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 velo islamico e repressione

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iskra
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kamo
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kamo

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MessaggioTitolo: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeGio Ott 15 2009, 12:41

Ho visto ieri la trasmissione "Porta a Porta" di Vespa, nel corso della quale il conduttore ha connesso la questione del velo islamico (nelle sue varianti...) con l'attentato di quel libico ad una caserma di Milano qualche giorno fa (il 12 ottobre) e con la "guerra contro il terrorismo" in Afghanistan. Bel polpettone, eh? Immaginabile...

Sulla questione del velo, proprio pochi giorni fa ho ricevuto da un compagno quanto sottopongo di seguito alla vostra attenzione.

----------------

In galera! In galera!

In un paese dove si depenalizza il falso in bilancio, dove gli esportatori di capitali vengono premiati con lo scudo fiscale, dove il presidente del Consiglio l’ha fatta franca fino ad oggi in base ad una legge incostituzionale che gli ha permesso l’impunità, dove chi distrugge l’ambiente e causa tragedie non paga mai, tre, dico ben tre progetti di legge se la prendono con quelle nostre sorelle (poche in realtà, qualche piccola centinaia ai nostri conti) che portano il niqab.
E’ davvero paradossale che una questione tanto numericamente irrilevante possa muovere un così grande interesse politico bipartisan, ma si sa se ci siamo di mezzo noi musulmani il ritorno mediatico è garantito.
La differenza tra i tre progetti (Baio, PD; Sbai, PDL; Rivolta, Lega) sta solo nell’entità della pena prevista: da uno a due anni di arresto e da 1000 a 2000 euro di ammenda per le proposte della maggioranza, da tre a sei mesi di arresto e da 300 a 600 euro di ammenda per quella dell’opposizione… bontà sua.
Le solite mosche cocchiere si esibiscono sui media alla ricerca di una visibilità che la comunità islamica (che proprio non li conosce) gli nega blaterando sulla non islamicità del niqab, negando così secoli di giurisprudenza consolidata e accetta e un’esternazione del shaykh Tantawi viene talmente stravolta da obbligarlo oggi ad una precisazione pubblica. Non ha mai sconfessato il niqab e non ha mai minacciato di fulminare fatawi contro le sorelle che lo portano. “Ho solo chiesto perchè lo portasse visto che in quella classe c’erano solo donne e l’insegnante mi ha risposto che lo aveva alzato solo nel momento della mia entrata”. Evidentemente qualcuno del suo seguito ha voluto costruire tutto il resto… ma questo è affar suo non nostro.
Vogliamo ribadire quello che abbiam sempre detto e ripetuto in questi giorni: riteniamo che portare il niqab hic et nunc (qui e adesso) sia frutto di una lettura estrema, decontestualizzata e sostanzialmente contraria alla maslaha (l’interesse generale della comunità) e tuttavia poichè si tratta di una scelta possibile e islamicamente lecita la difenderemo in ogni dove e con ogni mezzo legale in ogni istanza nazionale ed europea.
Tutto questo non deriva da integralismo ma da una caparbia coerenza con il principio della libertà che ci è stato insegnato e che abbiamo fatto nostro, inch’Allah per sempre: “La mia libertà finisce dove comincia la tua” ebbene chi sente leso nella sua libertà perchè meno di 1 una donna su 100.000 in italia porta quel tipo di velo… o è disturbato o in malafede.

Hamza Piccardo

vedi di seguito il comunicato dell’ADMI (Ass. Donne Musulmane d’Italia)

