Napolitano ha un Grilli per la testa e su come uscirà l'Italia dalla "crisi" dice: "È lecito chiedersi se uscirà impoverita materialmente. È probabile, è possibile''. Niente paura però: la "crisi" può essere una opportunità (come gli "spread" di Draghi) per una Italia "più sobria e giusta. Dobbiamo evidenziare al massimo gli aspetti qualitativi della condizione umana anche misurando in modo diverso il benessere".
Così il presidente Napolitano all'Istituto di scienze religiose Giovanni XXIII. Che il grande sponsor dell'euroamericano Monti abbia sposato le tesi della "decrescita felice"? O forse non è casuale la tempistica di questo elogio della "virtù" (o necessità?) della sobrietà di ottocentesca memoria con il Patto di bilancio promosso da Berlino e soprattutto il "trattato sul Fondo salva-Stati permanente Esm" agognato da Washington?
O forse le dichiarazioni di Napolitano accompagnano l'annuncio del vice ministro dell'Economia Grilli alla stampa estera di ennesime dismissioni? "Speriamo di avere un debito/PIL inferiore al 100% nel 2020 [oggi è al 120%, ndr]. Mi sembra di dire una cosa credibile".
Notare la "sicurezza" del "ministro tecnico", forse memore del fatto che le privatizzazioni degli anni Novanta non hanno affatto inciso sul rapporto debito / PIL, bensì smantellato il tessuto economico del Paese con la compiacenza delle banche d'affari USA. Ma che importa! "Stiamo analizzando tutto il nostro patrimonio pubblico di aziende, immobili e concessioni per vedere cosa può essere messo sul mercato e cosa valorizzato. Siamo vicini ad avere un censimento completo. Negli anni Novanta abbiamo già venduto molto e sappiamo come farlo".
Le oligarchie finanziarie estere si stanno già sfregando le mani. Tempi di maggiore frugalità forzosa e ulteriori salassi sociali attendono (anche) il nostro Paese euroamericanizzato!