sankara
Numero di messaggi : 416 Data d'iscrizione : 14.04.07
| Titolo: Sui "consulenti" della finanza USA Mer Feb 13 2008, 04:13 | |
| Riporto un articoletto ripreso dall'edizione odierna di Dagospia.
TORNA IL BERLUSCA E I POTERI FORTI SI ATTREZZANO: LETTA CON GOLDMAN SACHS, ERMOLLI CON JP MORGAN
"Le merchant bank internazionali hanno le antenne lunghe e sanno fiutare il vento della politica. Non a caso nel board di Goldman Sachs e di JP Morgan sono stati sempre arruolati personaggi che hanno ricoperto ruoli da primo ministro e che con la loro influenza possono aprire varchi importanti per affari succulenti.
A questo destino non si sono sottratti ex-ministri del tesoro e segretari di Stato americani, oltre a uomini come Aznar e Tony Blair, ma le merchant bank non vanno a cercare soltanto i reduci della politica perché investono anche sugli uomini che ritornano a galla dopo un’eclisse momentanea. Così è successo a Gianni Letta che nel giugno dell’anno scorso è stato nominato advisor di Goldman Sachs, e la stessa cosa accade in questi giorni a Bruno Ermolli, il consulente e manager che ha un rapporto privilegiato con Silvio Berlusconi.
In molti casi il gioco delle merchant bank internazionali non sembra tener conto di specifiche competenze professionali (non è certo il caso di Ermolli) quanto piuttosto del network di relazioni più o meno intime con i potenti di turno. E c’è già qualcuno che in questa logica si diverte a ipotizzare che prima o poi anche Emilio Fede sarà arruolato da Merrill Lynch".
Ancora una volta spicca il nome della Goldman Sachs: oltre a Gianni Letta, ricordiamo che hanno ricoperto (o ricoprono) ruoli operativi o di semplice "consulenza" nella potente banca USA anche personaggi del calibro di Romano Prodi, Mario Draghi e Mario Monti. Da menzionare pure figure come l'ex ministro del Tesoro del centrodestra, Domenico Siniscalco, amministratore delegato per le attività in Italia della Morgan Stanley; il presidente di Fiat e Confindustria Luca Montezemolo, membro dell'"International Advisory Board" di Citigroup; il ministro degli affari regionali del centrosinistra, Linda Lanzillotta, con un passato nella JP Morgan. E l'elenco non finisce certamente qui... | |
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alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: Sui "consulenti" della finanza USA Mer Feb 13 2008, 20:05 | |
| Telegraficamente. Quanto riporti ed integri è decisivo. Un pezzo significativo della dipendenza di questo paese passa per il controllo dei gangli finanziari con relative, in ultima istanza, ricadute sociali, anelli finali di un'autentica catena. Il controllo del ceto politico subalterno (amministrativo) di casa nostra, quale esso sia, da decenni sostanzialmente e strutturalmente prono e servizievole, è ovviamente imprescindibile. Di qui -da parte di certe istituzioni (anche) finanziarie- l'annusare l'aria un po' come il "commissario Rex" e riposizionare proprie attenzioni, uomini e pressioni. Cambia la compagnia / compagine che occupa il proscenio, ma non gli interessi e le relative direttrici, prescrizioni, di chi esercita effettivamente potere, dominio. Anche di queste questioni, e dell'euro stesso (del perché della sua introduzione, dei suoi effetti, degli interessi che esprime e veicola), si parlava poco fa, con compagni e gente conosciuta lì, alla manifestazione sotto Montecitorio di cittadini e medici in difesa della salute. Per inciso, è importante e incoraggiante conoscere sensibilità, intelligenze, competenze... Ora, non è tanto alla luce di certi discorsi di poco fa che ti chiedo di portare un contributo in più di delucidazioni. In generale, ciò che per noi appare ovvio, scontato, noto, non lo è per molti, per tanti, per troppi. Si ignorano molte cose. Quando si entra nel merito, si spiega, si esemplifica, si cuciono aspetti in un quadro d'insieme, le problematiche che poniamo e le tesi che portiamo avanti (dirlo tra noi è scontato perché lo sappiamo, l'abbiamo più e più volte verificato...) riscuotono interesse e consensi. Si rivoluzionano anche punti di vista, angolazioni, prospettive. Ora, leggere dei nomi legati a certi istituti, quel che dice a noi può dir poco o niente ad altri. Perché non provare ad indicare, molto all'ingrosso, il significato che ha controllare certi posti? Perché non richiamare telegraficamente certi passaggi concreti, atti che materializzino nelle coscienze consapevolezza di certe dinamiche? Prova a portare il tuo contributo pensando di parlare a chi neanche lontanamente riesce ad immaginare nemmeno quel poco, e tra chi visita sito o forum, o anche può leggere la rivista, di persone così ce ne saranno senz'altro. Ebbene, " il tempo di marcia è dato dai feriti", diceva Guevara. Nell'impostazione e costruzione di certe dinamiche (intanto) di resistenza, di questo bisogna tener conto. Per altro, ci sono altre massime. La pazienza è rivoluzionaria . Baciamo le mani | |
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