Decreto di rifinanziamento annuale delle missioni militari all’estero, la Camera approva. Spicca la missione di guerra in Afghanistan, con il ministro Di Paola che ha autorizzato bombardamenti aerei italiani. Senza nemmeno un pronunciamento del Parlamento.
Persino il guerrafondaio predecessore alla Difesa La Russa nell’ottobre 2010 riconobbe la necessità di un pronunciamento parlamentare. Con queste parole: "autorizzare bombardamenti italiani apre la prospettiva del mutamento della natura della nostra missione (...) equivale a riconoscere di fare o partecipare ad una guerra". E questo si pone ovviamente in contrasto con il dettato dell’art. 11 della Costituzione, un ‘dettaglio’ che non preoccupa i ‘tecnici’ evidentemente a digiuno in diritto costituzionale.
Ora, perché bombardare proprio mentre la NATO in Afghanistan si prepara al ritiro nel 2014 e si disimpegna gradualmente dai bombardamenti? Un anno fa così commentò l’ex generale NATO Fabio Mini i propositi guerrafondai di La Russa: "Il vero scopo è quello di evitare che i programmi di acquisizione degli F-35 della Lockheed e di altri aerei da combattimento, che sono a rischio perché non abbiamo i soldi e perché la loro utilità è dubbia, vengano accantonati definitivamente".
Ahi serva Italia, di dolore ostello...