Ultimatum o dimissionamento UE a Berlusconi?
La nota del Quirinale è una sfiducia dell'estrema destra euroatlantica alle politiche di destra del governo Berlusconi. La "
improrogabile assunzione di decisioni efficaci", di cui parla Giorgio Napolitano, è la traduzione dall'inglese in italiano delle direttive euroamericane BCE-FMI. Quell'aggettivo ("
improrogabile") è una minaccia di dimissionamento forzato in assenza di ulteriori provvedimenti da lacrimogeni e sangue.
Il riferimento a "
diversi rappresentanti dei gruppi di opposizione (...) hanno manifestato la disponibilità a prendersi le responsabilità necessarie in rapporto all'aggravarsi della crisi" suona tanto da governo tecnico o di larghe intese che farà il 'lavoro ultra sporco' che il governo 'sporco' di Berlusconi sta mostrando di non voler svolgere pienamente. Nel passaggio ("
Nell'attuale, così critico momento il paese può contare su un ampio arco di forze sociali e politiche consapevoli della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono con urgenza dall'Italia") c'è non solo l'entusiastica presenza della Confindustria ma anche la connivenza dei centristi, di pezzi di destra, del centrosinistra e dei sindacati, CGIL inclusa, che solo pochi giorni fa tuonavano contro il governo Berlusconi per i provvedimenti sui licenziamenti "
per motivi economici". Questa gente farà rimpiangere l'impresentabile ed imbarazzante -e ci misuriamo molto sui termini- Berlusconi.
Tutto si deciderà in pochissimo tempo. O forse no. Le parole finali della nota ("
Il Capo dello Stato ritiene suo dovere verificare le condizioni per il concretizzarsi di tale prospettiva") sembrano rendere l'ultimatum superato, come il governo Berlusconi. Sono parole di dimissionamento.