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| Libano e... un saluto | |
| | Autore | Messaggio |
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Razumichin
Numero di messaggi : 67 Data d'iscrizione : 05.05.07
| Titolo: Libano e... un saluto Lun Mag 07 2007, 21:31 | |
| Cari Compagni,
vi seguo da diversi anni, tramite la rivista ed il sito e con piacere vedo che avete aperto un forum. Credo sia un ottimo strumento per approfondire le tematiche alla base del vostro impegno politico e coinvolgere direttamente militanti e simpatizzanti.
Per quanto mi riguarda, condivido l'idea, per voi basilare, della necessità dell'indipendenza della nostra nazione quale premessa ineludibile per un altrettanto fondamentale giustizia sociale senza la quale l'indipendenza perderebbe di significato. Seguo anche con molto interesse le lotte di liberazione nazionale, in particolare quella degli Hezbollah, un 'movimento nazionalista di ispirazione islamica'. Sarebbe oltremodo interessante approfondire le dinamiche che portano questo partito a resistere con successo all'aggressione sionista rappresentando gli interessi del Libano intero oltre le divisione intercomunitarie ed interconfessionali
E' tutto per ora, a prestissimo. | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: Libano e... un saluto Mar Mag 08 2007, 00:01 | |
| Hezbollah è senz'altro un laboratorio politico/sociale da seguire con estrema attenzione. Sia perché è portatore di istanze e modalità di lotta estremamente incisive, sia per la valenza che ha in tutta l'area la sua resistenza per la sovranità ed una indipendenza effettive del Libano.
Cogli, poi, un passaggio importante: quello del superamento del comunitarismo e del confessionalismo. Hezbollah, per bocca di suoi stessi dirigenti come Nasrallah, ha a più riprese dichiarato di aver superato l'iniziale fase che la vide espressione delle istanze della comunità sciita libanese (in coabitazione e concorrenza, a suo tempo, con Amal). Da tempo, ormai, è divenuta una forza nazionale punto di riferimento anche di altri settori della società libanese. In questo Hezbollah ha saputo leggere e rispondere alla logica comunitarista di frantumazione del paese che aveva -ed ha ancora- i suoi sponsor in Israele e negli Stati Uniti. Un "divide et impera" ed una spirale da guerra civile permanente che fa solo gli interessi di chi ha mire imperialiste nel paese e nell'area (pensa in tal senso agli scenari che si prefigurano nello stesso Iraq occupato).
Un ulteriore elemento di interesse risiede, per me, nella capacità politica che Hezbollah sta dimostrando nel compattamento del fronte di opposizione al governo filo-occidentale del governo Siniora, fronte che include i cristiani del generale Aoun (la componente maggioritaria della comunità cristiana nel paese), Amal, il Partito comunista, i laici di Selim el Hoss, i movimenti di Franjieh e Karame, i sunniti progressisti di Sidone, i drusi di Arslan. Un fatto da non sottovalutare, specie per chi (leggi: amministrazione statunitense e relativo codazzo servile di Stati) mira ad aizzare «guerre di civiltà» e fonda la sua ideologia sulla necessità di creare mostri di turno, nella fattispecie Hezbollah, sbrigativamente ed infondatamente presentata come «fondamentalista», «fanatica» ed «intollerante».
La situazione, in questo momento, è in Libano fortemente critica: il governo è minoritario nel paese e l'opposizione chiede elezioni anticipate. Una richiesta, come dire, assolutamente democratica, considerando che l'attuale esecutivo si regge ormai su basi illegittime: sia la Costituzione del paese (art. 5: «tutte le confessioni devono essere rappresentate nel governo»), sia gli Accordi di Taif che nel 1989 misero fine a quindici anni di guerra civile, stabiliscono che in tutte le istituzioni, a cominciare dal governo, siano presenti su un piano di parità tutte le principali comunità libanesi. Tutte le formazioni sciite sono da mesi fuori dal governo. E da mesi, per questo, l'opposizione staziona in tende nella piazza antistante il palazzo del governo reclamando civilmente un basilare diritto democratico, quello del voto, nel silenzio assordante della stampa internazionale.
Su tutto questo spirano le minacce che a più riprese provengono da ambienti militari dell'esercito di Tsahal di una nuova guerra d'aggressione al Libano. Nell’attesa, da parte israeliana, si registrano frequenti violazioni della sovranità territoriale libanese...
Ultima modifica di il Ven Mag 11 2007, 12:43 - modificato 1 volta. | |
| | | Admin Admin
Numero di messaggi : 438 Data d'iscrizione : 21.03.07
| Titolo: Re: Libano e... un saluto Mar Mag 08 2007, 00:24 | |
| Benvenuti al forum.