COMUNICATO STAMPA
PROPOSTA DI LEGGE RAZZISTA E DISCRIMINATORIA

Il direttivo nazionale dell’Associazione Donne Musulmane d’Italia, tutta l’ADMI e le donne musulmane, visto il Progetto di legge: 2422 “Modifica all’articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, concernente il divieto di indossare gli indumenti denominati burqa e niqab” esprimono la propria profonda disapprovazione dello stesso per i seguenti motivi:
La dicitura all’art 5. “E' altresì vietato, al fine di cui al primo periodo, l’utilizzo degli indumenti femminili in uso presso le donne di religione islamica denominati burqa e niqab” è ritenuta anticostituzionale e fortemente discriminatoria in quanto è un divieto specifico fatto ad una determinata religione, mentre leggiamo nella Costituzione Italiana, in cui noi ci riconosciamo e che rispettiamo al 1° comma dell’Art. 3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e ancora il 1° comma dell’Art. 8 “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge
E’ un progetto di legge questo espressamente discriminatorio e razzista nei confronti non solo delle donne musulmane ma di tutta la Comunità Islamica.
L’Italia è un paese democratico in cui sono garantiti i diritti umani, in cui la libertà individuale è garantita: costringere gli appartenenti ad una certa religione a non vestirsi in un certo modo o a vestirsi in un determinato modo è lesivo dei diritti umani.
Se il testo dovesse essere approvato causerà un vero ostacolo all’integrazione perchè le donne che coprono il viso per scelta personale e religiosa saranno costrette a rimanere in casa, quando basterebbe invece che, in caso di necessità alzino il velo dal viso per farsi riconoscere.
Siamo donne, siamo italiane e siamo musulmane, amiamo la nostra religione e amiamo il nostro Paese Italia, rispettiamo la Costituzione che ci protegge e ci garantisce di condurre una vita religiosa e sociale nel migliore dei modi. La buona cittadinanza non si impone togliendo i diritti alle persone, ma assicurando loro ciò che non va contro il buon senso, oltre che la Costituzione e i diritti umani.

Commenti:

Sono profondamente addolorata per quanto accade nel mio Paese, l’Italia: l’episodio Santanchè era solo una piccola parte del mostruoso iceberg razzista, che colpisce al cuore il dettato Costituzionale e i suoi più elementari principi di libertà: libertà di pensiero, di parola e di coscienza, nel pieno rispetto dell’altro, a qualsiasi religione, razza, etnìa appartenga. Ora, dopo i respingimenti, dopo gli episodi alla Santanchè, dopo la xenofobia e in particolare l’islamofobia dilaganti, si aggiunge il Progetto di Legge mirato al divieto di indossare burka e niqab. Personalmente, penso che, proprio in nome della libertà di pensiero e di parola, sempre nel rispetto della propria e altrui coscienza, potremmo e forse dovremmo aprire un dibattito sul tema di indumenti che, in qualche modo, sembrano poter oscurare la dignità della donna e la sua libertà di essere umano, con pari diritti e doveri: forse un certo tipo di dominio maschile andrebbe rivisitato e discusso, fermo e prioritario però restando il rispetto per chi, con secolari tradizioni culturali e religiose, nel reciproco ascolto, accetti il dialogo e lo scambio di idee con l’interlocutore. Poichè solo il rispetto e il dialogo, impostati su una corretta conoscenza dell’altro, possono produrre amicizia, amore, PACE fra persone e popoli.
Florestana Piccoli Sfredda – cristiana evangelica valdese

Purtroppo oggi la Costituzione è stata svuotata del suo valore originale. E sotto le parole incitano all’odio, cambiano una virgola e dichiarano guerra a un popolo, scrivono un comma di un comma di un comma e stravolgono le leggi primarie.
L’Italia agli italiani, questa Italia a questi Italiani.
Abbiamo paura. Paura di “perdere tutto” e chi ci governa ci tratta come bestie tenendoci per il collo (per non dire altro..). Ogni nostro passo è vissuto nel TIMORE DEGLI UOMINI che ci opprimono, non di Allah l’Altissimo. Certamente il Potere preferirebbe la guerra civile alla resa, perchè vorrebbe dire liberare il popolo dalla classe dominante. Ma il popolo preferisce la tv a schermo piatto, 1000 euro al mese (quando tu va bene) e unh piatto caldo alla sera. Meglio schiavi con la pancia piena che leoni moribondi.
La morte arriva per tutti, la differenza sta in come decidi di morire.
La Ila Illa Allah, Muhammad Rasoul Allah.
(Nessuno ha diritto di essere padrone dell’uomo tranne il suo Creatore e Muhammad è veramente suo Profeta e Apostolo)
Igor Ya Sin Abd Allah

