La prima rivoluzione industriale avviene alla meta’ del ‘700, con l’accoppiamento delle macchine al motore (a vapore): prima le macchine erano messe in movimento dall’uomo, dagli animali, dal vento o dallo scorrere dell’acqua. Il motore a vapore per essere economico richiede un parco macchine concentrato in un unico stabilimento con impegno di capitale. I primi industriali, i padroni del vapore, erano proprietari terrieri o membri della nobilta’.
La seconda rivoluzione industriale con l’invenzione di Pacinotti del motore elettrico, un secolo dopo (1860). L’accoppiata motore elettrico macchina utensile viene nel secondo dopoguerra. Avremo una industrializzazione diffusa che richiedera’ la nazionalizzazione delle societa’ produttrici di energia elettrica: In Italia si costituisce l’ENEL. Non servono piu’ grandi capitali per aprire un laboratorio. Si crea una nuova generazione di industriali come i Benetton, i Del Vecchio, i Miroglio, ecc.
La terza rivoluzione industriale e’ in atto e viene dall’allacciamento delle macchine al computer. Si preferisce chiamarla era post-industriale, perche’ alla catena gli operai non servono piu’ e nemmeno i tecnici diplomati o laureati.
La prossima rivoluzione sara’ sociale, della societa’. Era auspicata da Marx piu’ di un secolo fa, ma non si e’ ancora compiuta. Interessera’ la Societa’ e anche lo Stato. I tre poteri separati esecutivo, legislativo e giudiziario, teorizzati da Montesquieu (che introdusse anche l’uso della carta bollata) sono anacronistici.
Il potere esecutivo con la polizia e l’esercito difende i privilegi della classe dominante.
Il potere legislativo conserva i privilegi dei politici; per fare un esempio come ai tempi di Craxi in Italia, ma ci sono molti altri esempi come le nomine alla RAI o in altri Enti.
Il potere giudiziario perseguita i sottoposti, vedi sentenza di Genova sui G8 o le lungaggini per i processi civili e penali.
Si dovra’ riorganizzare la Chiesa.
Si dovra’ riorganizzare la Finanza: niente piu’ grandi banche, incontrollabili, ma Casse di Risparmio di quartiere.
Mi fermo qui; non sta a me fare proposte.
2000snlp
PS
La riflessione mi e' stata suggerita da uno studente della terza media di nome Fabio