"Stop ai fondi per i bombardamenti sulla Libia".

"Stop ai fondi per i bombardamenti sulla Libia". E' una mezza uscita 'di sinistra' quella del ministro dell'Interno, Maroni. Opportunistica e ipocrita.
Opportunistica, perché, di fronte al costante contrarsi delle condizioni sociali di vita in Italia, alla crisi indotta dall'invasità colonial/affaristica estera e dal parassitismo grande imprenditoriale interno, la Lega cerca la quadra per non franare con il berlusconismo politico declinante. E strumentalizza l'intensificarsi dei flussi migratori come causa prima, agli occhi innanzitutto del suo elettorato.
Ipocrita, perché finge di ignorare la condizione coloniale di servitù dell'Italia, ben riflessa anche con la NATO, e la natura imperialista (USA) anche di questa guerra, con aggregate velleità neocoloniali (Francia).

Il centrosinistra? A destra di Maroni e ben allineato con il presidente bombardiere di questo Stato, Napolitano. A suo tempo incalzò indignato, Bersani in testa, il governo Berlusconi per le esitazioni e la lentezza (dovute a interessi capitalistici nell'area e ad opportunismi interni al governo) nell'accodarsi ai bombardamenti di una guerra d'aggressione costruita dall'asse franco-nordamericano (del momento) con le bufale dei bombardamenti di Gheddafi sui civili, le fosse comuni e solite amenità declinando.

Insomma, la guerra d'aggressione alla Libia continua. Ai padroni di questa nazione, e ai suoi ascari, piacendo.