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 Ingroia e Vendola

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alekos18

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MessaggioTitolo: Ingroia e Vendola   Ingroia e Vendola Icon_minitimeDom Gen 20 2013, 13:03

Antonio Ingroia chiude la porta al Partito Democratico (PD). Lo fa dopo aver cercato invano, per settimane, un'intesa. Avverte il centrosinistra che dovrà fare i conti in parlamento con Rivoluzione Civile (RC) e abbandonare le politiche liberiste del governo Monti. C'è da chiedersi, a questo punto, su che basi, in nome di cosa, si cercasse un'intesa. RC dice di chiudere una porta che il PD, dichiaratamente proiettato all'intesa post elettorale con gli estremisti moderati dell'euroatlantismo, cioè i centristi versione Monti-Casini, non ha mai voluto aprire. Quale sarà il primo provvedimento da esaminare in Parlamento? Il conflitto di interessi, risponde Ingroia. In sintonia con quanto ha già dichiarato Bersani. Siamo al 'refrain' dell'antiberlusconismo, insomma. Della serie: la montagna partorisce il topolino.

Ma sulla macelleria sociale della troika euroamericana UE-BCE-FMI che già s'annuncia in grande rilancio dopo la opportunistica 'sospensione' elettorale? Sull'impoverimento sociale ulteriore, con tagli e tasse, che si accompagnerà alle prescrizioni previste dal fiscal compact, dal pareggio di bilancio? E sul M.E.S.? Insomma –e non richiamiamo altro– come si pensa di contrastare le politiche iperneoliberiste imposte "dall'Europa"? RC non chiarisce. Appellarsi all'"Europa dei cittadini", come recita l'inizio del primo punto del suo programma, e prospettare un percorso di cambiamento dentro il quadro di dominio (di fondo assolutamente irriformabile) europeo, significa condannare alla vacuità tutti i pur parziali punti programmatici che seguono. Perché non occupare gli spazi enormi che si stanno determinando nella società per effetto della brutalità colonizzatrice euroatlantica? Perché non impugnare la bandiera della sovranità e della liberazione, declinando in quella prospettiva credibili scenari di reale cambiamento? Ci si prepara, invece, a fungere da stampella pro PD negli interstizi che si verranno a determinare nell'asse Bersani-Monti? Si preferisce un'irrilevanza moralistico-sociale testimoniale e funzionale?

Chi già lancia profferte di condiscendenza, confermando che la prospettiva dell'asse di governo Bersani-Monti è ben digerita, è SEL. Nichi Vendola, apprezzate le dichiarazioni (palesemente opportunistiche) di autocritica e l'auspicio correttivo di Monti di alcune delle sue controriforme, dichiara che «con Monti si può costruire un compromesso importante», nientepopodimeno che «sulle riforme costituenti della prossima legislatura». Per carità di Patria e non cedere alla tentazione forte del turpiloquio, ci asteniamo dal commentare.
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MessaggioTitolo: Re: Ingroia e Vendola   Ingroia e Vendola Icon_minitimeMer Gen 23 2013, 02:45

Selezione di alcuni commenti sulle pagine fb di "Indipendenza"

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Oscar Monaco nichilismo di sinistra: da manuale (l'articolo ovviamente)

Simone Casadei Non credo sia un esercizio utile passare al setaccio ogni singola dichiarazione di Ingroia per concludere poi che il programma è inadeguato. Per questo basta analizzare come sia arriva a Rivoluzione Civile che è comunque necessaria. E' la precondizione per una ripartenza. E per la necessaria egemonia patriottica e socialista tutta da costruire sul programma di lotta e resistenza civile che oggi caratterizza tale forza.

Vincenzo Tuvè Ingroia il più grande bluff delle prossime elezioni!!

Ciro Aperuta Il piu grande bluff sono tutti quelli che hanno governato e fatto opposizione in questi ultimi 20 anni.

