Cura del territorio, interessi nazionali e commissariamento

Leggiamo che la pioggia caduta su Roma il 20 ottobre scorso è stata quantitativamente analoga a quella caduta, sempre a Roma, il 27 luglio. La differenza è che a ottobre ci sono stati morti, zone sommerse, abitazioni devastate, luoghi di cultura e monumenti danneggiati, stazioni metro inagibili... Lutti, disastri e caos.
Si scopre che, d'autunno, le foglie che cadono ostruiscono tombini e caditoie, ma è carente la manutenzione. Perché? Perché -dicono- mancano i fondi.

Le piogge anche quest'anno hanno portato alluvioni in Toscana e in Liguria con l'ennesimo, ricorrente, bilancio di morti e disastri. Anche qui (a parte situazioni di abusivismo edilizio in zone a rischio) la carente o assente pulizia del letto dei fiumi, disboscamento, speculazioni nei territori hanno riproposto, da molti e molti anni ormai, le solite situazioni, le solite immagini, le solite frasi di circostanza.

Eppure la cura del territorio è questa sì parte dell'interesse nazionale. Cura che manca perché -si sostiene- i fondi ora scarseggiano ora non ve ne sono proprio.
Però, curiosamente, ce ne sono -eccome- per drenarli a vantaggio di speculatori e affaristi euroamericani, per pagare debiti che non ci appartengono, per le guerre imperiali scatenate per i propri interessi da Stati Uniti e alleati/subalterni principali. Tutto ciò i nostrani ceti servili di destra, centro e sinistra fanno passare come interesse nazionale...

Soldi buttati per opere insensate (tipo TAV) e spese superflue, o per ingrassare oligarchie speculative e politiche e militari euroamericane, e poi non ce ne sono per la cura dei territori e per la tutela delle vite delle persone...