Per Jon Anza
a fianco del popolo basco
Sabato 8 maggio saremo in presidio sotto il consolato spagnolo per esprimere la nostra solidarietà al popolo basco. In questo semestre la Spagna si è insediata alla presidenza di turno dell'Unione Europea e si è autodichiarata come un esempio da seguire in materia di politica sociale e economica. Per quanto ci riguarda però ciò in cui veramente la Spagna vuole rappresentare un esempio per tutti gli stati europei sono le politiche repressive: ne sono una prova le pratiche quotidiane di detenzione, isolamento e tortura inflitte ai danni di miglia di militanti della sinistra indipendentista basca. Durante gli ultimi anni i governi spagnoli, dal PP di Aznar al PSOE di Zapatero, hanno illegalizzato i partiti della sinistra indipendentista e le organizzazioni giovanili, hanno censurato l'informazione chiudendo radio e giornali, impedito con la forza manifestazioni di piazza, attaccato con ogni mezzo la lingua, la cultura e le tradizioni basche.
Proprio durante il governo di Zapatero il numero dei prigionieri politici baschi è tornato a livelli che solo il franchismo era stato in grado di raggiungere, allontanandoli dalla propria terra con la politica della dispersione, umiliandone i familiari e cercando addirittura di privarli della possibilità di mostrare le foto dei propri cari, pena il reato di "apologia di terrorismo". Come se ciò non bastasse sono riprese le azioni di guerra sporca: il caso Jon Anza è il più grave e emblematico.
Il 18 aprile dell'anno scorso il militante basco Jon Anza scompare. A dare l'annuncio sono i familiari e in particolare la compagna che tre giorni prima lo aveva accompagnato alla stazione e lo aveva visto per l'ultima volta mentre saliva sul treno. Pochi giorni dopo l'organizzazione ETA esce con un comunicato dicendo che Jon si sarebbe dovuto presentare ad un appuntamento con l'organizzazione, di cui faceva parte e a cui avrebbe dovuto dare dei soldi. Il ministero dell'Interno spagnolo, chiamato in causa, dichiara immediatamente che per quanto riguarda Madrid si tratta di una questione interna all'organizzazione stessa e avanza l'ipotesi che Jon sia fuggito con il denaro. Nel frattempo in Euskal Herria si moltiplicano le iniziative sotto lo slogan "Non da Jon?" che in euskera significa "Dov'è Jon?". Una domanda quasi retorica. La sinistra indipendentista, nella sua storia, ha già conosciuto la sofferenza e la violenza della guerra sporca portata avanti da gruppi paramilitari finanziati dallo stato spagnolo e, giorno dopo giorno, viste anche le numerose denuncie di sequestri avvenute ai danni di altri militanti baschi, si fa sempre più chiara l'ipotesi che anche Jon sia stato sequestrato e successivamente ucciso dagli apparati repressivi spagnoli. Su Gara, quotidiano basco vicino alla sinistra indipendentista, infatti uscì un articolo che, basandosi su fonti confidenziali, dichiarava che Jon era stato sequestrato durante il viaggio in treno, interrogato, torturato e successivamente sepolto in territorio francese da agenti spagnoli. Il corpo di Jon è stato rinvenuto 11 mesi e 11 giorni dopo la sua scomparsa nell'obitorio dell'ospedale di Tolosa. Secondo fonti mediche Jon sarebbe stato trovato il 29 aprile in un parco di Tolosa senza documenti, gravemente ferito e con i sintomi di un infarto. I medici si erano poi "dimenticati" di muoversi per accertare la sua identità.
Cosa sia accaduto durante gli 11 giorni trascorsi da quando la sua compagna lo vide per l'ultima volta a quando fu ritrovato in quel parco di Tolosa mette i brividi al solo pensiero. Con questo presidio vogliamo dare il nostro contributo affinché venga rotto il silenzio sul caso di Jon e più in generale sulla determinazione di un popolo che continua a lottare per la propria indipendenza e per il socialismo.
Noi siamo con loro...Euskal Herria non cammina da sola!
SABATO 8 MAGGIO ALLE 16.30
PRESIDIO SOTTO IL CONSOLATO SPAGNOLO (via de Servi)
Euskal Herriaren Lagunak Firenze