E' una falsa questione parlare di destra e sinistra, o meglio, deve venir inquadrata correttamente.
Se partiamo dal retroterra di sinistra è perché si è contro l'ingiustizia e per la libertà; ciò scrivendo ogni uomo" buono" dovrebbe quindi sanamente porsi a sinistra.
Intendo allora a sinistra poiché seppur altri, dall'insieme della non sinistra, lottarono contro ingiustizie e schiavitù ciò era secondo una certa una stortura insita in ciò che costituiva la forma mentis di tali uomini anche ammirevoli ma a favore comunque di dinamiche schiavistiche ed oppressive.
Ho tralasciato volutamente il problema della voluttà individuale o del vizio proprio perché ciò può sempre esserci in ogni "fronte della barricata"; colgo così l'occasione - per un certo tipo di manicheismo che sto assumendo in questa introduzione al tema - di stabilire che chiunque a sinistra non riesca a vincere queste pulsioni egoistiche ( nell'accezione negativa del termine appunto in contrapposizione ad un egoismo positivo come amor proprio e dignità e sviluppo personale
nel non ledere ) è già un traditore di ciò che da sinistra professa o cerca di professare.
E' salva quindi la sinistra? Su cosa si basa?Nello spettro politico attuale del visibile ossia dell'unico campo permesso, in questa "partitogiostra" le conclusioni e le idealità di sinistra differiscono da quelle della destra per l'apprezzamento di alcune cose e nell'oppressione di altre ma la natura in profondo è comune.
Seppur preferibile l'una all'altra in generale, caso per caso la questione risulta alle volte peggiore con governi di sinistra o centro-sinistra che fungono spesso da apri pista per i disastri che poi saprà ben condurre il centro destra.
Secondo quanto scrivevo però tale assetto non può esser definito di sinistra; mantenendo in sé un qualche cosa di oppressivo, laddòve sinistra è giustizia e libertà, è contraddittorio e non può esser sinistra. Queste questioni di principio sono ad esempio le stesse che, in campo religioso, determinano assiomaticamente che ogni contraddizione non può esser imputabile alla religione ma a chi la opera e la declina nell'esistere.
Aggiungo così questo:
se la religione ha in sé il vero è necessario che venga usato, sviluppato, seguito e rispettatato come discrimine affinché ciò che contraddice il vero , nella religione stessa sia riconosciuto come inquinamento.Se invece la religione è falsa in partenza, a rigore, smette di essere una religione ed è ben altro. Perché quindi scrivere di religione tra un testo sulla destra e la sinistra,ora?Innanzitutto introduco la
divergenza trascendentalità e trascendenza; il campo religioso vi entra quindi a ragione.
Da ciò derivando apporterò varie descrizioni dei vari modi di destra e della natura della sinistra.
Ora a sinistra finalmente si riconosce e ribadisce con più cognizione e rigore la trascendentalità.
Ciò in realtà fu sempre fatto dacché è scontato che solo così è realmente dicibile qualche cosa come giusto od errato, liberante o schiavistico.
Troppo spesso però, trascinati dal sentimentalismo o distratti da costrutti poco fondati che non si riteneva di adattare o correggere, si è fatto incosciamente , in fine e il gioco dell'avversario.La piena congizione della trascendentalità, in sè, pone però la sinistra in un oltre esser sinistra? Oppure:
-il vero è di sinistra?
Intruduciamo inevitabilmente il criterio di Verità ed avendolo ci vuole un'altra domanda per comprendere l'intenzione delle altre due precedenti:
-la sinistra ha mai detto positivamente il vero?
Si può scrivere semmai che dal vero essa sbugiardava il falso.
Ora è proprio l'affacciarsi della falsità, della schiavitù e dell'errore che danno vita alla sinistra.Questa corruzione determinante l'evolversi di un sentire ed un movimento di protesta fà quindi semmai della sinistra
un elemento reazionario ossia volente ristabilire la libertà e la giustizia non intese nell'empireo, ma nella trascendentalità, che dispiegandosi invece (allora) nell'esistente crea organizzazioni rivoluzionarie contro "l'ordinamento del disordine".
Chi però ha sempre affermato la trascendentalità? Sempre, nel corso della storia, le religioni e la destra.
