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 65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki

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alekos18

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MessaggioTitolo: 65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeVen Ago 06 2010, 16:39

65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki. A guerra ormai finita, con il Giappone prostrato, gli USA emulavano con variante l'olocausto nazista, bombardando con atomiche queste due città giapponesi. Centinaia di migliaia i civili uccisi subito, un numero imprecisato i morti, in seguito, per le radiazioni ed i nati malformati.

Una doppia valenza imperialista. Per chi si apprestava a giudicare a Norimberga, mostrare di poter agire impunemente. E poi un avvertimento ("possiamo pure questo!") agli Stati (ieri l'URSS, oggi diversi) refrattari o resistenti allo scenario di dominio a stelle e strisce.

E' storia anche dell'oggi.
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tadiottof




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MessaggioTitolo: ieri e oggi   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeDom Ago 08 2010, 14:34

Ieri l'URSS poteva essere una minaccia, oggi Stati resistenti o refrattari non possono nemmeno impensierire gli Stati Uniti.
Il terrorismo non potra' modificare nulla.
2000snlp
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gorritxo

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MessaggioTitolo: Re: 65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeLun Ago 09 2010, 11:25

tadiottof ha scritto:
Ieri l'URSS poteva essere una minaccia, oggi Stati resistenti o refrattari non possono nemmeno impensierire gli Stati Uniti.
Il terrorismo non potra' modificare nulla.
2000snlp
Non mi sembra che in Afghanistan gli USA stiano facendo una scampagnata, e nemmeno in Iraq.
Cosa intendi esattamente quando parli di terrorismo? Gli afghani e gli iracheni che combattono contro l'occupazione dei loro paesi secondo te sono terroristi? Hezbollah è terrorista? I palestinesi sono terroristi? Così, per capire...
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tadiottof




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MessaggioTitolo: polizia e democrazia   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeLun Ago 09 2010, 16:07

ti giro un mio commento ad "Agfghanistan, una guerra troppo lunga" di Belphagor su Polizia e Democrazia di luglio
www.poliziademocrazia.it


Mi fa piacere che si ricordi la resistenza dei Vietnamiti al tentativo di invasione cinese.
Fu la dimostrazione che la popolazione vietnamita si e' sempre battuta per la sua indipendenza, prima contro i Francesi, poi contro i Giapponesi , che durante la 2a guerra mondiale si erano sostituiti ai Francesi. Alla fine della 2a guerra di nuovo contro i Francesi, sconfitti a Dien Bien Phu nel 1954 dal leggendario generale Giap. Infine contro gli Americani sconfitti nella battaglia finale campale di Saigon.
Gli Afghani non sono patrioti, sono solo dei primitivi come la loro religione. C'e' uno Stato ma non sono una nazione: prevalgono le tribu'.
Non credo che l'Afghanistan rappresenti una minaccia per il mondo occidentale.
Il terrorismo afghano nasce fuori dei suoi confini.
Inutile continuare la guerra in Afghanistan senza mettere ordine in casa propria.
Questa e' la sfida di Obama; non e' detto che la vinca.
A perdere non sara' soltanto lui, ma tutto il ceto medio dell'Occidente, il quale tuttavia non sa orientarsi e vota i suoi carnefici.
2000snlp
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tadiottof




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MessaggioTitolo: Re: 65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeLun Ago 09 2010, 16:19

