce un topolino"? Tra i modi più efficaci che, allo stato, vedo per aiutare (anche) i palestinesi, c'è quello di operare per un cambiamento effettivo della politica in Italia, che non passa oggi solo dal contribuire a mettere in crisi i rapporti tra Rifondazione e Prodi, ma da una prospettiva altra che noi chiamiamo nazionalitaria e su cui, ahime, si è ben lontani. Non trovi? Che ne pensi del nodo irrisolto della questione nazionale, in termini di indipendenza e di sovranità, in Italia?
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MessaggioTitolo: Re: Petizione per Gaza   Petizione per Gaza Icon_minitimeVen Ott 12 2007, 14:06

sankara ha scritto:
Benvenuto al forum anche da parte mia.
Mi sembra che ci sia convergenza sul come leggere la situazione palestinese e sul riconoscere comunque legittime le Resistenze, anche se distinte (e forse distanti) dal nostro portato teorico ed ideale. Al colonialismo e all'imperialismo, di qualunque natura, non possono essere fatti sconti di sorta. La critica ad aspetti o impostazioni anche significativi, sul piano politico, di certe resistenze non fa venir meno la legittimità del ricacciare fuori dal territorio l'invasore di turno.

Benissimo!

Citazione :
Non trovi però che l'appello sia totalmente irricevibile, stante una lettura materiale del governo Prodi, e che in tal senso non sia affatto "realistico"?

No, perché quello è solo il primo passaggio per arrivare ad una mobilitazione più ampia.

Citazione :
Credi veramente ad un “panico mediatico” che spingerebbe Prodi a quei provvedimenti (quantunque moderati) di politica estera che comunque anche io condivido? Quell'appello, insomma, mi pare abbia una premessa condivisibile ma non è realistico.

So perfettamente che è un appello "minimale", ma è pur sempre un punto di partenza o, quantomeno, un "qualcosa", rispetto al nulla di questa sedicente sinistra radicale.

Citazione :
Confidi nell'attivazione di iniziative a seguire. Ma a questo punto perché non promuovere una manifestazione anziché un appello che sa di "montagna che partorisce un topolino"?

Non puoi promuovere una manifestazione delle sole forze politiche che sono già scese precedentemente in piazza per gli stessi motivi, in altri contesti, portando 5000 persone su un tema come la Palestina... Stavolta si sta provando a coinvolgere il mondo "pacifista", quello delle associazioni, quello radicale, quello comunista, insomma, tutti i possibili interessati a livello umanitario, perché là, a Gaza, la situazione è veramente pessima.

Citazione :
Tra i modi più efficaci che, allo stato, vedo per aiutare (anche) i palestinesi, c'è quello di operare per un cambiamento effettivo della politica in Italia, che non passa oggi solo dal contribuire a mettere in crisi i rapporti tra Rifondazione e Prodi, ma da una prospettiva altra che noi chiamiamo nazionalitaria e su cui, ahime, si è ben lontani. Non trovi? Che ne pensi del nodo irrisolto della questione nazionale, in termini di indipendenza e di sovranità, in Italia?

Assolutamente concorde con quanto proponete in termini di nazionalitarismo. Però, oggi, c'è l'emergenza Gaza. Dobbiamo muoverci per far cessare quella situazione di genocidio annunciato.

Firmate.
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MessaggioTitolo: Avete letto?! Il solito Magdi Allam!!!   Petizione per Gaza Icon_minitimeDom Nov 04 2007, 17:57

Il partito degli intellettuali che paragona Israele ai nazisti

In testa compaiono Gianni Vattimo, Margherita Hack, Edoardo Sanguineti, Franco Cardini


