Dopo i terribili fatti di Firenze o Roma, sinceramente a stupirmi sono state le reazioni delle singole comunità straniere. A Firenze senegalesi che parlavano di italiani razzisti, quando la loro presenza in Toscana è vista GIUSTAMENTE(visto che sono una comunità assolutamente tranquilla) con assoluta simpatia sia dai cittadini che dagli organi di governo, consentendo loro di aggirare largamente le norme e di stazionare ovunque con le loro merci. A Roma, dopo l'infame omicidio, si additano quali responsabili subito degli italiani, quasi senza riscontri, si grida all'italiano razzista etc etc..questo dopo che si è permesso alla Cina di INVADERE di merci il nostro paese e si è consentito a intere comunità cinesi di CINESIZZARE spezzoni di metropoli e a volte città intere, permettendo che le stesse diventino aree extraterritoriali.
Boh, guardando agli eventi con freddezza, salta agli occhi come un modello di convivenza sia decisamente in crisi, quel modello globalizzante che vuole che trionfino i capitali e che l'umanità sia composta di schiavi itineranti,come la terribile crisi economica che picchia duro, rischi di trasformare le città in assurdi fronti opposti di lotta tra poveri, come siano davvero difficili pratiche di coinvolgimento per lotte comuni, con comunità a volte decisamente chiuse.
A latere di queste reazioni, non stupiscono purtroppo gli strali di alcuni centri sociali che latrano con insulti di questo tipo "italia paese di merda, italiani merde, italiani razzisti, etc etc" propri non solo di chi odia il proprio Paese e quindi non farà mai niente di rivoluzionario, ma anche di chi conosce poco l'europa o il mondo..
Che percorso possiamo fare con persone che sostengono simili "argomentazioni"?