Riapplicando quel che abbiamo ribadito ciò non implica affatto la sicurezza( come la storia insegna ) che si conservi correttamente la trascendentalità e che sia nel mondo libertà e giustizia.
Gli individui ed i gruppi agiscono, le idee invece dirigono.Sto quindi in un certo qual modo sottolineando che una sinistra che si riappropria coscientemente della trascendentalità epura allora il vizio e l'ignoranza, la malafede e l'ipocrisia appioppate sui Principi che tali sono sempre stati ma che furono macchiati lungo il cammino da chi ne voleva trarre profitto o chissà cos'altro.
Altra questio da chiarire:
se i Principi, la trascendentalità, sempre tale è...ciò implica due cose: al cambiar delle religioni essa rimane quel che è, e (più importante) la nascita della sinistra collima con la corruzione dell'assetto equilibrato.Si può però chiamare tale assetto equilibrato, di destra? certamente no.La destra è l'abuso ( và focalizzato poiché è stringente) che per esser tale non è giammai negazione di ciò che è e che utilizza inappropriatamente.Proprio per questo è la destra che ha sempre ribadito la trascendentalità come la patria,cose che il nazionalitarismo riafferma da sinistra.
Cosa ha la destra oggi.
a) moralismo repressivoE' ed appare come un chiaro errore.Ogni aspetto ed ambito della sfera individuale non lesivo all'altro non può venir combattutto perna violare la libertà di scelta ed autodeterminazione individuali.La morale in realtà è questione di azione individuale e non è la base del diritto che invece è l'etica universale, essa sì comune e corretta per tutti.
Erigere quindi la propria moralità o le proprie idealità specifiche come discrimine è un puro arbitrio secondo verità e ciò è ingiusto
b)autoritarismoNessuno può negare che l'azione autoritaria ossia imperativa in condizioni di necessità sia indispensabile od almeno utile.Un uomo che sta per uccidersi se fermato contro la sua volontà subisce un'azione autoritaria.In una data circostanza di emergenza un individuo avente cognizione della situazione ed avendo sia i mezzi e le capacità per attuare una risoluzione pratica diviene autoritario per la situazione stessa in cui agisce.La destra assume tale eccezionalità a regola.Secondo verità ciò è errato.
c) comunitarismoQui il senso di comunità od appartenenza è spinto allo stremo.L'organicismo professato è in definitiva una coercizione fissata in modo identitario.Ora tale soluzione a posteriori in un certo senso è già contraddittoria poiché nel blocco e nella fissità non c'è movimento e quindi non vi è vita.E'un'oppressione ottundente, gravida di conseguenze.
secondo verità è negativo.
d)individualismoChe un individualità si senta un atomo disperso, che si ritenga essa unicamente valente, ebbene questa è una reazione agli assetti della stessa destra stessa ed un uso particolarmente diverso dell'egoismo e della superbia.
Là infatti dove si impone sugli altri un proprio volere come giusto in sé cova il rigetto.L'individualismo si caratterizza nel rifiutare ogni influenza non desiderata altrui nel suo dispiegarsi radicalmente.
Qui si butta via ogni convenzionalismo ma anche la trascendentalità.
Ecco perché al crescere di questa tendenza si sviluppano tensioni nichiliste o utilitariste sempre più nette e evidenti dacché questo le porta con sé tant'è che l'individualismo è a suo agio in questo sistema del capitalismo dividente sul terreno della sua unica possibilità.
Sapendo che l'etica è, e per tutti, questo istinto è dannoso nel suo agire in faccia ad ogni regola sociale basilare, secondo verità.
Un'altra domanda potrebbe confermare ciò che abbiamo inteso fin'ora:
perché comanda sempre la destra?Infatti anche se la sinistra ha governato in vari modi, essa da qualchuno meno allineato è stata chiamata sempre di destra e non può essere che esserlo immancabilmente.La sinistra non può governare, essa nasce come antidoto al potere sistemico.Ad ogni modo le varie destre nel corso del tempo sono state di diverso tipo.
C'è la
destra tradizionale conformata stile medioevo, islam, induismo, buddismo.
Ma cosa intendiamo per destra tradizionale?
