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| "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? | |
| | Autore | Messaggio |
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alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Dom Giu 19 2011, 02:25 | |
| "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dall'Unione Europea? Il 27 giugno il Parlamento Europeo ratificherà il "Patto dell'euro" (misure stabilite l'11 marzo dai 17 Capi di Stato e di Governo dell'eurozona per risolvere la crisi economica e favorire la competitività dell'area) che propone misure durissime per i cittadini dei Paesi in crisi economica, con tagli sociali, moderazione salariale, flessibilità e perdita dei diritti, e vantaggi soprattutto per chi è stato causa della crisi. Nulla di nuovo. Semplicemente ulteriori strette neoliberiste di quel che già c'è. Si mira ad estendere su uno scenario continentale il laboratorio di compressione sociale greco. Come in tutti questi anni, Italia inclusa, non conterà che il governo di un paese sia di centrodestra o centrosinistra. Si tratterà di una melassa di esecutori che si accapiglierà localmente, in una logica di alternanza e di inesistente alternativa, per ambizione di (sotto)potere... Qualche chicca di ciò che sarà approvato. Per migliorare la competitività, i salari saranno vincolati alla produttività. Si abbasseranno ulteriormente le spese, iniziando dai costi del lavoro. Quindi "moderazione" degli stipendi, revisione dei contratti che non dipendono dall'andamento dell'impresa, "decentralizzazione dei processi di negoziato" (cioè, più negoziati a titolo personale e meno a livello collettivo o statale) evitando che i salari più alti del settore pubblico servano di riferimento a quelli delle imprese private. Il "Patto dell'euro" scommette sulla cosiddetta formazione permanente, sulla flessibilità lavorativa, su più mobilità geografica, su più disponibilità a cambiare lavoro, su più impieghi temporanei, eccetera. Per aumentare la sostenibilità delle finanze pubbliche, il Patto insiste sulla necessità di ridurre i deficit di bilancio sotto il 3%. Per questo raccomanda di riformare ancora il sistema di pensioni, sanità e prestazioni sociali. Sulle pensioni, il Patto dà l'indicazione di vincolare l'età della pensione dei lavoratori alla media della speranza di vita di ogni Paese, stabilendo meccanismi permanenti di revisione delle pensioni, con possibili aumenti dell'età del pensionamento, quando la situazione economica lo esiga. I governi sono "liberi" di decidere le misure da adottare per raggiungere questi obiettivi. Secondo il documento, " gli Stati membri seguiranno gli obiettivi d'accordo con le politiche scelte (…) La scelta delle politiche specifiche necessarie è responsabilità di ogni Paese". Insomma, euro ed Unione Europea (UE) stanno significando un progressivo, drastico impoverimento sociale ed una progressiva, drastica restrizione delle conquiste sociali ottenute con le lotte sociali di fine anni Sessanta e inizi anni Settanta. Più Europa sta significando più degrado e sempre più accentuato massacro sociale. Tutto questo sta procedendo da tempo. Chi sostiene la necessità di restare nella UE e parla di lotte di cambiamento dall'interno, non è in grado né di indicare "come" farlo credibilmente, né di indicare "il" o "i" soggetti sociali di riferimento. “Europa dei popoli”, "Europa sociale", sono slogan molto diffusi nelle sinistre dei vari paesi europei, che hanno dimostrato tutta la loro astrattezza ed incapacità di contrapporsi all'Europa (atlantica) che c'è. In tutti questi anni nessun passo significativo è stato compiuto nella costruzione di una fantomatica “altra Europa”, semplicemente perché il sistema, irriformabile dal suo interno, ha una sua ragion d'essere immodificabile e tabelle e direzione precisa di marcia. Uscire dall'euro e dalla UE è un tema che va posto urgentemente da sinistra. L'alternativa di oniriche ed inattuabili Europe di cambiamento è solo un alibi illusorio, un rumoreggiare impotente di fronte al massacro sociale e al degrado irreversibile e progressivo dei tessuti sociali e civili dei diversi popoli europei