alekos18
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| Titolo: Quirico e Piccinin: non di Assad le armi chimiche su Damasco Lun Set 09 2013, 15:51 | |
| Informate Obama e Kerry! O lo sapevano già, mentendo e sapendo di mentire? L'ultima smentita alle accuse dell'amministrazione statunitense, guidata dal Premio Nobel per la Pace, Barack Obama, e dal codazzo servile di massmedia ed esecutivi degli alleati/subalterni, viene dalle dichiarazioni proprio di Quirico e Piccinin, liberati dopo 5 mesi dai "ribelli", i loro sequestratori. La notizia riguarda l'uso di armi chimiche, il 21 agosto, in una zona periferica di Damasco, atto subito attribuito dalla Casa Bianca, senza alcuna verifica o riscontro, ad un ordine venuto direttamente da Assad. Un pretesto per la montatura dell'aggressione diretta alla Siria che Washington sta preparando, visto che sul terreno i propri referenti, i "ribelli", sono in rotta e senza consenso significativo tra la popolazione. « È un dovere morale dirlo. Non è il governo di Bashar al-Assad ad avere utilizzato il gas sarin o un altro gas nella periferia di Damasco». Sono le parole di Pierre Piccinin alla radio RTL-TVi, che sostiene di averlo saputo, insieme a Domenico Quirico, da conversazione tra ribelli. Lo studioso belga era stato infatti rapito insieme all'inviato de La Stampa oggi liberato. Piccinin aggiunge: « mi costa perché, da maggio 2012, sostengo con decisione l'esercito libero siriano nella sua giusta lotta per la democrazia». « Per il momento», però, « per una questione di etica, Domenico ed io siamo determinati a non fare uscire (i dettagli di) questa informazione», ha affermato Piccinin facendo riferimento all'interrogatorio di Quirico in programma oggi in Procura, a Roma, e al suo quotidiano. « Quando la 'Stampa' riterrà che è venuto il momento di dare dettagli su questa informazione, lo farò anch'io in Belgio», ha spiegato l'insegnante belga. Piccinin racconta quindi che, quando lo scorso 30 agosto lui e il giornalista de 'La Stampa' hanno sentito dell'intenzione degli USA di agire in seguito all'uso, attribuito al regime, delle armi chimiche, « avevamo la testa in fiamme», perché « eravamo prigionieri laggiù, bloccati con questa informazione e per noi era impossibile darla». Quirico, dal canto suo, ha dichiarato, appena atterrato in Italia: « Ho cercato di raccontare la rivoluzione siriana, ma può essere che questa mi abbia tradito. Non è più la rivoluzione laica di Aleppo, è diventata un'altra cosa, molto pericolosa». « Sono stato trattato non bene, ho avuto paura [per due volte i suoi carcerieri hanno simulato due false esecuzioni con una pistola. Piccinin parla di « violenze fisiche molto dure», ndr]. | |
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