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 Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981

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alekos18

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Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981 Empty
MessaggioTitolo: Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981   Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981 Icon_minitimeSab Ago 11 2007, 17:34

Un omaggio agli "hunger strikers"
https://www.youtube.com/watch?v=JxLQfcde18U&feature=related
Le "H" in apertura sono le carceri speciali britanniche, viste dall'alto. I famigerati "blocchi H". Nella parte iniziale del video le cinque rivendicazioni politiche dei detenuti nazionalisti irlandesi. Per ottenerle i prigionieri avevano iniziato rifiutando di indossare l'uniforme carceraria. Rivendicavano lo status di prigionieri politici, mentre il governo britannico li bollava come "criminali comuni". Decisero quindi di girare nudi con indosso solo una coperta: fu la Blanket Protest. Si inasprisce la repressione: proibizione di leggere, scrivere, si riducono sempre più le visite, le lettere, il ricevimento dei pacchi, non si può uscire all'aria, niente radio, niente tv. Passa il tempo e le loro richieste continuano ad essere ignorate. La situazione in carcere peggiora. In risposta ai pestaggi sempre più frequenti dei secondini quando lasciavano le celle per andare al bagno, i prigionieri danno vita alla "protesta sporca". Non escono più e non svuotano i buglioli, le latrine, dove defecavano. L'urina la lasciano passare sotto le porte. I secondini britannici rifiutano di svuotare i buglioli che si riempiono. I prigionieri decidono allora di svuotarli spargendo la merda sul muro, come si può vedere dal colorito marrone dei muri https://www.youtube.com/watch?v=LXdaEihEyUc&NR=1 . I carcerieri, per il fetore, non entrano nemmeno più per i pestaggi notturni. Bobby Sands scriverà poi (con lo pseudonimo Marcella, da qui il titolo della canzone nel video appena segnalato) un diario che esce, aggirando i controlli, su pezzettini di cartaigienica richiusi con lo skotch. Da questi pezzettini nasce, dopo la sua morte, "Un giorno della mia vita", un libretto che contiene anche il racconto dei primi 17 giorni dello sciopero della fame del 1981. In merito http://www.irlandaonline.com/contenuto.asp?ID_Content=22&ID=360 e http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?isbn=8807813785 .

Parla Bobby Sands: «Fai conto di essere costantemente in questo stato mentale: hai la certezza che da un momento all’altro potresti essere tempestato di botte fin quasi a perdere i sensi, lavato con la forza e piegato contro la tua volontà per l'ennesima perquisizione anale. Sono queste le pratiche più frequenti della vita di tutti i giorni nel blocco H. E' impossibile riuscire ad immaginare cosa provi un ragazzo di diciotto anni quando una dozzina e più di secondini lo massacrano di percosse, calci e pugni mentre, nudo, viene trascinato per i capelli lungo un corridoio o quando gli stessi strizzano le sue parti più intime fino a farlo crollare fisicamente o gettano acqua bollente sul suo corpo nudo. Io stesso non riesco a descrivere, figuriamoci voi ad immaginare, il nostro stato mentale proprio mentre restiamo seduti ad aspettare che avvenga tutto questo. La tortura fisica e psicologica dei blocchi H ha condotto molti uomini sull'orlo dell’infermità mentale» (...) «Quante volte mentre il tempo scorre lento, mi soffermo a guardare gli uccelli e seguo il fruscio dell’allodola cercando di individuarla in quella massa blu, immobile sopra di me, che rappresenta la pienezza dell’esistenza. E io desidero fortemente la libertà dell'allodola. Suppongo che per molti di noi qualche uccello, il canto di un'allodola, un cielo limpido o la luna piena restino inosservati per la maggior parte del tempo. Per me invece significano vita, pace, conforto, compagnia, qualcosa che si offre al mio sguardo e che mi aiuta ad allontanare la brutalità delle torture, l'infamia e la violenza che di continuo assediano la mia vita. Proprio oggi i secondini hanno cominciato a sbarrare le finestre con le lamine d'acciaio. E' un'ulteriore fortuna: nascondere l'essenza stessa della vita, la natura! In questo carcere i miei torturatori cercano da tempo di sbarrare la finestra della mia mente». (...) «Il pavimento della mia fossa è tappezzato da una sostanza molliccia, putrida, della quale mi sfugge la natura. C’è un puzzo rivoltante che ristagna nell’oscurità e l’aria è calda, pesante e densa. All’angolo c’è qualcosa di soffice e umidiccio, forse un giaciglio dove sdraiarsi... Mi sta spiando. La porta si apre un’altra volta. Pian piano la luminosità fioca lascia il posto ad un illuminazione scarsa che annuncia la presenza della figura in uniforme nera. “Sissignore “, scandisce minacciosamente: “ecco il rancio, 1066”. Mi sbatte una scodella nelle mani e chiude la porta rabbiosamente. Prima che la luce svanisca del tutto riesco ad intravedere qualcosa: cumuli di immondizia e sporcizia di varia natura sparsi dappertutto sul pavimento, un esercito di vermi abbarbicati alle mie gambe e le pareti coperte da una massa di mosche grasse e tronfie. Il panico ha di nuovo il sopravvento e comincio a camminare nervosamente su e giù per la cella atterrito da ciò che mi circonda. La ciotola che ho in mano, ormai fredda, contiene una zuppa d’avena annacquata, o qualcosa di simile, che emana un odore disgustoso, la abbandono per terra e nel buio fitto riprendo il mio cammino senza fine che mi conduce negli abissi più profondi della disperazione».