cui concorreranno anche queste direttive da "Patto dell'euro". L'uscita dall'euro pone certo problemi, ma almeno affrontabili e superabili. Esperienze di altri paesi possono aiutare ad indirizzare lungo vie d'uscita praticabili. C'è l'esempio dell'attuale crisi dell'Islanda, che ha deciso di far fallire le banche private indebitate e di svalutare la propria moneta; c'è l'esempio dell'Argentina di inizio anni 2000 che, sull'onda della bancarotta (tipo, di fatto, la Grecia odierna), decise di sganciare la propria moneta dalla dipendenza dal dollaro. Si deve quindi partire da un fondamento imprescindibile di piena sovranità da acquisire, conquistare. In questa direzione è bene ragionare ed aprire un confronto a sinistra. Il rischio, altrimenti, quando il meccanismo di compressione dell'euro e dell'Unione Europea giungerà a livelli di insopportabilità sociale e scoppierà, sarà di lasciare campo libero alle destre, che sapranno torcere e declinare il desiderio di indipendenza e sovranità dei popoli nelle forme di Stati autoritari, capitalistici e fascisti che la storia di tanti paesi europei ha già conosciuto nel Novecento. Non c'è tempo da perdere. Indipendenza 19 giugno 2011 | |
| | | tadiottof
Numero di messaggi : 621 Data d'iscrizione : 04.08.08
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Dom Giu 19 2011, 08:17 | |
| l'euro e' una moneta. una moneta unica per tanti paesi. anche la lira era una moneta unica per tante regioni italiane, ma non bastava l'unicita' della lira per assimilare le regioni povere alle regioni ricche. la moneta unica non garantisce lo sviluppo e l'eliminazione del gap. "sarebbe" compito dei governi. ma come si fa? possono i governi togliere ai ricchi per dare ai poveri? e bastera' arricchire i poveri? se poi i poveri ritornano poveri? bisogna eliminare i gatti e le volpi! ma come si fa? (non sono Bigazzi, non saprei come cucinarli) 2000snlp | |
| | | iskra
Numero di messaggi : 224 Data d'iscrizione : 22.08.09
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Dom Giu 19 2011, 11:15 | |
| - tadiottof ha scritto:
- l'euro e' una moneta.
una moneta unica per tanti paesi. anche la lira era una moneta unica per tante regioni italiane, ma non bastava l'unicita' della lira per assimilare le regioni povere alle regioni ricche. la moneta unica non garantisce lo sviluppo e l'eliminazione del gap. L'euro è non solo una moneta, ma anche un'implementazione di politiche economiche, sociali... | |
| | | Hoffa
Numero di messaggi : 181 Età : 51 Localisation : Italia Data d'iscrizione : 01.10.10
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Lun Giu 20 2011, 11:10 | |
| - alekos18 ha scritto:
"Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dall'Unione Europea? Il 27 giugno il Parlamento Europeo ratificherà il "Patto dell'euro" (misure stabilite l'11 marzo dai 17 Capi di Stato e di Governo dell'eurozona per risolvere la crisi economica e favorire la competitività dell'area) che propone misure durissime per i cittadini dei Paesi in crisi economica, con tagli sociali, moderazione salariale, flessibilità e perdita dei diritti, e vantaggi soprattutto per chi è stato causa della crisi.
Nulla di nuovo. Semplicemente ulteriori strette neoliberiste di quel che già c'è. Si mira ad estendere su uno scenario continentale il laboratorio di compressione sociale greco. Come in tutti questi anni, Italia inclusa, non conterà che il governo di un paese sia di centrodestra o centrosinistra. Si tratterà di una melassa di esecutori che si accapiglierà localmente, in una logica di alternanza e di inesistente alternativa, per ambizione di (sotto)potere... Qualche chicca di ciò che sarà approvato. Per migliorare la competitività, i salari saranno vincolati alla produttività. Si abbasseranno ulteriormente le spese, iniziando dai costi del lavoro. Quindi "moderazione" degli stipendi, revisione dei contratti che non dipendono dall'andamento dell'impresa, "decentralizzazione dei processi di negoziato" (cioè, più negoziati a titolo personale e meno a livello collettivo o statale) evitando che i salari più alti del settore pubblico servano di riferimento a quelli delle imprese private.