Oscar Monaco Simone è utilissimo e se non basta il setaccio c'è sempre il bisturi e poi il laser.. è un processo di rimozione simile a quando lasci una ragazza, lei puoi dire tutto e il suo contrario, è assolutamente indifferente, alle tue orecchie sarà solo un motivo in più per lasciarla.

Sarno Beppe La sezione socialista del PSI di Avellino ha deliberato di lasciare libertà di coscienza ai propri iscritti e simpatizzanti nelle votazioni alla camera dei deputati per le elezioni politiche del prossimo febbraio 2013. Nello stesso tempo, invece ha dato indicazioni i di votare per le liste socialiste presenti al Senato nella regione Campania.
Il 30 giugno 1984 Riccardo Lombardi, padre nobile del socialismo italiano, in un suo intervento all’Ergife durante i lavori del comitato centrale del PSI affermò che quel partito socialista non aveva motivo di esistere perché isolato dalla sua base di riferimento. La storia gli ha dato ragione. Con la scelta di non presentare liste alla camera per le elezioni del prossimo febbraio 2013 con il simbolo del Partito Socialista, il Segretario Nazionale Riccardo Nencini conferma questa deriva fallimentare che esclude in partenza i socialisti da ogni tentativo di ricostruzione dell’identità socialista e di partecipare ad un processo di ricostruzione di una sinistra diversa da quella oggi esistente in Italia.
Buttandosi nelle braccia del PD che resta al di là dei proclami un partito diviso, abituato a sopravvivere con continui compromessi, l’attuale classe dirigente del PSI, senza consultarsi con la base ha trasformato quei quattro o cinque nominati che saranno eletti alla camera dei deputati in mosche cocchiere che diranno “abbiamo vinto”, ma vincere senza un programma condiviso, senza un progetto, senza un’idea di paese che rappresenti l’alternativa alla attuale situazione a che serve? Non si può andare con chi, ed il PD lo ha colpevolmente fatto, difende i privilegi di imprenditori, banchieri e multinazionali, mentre ci sono milioni di lavoratori, impiegati, disoccupati, pensionati, giovani, immigrati che vivono con meno di mille euro al mese. Una sinistra seria deve fondare il suo programma elettorale parlando di occupazione, istruzione, potere d’acquisto, accesso alla salute, ecologia, fonti energetiche alternative, diritti civili e di mezzogiorno che invece è scomparso dall’agenda politica dei partiti. Su questi temi avremmo voluto che il PSI si fosse presentato alle elezioni 2013 con il proprio simbolo e che invece i dirigenti nazionali hanno colpevolmente occultato.
I socialisti hanno il dovere di parlare un linguaggio diverso e proporre un progetto politico alternativo in cui si dica “questo è un programma di sinistra e questo è ciò che deve essere di sinistra in materia di alloggi, pensioni, sanità, scuola, salari, ambiente, diritti civili etc” allora provocheremo un dibattito che sicuramente potrebbe portare quella sinistra diffusa che esiste nel sociale, nel dibattito politico, nei sindacati, dalla nostra parte e questo, solo questo potrà spostare il centro di gravità della vita politica. Questa sinistra diffusa deve diventare una forza politica che non può essere separata dalle istanze che rappresenta. E’ stato un grave errore non aver candidato un socialista alle primarie, è stato una presa in giro fare le primarie delle idee senza dare la possibilità per i compagni di esprimere le proprie idee in un dibattito serio e articolato. Queste scelte facevano presagire, fin dall’inizio, che c’era la volontà di non presentare liste autonome di partito per il timore alquanto concreto di non superare il 2% ed essere battuti dalle liste ‘Centro Democratico’ di Bruno Tabacci. Nelle liste del PS non ci sono socialisti se non quelli graditi o suggerito da Bersani. Questo è il motivo per cui la sezione socialista della città di Avellino delusa ed amareggiata ha deciso di non seguire le indicazioni espresse dalla direzione nazionale e di non votare per il Partito Democratico, lasciando agli iscritti ed ai simpatizzanti di decidere per quale formazione votare in piena autonomia. iPoiché invece per quanto riguarda le liste presentate al Senato sarà presente il simbolo del Partito Socialista la sezione cittadina del PSI si atterrà alle indicazioni della dirigenza votando per quel partito che in Italia è stato per il passato protagonista attraverso i suoi uomini migliori di grandi riforme che cambiarono le condizioni di vita della ‘povera gente’ e che oggi vengono rimesse in discussione dalle forze moderate e liberiste raggruppate attorno a Mario Monti.
E? per difendere conquiste quali lo Statuto dei Diritti dei Lavoratori, la legge 300/70, la concertazione, il’Welfare e tutte le conquiste sociali e politiche attenute grazie al contributo determinante dei socialisti che continueremo a votare la dove è presente il simbolo del nostro glorioso partito, che prima o poi dovrà, per sua vocazione naturale ritrovare la giusta via ritornando a difendere i più deboli.