Per chi vuol saperne di più sulla situazione libanese, al nostro sito (www.rivistaindipendenza.org), oltre a quanto contenuto nei vari notiziari dal mondo, leggete in "novità":
"Hezbollah, la Resistenza come dono. Notiziario speciale sulla guerra d’aggressione israeliana in Libano". | |
| | | kamo
Numero di messaggi : 271 Data d'iscrizione : 10.05.07
| Titolo: Re: Libano e... un saluto Ven Mag 11 2007, 00:35 | |
| Salute a "tutti". Per quanto sia un tipo a cui piaccia più leggere e ascoltare che intervenire in prima persona, per una volta voglio fare uno strappo alla regola. A differenza di Razumichin, conosco il sito della "rivistaindipendenza" da alcuni mesi attraverso i notiziari di cui mi arriva periodicamente avviso. Per quanto il materiale disponibile sul sito sia interessante (anche se a mio avviso ci vorrebbero aggiornamenti più frequenti e con una maggiore attenzione all'attualità politica) e premesso che non ho potuto leggere tutti gli articoli di carattere teorico, mi piacerebbe che venisse approfondita la "teoria nazionalitaria" che proponete. Diciamo che un forum, per il suo carattere "colloquiale", potrebbe fornire delle prime idee "alla buona" da approfondire magari ulteriormente negli articoli teorici. Prendo le mosse da queste considerazioni sul Libano. Hezbollah è un "movimento nazionalista di ispirazione islamica", scrive Razumichin. Ma per voi "nazionalitario" e "nazionalista" sono sinonimi? Cosa dice la "teoria nazionalitaria" in merito alla religione? Mi sembra poi di capire che "nazionalitario" e "comunitarismo" siano termini in irriducibile contrapposizione fra loro. Per Alekos la logica "comunitarista" è sinonimo di "frantumazione". Faccio però notare che anche l'Unione Europea si definisce una comunità, e che in questo caso non vedo una logica di "frantumazione" (va da sè che sull'impostazione di base neoliberista di questa "Unione" ci sarebbe da discutere....). Per il resto concordo sul fatto che le politiche di Stati Uniti ed Israele costituiscono il principale "terrorismo" della nostra epoca. Mi ha colpito il fatto che i comunisti libanesi stiano con Hezbollah. Ma l'opposizione in Libano veramente continua a manifestare e addirittura a stazionare davanti al Parlamento? Certo in occasione delle cosiddette "rivoluzioni colorate" nelle repubbliche ex sovietiche i media non ci hanno fatto mancare immagini.... A risentirvi | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: Libano e... un saluto Ven Mag 11 2007, 13:00 | |
| Alla fin fine può stupire fino ad un certo punto che i comunisti libanesi siano alleati con Hezbollah. Certo, non sono una grande (in termini numerici) forza politica in Libano, anche perché la politica sociale (molto concreta) di Hezbollah di fatto catalizza simpatie e sostegno di larghi strati sociali subalterni. E' comunque un fatto politico positivo che esista questa sintonia perché segnala la sensibilità sociale e l'indirizzo generale di Hezbollah.
Sì, l'opposizione continua a stazionare da mesi nella tendopoli allestita nella centrale piazza dei Martiri, di fronte al palazzo del governo, chiedendo le dimissioni dell'esecutivo Siniora, ormai illegittimo per le ragioni che dicevo sopra, e nuove elezioni.
Per gli altri nodi che poni, ti rispondo più avanti all'altra voce, su "parliamo di Indi". Mi sembra il luogo più adeguato per ciò che chiedi. Ciao | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Le donne e l'Islam... Sab Dic 08 2007, 13:14 | |
| Segnalo ai forumisti una fatwa emessa dal grande ayatollah Fadlallah, la principale autorità religiosa sciita libanese, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne celebrata il 24 novembre in tutto il mondo. L’Ayatollah Muhammad Hussein Fadlallah è da molti ritenuto il principale ispiratore di Hezbollah, il movimento della resistenza libanese. Hezbollah, lo ricordo, è un’organizzazione nazionale sciita libanese profondamente radicata nella società. Ha anche ricoperto incarichi di governo prima di lasciare l'esecutivo per i profondi disaccordi con altre forze, ancora nell'esecutivo, che stanno procedendo alla svendita della sovranità nazionale. E' riuscita, nell'agosto 2006, a respingere l'ennesima aggressione, in grande stile, di uno dei più potenti eserciti del mondo, quello d'Israele. Un'aggressione caratterizzatasi, nella sostanziale indifferenza della cosiddetta "comunità internazionale" (espressione autoreferenziale degli Stati che contano, Stati Uniti in primis), per le distruzioni sistematiche di villaggi, città, infrastrutture e per bombardamenti che hanno visto sperimentate ed impiegate terrificanti armi di distruzione di massa sulla popolazione civile i cui effetti sono documentati in video sostanzialmente oscurati dai circuiti massmediatici internazionali che contano, conniventi con il sistema imperiale dominante. Parte imprescindibile del quadro politico libanese, Hezbollah è una forza anti-imperialista con un programma sociale avanzato. Tra l'altro fornisce servizi amministrativi, sociali, sanitari e previdenziali non solo agli sciiti, ma anche a cristiani, sunniti e drusi, in nome della valorizzazione del fondamento nazionale, contro le logiche divisorie di stampo comunitario che le grandi potenze hanno da sempre alimentato per spaccare il paese.