Già il sistema del potere è così intrecciato che la stessa trascendentalità è qui di destra e non per una sovrapposizione, ma perché la natura di queste civiltà è realmente dispiegata in tal modo.E' da qui che parte ogni tipo di velleità e presunzione dei tipici destrosi che cercano giustificazionismi e consolazioni in un lontano passato.
Scindendo artificialmente questo fattore unitario chiamiamo questa conformazione sociale destra tradizionale proprio perché le coercizioni su elencate ci sono innegabilmente, ossia matura un certo grado di corruzione ma essa è vista come ancora come garanzia poichè tale esercizio è ancora in mani competenti e coscienziose.
Ci sono poi altri due tipi di destre succedute al tipico mondo tradizionale.
Questi nuovi sviluppi nascono sulla base di un'amplificazione dei difetti elencati e via via la stessa base sacrale e trascendentale inizia a perdere di credito mentre
il sistema si forma autoreferenzialmente.
Abbiamo quindi prima
la destra reazionaria (ad oggi) con un chiaro ed incrementato sviluppo dello stato inteso privatamente.Con la destra che invece oggi chiamiamo conservatrice la spoliazione del carattere garantista (che gradualmente è appunto divenuto soltanto usurpazione e coercizione) è completo.Dal dominio privato(categoria volutamente tralasciata per due motivi: oggi non spiega nulla,vedasi Althusser, e perché utile solo a questo punto dello scritto) dello stato si è così passati al dominio pubblico dello stato.
Non è certo questa impostura democratica a rendere la sinistra vicina a giustizia e libertà, anzi.Ora destra e sinistra non sono più realmente tali.
Con ciò infatti il conservatorismo ed il progressimo sono le negazioni sistemiche-pratiche più alte di ogni trascendentalità.Se non vi è né più nulla da garantire(poiché non ve ne è senso) od usurpare(poiché ora tale situazione è standar )
la destra è in effetti un fantasma a sé stesso, idealità utile alle dinamiche dominanti.Rimane oggi sempre una violenza incresciosa, di natura ora veramente tanto ambigua e aleatoria quanto totalizzante, rimane allora il senso della sinistra da me definita, il reagire al sopruso, ribellarsi.
Tornando al passato contro la destra tradizionale( il primo tipo ) vi furono sempre spirituali ed i cosìdetti santi( quelli veri) e movimenti ad essi ispirati furono soppressi;
con ciò intendo scansare ogni possibile idealità di religione come in partenza oppressiva e fittizia.Questa può ,seguendo il filo del discorso da me posto in essere, venir chiamata una reazione di sinistra.Mano a mano che la spiritualità è stata scansata
la religione stessa è degenerata mentre invece si è dimostrata sempre più efficente per una sussunzione di stile precapitalista fin quando la sua funzionalità è stata esautorata da un certo monopolio ed ora si riconosce senza alcuna remora nel sistema che la spodestò , come parte in gioco il cui supporto è ben gradito e comodo ed in cui comunque sa disporsi per la vasta esperienza che ha "raccolto".
Non avendo né destra né sinistra si ha un progresso sempre più mobile verso un'oppressione sempre più vasta ed omnipervadente che vive per conservarsi.
Ripensando alla religione (quella vera ), essa potrà forse esserci utile per spiegarci cosa sia questo individualismo,
la fonte dei disastri.
Esso è la negazione della trascendentalità universale.
In un certo senso l'idividualismo nichilista-utilitarista è la punta dell'icerberg di un processo che contraddicendo per cause di difficilissima costatazione la trascendentalità dà vita alla destra tradizionale e via via corre nel formare i nuovi stili di destra.Esso è sviluppato, come da elenco, destramente eppure non è comprensibile unicamente così senza il correlativo che gli manca.