Vincenzo Tuvè "Noi NON siamo alternativi al centro-sinistra" l'ha detto Ingroia l'altra sera da Lucia Annunziata su Rai 3...cosa altro c'è da aggiungere???

Cane Sciolto E Vendola il più grosso bluff delle prossime elezioni, dovrà governare con fini ,monti, e casini, e sottostare alla maggioranza del PD! e si spaccia come l'unica sinistra possibile, forse narciso era più modesto!

Sallusti Elisio ... se noi italiani non riusciamo a capire che cquelli che ci hanno portato a questo livello di impoverimento sociale , culturale, economico, sono gli stessi che ci hanno governato in questi ultimi decenni, con l'aggiunta dell'ultimo anno dove si sono coalizzati per "CERCARE DI RIMETTERE A POSTO I CICCI" e che ora ci chiedono ancora di rieleggerli.... ALLORA SIAMO VERAMENTE AD RICOVERARE .... TUTTI!!! M a forse questa volta se ci guardiamo bene intorno non siamo costretti, in virtu del diritto dovere di andare a votare, non siamo costretti dicevi, a votare le stesse persone, le stesse correnti gli stessi gruppi e coalizioni che ci hanno portato a questo livello.!! andiamo a votare... ma vome Ulisse questa volta non diamo ascolto alle solite SIRENE chi sa forse ce la faremo a riscattarci da decenni di voto"UTILE" utile a chi poi???

Oscar Monaco Vincenzo, che c'è da aggiungere? continua ad abbaiare al dito..

Stefano Ribelle Longo Bersani ha tutto l'interesse ad arrivare al nuovo Parlamento con un rapporto PD-SEL 10/1 per poi poter giustificare l'accordo con i Montiani e senza aver bisogno di Ingroia. Peccato che ai nostri politici manca lungimiranza. L'atteggiamento della Bersani-Nencini, da sempre aperti al dialogo con Casini e Amici doveva far riflettere Vendola prima ancora delle Primarie. Ora è ostaggio e purtroppo, sono sincero, in calo di consensi. Torna il vecchio centro-sinistra. Berlusconi guiderà l'opposizione della destra nazional-populista e Ingroia guiderà l'opposizione da sinistra...a meno che non ottenga un risultato talmente positivo da obbligare Bersani alla apertura a sinistra...chi vivrà vedrà.

Edoardo Tagliaferri Fembra un Fogno...

Stefano Ribelle Longo Cos'è?

Andrea Nozzari come, non sai cos'è il Fogno??

Stefano Ribelle Longo No.

Circolo Indipendenza Roma Simone Casadei, ciò che poniamo in discussione non è l'inadeguatezza del programma. Si può parlare, come scriviamo, di "parziali punti programmatici", ma è 'altro' ciò che desta la nostra attenzione e preoccupazione e che ci porta a sollecitare, dialetticamente innanzitutto, presa di coscienza e chiarificazione di intenti:

1. la più volte dichiarata alternatività al montismo e al berlusconismo (bene!) di Ingroia/RC è stata manchevole di una dichiarata alternatività anche al centrosinistra che le politiche 'montiane' –cioè euroatlantiche– ha perseguito e sostiene. Converrai che le continue aperture e richieste d'intesa di queste settimane al centrosinistra non 'confortano'. La "chiusura" di RC appare –è– una presa d'atto dell'indifferenza del PD prima e poi dell'appello di Bersani al "voto utile". Un atto dovuto, quindi, quello di Ingroia/RC cui era impossibile sottrarsi pena il cadere nel ridicolo.