La fatwa emessa dal grande ayotallah Fadlallah sottolinea la sostanziale eguaglianza della donna nei confronti dell'uomo, fondando tale eguaglianza sulla citazione di alcuni passi del Corano. Particolarmente importanti due passi. Il primo è quello in cui Fadlallah afferma: «l'Islam considera che le donne sposate sono a pieno diritto entità finanziarie indipendenti. I mariti non hanno il permesso di controllare la ricchezza delle proprie mogli». Il secondo: «La violenza educazionale è un'altra forma di violenza contro le donne. Questa forma [di violenza, ndr] si verifica quando le donne sono private del loro diritto all'istruzione, [diritto, ndr] che si estende al livello post laurea, privandole così della possibilità di elevare il loro livello culturale e scientifico e mantenendole nel cerchio dell'arretratezza e dell'ignoranza». E qui Fadlallah aggiunge: «A rendere le cose peggiori, [le donne a cui è stata preclusa l'istruzione, ndr] sono ritenute responsabili per gli errori da esse commese a causa dell'inesperienza imposta [loro, ndr] con la violenza». L'opinione giuridica dell'alto esponente sciita libanese riconosce la diffusione della «pratica degradante» della violenza contro le donne (inclusa la violenza sessuale), dei cosiddetti "crimini d'onore" e, in generale, delle discriminazioni sul luogo di lavoro e delle vessazioni anche psicologiche cui sono sottoposte molte donne. In conclusione la fatwa in questione (1.) afferma che, dal punto di vista islamico, non esiste alcuna giustificazione alla violenza e alla coercizione fisica (salvo in casi eccezionali); (2.) ribadisce il diritto della donna a conseguire un'istruzione e a svolgere una propria attività professionale; (3.) riconosce il diritto di autodifesa in caso di aggressione fisica da parte di un maschio, anche qualora si tratti del coniuge.
La traduzione in inglese può essere letta qui: http://english.bayynat.org.lb/news/bayan27112007.htm
Intervistato dal sito Internet della tv satellitare al-Arabiya, ha ribadito i concetti che la donna non è schiava dell’uomo e che «ha il diritto di picchiare il marito in caso di difesa e di rispondere nello stesso modo se viene colpita». «Questa fatwa si basa su una fonte sharaitica che riguarda tutti i musulmani», ha precisato Fadlallah, «è quella secondo la quale ogni essere umano ha il diritto di rispondere per difendersi se viene attaccato. Non esiste alcuna base sharaitica per la quale il marito o il padre o il fratello o chiunque altro abbia il diritto di picchiare una donna. E se si tratta di un colpo violento, la donna ha il diritto di difendersi e rispondere allo stesso modo». Ed ancora: «il dovere di sussistenza che l’uomo ha nei confronti della donna non ne consente il dominio. Se studiamo quali devono essere i rapporti tra l’uomo e la donna nel Corano, vediamo che non c’è scritto da nessuna parte che il legame è quello tra padrone e schiavo».
Quella di Fadlallah mi sembra una presa di posizione importante, anche perché il suo autore non è un personaggio religioso di secondo piano. Ciò nonostante, in "Occidente", non dico che sia stato dato il giusto risalto, ma letteralmente non se n'è parlato proprio. Se Fadlallah avesse preso posizioni opposte rispetto a quelle da lui enunciate, queste sarebbero state ampiamente riportate, amplificate e commentate dai media fino alla nausea. L'imperialismo domina anche così... | |
| | | sankara
Numero di messaggi : 416 Data d'iscrizione : 14.04.07
| Titolo: Re: Libano e... un saluto Mar Mag 25 2010, 18:20 | |
| 25 MAGGIO 2000 - 25 MAGGIO 2010 Dieci anni fa la gloriosa vittoria della resistenza libanese sull'occupazione israeliana nel sud del Libano. | |
| | | alekos18
Numero di messaggi : 1117 Data d'iscrizione : 04.04.07
| Titolo: Re: Libano e... un saluto Mar Ago 03 2010, 22:33 | |
| Libano. 3 agosto. Hezbollah non rimarrà con le mani in mano, ma agirà in caso di una nuova aggressione israeliana all'esercito libanese. Così oggi, a nome del movimento della resistenza libanese, Hasan Nasrallah, che ha anche aggiunto che c'è Israele dietro all'omicidio dell'ex premier libanese Rafik Hariri nel 2005. Nasrallah ha preannunciato per il 9 agosto un rapporto che proverà questa denuncia. | |
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| Titolo: Re: Libano e... un saluto | |
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