Il "Patto dell'euro" scommette sulla cosiddetta formazione permanente, sulla flessibilità lavorativa, su più mobilità geografica, su più disponibilità a cambiare lavoro, su più impieghi temporanei, eccetera. Per aumentare la sostenibilità delle finanze pubbliche, il Patto insiste sulla necessità di ridurre i deficit di bilancio sotto il 3%. Per questo raccomanda di riformare ancora il sistema di pensioni, sanità e prestazioni sociali. Sulle pensioni, il Patto dà l'indicazione di vincolare l'età della pensione dei lavoratori alla media della speranza di vita di ogni Paese, stabilendo meccanismi permanenti di revisione delle pensioni, con possibili aumenti dell'età del pensionamento, quando la situazione economica lo esiga.
I governi sono "liberi" di decidere le misure da adottare per raggiungere questi obiettivi. Secondo il documento, "gli Stati membri seguiranno gli obiettivi d'accordo con le politiche scelte (…) La scelta delle politiche specifiche necessarie è responsabilità di ogni Paese".
Insomma, euro ed Unione Europea (UE) stanno significando un progressivo, drastico impoverimento sociale ed una progressiva, drastica restrizione delle conquiste sociali ottenute con le lotte sociali di fine anni Sessanta e inizi anni Settanta. Più Europa sta significando più degrado e sempre più accentuato massacro sociale. Tutto questo sta procedendo da tempo. Chi sostiene la necessità di restare nella UE e parla di lotte di cambiamento dall'interno, non è in grado né di indicare "come" farlo credibilmente, né di indicare "il" o "i" soggetti sociali di riferimento. “Europa dei popoli”, "Europa sociale", sono slogan molto diffusi nelle sinistre dei vari paesi europei, che hanno dimostrato tutta la loro astrattezza ed incapacità di contrapporsi all'Europa (atlantica) che c'è. In tutti questi anni nessun passo significativo è stato compiuto nella costruzione di una fantomatica “altra Europa”, semplicemente perché il sistema, irriformabile dal suo interno, ha una sua ragion d'essere immodificabile e tabelle e direzione precisa di marcia. Uscire dall'euro e dalla UE è un tema che va posto urgentemente da sinistra. L'alternativa di oniriche ed inattuabili Europe di cambiamento è solo un alibi illusorio, un rumoreggiare impotente di fronte al massacro sociale e al degrado irreversibile e progressivo dei tessuti sociali e civili dei diversi popoli europei cui concorreranno anche queste direttive da "Patto dell'euro". L'uscita dall'euro pone certo problemi, ma almeno affrontabili e superabili. Esperienze di altri paesi possono aiutare ad indirizzare lungo vie d'uscita praticabili. C'è l'esempio dell'attuale crisi dell'Islanda, che ha deciso di far fallire le banche private indebitate e di svalutare la propria moneta; c'è l'esempio dell'Argentina di inizio anni 2000 che, sull'onda della bancarotta (tipo, di fatto, la Grecia odierna), decise di sganciare la propria moneta dalla dipendenza dal dollaro. Si deve quindi partire da un fondamento imprescindibile di piena sovranità da acquisire, conquistare. In questa direzione è bene ragionare ed aprire un confronto a sinistra. Il rischio, altrimenti, quando il meccanismo di compressione dell'euro e dell'Unione Europea giungerà a livelli di insopportabilità sociale e scoppierà, sarà di lasciare campo libero alle destre, che sapranno torcere e declinare il desiderio di indipendenza e sovranità dei popoli nelle forme di Stati autoritari, capitalistici e fascisti che la storia di tanti paesi europei ha già conosciuto nel Novecento. Non c'è tempo da perdere.