In Italia si è di fatto costituito un partito trasversale pro-Hamas, il gruppo terrorista islamico palestinese bandito dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea. Il sito www.gazavive.com annuncia trionfante che fino al 31 ottobre 2007 sono state raccolte 2.073 firme a un «Appello per la fine di un embargo genocida, Gaza vivrà». Dove si attribuisce a Israele la responsabilità del «genocidio» dei palestinesi, paragonandolo al regime di Hitler perché avrebbe trasformato Gaza in «campi di concentramento nazisti ». Chiedendo a Prodi di «annullare la decisione del governo Berlusconi di considerare Hamas un'organizzazione terrorista, riconoscendola invece quale parte integrante del popolo palestinese».
Per aver formulato i medesimi concetti il 19 agosto 2006, il presidente e il segretario dell'Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia), Mohammed Nour Dachan e Hamza Roberto Piccardo, sono finiti sotto indagine da parte della Procura di Roma per «aver diffuso idee fondate sull' odio razziale e religioso» e per «istigazione alla violenza». Ma a tutt'oggi nessun magistrato si è mosso nei confronti del nuovo aberrante manifesto che paragona Israele al nazismo. Ci auguriamo che la ragione non sia dovuta alla quantità e, soprattutto, alla qualità dei firmatari. In testa compaiono infatti il filosofo Gianni Vattimo, l'astrofisica Margherita Hack, il poeta Edoardo Sanguineti, il musicista Gilad Atzmon, lo storico Franco Cardini e Giovanni Franzoni della Comunità Cristiane di Base. In un secondo tempo hanno aderito anche l'europarlamentare Giulietto Chiesa e Ornella Terracini (Ebrei contro l'occupazione). Colpisce che tra i 685 nomi resi pubblici, 152 (22%) appartengono al mondo dell'istruzione, di cui 54 sono docenti universitari (8%), 35 sono docenti (5%) e 63 sono studenti (9%).
I docenti universitari dominano l'elenco dei primi firmatari. Tra essi spiccano Danilo Zolo, Costanzo Preve, Domenico Losurdo, Marino Badiale, Aldo Bernardini, Piero Fumarola, Giovanni Bacciardi, Giovanni Invitto, Alessandra Persichetti, Bruno Antonio Bellerate, Rodolfo Calpini, Ferruccio Andolfi. Nutrito è anche lo schieramento dei militanti politici, 75 (11%), tutti della sinistra radicale (Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani) e extraparlamentare (Campo Antimperialista e Legittima Difesa). I sindacalisti (molti della Fiom-Cgil) sono 22 (3%), mentre gli avvocati sono 9 (1,3%) e tra essi spiccano Vainer Burani, Ugo Giannangeli e Giuseppe Pelazza.
Quanto ai militanti islamici compaiono i nomi di spicco dell'Ucoii. Dal già citato Piccardo, che si presenta nei panni di direttore di www.islam-online.it, a Aboulkheir Breigheche, che guida la «Alleanza Islamica d'Italia» (sigla che fa riferimento diretto ai Fratelli Musulmani), da Mohammed Hannoun, presidente della ABSPP (Associazione benefica di solidarietà con il popolo palestinese) a Abu Yasin Merighi, vice presidente dell'Ucoii e responsabile della moschea El Nour di Bologna. Proprio a Bologna, la pubblicazione su Il Resto del Carlino il 19 agosto 2006 di un delirante manifesto dal titolo «Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane», in cui si faceva l'equazione Marzabotto=Gaza=Fosse Ardeatine=Libano, portò alla denuncia del vertice dell'Ucoii e alla messa sotto inchiesta di Piccardo e Dachan. Ebbene tutto ciò, a distanza di un anno, si è ripetuto impunemente.
Nel manifesto «Gaza vivrà» si stravolge in modo sconcertante la realtà dei fatti. Attribuendo una natura esclusivamente reattiva al terrorismo di Hamas, nobilitato con l'aureola di «resistenza », come se l'obiettivo di distruggere Israele non fosse l'obiettivo dichiarato nel suo Statuto. Ignorando che Hamas, dopo la vittoria elettorale del 2006, non ha voluto rinunciare al terrorismo e riconoscere il diritto di Israele all'esistenza. Omettendo di ricordare che il terrorismo di Hamas si è intensificato a Gaza dopo la decisione unilaterale di Israele di evacuare le sue forze militari e i coloni ebrei. Facendo finta che Hamas non si sia macchiata del sangue dei propri fratelli palestinesi pur di imporre il proprio Stato teocratico dittatoriale a Gaza, tanto è vero che è lo stesso presidente palestinese Abu Mazen che ha definito Hamas una «banda di terroristi».

In definitiva schierandosi dalla parte dei terroristi islamici contro il governo legittimo dell'Autorità Nazionale Palestinese che vuole negoziare la pace con Israele sulla base della soluzione «due stati per due popoli». Come è possibile che in Italia, in particolar modo in seno alle università, alla sinistra radicale e ai sindacati, possa affermarsi una posizione così netta a favore di un gruppo terrorista islamico, finora sostenuta soltanto dagli estremisti islamici dell'Ucoii legati ai Fratelli Musulmani? Come è possibile che nelle istituzioni nessuno abbia niente da dire ai 2073 che hanno paragonato Israele al nazismo?
Magdi Allam
04 novembre 2007