2. I diversi punti sottoscrivibili del programma –e questo è il cuore di tutto– sono aria fritta se non si pone il nodo centrale della dipendenza dalle direttive della troika UE-BCE-FMI. Quei punti programmatici non si possono attuare perché vìolano la ragion d'essere, la "legalità", dell'Unione Europea e delle sue direttive atlantiche. Se non si è consapevoli di questo, si reitera un 'deja vu', si rilancia l'insignificanza sostanziale dei partiti di 'sinistra' nella storia di almeno gli ultimi trent'anni di questo paese. Non è da oggi che certi punti sono rivendicati, anzi (potremmo dire che in passato si andava anche più a fondo). Ora, questa riedizione para-Arcobaleno, senza orizzonte di conquista sovranitaria, a che porterà? Ci si vuole interrogare su questo? Altrimenti sì che si permarrà in un politico e culturale "nichilismo di sinistra", Oscar Monaco.

Dire, Simone, che si tratta di una "precondizione per una ripartenza" e che "la necessaria egemonia patriottica e socialista" è "tutta da costruire sul programma di lotta e resistenza civile" di RC, rischia di essere aria fritta se non si materializza in atti politici. Dal nostro punto di vista, la posizione politica da assumere è dire cose tipo quelle scritte sopra, dirle nelle manifestazioni pubbliche (anche) di RC, porle quando si affrontano questioni specifiche, tematiche. Chi sta all'interno di RC e ritiene necessaria, imprescindibile, una prospettiva patriottica e socialista, tu dici "egemonia", a maggior ragione ha l'obbligo di intervenire di conseguenza e in modo esplicito. Costruttivo ed esplicito. Esplicitando certe connessioni strutturali. Altrimenti si reitererà un fallimento politico che non Indipendenza, ma nella società italiana è stato sancito anche simbolicamente nell'assenza di una sinistra degna di questo nome dal parlamento.
Giovedì 24 gennaio https://indipendenza.forumattivo.it/t1050-roma-24-gennaio-2013-elezioni-mercati-commissariamento parliamo di tutto questo.
Invitiamo ad esserci

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Stefano Bartolozzi ll Governo di Bruxelles ci sta portando alla miseria. Non c'è Governo nazionale che possa fare niente finché non disapplica i Trattati europei. Questo voglio sentire in programma.

Francesco Neri Per quanto riguarda la sovranità non c'è dubbio. Per quanto riguarda il teatrino nostrano mi spiace vedere quante energie si applichino ad analizzare l'ininfluente. Cioè la sequela di alleanze, dichiarazioni, programmi che la casta non applicherà mai mai essendo i suoi interessi divergenti dai nostri, anzi antitetici. C'è un sopra e un sotto, non una destra e una sinistra , nella politica "giocata" italiana. E una lente che orizzontalizza.

Vincenzo Tuvè Ha ragione Stefano. Una sinistra degna di questo nome/ dovrebbe mettere al primo punto del programma l'uscita dall'euro!! Invece di inseguire i fantasmi del ventennio e di casa pound, dovremmo preoccuparci di combattere il nuovo Nazi-Fascismo. Quello dei Banchieri, quello dei trattati europei,quello della UE e della BCE, il nazi-fascismo dei grandi finanzieri che speculano e scommettono in Borsa sul fallimento di interi popoli, dalla Grecia all'Italia, passando per la Spagna e il Portogallo. Il nazi-fascismo che regala miliardi di euro alle Banche, mentre i nostri pensionati frugano nei cassonetti e vanno a mangiare ala caritas, i nostri Ospedali e le nostre scuole cadono a pezzi. Una SINISTRA degna di questo nome, dovrebbe combattere e discutere di questo. Invece siamo qui a scannarci su Ingroia che chiude al PD e Vendola che apre a Monti.....di casa pound e di mussolini....POVERA ITALIA!!!