Anche nella cosidetta sinistra infatti queste tendenze trovarono seguito ed
"il comunismo" ha nella sua forma in-utile creato un egualitarismo annullante, uniformante , contro ogni proprietà personale ed ogni diversità identitaria.L'abbaglio lassalliano della farneticazione di realizzare giustizia e libertà tramite lo stato, pubblico e democratico.Questa non è sinistra ma è e rimane destra.E quand'anche si cercasse libertà e giustizia fuori dal contesto statuale , con tali presupposti, non si fa che proseguire sulla strada del nichilismo egoistico, individualista, livellante, in soldoni anti-umano perché negatore stesso della realtà dell'uomo.Al fulcro del problema giungo quindi a scrivere la dannosità di ogni ateismo, laicismo e bieco egualitarismo, armi ideologiche della destra statale partente dai radicali di sinistra e giungente ai fascismi; queste come contraffazioni e spesso anche palliativi in chi non dipone e non riesce a trovare altro, di una vera lotta antisistemica, anti statalista e riappropriantesi della trascendentalità.Oggi tali fanfaluche sono coestensive ai più.
Difatti la massa non ha da sé la possibilità di prese di coscienza sulla falsità sistemica e né ce lo si aspetta.
La sua natura è confermare il sistema ed ogni rivolta è per meglio stare ma non per rovesciare quel che ormai è connaturato.
Questo, assieme al fallimento dell'esempio, della direzione, dei moniti degli spirituali credo debba portare ad una riflessione riguardo al piano su cui il combattimento debba essere portato.Quando i movimenti spirituali divennero poco spirituali o non si seppero comunicare più come spirituali, quindi autenticamente religiosi, la palla passò agli oppressori ed in fin dei conti la scelta stessa delle rivolte contro il potere sistemico ( oltre che per le condizioni dell'epoca ) tradiva
uno scendere esclusivo su di un piano strategicamente perdente ( le rivolte in genere ) che poi nel corso di ogni rivoluzione non ha fatto che favorire il potere sistemico per quel che è, incrementandolo sempre di più, seppur al momento fattualmente rovesciato, cambiando ossia classe al comando, ma non il potere.Questo individualismo sviluppandosi corrompe e si dirama alla sua maturazione secondo le varie destre; in modi di destra cioè nell'individualismo toucourt o di sinistra cioé nelle amenità su accennate.Tutto ciò declinandosi all'interno del sistema ergo all'interno della destraSappiamo però che nella trascendentalità vi è il vero (se così è) e quindi non fazioni.
La categoria "individualismo" in nuce non è che ignoranza, vizio e malvagità.
Questa stupidità estremamente scaltra è la non comprensione della trascendentalità.Tra mille accenni fatti arrivo ora ad una domanda estrema : E' possibile scindere trascendenza e trascendentalità?Se il vero è ciò che è, vero, cioè senza contraddizione e senza dubbio posso contentarmi di scrivere forse che la trascendentalità non è trascendenza ma immanenza di concetti?
Ciò è buffo.
Un individuo limitato ha dell'universalità?
Il limitato per definizione non è universale.Qualsiasi sia la soluzione apportata da ogni ingegnoso la realtà stride con tali disamine infondate.
Se si reputa una tal cosa ci si comporta analogamente da ogni autoritarista destroso.Cosa è l'universale? Uno innanzitutto per definizione; come la verità è una, così lo è la giustizia.
Immutabile in sé.
La trascendentalità dimostra che è nell'empireo che si riconosce ed attesta l'universale derimendo la patina di alterità che non può avere.
Dal nostro di dentro infatti sappiamo se una cosa va bene o no.
Abbiamo però detto che per evitare ogni contraddizione tal "sentire" dal di dentro non sorge dall'uomo in quanto uomo.Ciò implica che sorga da un'altra parte e che quindi tale univeralità, tali Principi trascendentali abbiano realtà diversa dall'esser considerati astrazione mentale comune a tutti l'umanità. Anzi, dacché si è nel campo dell'universalità che è di riconoscibile superiorità ed a noi svincolata, si deve ammettere che essa abbia una reale realtà.Come l'intelligenza è una, una è la bontà ed una la verità, attributi dell'Essere che è trascendente.
L'alterità è di certo indicata, ma ad unico motivo di comprensione e prospettiva.Essa c'è inevitabilemente per chi è in un limite.
Chi è oltre, travalica tale limite , lo trascende e con ciò stesso lo nega.Ogni maestro ha sempre lasciato intendere che il cosidetto regno dei cieli è dentro di noi.