Letto su http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_04/allam_partito_paragona_israele_nazisti.shtml e riportado da http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=2&sez=120&id=22480
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IndividuoLiberato




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MessaggioTitolo: Vi aggiorno sull'iniziativa. Perché non aderire al punto 3?   Petizione per Gaza Icon_minitimeGio Gen 31 2008, 17:58

GAZA VIVRA’

Campagna per la fine di un embargo genocida


info@gazavive.com

www.gazavive.com


bollettino del 30 gennaio 2008


********************


Questo bollettino contiene:
1. UNA LUCE NEL MURO
2. RAPPORTO SULL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 27 GENNAIO
3. LETTERA APERTA A TUTTI GLI ORGANISMI DI SOLIDARIETA’ CON IL POPOLO PALESTINESE
4. INIZIATIVE E SCADENZE

********************

1

UNA LUCE NEL MURO


Esattamente una settimana fa, nella notte tra il 22 e il 23 gennaio, il popolo di Gaza ha aperto una prima breccia nel muro genocida che lo circonda.
L’esasperazione popolare, causata dall’ulteriore inasprimento dell’embargo da parte israeliana, nel sostanziale silenzio della cosiddetta “comunità internazionale”, ha portato ad un primo risultato: il muro di confine con l’Egitto è stato abbattuto in più punti, consentendo quantomeno una boccata di ossigeno ad un milione e mezzo di persone alle quali manca ormai quasi tutto.
In queste ore i varchi aperti vengono progressivamente richiusi dall’esercito di Mubarak. E’ questo il prevedibile risultato delle pressioni esercitate dagli Stati Uniti e da Israele affinché l’Egitto riprendesse rapidamente in mano la situazione, chiudendo non solo il muro ma lo stesso valico di Rafah.
Per i criminali di Washington e Tel Aviv l’embargo affamatorio non ammette eccezioni, i palestinesi devono essere di nuovo confinati nella Striscia finché non decideranno di chinare la testa.

Ma i fatti della scorsa settimana ci dicono quanto sia forte la resistenza popolare a Gaza che si raccoglie attorno al Movimento di resistenza islamica Hamas.
Purtroppo, la spesa che le famiglie palestinesi hanno potuto fare in territorio egiziano non muta nella sostanza la gravità della situazione a Gaza, ma l’apertura del muro ha comunque un grandissimo valore politico e simbolico.
Questa azione, che ha fatto seguito ad importanti manifestazioni di solidarietà in diversi paesi arabi, non solo ha portato sotto i riflettori dei media mondiali una situazione che si voleva in ogni modo oscurare, ma ha evidenziato la volontà e la capacità di resistenza del popolo palestinese.

Le immagini giunte da Rafah hanno fatto pensare ad un’evasione in massa da un carcere a cielo aperto. Su questo dovrebbero riflettere coloro che nei mesi scorsi hanno criticato il nostro appello, laddove si paragonava la situazione di Gaza con quella dei campi di concentramento nazisti.
Ma, a differenza di un’evasione, le persone sono uscite per poi rientrare, manifestando così il proprio diritto alla sopravvivenza insieme a quello alla resistenza.

Olmert e Bush continueranno certamente nei loro piani genocidi. Il loro obiettivo è quello di cancellare la stessa questione palestinese e questo richiede l’annientamento della resistenza ed in primo luogo di Hamas.
E’ questa la partita che si gioca a Gaza, una partita che sarà decisiva anche per i milioni di palestinesi che vivono in Cisgiordania e nei campi profughi in Libano, Siria e Giordania, perché qui si decidono oggi i destini della lotta di liberazione nazionale di questo popolo.
Una ragione di più per sostenere l’eroica resistenza che si svolge in questo fazzoletto di terra.

L’azione sul confine sud ha intanto rallentato l’offensiva militare israeliana, ha portato con più forza la questione nel mondo arabo, ha creato le premesse per una mobilitazione internazionale più consistente e decisa.
E su questo versante, per quanto ci è consentito dalle nostre forze, faremo la nostra parte.

********************

2

RAPPORTO SULL’ASSEMBLEA NAZIONALE DEL 27 GENNAIO


La prevista assemblea nazionale del Comitato Gaza Vivrà si è tenuta a Firenze domenica scorsa.
La sala gremita, un ottimo dibattito (con oltre 20 interventi), la presenza di numerose realtà territoriali e di tanti giovani – tra i quali molti arabi e musulmani - dimostrano quanto sia sentita oggi la battaglia per la fine dell’embargo a Gaza e la necessità di un più forte sostegno alla causa palestinese.