Indipendenza 19 giugno 2011 Il problema è che di fronte a quanto ci si pone davanti l'uomo comune, il cittadino che non ha colpa di questa crisi che possibilità ha di difendersi? Queste misure non andranno a colpire i responsabili di questa crisi ma noi come cittadini che ci vedremo molti servizi negati. | |
| | | noname
Numero di messaggi : 121 Data d'iscrizione : 02.08.08
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Lun Giu 20 2011, 21:32 | |
| - Citazione :
- Insomma, euro ed Unione Europea (UE) stanno significando un progressivo, drastico impoverimento sociale ed una progressiva, drastica restrizione delle conquiste sociali ottenute con le lotte sociali di fine anni Sessanta e inizi anni Settanta.
hahaheheh,scusate senza offesa eh. Chi mi conosce sa che in teoria sembro sempre dire fischi per fiaschi, prendo cioè degli spunti per magari arrivare fuori tema ma senza cattiveria, sono così. Dunque, io vorrei stimolare un po' la fantasia dei lettori : Cosa sarebbe accaduto se il papa oramai santo non fosse stato in essere, cosa sarebbe accaduto se il Muro di Berlino non fosse venuto giù ed infine cosa sarebbe accaduto se non si fosse formata l'Europa e l'Euro ???!! La prima cosa che mi viene in mente guarda caso è proprio che si sarebbe continuato nel camminare nelle direzioni prese negli anni '60 e '70 !!! Ma cosa c'era di particolare negli anni '60 e '70 ??? La cosa più importante che fu poi quella che preoccupò di più i poteri stabiliti, era quella che vedeva l'essere Umano essere un Animale indipendente, in grado di dire, di pensare, di scegliere, etc etc etc Se io, noi, ricordiamo gli anni 60\70 così, il Potere prestabilito ricorda quegli anni come l'incubo fatto realtà proprio perché il genere Umano e le Società che esso componeva in quei tempi erano scevre da Gerachie, Proforme ed attitudini all'obbedienza alle stesse. In altre parole se negli anni 60 e 70 un qualcosa avveniva era proprio l'abbattimento di quella struttura arcaica fatta di Poteri prestabiliti. Per me, dunque, dall'Europa passando per Euro arrivando al divieto di circolazione e tutta quella serie di divieti nel campo etico\civile, sono tutte manovre atte nell'aver riportato l'essere Umano dentro il RECINTO. Poi, sì, non è mica la verità unica, però si parla di Fasci, si parla delle leggi astruse del Governo di Fasci, ci si preoccupa del ritorno del Fascismo, della dittatura ma ci si dimentica di far caso che un Quiz televisivo seguito da milioni di persone intrattiene il pubblico con il gioco delle associazioni di idee !!!!! ???? A questo punto stiamo ed è questo quello che dovremmo arginare; qui stiamo parlando dell'euro e dell'Europa che restringe ma restringe cosa se oramai sono arrivati nel portare gli individui nell'avere tutti le stesse associazioni di idee ???!!!!! Una cosa ti deve far pensare l'altra, altrimenti sbagli, fai associazioni assurde !!!!!!!!! Chi la ferma questa macchina ???!!!!!!!! Chi dirige gia tutto questo la Destra Mondiale, chi ???! Ciao e saluti da Amsterdam noname | |
| | | iskra
Numero di messaggi : 224 Data d'iscrizione : 22.08.09
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Mer Giu 22 2011, 10:46 | |
| - Hoffa ha scritto:
- Il problema è che di fronte a quanto ci si pone davanti l'uomo comune, il cittadino che non ha colpa di questa crisi che possibilità ha di difendersi? Queste misure non andranno a colpire i responsabili di questa crisi ma noi come cittadini che ci vedremo molti servizi negati.