Lo scritto che segue apparve sul giornale An Phoblacht / Republican News il 3 febbraio 1979 (prima dell'inizio dello sciopero della fame) a firma di Marcella, il già ricordato pseudonimo usato da Bobby Sands.

«Una volta mio nonno mi disse che imprigionare un'allodola è uno dei crimini più crudeli, perché l'allodola è tra i simboli più alti di libertà e felicità. Sovente parlava dello spirito dell'allodola, riferendosi alla storia di un uomo che aveva rinchiuso uno dei suoi tanto amati amici in una piccola gabbia. L'allodola, soffrendo per la perdita della sua libertà, non cantava più a squarcia gola, né aveva più nulla di cui essere felice. L'uomo che aveva compiuto tale atrocità, così la definiva mio nonno, esigeva che l'allodola facesse ciò che lui desiderava: cioè cantare più forte che poteva, obbedire alla sua volontà, cambiare la sua natura per soddisfare il suo piacere. L'allodola si rifiutò. L'uomo allora si arrabbiò e diventò violento. Cominciò a far pressioni sull'allodola affinché cantasse, ma inevitabilmente non ottenne alcun risultato. Così ricorse a mezzi più drastici. Coprì la gabbia con un telo nero, privando l'uccello della luce del sole.
Le fece patire la fame e la lasciò marcire in una sporca gabbia, eppure lei si rifiutò ancora di obbedirgli.
Alla fine l'uomo la uccise.
Come giustamente diceva mio nonno, l'allodola possedeva uno spirito: lo spirito di libertà e di resistenza. Desiderava ardentemente essere libera e morì prima di essere costretta ad adeguarsi alla volontà del tiranno che aveva cercato di cambiarla con la tortura e la segregazione. Io sento di avere qualcosa in comune con quell'uccello, con la sua tortura, la sua prigionia e la morte a cui alla fine andò incontro. Possedeva uno spirito che non si trova facilmente neppure tra di noi, i cosiddetti esseri superiori, gli uomini.
Prendete un comune prigioniero. Il suo obiettivo principale è quello di rendere il suo periodo di detenzione più facile e confortevole possibile. Un comune prigioniero non metterà mai a rischio un solo giorno di condono. Alcuni arriveranno persino ad umiliarsi, a strisciare e a tradire altri detenuti, pur di salvaguardare se stessi o accelerare il proprio rilascio. Costoro obbediranno alla volontà di chi li ha catturati. Diversamente dall'allodola, canteranno ogni qualvolta verrà chiesto loro di farlo e salteranno ogni qualvolta sarà loro ordinato di muoversi. Sebbene abbia perduto la sua libertà, un prigioniero comune non è disposto a giungere alle estreme conseguenze per riacquistarla, e neppure per difendere la propria dignità di uomo. Si adegua, in modo tale da garantirsi un rilascio a breve scadenza. Se invece rimane in carcere per un periodo abbastanza lungo, alla fine diviene un prodotto dell'istituzione, una sorta di macchina, non più in grado di pensare con la propria mente, sotto il pieno potere e controllo di chi lo ha incarcerato. Nella storia che raccontava mio nonno questa era la fine che avrebbe dovuto fare l'allodola. Ma lei non aveva bisogno di cambiare, né intendeva farlo, e morì affermando proprio questo.
Tutto ciò mi riporta direttamente alla mia situazione: sento di avere qualcosa in comune con quel povero uccello. La mia posizione è in totale contrasto con quella di un prigioniero comune che abbia deciso di conformarsi alle regole: io sono un prigioniero politico, un combattente per la libertà. Allo stesso modo dell'allodola, anch'io ho combattuto per la mia libertà, non solo in carcere, dove ora mi trovo a languire, ma anche fuori, dove il mio paese è tenuto prigioniero.
Sono stato catturato e incarcerato, ma, come l'allodola, anch'io ho visto cosa c'è al di là delle sbarre della mia gabbia. Ora mi trovo nel blocco H, dove mi rifiuto di cambiare per adeguarmi a coloro che mi opprimono, mi torturano, mi tengono prigioniero e vogliono disumanizzarmi. Al pari dell'allodola non ho alcun bisogno di cambiare. E' la mia ideologia politica e i miei principi che i miei carcerieri vogliono mutare. Hanno distrutto il mio corpo e attentato alla mia dignità. Se fossi un prigioniero comune mi presterebbero pochissima, o addirittura nessuna attenzione, ben sapendo che mi conformerei ai loro capricci istituzionali.
Ho perso oltre due anni di condono. Non me ne importa nulla. Sono stato privato dei miei vestiti e rinchiuso in una cella fetida e vuota, dove mi hanno fatto patire la fame, picchiato e torturato. Come l'allodola, anch'io ho paura che alla fine possano uccidermi. Ma, oso dirlo, allo stesso modo della mia piccola amica possiedo lo spirito di libertà, che non può essere soppresso neppure con il più orrendo dei maltrattamenti. Certamente posso essere ucciso, ma, fintantoché rimango vivo, resto quel che sono, un prigioniero politico di guerra, e nessuno può cambiare questo. Non abbiamo forse molte allodole in grado di dimostrarlo? La nostra storia ne è stata costellata in maniera straziante: i MacSweeney, i Gaughan, gli Stagg. Ce ne saranno altri nei blocchi H? Non posso concludere senza terminare la storia che raccontava mio nonno. Una volta gli chiesi che cosa era accaduto all'uomo malvagio che aveva imprigionato, torturato e ucciso l'allodola. "Figliolo", disse, "un giorno cadde lui stesso in una delle sue trappole, e nessuno gli prestò aiuto per liberarsi. La sua stessa gente lo derise e gli voltò le spalle. Egli divenne sempre più debole e alla fine stramazzò al suolo, per morire sulla terra che aveva fatto marcire con così tanto sangue. Arrivarono gli uccelli e si presero la loro vendetta cavandogli gli occhi, e le allodole cantarono come non avevano mai cantato prima". "Nonno," gli chiesi, "il nome di quell'uomo non era forse John Bull?"
».

