Vi ripropongo una e-mail spedita nel luglio del 2001 al Secolo XIX
2000snlp
1/8/2010
Riflessioni sui fatti di Genova in occasione del G8
Parafrasando una famosa frase di Kennedy: "solo chi θ stato a Berlino
", credo che solo gli abitanti di Genova possano capire quanto θ accaduto.
Mi sono tornate in mente le notizie dei giorni precedenti i G8: una batteria antiaerea al Cristoforo Colombo, l'installazione di missili in porto, la presenza di unita' sub, di unitΰ speciali per fronteggiare attacchi atomici. Sembrava che gli 8 grandi della Terra fossero nel mirino di chi sa quali potenze nemiche o di attentatori kamikaze con armi segrete e ad alto potenziale.
I cittadini hanno pertanto sopportato responsabilmente i preparativi per blindare la zona rossa, consci della necessitΰ di impedire che un qualche attentato destabilizzasse il governo del mondo.
E poi?
Poi nelle giornate del G8 non si e' visto niente di tutto questo; gli anti G8 erano semplici cittadini e nel mucchio, come allo stadio, qualche "ultras" con bastoni e qualche bottiglia di benzina (le pericolose molotov).
Mi viene in mente che tra i "contestatori" doveva esserci anche una mia cugina arrivata con l'associazione "beati costruttori di pace".
Solo chi ha vissuto e visto puo' capire l'enormita' delle difese rispetto al rischio rappresentato dal "popolo di Genova".
Ma non si vergognano questi strateghi di aver scatenato le truppe contro persone in gita?
E cosa avranno pensato Aznar, Schroeder e gli altri che erano a cena mentre nella scuola della Foce hanno rotto le ossa ai loro connazionali?
Bravi?
Genova 29/7/2001