Alcune indicazioni nel comunicato di "Indipendenza" ci sono. Diventa difficile agire però, se si è abbagliati dal mito dell'Europa. Se lo sei e poi porti avanti certe lotte, rischiano di essere poco chiare quanto ad individuazione delle cause, delle responsabilità e forse anche di invio del messaggio alla gente. Così rischiano di non essere incisive. Leggendo rivista e sito, ho visto che "Indipendenza" sa entrare molto bene negli argomenti. Certo, è necessario costruire un movimento di lotta, ma mi sembra che i compagni non si pongano come semplici osservatori indifferenti all'azione. Non sottovalutare, Hoffa, l'importanza di demistificare il mito europeo. E' una battaglia culturale ed informativa importantissima, anche alla luce delle cose scritte nel comunicato di "Indipendenza". Ma a parte "Indipendenza" e pochi altri, chi lo fa? | |
| | | Hoffa
Numero di messaggi : 181 Età : 51 Localisation : Italia Data d'iscrizione : 01.10.10
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Sab Giu 25 2011, 14:44 | |
| - iskra ha scritto:
- Hoffa ha scritto:
- Il problema è che di fronte a quanto ci si pone davanti l'uomo comune, il cittadino che non ha colpa di questa crisi che possibilità ha di difendersi? Queste misure non andranno a colpire i responsabili di questa crisi ma noi come cittadini che ci vedremo molti servizi negati.
Alcune indicazioni nel comunicato di "Indipendenza" ci sono. Diventa difficile agire però, se si è abbagliati dal mito dell'Europa. Se lo sei e poi porti avanti certe lotte, rischiano di essere poco chiare quanto ad individuazione delle cause, delle responsabilità e forse anche di invio del messaggio alla gente. Così rischiano di non essere incisive. Leggendo rivista e sito, ho visto che "Indipendenza" sa entrare molto bene negli argomenti. Certo, è necessario costruire un movimento di lotta, ma mi sembra che i compagni non si pongano come semplici osservatori indifferenti all'azione. Non sottovalutare, Hoffa, l'importanza di demistificare il mito europeo. E' una battaglia culturale ed informativa importantissima, anche alla luce delle cose scritte nel comunicato di "Indipendenza". Ma a parte "Indipendenza" e pochi altri, chi lo fa? Dal mio punto di vista occorre un partito socialista e libertario non marxista che in Unione Sovietica e in Cina si è rivelato peggiore; anzichè al marxismo bisognerebbe pensare a forme di autoproduzione e autoconsumo e puntare alla nostra autodeterminazione e alle piccole patrie che non si intende la Padania che neanche esiste ma le piccole patrie riconosciute come minoranze come per esempio gli scozzesi e i gallesi che da secoli soffrono l'occupazione inglese o i francofoni del Quebec rispetto agli altri anglosassoni ecc. | |
| | | iskra
Numero di messaggi : 224 Data d'iscrizione : 22.08.09
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Dom Lug 17 2011, 14:06 | |
| - alekos18 ha scritto:
- euro ed Unione Europea (UE) stanno significando un progressivo, drastico impoverimento sociale ed una progressiva, drastica restrizione delle conquiste sociali ottenute con le lotte sociali di fine anni Sessanta e inizi anni Settanta. Più Europa sta significando più degrado e sempre più accentuato massacro sociale. Tutto questo sta procedendo da tempo. Chi sostiene la necessità di restare nella UE e parla di lotte di cambiamento dall'interno, non è in grado né di indicare "come" farlo credibilmente, né di indicare "il" o "i" soggetti sociali di riferimento. “Europa dei popoli”, "Europa sociale", sono slogan molto diffusi nelle sinistre dei vari paesi europei, che hanno dimostrato tutta la loro astrattezza ed incapacità di contrapporsi all'Europa (atlantica) che c'è. In tutti questi anni nessun passo significativo è stato compiuto nella costruzione di una fantomatica “altra Europa”, semplicemente perché il sistema, irriformabile dal suo interno, ha una sua ragion d'essere immodificabile e tabelle e direzione precisa di marcia.