Abbiamo però scritto che in profondità tale dentro è unico.
Ciò è logicamente impositivo d'altronde sia per la natura dell'universale sia per quel che rappresenta il concetto di infinito.Già negare l'infinito è contraddittorio.
Non avendo parti l'infinito, come ovvio, la beatitudine è non avere parti ed è l'eternità stessa.
E' Una.
Così è chiaro che trascendenza assuma un valore realmente positivo e effettivo perché se non sono ora l'infinito altro mi travalica di più reale e mi sorpassa.Ora il tradizionalismo odierno ( covo di rigurgiti paganisti o di tridentinismi ) che affronta tali temi oggi mantiene i suoi vizi e le sue deformazioni e storpia poi per forza di cose quel che ne dice al riguardo, perché è indubbio che tali discorsi vengano fatti da appartenenti a tali "scuole".
Se le passioni si possono vincere solo praticando prima azioni che, purificando il corpo rendano chiare le pulsioni del proprio io, non per questo tali azioni sono meritorie di per sé stesse, ma soltanto in funzione allo scopo.Come una moralità degna ( non un'etica che è basilare e che è l'unica che deve giustificare, permettere e impegnare l'uso della forza punitiva e risarcente ) si trasmette con l'autorevolezza e non con l'autoritarismo, così la nazione , compatta senza asfissiare, scambia senza tradire con altre realtà nazionali riequilibrando comunità ed individuo e spezzando il nichilismo individualista e l'uniformismo comunistoide di oggi.C'è quindi, doverosamente, il riappriopriarsi della propia identità e non svenderla per il multiculturalismo che serve la globalizzazione
.Di converso le ingiustizie effettuate dal capitalismo odierno non possono far chiudere gli occhi sull'indigenza di chi paga innocentemente la situazione di benessere materiale in occidente.
Questa deve essere la visione equilibrata, equa, per fronteggiare il potere, distruggere la lotta di classe verticale e ritornare in quella orizzontale, ossia i crimini che umanamente non potranno mai essere estirpati poiché il male fa parte del vivere.Solo la verità permette però il riconoscere tali errori e li affronta alla radice.Ho posto un qualcosa che si ritiene altamente "tradizionalista", posto però secondo una visione armonica e scevra da faziosismi.
Si evidenzi se possibile qualche contraddizione di ciò che ho scritto a riguardo dell'infinito.
Da ora scrivo che è impossibile.
E' autoritarista asserire che il bianco è bianco?
In conclusione : allargare il raggio, aprire a più fronti, adesione alla verità.
Politicamente destra e sinistra non esistono.
Ad usare termini cari agli evolomani, le forze ctonie o della mano sinistra non sono che l'errore stesso(l'ignoranza ) ed il vizio che si incrementano.
Tale visione l'appoggio solo se però viene vista dal "punto di vista" del trascendentale.
Dal punto di vista del qui, le forze ctonie e della mano sinistra(semmai di destra dovendo invertire la visuale ) sono il vaticano, le multinazionali, le banche, le industrie, i burocrati, la polizia , i sindacati, i governi, i mafiosi.
Quando un punto di vista individuale o degli associazionismi di altro tipo tradiscono nell'atto di assurgersi idealmente o concretamente ad universale un proprio gusto o una propria opinione individuale o una propria volontà organizzatrice questo attegiamento mi piace alle volte descriverlo infamità, seppur dipende dalle caratteristiche e la situazione dell'individuo che ha operato tale imbecillità.Legge di non aggressione, usufrutto pubblico di base ossia rispetto della , sviluppo persuasivo alla responsabilità ed ad una buona moralità, protezione della propria identità.
La rivoluzione è affrancarsi dalla schiavitù materialmente; diffondere una rettificazione mentale del nostro mondo sulla base di questo elenco; combattere lo stato e aiutare chi da questo è oppresso.
Linea di condotta includente al massimo grado.
Tutto ciò su basi trascedentali qui, trascendenti in sé.Per la giustizia, per la Libertà e per fasse dù risate in pace.
-----
Se si si professa che lo stato è inestinguibile, o indispensabile, mi dichiaro antidemocratico, monarchico o dittatoriale , quindi di destra. coerentemente a quanto scritto.