Afghanistan, una guerra troppo lunga
di Belphagor

Il 7 giugno scorso è scattato un segnale d’allarme che per l’opinione pubblica degli Stati Uniti è immediatamente comprensibile: la guerra in Afghanistan ha una durata che supera quella del Vietnam. Quella era durata 103 mesi, questa già 104, e ragionevolmente non se ne vede la fine. Il fatto che il conflitto nel sud-est asiatico era il più lungo di tutti quelli affrontati dagli Stati Uniti, compreso il loro decisivo intervento nella Seconda guerra mondiale, dà ancora maggior peso a preoccupazioni e interrogativi. E l’etichetta di “un secondo Vietnam” ha per ogni americano un significato sinistro.
Anche se il conto non è del tutto esatto. Infatti i 103 mesi del Vietnam decorrono dal 7 agosto 1964, quando il presidente Lyndon B. Johson ottenne dal Congresso il voto detto del Golfo del Tonkino, che gli consentiva di dare inizio alla guerra. Ma già da un anno il conflitto era stato innestato da John Kennedy, con l’invio di militari travestiti da “consiglieri”. Sulla base di un calcolo del tutto sbagliato: la difesa del corrotto presidente del Sud Vietnam Ngo Dinh Diem - inviso alla maggioranza della popolazione – visto come uno scudo contro un’ipotetica espansione del comunismo in chiave cinese. Ma la strategia di Kennedy, dopo l’eliminazione fisica di Diem, aveva portato Washington in una situazione disastrosa, con oltre 58mila morti, fino a che Richard Nixon (sì, proprio lui, l’“orrendo” Nixon) aveva risolto il problema ordinando un totale e rapido ritiro delle truppe americane. Ne era seguita l’unificazione di quel Paese, e si era potuto verificare che la prima iniziativa del nuovo Vietnam era stata di opporsi – fino a uno scontro armato – a qualsiasi pretesa espansionista cinese.
Certo, mettendo da parte il computo dei mesi, un paragone fra la guerra in Vietnam e quella in Afghanistan risulta piuttosto forzato. La guerra in Vietnam fu dovuta a una valutazione distorta del presidente Kennedy e dei suoi collaboratori, al pari della spedizione della Baia dei Porci che spinse definitivamente Fidel Castro nella sfera d’influenza sovietica. Di qui, però, cercare delle similitudini tra le iniziative belliche di John Fitzgerald Kennedy e George W. Bush sarebbe profondamente sbagliato.
In effetti, se all’inizio degli anni ’60 il Vietnam non costituiva in alcun modo una minaccia per gli Stati Uniti, l’11 settembre 2001 l’Afghanistan dei talibani era in maniera aperta e dichiarata la sede di al-Qaeda, l’organizzazione terrorista responsabile degli attentati alle Twin Towers e al Pentagono. L’operazione “Enduring Freedom” cominciata il 7 ottobre 2001 con massicci bombardamenti aveva in un paio di mesi – grazie anche al concorso dell’Alleanza del nord dei “signori della guerra” - sgominato le milizie talebane, distrutto le basi di al-Qaeda, e messo in fuga il leader carismatico del terrorismo islamico, il fantomatico miliardario saudita Osama bin Laden. Nel dicembre 2001 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite decideva la creazione di una missione plurinazionale denominata Isaf (International security and assistance force), con compiti molto diversi da “Enduring Freedom”, vale a dire non di intervento e di occupazione, ma unicamente di assistenza al governo di Kabul e alle popolazioni, e di ricostruzione. A partire da questa fase avranno inizio una serie di equivoci che risulteranno deleteri.
La guerra contro i talebani aveva ottenuto notevoli successi, ma questo non significava che questi fossero definitivi. Al contrario, la situazione richiedeva un doppio impegno: militare, per eliminare definitivamente i reparti di talebani che si erano ritirati nelle zone di confine con il Pakistan; politico, e di conseguenza anche economico, per avviare nel Paese un processo di adesione a una forma sia pure primaria di democrazia, eliminando la corruzione endemica e le ingiustizie più eclatanti. Un compito non facile, considerato anche il pesante problema delle coltivazioni di oppio, ma necessario se si voleva che quei primi successi costituissero una base solida. Ma così non è stato.
A Washington lo staff del presidente Bush – e in primo luogo il vicepresidente Dick Cheney – stava premendo, facendo letteralmente carte false, per un intervento armato contro l’Iraq di Saddam Hussein, in nome della “guerra al terrorismo”, e con il pretesto del possesso di armi di distruzione di massa. Motivazioni entrambe false: Saddam era un feroce tiranno, ma detestava e temeva i terroristi; quanto alle sue armi apocalittiche, la stessa Cia ne aveva certificato l’inesistenza, come si è potuto verificare dopo la sconfitta di Saddam. E al-Qaeda ha potuto entrare in Iraq solo dopo l’ingresso delle truppe americane. Non è un mistero che la motivazione più forte per la guerra in Iraq sia stato il petrolio, un settore da sempre molto caro a Dick Cheney. Ma comunque l’impegno iracheno, sempre più pesante, aveva costretto la riduzione dell’intervento in Afghanistan.
Così, a partire dall’11 agosto 2003 la guida dell’Isaf era affidata alla Nato, che avrebbe dovuto procedere all’installazione dei Provincial Reconstruction Team (Prt), centri dinamici diretti ad attivare – con strutture militari e civili – un processo di ricostruzione socio-economica, una volta completata la “pacificazione” da parte di “Enduring Freedom”. Va detto che i Prt, come quello di Herat affidato a italiani e spagnoli, hanno assolto con efficienza le loro funzioni, ma la “pacificazione” non c’è stata. E la fiducia degli afgani nei “liberatori” e nel governo da loro installato e sostenuto è scesa a livelli bassissimi. E nell’ottobre 2006 anche “Enduring Freedom” era passata alla guida della Nato, che si trovava, e si trova tuttora, a dover gestire sullo stesso terreno due missioni molto diverse tra loro. Intanto i talebani, e i loro alleati tribali, hanno riacquistato forza e prestigio, godendo inoltre – secondo un rapporto della London School of Economics – del valido appoggio dei servizi segreti pakistani (ISI).
La guerra in Afghanistan sta diventando troppo lunga per Washington, ma lo è egualmente per i Paesi, come l’Italia, che danno il loro contributo, anche di sangue, alla missione Isaf.
Barak Obama, parallelamente al progressivo disimpegno in Iraq, ha deciso di incrementare il numero dei militari americani, e nello stesso tempo viene richiesto un coinvolgimento “operativo” dei contingenti di Isaf, in nome di una solidarietà comprensibile e condivisibile, ma che andrebbe meglio chiarita nei metodi e nei fini. Per evitare altri errori.