Uscire dall'euro e dalla UE è un tema che va posto urgentemente da sinistra. L'alternativa di oniriche ed inattuabili Europe di cambiamento è solo un alibi illusorio, un rumoreggiare impotente di fronte al massacro sociale e al degrado irreversibile e progressivo dei tessuti sociali e civili dei diversi popoli europei cui concorreranno anche queste direttive da "Patto dell'euro". L'uscita dall'euro pone certo problemi, ma almeno affrontabili e superabili. Esperienze di altri paesi possono aiutare ad indirizzare lungo vie d'uscita praticabili. C'è l'esempio dell'attuale crisi dell'Islanda, che ha deciso di far fallire le banche private indebitate e di svalutare la propria moneta; c'è l'esempio dell'Argentina di inizio anni 2000 che, sull'onda della bancarotta (tipo, di fatto, la Grecia odierna), decise di sganciare la propria moneta dalla dipendenza dal dollaro. Si deve quindi partire da un fondamento imprescindibile di piena sovranità da acquisire, conquistare. In questa direzione è bene ragionare ed aprire un confronto a sinistra. Il rischio, altrimenti, quando il meccanismo di compressione dell'euro e dell'Unione Europea giungerà a livelli di insopportabilità sociale e scoppierà, sarà di lasciare campo libero alle destre, che sapranno torcere e declinare il desiderio di indipendenza e sovranità dei popoli nelle forme di Stati autoritari, capitalistici e fascisti che la storia di tanti paesi europei ha già conosciuto nel Novecento. Non c'è tempo da perdere.
Indipendenza 19 giugno 2011 Girando per la rete e anche per diversi social network come facebook o twitter ho notato che la critica a questo modello d'Europa e il disincanto verso l'idea d'Europa è ormai diffusissima nella sinistra non parlamentare. Molto molto meno tra dirigenze come quelle di PRC e PdCI (la Federazione della Sinistra...); tra queste ultime si critica l'Europa della BCE (e vorrei vedere...) però si lascia sempre aperta la porta all'idea di un'altra Europa e comunque nessuno che chieda esplicitamente l'uscita dall'euro e dall'Europa. C'è comunque ancora chi, se dici questo, ti comincia a dire che "fuori dall'Europa" staremmo peggio, eccetera. La criticano, però dicono di starci dentro per cambiarla. Si vuole cambiarla stando dentro le istituzioni europee. Solo Rizzo, di un minuscolo partito nato da una scissione del PdCI, parla esplicitamente in tali termini. Ricordo che fino a qualche tempo fa criticare l'Europa era tabù. Oggi davvero molto meno. Seguendovi da diverso tempo, ricordo che a sinistra eravate praticamente i soli. Forse c'era qualche altro gruppetto, ma francamente al tempo non ero riuscito a trovarne nessuno. Interessatomi al problema avevo fatto una ricerca apposita sulla rete, senza trovare niente. Ricordo un articolo vostro, o forse un editoriale, nel quale analizzavate il funzionamento del meccanismo europeo e spiegavate le finalità. Trovo che di quelle spiegazioni ed anche di un loro approfondimento, c'è bisogno. Le critiche che leggo all'Europa sono il frutto di quello che avevate scritto, quando diceste che i fatti avrebbero reso evidente il problema. Solo che ora quelle critiche si manifestano come reazione ma non è che ci sia tanta consapevolezza delle dinamiche che spiegate voi. Ecco, secondo me c'è bisogno di diffondere meglio questo... Rafforzerebbe il discorso politico dell'indipendenza e della sovranità che sostenete e che condivido totalmente. | |
| | | Hoffa
Numero di messaggi : 181 Età : 51 Localisation : Italia Data d'iscrizione : 01.10.10
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Mer Lug 20 2011, 16:35 | |
| - iskra ha scritto:
- Hoffa ha scritto:
- Il problema è che di fronte a quanto ci si pone davanti l'uomo comune, il cittadino che non ha colpa di questa crisi che possibilità ha di difendersi? Queste misure non andranno a colpire i responsabili di questa crisi ma noi come cittadini che ci vedremo molti servizi negati.