La discussione si è incentrata sulla situazione a Gaza e in Palestina alla luce degli ultimi eventi (visita di Bush, apertura del muro verso l’Egitto), sul bilancio del lavoro svolto fino ad oggi, sulle prospettive e sulle iniziative da mettere in campo nei prossimi mesi.

L’assemblea ha espresso la necessità di continuare il lavoro intrapreso con il lancio dell’appello “Gaza Vivrà” alla fine del settembre scorso, nella convinzione che siamo ormai giunti ad uno snodo decisivo della lotta di liberazione del popolo palestinese.
E’ infatti in atto – e lo si è visto chiaramente con la conferenza di Annapolis – il tentativo di cancellare definitivamente la Palestina dall’agenda internazionale confinandola in un mini-stato, dipendente in tutto e per tutto da Israele, senza alcuna effettiva sovranità ed addirittura privo di continuità territoriale.
Questo progetto di apartheid ha le firme di Bush ed Olmert, ma anche il consenso di Abu Mazen.

A maggior ragione l’assemblea ha ribadito la necessità di un forte sostegno al legittimo governo palestinese presieduto da Hanyah, scaturito dalla vittoria di Hamas nelle elezioni democratiche del gennaio 2006 e che interpreta tutt’oggi le istanze di liberazione del suo popolo.

Il programma di lavoro che segue è concepito all’interno di una cornice unitaria, che unisca tutti gli organismi di solidarietà con la Palestina, che ci auspichiamo possa cominciare a prendere forma nei prossimi mesi.

Queste le decisioni:

a. Lettera aperta
E’ stata approvata una lettera aperta indirizzata a tutte le realtà impegnate a sostegno della causa palestinese, che potete leggere al punto 3 di questo bollettino, affinché si sviluppi un processo unitario in grado di dare più forza ed incisività alle iniziative nel nostro paese.

b. Grande assemblea nazionale per la fine dell’embargo a Gaza
E’ stato deciso di lavorare ad una assemblea-manifestazione, con la partecipazione di rappresentanti palestinesi, come momento culminante della campagna dei prossimi mesi.
Vista la rilevanza che sta assumendo la contestazione ed il boicottaggio della Fiera Internazionale del Libro, che si terrà a Torino nel mese di maggio (alla quale lo Stato di Israele è stato invitato come ospite d'onore), la proposta è quella di realizzare l’assemblea all’interno della settimana di mobilitazione che si svolgerà in coincidenza con la fiera ed alla quale il comitato Gaza Vivrà aderisce fin da ora.

c. Manifestazione nazionale del 29 marzo
Il comitato Gaza Vivrà, considerata l’importanza di questa scadenza, sarà presente all’incontro nazionale promosso dal Forum Palestina che si terrà domenica prossima a Roma.
L’obiettivo, che auspichiamo sia condiviso da tutti, è quello di una manifestazione che assuma la centralità della questione di Gaza, il rifiuto del progetto scaturito ad Annapolis, un rinnovato sostegno alle forze della resistenza.

d. Delegazione parlamentare
Come abbiamo già comunicato, il sen. Fernando Rossi al ritorno dalla Palestina ha lanciato un appello affinché si costituisca una delegazione parlamentare che entri a Gaza e possa visitare i parlamentari palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, colpevoli unicamente di appartenere o di riconoscersi nelle organizzazioni della resistenza.
L’assemblea ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, auspicando che possa concretizzarsi quanto prima.

e. Commissione di lavoro per l’incriminazione di Israele
E’ stata formata una commissione di lavoro che studi, in rapporto anche con altre analoghe iniziative che si stanno sviluppando in altri paesi, la possibilità giuridica di una incriminazione di Israele per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi in violazione delle stesse Convenzioni di Ginevra.
Della commissione, che è ovviamente aperta al contributo di tutti, fanno parte al momento Aldo Bernardini, Vainer Burani, Ugo Giannangeli e Giuseppe Pelazza.

f. Tour con esponenti palestinesi
Il comitato lavorerà per realizzare al più presto un tour di iniziative pubbliche con la presenza di esponenti palestinesi provenienti da Gaza e rappresentativi della resistenza.
Nel frattempo i membri della delegazione per Gaza sono disponibili a realizzare incontri pubblici sul tema dell’embargo. Chi è interessato scriva a info@gazavive.com

g. Campagna farmaci
Il comitato sta valutando le forme migliori per attivare una campagna efficace di aiuti sanitari.
Attraverso il bollettino daremo notizie dettagliate non appena il progetto sarà definito.

h. Adesione iniziativa 60° anniversario della Nabka
Gaza Vivrà aderisce all’iniziativa promossa dai “Giovani Europei per la Palestina – Italia” per ricordare il 60° anniversario della Nabka, che si terrà a Milano a metà maggio.

