Negli anni lo sciopero è stato ridimensionato, quanto a valenza, incidenza, dalle restrizioni via via imposte dall'alto e dallo smarrimento di senso di chi li proclama.
Sulla scuola: perché, anziché sfilare la mattina, non farlo il pomeriggio senza perdere ore di lezioni? Perché non incidere davvero bloccando ad oltranza lo scrutinio finale (a giugno), l'adozione dei libri di testo e altro di possibile in segno di significativa ed effettiva protesta contro il ministro di turno della pubblica d/istruzione e le riforme di sfascio della scuola pubblica, nazionale, adottate in modo deciso, dalla metà degli anni Novanta, da centrodestra e centrosinistra al governo?