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gorritxo

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MessaggioTitolo: Re: 65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeLun Ago 09 2010, 17:48

tadiottof ha scritto:

Gli Afghani non sono patrioti, sono solo dei primitivi come la loro religione.
2000snlp
Questa affermazione ti qualifica. Il tipico commento di chi dall'alto della sua presunta superiorità "occidentale" si permette di sputare sentenze su popoli e culture (e religioni) che nemmeno conosce.
Sarebbe interessante ricordare che il fondamentalismo islamico (che non riguarda certo l'Islam nel suo complesso) si diffonde a partire dalla fine degli anni '70 (e si afferma massicciamente negli anni '90), quando appare evidente il fallimento di movimenti laici quali il panarabismo e il baathismo. Il fondamentalismo è quindi un fenomeno piuttosto recente, tutt'altro che costitutivo dell'Islam, e rispetto al quale le responsabilità americane sono tutt'altro che irrilevanti.
Ah... tra l'altro, detto per inciso, la resistenza afghana non è composta solo dai talebani, sebbene questi ne costituiscano la componente più rilevante. E comunque non esistono giustificazioni per invadere un paese, instaurarvi un governo fantoccio con a capo un narcotrafficante amico, e i continui bombardamenti (questi sì terroristi) ai danni dei civili inermi. Difatti i settori della popolazione che nonostante tutto appoggiano i talebani non lo fanno certo per motivi religiosi, ma perché sono percepiti come più onesti di Karzai e della sua cricca, e perché combattono l'invasore straniero. La politica imperialista degli USA è il modo migliore di portare acqua al mulino dell'integralismo religioso.