********************

3

LETTERA APERTA A TUTTI GLI ORGANISMI DI SOLIDARIETA’

CON IL POPOLO PALESTINESE


Approvata dall’assemblea nazionale del Comitato Gaza Vivrà


Il destino e la causa del popolo palestinese sono davanti ad un momento storico decisivo.
Israele, sostenuto dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea, mentre continua la sua politica di annientamento della Resistenza, propone ai palestinesi la creazione di un mini-stato senza effettiva sovranità e privo di continuità territoriale.
Purtroppo, come si è visto alla Conferenza di Annapolis, il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese ha accettato la soluzione proposta dai sionisti.

Questi accordi sono tuttavia respinti da gran parte dei palestinesi. La tenace Resistenza che in condizioni difficilissime i cittadini e le legittime autorità di Gaza oppongono al genocida embargo israeliano ha un immenso valore, politico e morale. Se Gaza cadesse verrebbe portato un colpo letale alla lotta di liberazione del popolo palestinese.

Cresce nel movimento italiano di solidarietà la consapevolezza della grande importanza che assume la Resistenza di Gaza.
Questo movimento è tuttavia diviso, frantumato. Pesano antiche discordie, vecchie divisioni ideologiche.
Noi riteniamo che questa divisioni possano e debbano essere superate. Le tante voci attraverso cui si esprime il movimento di solidarietà con la Palestina possono e debbono parlarsi, unirsi, allo scopo di dare forza alla Resistenza palestinese, per sventare l’esito di una “pace” ingiusta e umiliante.

Facciamo dunque appello a tutti i comitati, le associazioni e le forze politiche che da sempre si battono per la liberazione della Palestina, ad incontrarsi prima possibile affinché sia posta fine a questa intollerabile divisione; affinché tutti gli organismi attivi confluiscano in un plurale ma unitario movimento.

Una prima importante occasione per unire le forze può essere la Fiera del Libro che si svolgerà a Maggio nella città di Torino. Dovremo dare battaglia, non solo contro la inaccettabile decisione dei suoi organizzatori di celebrare il 60° anniversario della nascita di Israele, ma affinché sia posto fine all’embargo ed all’assedio di Gaza.

L’Assemblea nazionale di GAZA VIVRA’ da dunque mandato alla presidenza perché diffonda quest’appello, contatti tutti gli organismi solidali con la Palestina, in particolare quelli delle comunità immigrate e islamiche, per verificare la possibilità di svolgere al più presto un primo grande incontro nazionale.

Approvata per acclamazione
Firenze, 27 gennaio 2008

********************

4

INIZIATIVE E SCADENZE


Domenica 3 febbraio, ore 10,30
Via Giolitti 231 – Roma
Riunione nazionale promossa dal Forum Palestina, con diversi punti all’ordine del giorno, tra i quali la decisione sulla manifestazione prevista per il prossimo 29 marzo in occasione della Giornata della Terra.
Il comitato Gaza Vivrà sarà presente a questo incontro.

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da ISM Italia
Ciclo di incontri con Jamil Hilal
sociologo palestinese indipendente coautore de:
“Palestina quale futuro? La fine della soluzione dei due stati”, Jaca Book 2007

in memoria di Tanya Reinhart
Palestina
occupazione/oppressione/apartheid - boicottaggio/disinvestimenti/sanzioni (bds)
fine della soluzione “due popoli-due stati”
contro l’occupazione israeliana della Fiera del Libro di Torino

Gli incontri, ai quali parteciperanno diversi altri relatori, si terranno:

Venerdì 1 febbraio, ore 20,15 – Torino – Aula Magna Istituto Avogadro, ingresso via Rossini 18

Mercoledì 6 febbraio, ore 20,30 - Milano – Centro Culturale Concetto Marchesi, via Lazzaro Spallanzani 6

Venerdì 8 febbraio, ore 21,15 – Varese – Sala polivalente Piramide, piazza De Salvo

Lunedì 18 febbraio, ore 18,00 – Roma – Casa delle Culture, via San Crisogono 45

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Venerdì 7 marzo – Perugia
Concerto musicale di solidarietà con la Palestina
promuovono:
Sumud – Associazione di Volontariato Antimperialista;
Comitato Gaza Vivrà
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