Alcune indicazioni nel comunicato di "Indipendenza" ci sono. Diventa difficile agire però, se si è abbagliati dal mito dell'Europa. Se lo sei e poi porti avanti certe lotte, rischiano di essere poco chiare quanto ad individuazione delle cause, delle responsabilità e forse anche di invio del messaggio alla gente. Così rischiano di non essere incisive. Leggendo rivista e sito, ho visto che "Indipendenza" sa entrare molto bene negli argomenti. Certo, è necessario costruire un movimento di lotta, ma mi sembra che i compagni non si pongano come semplici osservatori indifferenti all'azione. Non sottovalutare, Hoffa, l'importanza di demistificare il mito europeo. E' una battaglia culturale ed informativa importantissima, anche alla luce delle cose scritte nel comunicato di "Indipendenza". Ma a parte "Indipendenza" e pochi altri, chi lo fa? Io non sono contrario all'Unione Europea, se l'Unione Europea serve a evitare nuove guerre nel continente per esempio o per contrapporsi agli USA e alla Cina, se diventa un soggetto politico con delle proprie istituzioni che tenga conto delle differenze culturali tra noi paesi europei. Purtroppo a me sembra che l'Europa che sta venendo fuori è più una zona franca per permettere la libera circolazione di merci e capitali. | |
| | | DonV
Numero di messaggi : 13 Data d'iscrizione : 13.10.11
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Gio Ott 13 2011, 13:34 | |
| L'Euro, come tutti i progetti neoliberisti, e` nato da una scuola di idioti e ingegnerizzato per il beneficio dei potenti. I grandi vincitori sono stati i ricchi di tutta l'unione e in minima parte i cittadini tedeschi e francesi. L'EU cosi com'è non va e lo sappiamo tutti. Il problema e` che senza EU noi non valiamo un cazzo nella scacchiera geopolitica.
Ad esempio come implementare politiche di eco-protezionismo e di commercio etico di cui abbiamo DISPERATAMENTE bisogno da un paesucolo come l'Italia? La punizione da parte della forza imperiale USA per una tale insubordinazione potrebbe portare a un olocausto economico e sociale più rapido e intenso di quello in atto. Le stesse politiche affrontate da un'Europa unita potrebbero addirittura invertire le tendenze della globalizzazione. | |
| | | sankara
Numero di messaggi : 416 Data d'iscrizione : 14.04.07
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Gio Ott 13 2011, 19:08 | |
| - DonV ha scritto:
- L'EU cosi com'è non va e lo sappiamo tutti. Il problema e` che senza EU noi non valiamo un cazzo nella scacchiera geopolitica.
L'Italia, dal dopoguerra, non è mai valsa granché scontando proprio quella condizione di sudditanza militare, politica ed economica che, da decenni ormai, la vincola agli Stati Uniti. Questo status, se proprio vogliamo dirla tutta, si è aggravato proprio quando più stringente si è fatta l'integrazione coatta, dall'alto, nei meccanismi euroatlantisti dell'Unione Europea. Non un caso, essendo l'euro, l'Unione Europea, la liberalizzazione dei movimenti dei capitali tra gli obiettivi del progetto statunitense già partorito sul finire del secondo conflitto mondiale e veicolato nell'immediato dopoguerra da un apposito organismo, l'Acue. - DonV ha scritto:
- Ad esempio come implementare politiche di eco-protezionismo e di commercio etico di cui abbiamo DISPERATAMENTE bisogno da un paesucolo come l'Italia? La punizione da parte della forza imperiale USA per una tale insubordinazione potrebbe portare a un olocausto economico e sociale più rapido e intenso di quello in atto.
E' certo presumibile che uno sganciamento dalla subordinazione USA da parte dell'Italia o di chi sia già nella sua sfera di influenza/dominio comporterebbe una reazione di Washington. L'Italia capitalista ha già conosciuto pesanti interferenze in tal senso (penso ad es. alla strategia della tensione, a Mani Pulite...) per molto meno di uno sganciamento con ben altra prospettiva di società. Non è però una buona ragione per accettare il servaggio imposto da chicchessia. - DonV ha scritto:
- La punizione da parte della forza imperiale USA per una tale insubordinazione potrebbe portare a un olocausto economico e sociale più rapido e intenso di quello in atto.
