- Vertice FAO: le furbizie del Papa -
di Paolo De Gregorio, 17 novembre 2009
“La terra può nutrire tutti” sostiene il Papa. Siamo alle solite!
In barba a quei serissimi scienziati che per decenni hanno studiato scientificamente che distruggiamo più di quanto la terra sia in grado di riprodurre, che siamo già in territorio insostenibile, che le riserve di acqua dolce si assottigliano, la profondità dei pozzi aumenta e si pescano acque fossili, mentre molte specie di pesci intensamente pescati rischiano l’estinzione, mentre l’effetto serra prodotto da un modello industriale e consumistico insostenibile fa già sciogliere i ghiacci, con più di un miliardo di affamati, problemi che nessuno può o vuole risolvere, ecco che ci dobbiamo sorbire la predica di chi mente sapendo di mentire.
Il Vaticano e il Papa sanno benissimo che le merci arrivano là dove c’è il denaro per comprarle, e spesso le derrate alimentari partono da paesi affamati, da coltivazioni intensive in mano a multinazionali, per arrivare agli obesi dei paesi ricchi, insieme a legnami pregiati frutto di deforestazioni attuate dalle solite società internazionali, che contribuiscono così alla desertificazione e all’aumento della fame.
Come si fa a pensare che l’Occidente e la FAO aiutino a risolvere il problema della fame se non siamo in grado di denunciare che siamo noi, occidentali e cristiani, una parte del problema, e non siamo in grado di fermare queste speculazioni di cui siamo direttamente responsabili?
E’ facile farsi belli rimanendo nel generico e nella retorica, ma sono proprio le religioni, quella islamica e quella cristiana, che impediscono un ragionato e possibile contenimento delle nascite che è l’unica strada da percorrere contro la fame.
Personalmente non investirei nemmeno un euro in “aiuti” episodici e caritativi, ma punterei tutto il denaro possibile su due azioni complementari e risolutive:
1) riforma agraria nella direzione di piccole aziende familiari o piccole cooperative, allontanamento di tutte le multinazionali neocolonialiste, produzione per il mercato interno e non per le esportazioni, secondo i metodi tradizionali
2) tassazione feroce sulle coppie che fanno più di due figli e diffusione gratuita della “pillola del giorno dopo”, da offrire alle donne che possono gestirla segretamente e come meglio credono.
So benissimo che tra coloro che cercano di risolvere i problemi alla radice e coloro che vogliono tappare i buchi lasciando intatto il sistema, non ci sarà mai dialogo né comprensione.
Sta di fatto che preti e multinazionali capitaliste non vogliono affrontare il problema, le loro parole sono cinicamente false e l’aumento degli affamati dimostra come il ruolo della FAO, e gli interventi caritativi e missionari siano ininfluenti, anzi sono diventati il maggior ostacolo ad una possibile soluzione.
DIMINUIRE LE BOCCHE DA SFAMARE!
Fino ad un rapporto di sostenibilità tra numero di abitanti e risorse del territorio.
L’Africa prima del colonialismo contava 200 milioni di abitanti e non c’era la fame. Oggi ne conta 900 milioni ed è al collasso.
Chiunque non vuole affrontare il problema nei termini di una drastica campagna di contenimento delle nascite e di una riforma agraria, è moralmente responsabile di quel continuo stillicidio della peggiore delle morti, quella per fame. Altro che difensori della vita!
Come individuo condivido totalmente il principio cristiano di “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, peccato che in tutta la mia vita non abbia mai conosciuto un cristiano del genere, tanto meno un prete.
Paolo De Gregorio