Effetto 'Fiscal Compact' anche in Spagna

Anche in Spagna si materializzano gli effetti dell'ultimo Trattato europeo, quello di stabilità (più noto come "Patto di bilancio" o "Fiscal Compact), ed i collegati effetti del fondo MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), gli ultimi anelli della catena di dominio euroatlantica.
Il primo ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ha oggi illustrato in Parlamento le ulteriori misure di austerità decise dal suo governo. Tra queste: soppressione della tredicesima per i dipendenti pubblici, meno giorni di ferie, riduzione dei permessi sindacali, aumento dell'Iva (dal 18 al 21%) e delle tasse.

Sono provvedimenti figli dei primi 30 miliardi di prestiti in arrivo a fine mese per il settore bancario (per un totale preventivato di 100 miliardi di euro), prestiti decisi pochi giorni fa dai vertici dell'Unione Europea. La condizione posta a Madrid ha riguardato l'adozione di ulteriori misure di taglio della spesa pubblica. E Rajoy ha obbedito.
Insomma, i vertici politici euroatlantici sostengono gli interessi privati e le speculazioni (anche infruttuose) dei sistemi bancari facendone pagare il costo alla collettività. Si sa che il debito dello Stato (nella fattispecie spagnolo) salirà, ma si propaganda che scenderà. Come? Con l'entrata in vigore del fondo MES, dicono con sprezzo del ridicolo i vertici euroatlantici, e con la supervisione bancaria affidata alla Banca Centrale Europea.

Conclusione: il rullo compressore europeo non si ferma ed anzi sta accelerando in maniera impressionante la sua opera di devastazione sociale. Dalla Grecia al Portogallo, dalla Spagna all'Italia in modo particolare ed evidente, ma anche altrove in Europa. Chi vorrà organizzare una credibile resistenza sociale e politica, dovrà prima o poi capire quanto sia indispensabile rivendicare la sovranità della propria nazione, della propria Patria, recedere dai Trattati europei. E se si vuol davvero cambiare, e non sostituire il dominio euroamericano con destre 'interne', è necessario connotare l'istanza strategica sovranista con rivendicazioni (oggi) e un progetto di società (per il domani) ispirati all'emancipazione e alla giustizia sociale, ad una riscrittura del modo dominante di produzione e dei relativi rapporti sociali. Si getteranno così le basi per diventare massa, incidere e cambiare musica. Al lavoro politico e sociale, quindi.