Lidia Riboli mi sembra sbagliato e inopportuno continuare ad autodenigrarci col dire che ci meritiamo questa classe politica e tutte le misure antipopolari che prendono, perchè "siamo un branco di ignoranti e ignavi", che fa il paio col dire che " è giusto che paghiamo i (cosiddetti) debiti, perchè abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità". Essere ignoranti, più che una colpa, è una condizione in cui vogliono tenerci e da cui evidentemente è necessario uscire. Se non riescono a convincerci a voler restare nell'ignoranza, mirano a confonderci sulla vera natura della crisi e dei nostri mali. Al di là della possibile buona fede di chi aderisce al progetto di RC, evidenzio un passo indietro rispetto alle stesse posizioni di timida critica di Rifondazione Comunista nei riguardi dell'UE. Questo può essere derivato dalla necessità di mediare tra le varie componenti alla sinistra del PD e Sel, ma di fatto porta alla condivisione di una linea politica niente affatto alternativa. Mi sembra abbastanza inutile riuscire a ottenere più voti per entrare in Parlamento, non attraverso una chiara denuncia della deriva verso cui ci stanno portando, ma presentando un candidato premier indubitabilmente onesto e alfiere della battaglia per la legalità, facendo convergere sul suo nome quel che resta dell'Idv insieme ai delusi di quel partito, convogliando aderenti e simpatizzanti di Rifondazione, Verdi e altri movimenti riconducibili alla sinistra. Di fronte a una situazione così grave e così poco compresa nelle sue cause e rimedi, se pur si riuscisse ad eleggere qualche rappresentante del partito legalitario, che si ponesse il problema della deriva morale e criminale della classe politica e di una parte della società italiana, senza porla in relazione con lo sfascio sociale e con la chiusura di ogni reale spazio democratico decisionale, ben poco potrebbe anche relativamente agli obiettivi che si prefigge, mentre potrebbe dare l'illusione che quei problemi vengano "prima" o siano in qualche modo slegati. Anche nella superottimistica e poco probabile ipotesi che RC ottenesse più voti del Centro, Bersani non esiterebbe ad allearsi con quest'ultimo, perchè le forze sovranazionali economiche e politiche che lo manovrano non gli consentirebbe mai una scelta diversa.

Simone Casadei Sul punto 1: occorre partire dal presupposto che Ingroia è di indole portato al dialogo e che su questo "esce al naturale". Con una grossa dose di ingenuità ha creduto fino alla fine che si potesse dialogare con il PD, che questi si potesse "redimere" rinegoziando a sx parti salienti del suo programma. Noi (noi tutti, il PRC, voi, ecc.) sappiamo che l'euroliberismo è un tratto coessenziale del PD, una delle sue ragioni d'essere nonchè il portato di scelte storiche ben precise che hanno fatto della cessione di sovranità una loro costante: dalla "sindrome cilena" al compromesso storico, dall'Austerity sindacale all'eurocomunismo, dall'ombello della NATO sotto cui (sotto)stare, ecc. Bene, probabilmente queste profferte di Ingroia, dimostratesi vane, avranno avuto l'effetto di far capire meglio la reale natura del PD. Con cui magari si varerà insieme una timida legge sulle unioni civili e poco più. Sul punto 2: più volte si è fatto riferimento, da parte sua, al fiscal compact. Se poi mi dite che manca la tecnicalità e l'organicità nell'individuazione di chi è il nemico e come sta dispiegando l'attacco convengo con voi che la messa a fuoco è ancora insufficiente. In ogni caso non sono d'accordo sul fatto che sia una riedizione dell'Arcobaleno. Non l'avremmo mai accettato come Partito. E sapete perchè? Perchè Rifo sarebbe stata sciolta anche se l'Arcobaleno avesse eletto rappresentanti in Parlamento (qualora Vendola avesse avuto la maggioranza congressuale). Mentre ora, il PRC rimane come Partito anche se RC andrà benissimo alle elezioni. Anzi, il ruolo dei comunisti sarà ancora più determinante perchè occorrerà fare il lavoro di cui all'altro post. Per quanto mi riguarda io le cose che scrivo qui le faccio presenti nelle sedi opportune e nelle modalità opportune perchè quando hai a che fare con non sovranisti, questa roba che maneggiamo o fa paura o non viene compresa. Ed io invece voglio farmi comprendere fino in fondo, a costo di utilizzare le diluizioni omeopatiche di sovranismo, pur di farle passare e renderle recepibili.