Il governo britannico della sig.ra Thatcher rifiuta di riconoscere lo status politico dei prigionieri repubblicani. Dopo più di 4 anni di questa vita, i prigionieri alzano il livello della lotta e decidono lo sciopero della fame ad oltranza e 'a staffetta'. Lo avrebbero iniziato singolarmente, ad intervalli regolari, in modo da tenere viva l'attenzione dell'opinione pubblica ed esercitare la maggior pressione possibile sull'esecutivo britannico. Una decisione molto sofferta e contrastata. All'esterno erano contrari una parte dell'ala politica dell'IRA (lo Sinn Féin), che temeva la morte di suoi uomini validi, i familiari dei prigionieri e la stessa Chiesa. I repubblicani sono per lo più cattolici e questa pratica non era accettata dalla Chiesa. Prima che iniziasse ci fu un tentativo di coinvolgere il Papa (Woytila) ma per ragioni politiche si disinteressò di fatto della sorte di questi fastidiosi cattolici che sognavano l'indipendenza ed una società socialista, condizioni di giustizia, uguaglianza, libertà che l'Irlanda del Nord non poteva avere sotto l'occupazione dei britannici. Furono i prigionieri ad imporre questa forma di protesta. Il primo a morire, il 5 maggio 1981, dopo 66 giorni di digiuno, fu Bobby Sands (27 anni), tra le figure più alte in grado dell'IRA in quel momento in carcere. Per quella scelta estrema, che si intendeva portare avanti non simbolicamente, a dare l'esempio ci furono anche membri di un'altra organizzazione, l'INLA. A sciopero iniziato, Sands fu candidato alle elezioni politiche ed eletto con una valanga di voti nella contea di Fermanagh / South Tyrone. Evidente il duplice fine politico: mostrare il grado di consenso tra la gente dell'Irlanda del Nord occupata e accentuare le pressioni su Londra (un deputato "terrorista" in sciopero della fame ad oltranza in carcere avrebbe indotto ad interrogarsi...). Bobby Sands muore tre settimane dopo essere stato eletto. Il suo funerale fu il più partecipato che si ricordi nella storia d'Irlanda. Si vede ad un certo punto gente che batte per terra i coperchi della spazzatura. Si tratta di un'usanza divenuta popolare per avvertire, a catena, dell'ingresso di blindati o militari britannici in qualche città o villaggio d'Irlanda, capace per arrestare membri del Sinn Féin / IRA. Il giorno della morte di Sands fu il segnale per scontri che si estesero in tutta l'Irlanda, più di quanto già non fosse. Dopo di lui saranno altri nove a morire per sciopero della fame: Francis Hughes (IRA), Raymond McCreesh (IRA), Patsy O'Hara (INLA), Joe McDonnell (IRA), Martin Hurson (IRA), Kevin Lynch (INLA), Kieran Doherty (IRA), Thomas McElwee (IRA), Mickey Devine (INLA). I rapporti tra alcuni prigionieri entrati in sciopero ed i familiari divenne teso. Non tutti riuscivano ad accettare l'idea di veder morire il proprio caro, anche se ne condividevano le idee. Ci fu chi, approfittando della legge britannica che consentiva, in caso di coma, che i parenti potessero intervenire, autorizzò l'alimentazione forzata. Un prete del carcere, Denis Faul, fece da intermediario con le famiglie per fermare questa protesta. Con le settimane ed il susseguirsi delle morti, le famiglie di coloro che stavano ancora digiunando dichiararono in maggioranza che avrebbero autorizzato l'intervento medico. Stando alle cronache, i prigionieri interruppero lo sciopero il 3 ottobre 1981. Poco dopo il governo britannico annunciò una revisione del sistema carcerario, riconoscendo la maggior parte delle richieste degli scioperanti.

