Poche ore fa, senza clamore, in una sostanziale assenza di informazione preventiva dell'apparato massmediatico dominante, il parlamento europeo ha ratificato il CETA (“Comprehensive Economic and Trade Agreement”), un accordo di libero scambio tra Unione Europea (UE) e Canada. Si tratta del fratello gemello del TTIP, l'altro accordo, per ora in sordina, tra UE e Stati Uniti. Gli USA, comunque, stando nel NAFTA (Accordo di libero scambio tra USA, Canada e Messico), grazie alle delocalizzazioni in Canada, è come se avessero il loro TTIP.
L’entrata in vigore del CETA è prevista per aprile. Vien detto, arrogantemente, senza aspettare, "in via provvisoria". Servirà infatti la ratifica dei parlamenti nazionali e di quelli regionali della UE. Intanto, però, entrerà in vigore e nemmeno si sa cosa accadrebbe in caso di rifiuto anche di un solo Stato o regione.
Ulteriori informazioni sulle devastazioni che produrrà il CETA qui, sul sito di Stop TTIP Italia: https://stop-ttip-italia.net/tag/ceta/ .
Si preannunciano manifestazioni e pressioni per bloccare la ratifica dei parlamenti nazionali. Anche in Italia.
Però, senza porre al centro la lotta per la sovranità e l'indipendenza nazionale, in vista di ben diverse forme di relazioni internazionali, non se ne verrà mai a capo.
Eludere questo nodo decisivo condannerà a prendere atto di questa 'pagina oscura per la democrazia' (per echeggiare la dichiarazione di Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia), come già è accaduto per tante altre pagine 'oscure' già scritte e come accadrà, di questo passo, per le tante altre 'oscure' che scriveranno.
“Indipendenza” farà sentire la sua voce anche sul CETA in ogni luogo che riusciremo a raggiungere, per costruire aggregazione politica e concorrere a creare le basi perché si scrivano ben altre pagine di Storia.