Lo smemorato di Terlizzi ovvero le amnesie di Vendola. Nella prossima legislatura i progressisti dovranno “cercare un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale e s’impegnano a promuovere un accordo di legislatura con queste forze, sulla base della loro ispirazione costituzionale ed europeista e di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni”.
Si tratta di un passaggio della Carta degli intenti del centrosinistra sottoscritta il 13 ottobre dai massimi esponenti dei tre partiti che lo compongono: Bersani, Vendola e Nencini. Insomma, in caso di vittoria elettorale, il Partito Democratico intende governare con il Centro montiano, nonostante Vendola affermi che un accordo con Monti al governo è “fantascienza”.
Riccardo Nencini, segretario del PSI, intervistato da "Il Foglio" venerdì scorso ( http://www.ilfoglio.it/soloqui/16866 ), lo rievoca in termini chiari: “Quel passaggio del programma che abbiamo controfirmato io, Nichi e Pier Luigi l’ho scritto personalmente e vuol dire una cosa semplice, non ci possono essere fraintendimenti: un accordo di governo tra sinistra riformista e centro. Di governo, proprio così. All’epoca, quando firmammo quella carta, sembrava che dovesse essere approvata una legge elettorale che ci avrebbe obbligato ad allargare la maggioranza anche alla Camera per avere la possibilità di governare. Oggi siamo di fronte a una legge diversa, ma visto il rischio di instabilità che si prospetta al Senato l’interpretazione da dare a quel passaggio è sempre la stessa: il centrosinistra, dopo le elezioni, comunque andranno le cose, chiederà al ‘centrodestra buono’, se così si può dire, ovvero quello di Monti, di fare un accordo di legislatura, e di governare insieme”.