Sands, come i suoi compagni, aveva due strade per sottrarsi a questa sofferenza: pentirsi, rinnegare le proprie idee e la lotta, vendersi insomma, oppure suicidarsi. Con lo sciopero della fame, scegliendo la strada più dura, in quelle condizioni pressoché obbligata, hanno costretto tutti a fermarsi, a riflettere, a prendere posizione. Hanno indotto molti, con il silenzio della loro scelta, a mettersi in gioco, a lottare, ad andare oltre il proprio guscio individualista. La loro generosità, il loro dar tutto, anche accettando una sofferenza incredibile, senza piegarsi, è un messaggio che supera le coste dell'Isola Verde, e si rivolge a tutti, al di là del loro e di questo tempo.

https://www.youtube.com/watch?v=TOJwHzLCD3U
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sankara

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MessaggioTitolo: Re: Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981   Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981 Icon_minitimeMar Mag 05 2009, 19:46

Reazioni internazionali, nel 1981, alla morte di Bobby Sands (Robert Gerard Sands) - Belfast, 9 marzo 1954 – Long Kesh, 5 maggio 1981.

Un omaggio, nell'anniversario della sua morte. Per un'Irlanda libera, indipendente e socialista.

https://www.youtube.com/watch?v=5DO71o2LrjY
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MessaggioTitolo: Re: Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981   Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981 Icon_minitimeMer Mag 05 2010, 16:24

5 maggio 1981. Dopo 66 giorni di digiuno, Bobby Sands (27 anni), tra le figure più alte in grado dell'IRA in quel momento in carcere, è il primo (in tutto dieci) a morire per uno sciopero della fame ad oltranza che i prigionieri dell'IRA (Esercito Repubblicano Irlandese) e dell'INLA (Esercito di Liberazione Nazionale Irlandese) avevano iniziato per rivendicare lo status politico dei prigionieri repubblicani.