Circolo Indipendenza Roma Parliamone giovedì 24 a Roma. Sarà davvero un piacere. Ciao. https://indipendenza.forumattivo.it/t1050-roma-24-gennaio-2013-elezioni-mercati-commissariamento

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Simone Casadei Ok. Ciao!

Vincenzo Tuvè [...] continuando a difendere l’euro, per evitare una spiacevole autocritica, la sinistra si espone al rischio di essere sorpassata a sinistra. Lascerà cioè un argomento vero e inoppugnabile (l’euro ha strangolato l’economia italiana) in mano alle destre più becere e nazionaliste (dalla Lega in giù). E allora la situazione diventerà difficilmente reversibile.
Alberto Bagnai (economista )

Anna Biancalani Sono convinta dell'opinione di A. Bagnai. Ricordiamoci del post crisi del '29 in Germania, per favore, e di quello che succede alla destra greca oggi. La paura e la rabbia della gente portano, a causa della miopia e dell'ottusità della sx, in braccio alle destre più estreme. Inoltre voglio aggiungere anche una critica di metodo. Dalle mie parti, e anche più lontano , PRC conduce una divisione di ruoli, di posti, di promesse , di vecchissimo stampo: cerca di accontentare tutti i gruppi e gruppuscoli che sono confluiti in RC distribuendo un candidato di un gruppo come capolista qui da noi, un candidato di un altro gruppo come capolista in un'altra regione, un terzo candidato di un gruppo ancora diverso come capolista in un'altra zona,..... e così via. Alla faccia della meritocrazia, della democrazia e di quei bei paroloni che circolano di bocca in bocca. Gente non nuova nelle liste e metodi che ci hanno portato alla rovina.

Simone Casadei In una società essenzialmente falsa non possono esistere individui essenzialmente veri (H.Marcuse). Ovviamente i concetti di falsità e verità vanno intesi in senso filosofico ovvero di negazione d affermazione delle potenzialità umane. Tutto ciò per dire che il PRC non è perfetto nè al di sopra di ogni critica.

Anna Biancalani Gentile Simone, ti leggo sempre pronto a scusare il tuo gruppo. Hanno fatto così sempre tutti gli uomini di partito che ci hanno ridotti così.

Ilio Moscano Mi astengo anch'io dal commentare. Se poi penso alla discesa in campo di Ingroia e alle sue prime dichiarazioni mi viene la pelle d'oca. Con tutto ciò che c'è da fare il primo provvedimento è il conflitto d'interesse. Devo riconoscergli che anche se tra le righe almeno ha fatto capire perchè è entrato in politica: per gli stessi motivi dei suoi finti avversari e amici.

Brunomaria Cosenza Credo purtroppo sia nel DieNneA di questa sinistra essere....fine a sè stessi ma credo anche sia opportuno, da parte nostra, approfondire la tematica e porre interrogativi alla direzione di Rivoluzione Civile.
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Giancarlo54

Giancarlo54


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MessaggioTitolo: Re: Ingroia e Vendola   Ingroia e Vendola Icon_minitimeSab Gen 26 2013, 23:10

Io sinceramente rimango dubbioso su Ingroia e Rivoluzione Civile. non mi ha convinto e continua a non convincermi, se proprio deciderò di recarmi alle urne voterò il M5S
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