Bisognerà fare i conti anche con il partito repubblicano di stampo socialista dello Sinn Féin e con il suo programma politico e sociale di cambiamento molto radicale. Da sempre per la fuoriuscita dall'Unione Europea, Sinn Féin non dimentica l'obiettivo storico e strategico della riunificazione con le Sei Contee del Nord. Nei sondaggi è dato come primo partito alle prossime elezioni nell'Eire previste per l'aprile del 1916 (http://www.linkiesta.it/irlanda-sinn-fein) ma che potrebbero essere anticipate nel 2015. Nelle Sei Contee, visto che il 55° parlamento britannico va a scadenza il 30 marzo 2015, le elezioni -ancora non è stata fissata una data certa- potrebbero tenersi anche a maggio. Anche qui il Sinn Féin potrebbe passare da attuale seconda forza politica a prima. Una doppia vittoria aprirebbe concretamente la strada all'intenzione del partito, espressa a più riprese da alti dirigenti come il numero due Martin McGuinness, di un referendum nel 2016, ad un secolo dalla rivolta di Pasqua, per unire l'Irlanda del Nord all'Eire.
Nel parlamento europeo lo Sinn Féin siede con Syriza e Podemos; non vuole, però, cambiare l'Unione Europea dall'interno, ma uscirne, puntare all'indipendenza e alla neutralità dell'Irlanda (pur non essendo nella NATO, dal 1999 l'Irlanda partecipa ai programmi di partenariato, ad es. in Afghanistan e in Kosovo) ed allacciare rapporti tra Stati sovrani non esclusivamente all'interno del continente europeo.
Il programma politico dello Sinn Féin è incentrato su un forte potere d'intervento dello Stato, attore di politiche d'investimento per i ceti sociali più deboli e per le comunità agricole, di allevatori e di pescatori: creazione di posti lavoro, investimenti per la salute e l'educazione, abolizione delle tasse dirette (la property tax, la tassa sulla casa, e le tasse sull'acqua) ne sono i primi punti.
Sull'acqua ("L'acqua irlandese sarà libera!"), dall'ottobre 2014 lo Sinn Féin è protagonista di mobilitazioni continue (l'ultima, partecipatissima pochi giorni fa a Dublino ed in altre città d'Irlanda in contemporanea). Tra le condizioni del pacchetto predisposto dalla Troika (da poco ridenominatasi "istituzioni") di presunto salvataggio dell'Irlanda figura infatti l'installazione dei contatori dell'acqua con aumenti significativi delle bollette mensili delle famiglie; contro questa tassa dell'Unione Europea (l'accesso all'acqua è rivendicato come un diritto umano) e contro le politiche di austerità imposte dalla Troika al Paese, lo Sinn Féin ha chiamato alla mobilitazione permanente.
Più in generale, il suo radicalismo programmatico improntato ad una forte esigenza di giustizia sociale è considerato sempre più come la soluzione ed apprezzato, oltre che dal tradizionale consenso nel mondo del lavoro, anche dai ceti medi impoveriti dall’implosione economica. Sulla scorta di questo movimento e del successo di Syriza in Grecia, lo Sinn Féin ha avviato un largo confronto politico collettivo sulla costruzione di una sinistra di alternativa che, unendo tutte le componenti, sia in grado di sviluppare un’agenda di mobilitazioni e programmatica di futuro governo sui temi dell’uguaglianza, dei diritti, della protezione delle fasce più deboli della popolazione e dell’equa distribuzione delle risorse.
Insomma, gli anni 2015 e 2016 potrebbero essere per lo Sinn Féin anni storici per il pieno di consensi che si preannuncia. A cento anni dalla rivolta di Pasqua del 1916.
Un'ottima notizia per la plurisecolare lotta di liberazione nazionale e sociale irlandese, oltre che per tutti i popoli in lotta contro il capitalismo e l'imperialismo.
Tiocfaidh ár lá (dal gaelico: "Il nostro giorno verrà").