Il tempo non cancella in noi il ricordo di una scelta politica per la libertà. La lotta di liberazione continua. Anche in Irlanda. Anche nel tuo nome.

https://www.youtube.com/watch?v=JxLQfcde18U&feature=related
https://www.youtube.com/watch?v=hpZs0hX2lOs


Ultima modifica di Admin il Sab Gen 08 2011, 16:13 - modificato 1 volta.
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kamo

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MessaggioTitolo: Re: Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981   Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981 Icon_minitimeSab Gen 08 2011, 15:52

I compagni e gli amici di Bobby Sands diffidano i fascisti di Casa Pound

E' di questi giorni la notizia del lancio pubblicitario di una neonata marca di sidro prodotto dai fascisti del nuovo millennio. Detta bevanda è stata chiamata niente meno che "Bobby Sands Cyder", con tanto di riproduzione del volto dello stesso Bobby Sands sull'etichetta.
Il tentativo da parte dei fascisti di appropriarsi delle figure di compagni e compagne che hanno sacrificato le loro vite nelle varie lotte di liberazione nazionale, non è nuovo. Anzi, quest'opera di forzatura ideologica è una costante degli ultimi anni. Per restare all'Italia, basta pensare all'utilizzo strumentale che viene fatto della lotta del popolo basco da parte di personaggi come Mario Borghezio.

Nel caso del Bobby Sands Cyder però, si è andati oltre: l'immagine di un compagno morto in carcere in seguito a uno sciopero della fame, viene utilizzata per sponsorizzare una bevanda, da gustarsi fra camerati nei vari localini cosiddetti "non conformi". Non c'è che dire: una vera e propria, squallida, operazione di marketing.

Venuto a conoscenza del fatto, il Bobby Sands Trust ha rilasciato il seguente comunicato pubblico:
"Poche settimane fa, abbiamo ricevuto un numero di email in relazione ad un'organizzazione italiana, CasaPound Italia, la quale intendeva fare o aveva già dato il via ad un commercializzazione utilizzando il nome di Bobby Sands.
Inizialmente, abbiamo deciso di non fare alcuna dichiarazione pubblica in modo da non dare al gruppo un'ulteriore pubblicità. Tuttavia, ora sentiamo il bisogno di far capire al popolo italiano che mai questa organizzazione ha contattato la Trust per richiedere il permesso di utilizzare il nome o l'immagine di Bobby Sands e che se si fossero messi in contatto con noi, il permesso non sarebbe stato concesso.
Questo gruppo non ha alcun diritto di sfruttare l'immagine degli Hunger Strikers repubblicani irlandesi che si sono opposti all'oppressione e hanno combattuto per la libertà delle persone e ci rivolgiamo a CasaPound Italia per fermare tali abusi dei patrioti irlandesi.
Mentre si avvicina il 30 ° anniversario dello sciopero della fame del 1981, incoraggiamo tutti i gruppi e le organizzazioni internazionali che rispecchiano fedelmente i principi e l'integrità degli scioperanti della fame e la loro causa
".

Danny Morrison, segretario Bobby Sands Trust ( traduzione e fonte: http://www.bobbysandstrust.com/archives/1935 )
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Razumichin

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MessaggioTitolo: Re: Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981   Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981 Icon_minitimeVen Gen 14 2011, 22:03

sono contento che Danny Morrison abbia preso posizione su questa squallida vicenda. Al di là dell'uso offensivo dell'immagine di Bobby Sands per commercializzare una bevanda, è importante che si faccia chiarezza, in Italia, sul fatto che nessun movimento di liberazione nazionale potrà mai avere affinità ideologiche con i fascisti siano essi 'veteri' o 'neo' di destra o fascisti di sinistra di qualsiasi 'millennio'.
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alekos18

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MessaggioTitolo: Re: Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981   Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981 Icon_minitimeGio Mag 05 2011, 11:08

5 maggio 1981 - 5 maggio 2011. Tiocfaidh ár lá!

Il 5 maggio di trent'anni fa, moriva dopo 66 giorni di sciopero della fame Bobby Sands, comandante dei prigionieri dell'IRA dei famigerati "Blocchi H" del carcere di Long Kesh. Il primo di altri nove che morirono seguendolo nello sciopero della fame ad oltranza per ottenere da Londra lo status di prigionieri politici e non essere soggetti alle normali regole carcerarie. "Ero soltanto un ragazzo della working class proveniente da un ghetto nazionalista, ma è la repressione che crea lo spirito rivoluzionario della libertà. Io non mi fermerò fino a quando non realizzerò la liberazione del mio paese, fino a che l'Irlanda non diventerà una, sovrana, indipendente, repubblica, socialista (...) La nostra vendetta sarà il sorriso dei nostri figli" (B. Sands).
Tiocfaidh ár lá!

https://www.youtube.com/watch?v=CE9ZazuNZvA
https://www.youtube.com/watch?v=JxLQfcde18U&feature=related

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MessaggioTitolo: Re: Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981   Irlanda del Nord. In memoria scioperanti fame 1981 Icon_minitime

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