Ma nell'ultima campagna elettorale il centrosinistra non aveva promesso un significativo cambio di direzione della politica estera? Dov'è la discontinuità con il governo Berlusconi? Parafrasando una famosa canzone: parole, parole, parole...
Dopo la cosiddetta "crisi" del governo Prodi, si sta dando piena attuazione al primo dei famosi 12 punti imposti da Prodi per ricevere la fiducia: "Rispetto degli impegni internazionali e di pace. Sostegno costante alle iniziative di politica estera e di difesa stabilite in ambito ONU ed ai nostri impegni internazionali, derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea e all'Alleanza Atlantica, con riferimento anche al nostro attuale impegno nella missione in Afghanistan".
Ora si mandano altri mezzi per rinforzare il contingente italiano ad Herat, in Afghanistan, inquadrato nella missione Isaf: 5 elicotteri Mangusta, 8 corazzati Dardo, 10 blindati Lince con relativi equipaggi per un totale di 145 militari. Questo l'annuncio del ministro della Difesa, Arturo Parisi, alle commisioni Difesa e Esteri di Camera e Senato.
La spesa preventivata solo per questo dispiegamento è quantificata in 25,9 milioni di euro per il solo periodo di circa sette mesi, fino a dicembre 2007. Ma la sinistra, in tutto questo, dov'è? E poi si lamenta tanto la mancanza di soldi per sostenere la spesa pensionistica! Però questi si trovano subito quando si tratta di accodarsi al carro militare dell'alleato/padrone statunitense. Una vergogna! Certo è che impressiona questa subalternità, questa dipendenza a tutto campo del nostro paese...