Il che potrebbe anche rovesciarsi nel suo contrario determinando una presa di coscienza attiva per una lotta di liberazione, non trovi? - DonV ha scritto:
- Le stesse politiche affrontate da un'Europa unita potrebbero addirittura invertire le tendenze della globalizzazione.
A parte le cose dette sopra, in tema vi sarebbero tante altre obiezioni e critiche da muovere. La prospettiva più sensata a nostro avviso, in relazione a scenari e rapporti sociali ben diversi dagli attuali da costruire, sarebbe quella di un internazionalismo tra Stati sovrani e indipendenti. I grandi blocchi continentali hanno in sé inevitabilmente il germe imperiale-imperialista... | |
| | | DonV
Numero di messaggi : 13 Data d'iscrizione : 13.10.11
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Gio Ott 13 2011, 19:55 | |
| L'Italia semplicemente non può competere con gli USA. Ma nemmeno la Germania può, francamente. Finché l'Europa non diventa realmente integrata con politiche di sviluppo industriale e fair-trade condivise e` semplicemente un gruppo di impotenti galoppini degli USA.
L'Italia da sola e` l'Italia autarchica di Mussolini. Non so quanto possa funzionare.
Quello che ci vorrebbe e` una sorta di via di mezzo in stile Svezia. In effetti sono davvero tante le cose che si dovrebbero prendere in prestito dalla Svezia... | |
| | | tadiottof
Numero di messaggi : 621 Data d'iscrizione : 04.08.08
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Ven Ott 14 2011, 09:05 | |
| per esempio dalla Svezia si potrebbe prendere in prestito il numero di abitanti, circa 8 milioni, la superficie del paese, circa 600 mila kmq, il reddito individuale, il piu' alto d'Europa.... improponibili tutti quanti! ma ci sono altre cose che sarebbero di esempio: la rete stradale, il lindore delle citta', il sistema scolastico, la fiducia concessa ai cittadini dalle Istituzioni, la preveggenza politica ed economica... 2000snl | |
| | | DonV
Numero di messaggi : 13 Data d'iscrizione : 13.10.11
| Titolo: Re: "Patto dell'euro" o liberazione dall'euro e dalla UE? Ven Ott 14 2011, 12:27 | |
| Mah a me il discorso che la magia svedese venga dal numero dei cittadini non ha mai convinto. Trovo che sia uno di quegli argomenti fantoccio che ti tirano addosso non appena provi a proporre di redistribuire il reddito in modo umano.
Secondo questo ragionamento allora il Canada dovrebbe essere infinitamente, ma infinitamente, più ricco della Svezia. Alla stessa fascia climatica non solo ha una densità di abitanti 7 volte più bassa, ma ha anche risorse naturali immense che la Svezia si sogna. Invece il Canda ha un PIL pro capite corretto per potere d'acquisto paragonabile alla Svezia, con una distribuzione della ricchezza notevolmente peggiore - dunque il cittadino Canadese che dovrebbe essere 10 volte più ricco di quello svedese e` in realtà nettamente più povero.
Non trovo affatto che il modello svedese sia improponibile in Italia. La Svezia all'inizio del '900 era un paese miserabile, ad oggi la sua ricchezza di certo non gli viene dal legname - unica risorsa naturale che ha, e nemmeno dai magheggi bancari e il riciclaggio di denaro - che alla lunga distruggono sempre i paesi e ne degradano lo sviluppo morale (e in Svezia portarono alla crisi negli anni '90, crisi superata in modo esemplare). E` tutta ricchezza che viene dalla libertà dei cittadini di vivere decentemente, creare, innovare, LAVORARE senza dover pagare troppo pizzo (perché un po' alla fine si paga sempre) alle caste dirigenti locali ed estere.
Per il resto cito in pieno.
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