Tornando sul tema originario della discussione, niente più di Hiroshima e Nagasaki può essere definito come un atto "terrorista". E guarda caso chi lo ha compiuto? I tuoi amici americani, per di più sotto la guida di un presidente dello stesso partito di San Barack.
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tadiottof




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MessaggioTitolo: per Gorritxo   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeMar Ago 10 2010, 20:39

Ti avevo risposto con male parole, pero' sono stato censurato.
Va bene. Rientro nel politically correct.
Dove hai letto che mi dichiaro amico degli Americani?
Nei miei interventi mi dichiaro molto critico nei loro confronti.
Gli Afghani non potevano essere dei selvaggi solo al tempo dell'occupazione sovietica; lo sono ancora.
Si potrebbero chiudere i confini e lasciarli nella loro "cultura", ma non e' realistico, perche' i confini sono confini solo per la gente rispettosa delle leggi, il cosiddetto parco buoi. I mafiosi, gli 007, quelli che mettono le bombe in mezzo alla gente se ne fregano dei confini.
Secondo me il terrorismo e' alimentato da quegli stessi paesi che hanno li' le loro truppe, che non sono solo americane (ma anche loro, magari dai servizi "deviati").
2000snl
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MessaggioTitolo: Re: 65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeMar Ago 10 2010, 21:32

A ogni tuo intervento glorifichi Obama (o peggio ancora la Clinton), giudichi l'imperialismo americano come qualcosa di immodificabile e che non ha senso combattere, parli di "terrorismo" e della cultura islamica con lo stesso tono e le stesse argomentazioni di un neoconservatore americano... per cui le tue posizioni sono di fatto filo-americane. Se quindi polemizzo dicendoti che sei amico degli americani non c'è nulla di scandaloso, perciò evita pure di scaldarti tanto e di farti addirittura censurare (a proposito: peccato non aver letto prima che cancellassero il tuo postato...).

Ah, per quanto mi riguarda gli Afghani non erano dei "selvaggi" né al tempo dell'invasione sovietica né oggi. Non riesco proprio a capire con che diritto ti permetti di affibbiare simili etichette a un intero popolo.
E bada bene, non c'è niente di politicamente corretto in questa posizione, se c'è una cosa che detesto profondamente è il razzismo culturale tipico dell'occidentale medio, così come detesto l'idea che di fronte alle differenze culturali si debba necessariamente ragionare in termini di superiori/inferiori, progrediti/arretrati e via dicendo...

Per concludere un paio di precisazioni:
Al Qaeda è un'organizzazione afghana? No
Quanti afghani c'erano tra i dirottatori dell'11 settembre? Nessuno


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tadiottof




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MessaggioTitolo: mission impossible   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeMar Ago 10 2010, 23:27

vedo che i miei interventi vengono mondati.
Mi fa piacere che ci sia un moderatore attento; mi chiedo pero', visto che e' cosi' sensibile e accorto, perche' non intervenga anche lui nella nostra disputa e magari prenda posizione.
Ma forse perche' non vuole chiarire le idee a Gorritxo!
Non sara' per caso, il moderatore, l'antiquario del "grande fratello" quello di "1994" di Orwell?
2000snlp
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gorritxo

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MessaggioTitolo: Re: 65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitimeMer Ago 11 2010, 11:06

Tadiottof, che problemi hai? Sinceramente ora inizi a stufare.
Non condividi praticamente nulla delle posizioni di Indipendenza, eppure sei l'utente col maggior numero di post; il tuo modo di porti è irritante perché presuntuoso all'ennesima potenza, dato che arrivi qui pensando di illuminare noi poveri ignoranti (ignorante ovviamente è chi non la pensa come te); infine, quando qualcuno non è d'accordo con le tue tesi (cosa facilissima, dato che tendenzialmente le altre persone che scrivono assiduamente su questo forum lo fanno perché evidentemente condividono almeno in parte le analisi della rivista, a differenza di te) l'unica cosa che sai fare è insultare e fare ironia da quattro soldi.
Neanche questa volta ho avuto modo di leggere il tuo postato prima che fosse cancellato... peccato, mi sarei fatto quattro risate (a proposito, mi scuso con l'admin se sia pure indirettamente sono responsabile di questo lavoro supplementare). Ad ogni modo, se scrivessi qualcosa di diverso dagli insulti credo proprio che nessuno si sognerebbe di cancellare i tuoi "illuminanti" interventi.
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MessaggioTitolo: Re: 65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki   65 anni fa, l'olocausto di Hiroshima e Nagasaki Icon_minitime

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