Fratelli siete proprio fessi, scusate se ve lo dico.
Il governo italiano non fa queste cose per razzismo, ma PER RASCHIARE IL FONDO DEL BARILE ANCHE CON NOI. Come per tutti gli altri, ha intuito che musulmani=soldi=nuovi contributi/nuove tasse/nuove imposizioni fiscali, quindi come munge gli altri italiani ora vuole spremere anche noi.
Solo che noi siamo più astuti, abbiamo secoli di commercio alle spalle, e quindi la cosa ha da essere più complessa, ed ecco la “tassa sul niqab” seguiranno nuove e più fantasiose tasse.
Chi spera in impossibili guerre civili si può mettere l’animo in pace: in Italia queste cose non succedono mai. Non siamo l’America, alhamdulillah, ed una guerra civile per esserci dovrebbe vedere uno scenario ben più crudele e segregazionista: per ora siamo ancora ai tarallucci e al leben (niente vino)…..
Piuttosto preparatevi ad acquisire l’italica furberia che ci ha protetti nei secoli da queste imposizioni e drenaggi mescolandola con l’astuzia mercantile levantina: prima ad imporla erano duchi e re, ora è lo Stato, ma il sistema non cambia.
Siamo musulmani, ma alamdulillah alcuni di noi sono anche italiani, e questo aiuta.
Saad
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Ros




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MessaggioTitolo: L'estremismo islamico minaccia anche l'Italia   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 24 2009, 10:30

L'ESTREMISMO ISLAMICO MINACCIA ANCHE L'ITALIA MA ESISTE IL MODO DI FERMARLO

Andrea B. Nardi intervista l’on. Souad Sbai

La sharia in Europa e in Italia, le corti islamiche in luogo dei tribunali ordinari, le minacce degli estremisti islamici, la paura delle donne musulmane segregate, la tragica responsabilità della Sinistra nostrana e internazionale: su questo e molto altro abbiamo sentito l’opinione di Souad Sbai, deputata del Parlamento italiano per il Popolo della Libertà (PdL) e Presidente di ACMID-Donna Onlus, Associazione delle Comunità Marocchina delle Donne in Italia.

Continua a leggere tutto qui:

http://www.loccidentale.it/articolo/p.0080223
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iskra

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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 24 2009, 12:12

Ros ha scritto:
L'ESTREMISMO ISLAMICO MINACCIA ANCHE L'ITALIA MA ESISTE IL MODO DI FERMARLO

Andrea B. Nardi intervista l’on. Souad Sbai

La sharia in Europa e in Italia, le corti islamiche in luogo dei tribunali ordinari, le minacce degli estremisti islamici, la paura delle donne musulmane segregate, la tragica responsabilità della Sinistra nostrana e internazionale: su questo e molto altro abbiamo sentito l’opinione di Souad Sbai, deputata del Parlamento italiano per il Popolo della Libertà (PdL) e Presidente di ACMID-Donna Onlus, Associazione delle Comunità Marocchina delle Donne in Italia.

Continua a leggere tutto qui:

http://www.loccidentale.it/articolo/p.0080223
Non ti avevo mai letto. L'ho fatto dopo aver visto questo tuo postato. Ho notato che sei monotematico nel segnalare articoli pieni d'odio contro ciò che sa di resistenza all'imperialismo in nome dell'Islam, e segnali articoli sempre da quel giornale che trovo davvero molto, molto discutibili, a parte qualche spunto 'tangenziale' da considerare.
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 24 2009, 15:43

Mi accodo ad Iskra.


Per quanto riguarda il testo, mi volevo soffermare sugi ultimi due commenti, quelli di gor Ya Sin Abd Allah e di Saad.
( Sul comunicato non c'è niente da aggiungere d'altronde...)


Li percepisco proprio come insulti.Leciti ci mancherebbe, ma irrispettosi.
Sinceramente , per quanto alcune cose siano condivisibili , non mi sento sulla stessa lunghezza d'onda di quesi due commenti supponenti.

Ad esempio nel penultimo commento leggo:"Meglio schiavi con la pancia piena che leoni moribondi"...non so da dove provengano ( presumo siano immigrati da come si pongono ) , ma non ce li vedo proprio a rovesciare la tirrannia in casa loro.
Quante volte ancora si dovrà dar credito a chi sà soltato dare fiato alla bocca?

Il signor saad è invece esilarante.
Se è italiano come può vantare secoli di commercio alle spalle visto che li attribuisce agli arabi? E se è immigrato vale lo stesso discorso di cui sopra per il commento precedente.
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kamo

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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeDom Ott 25 2009, 01:00

..... ha scritto:
Mi accodo ad Iskra.


Per quanto riguarda il testo, mi volevo soffermare sugi ultimi due commenti, quelli di gor Ya Sin Abd Allah e di Saad.
( Sul comunicato non c'è niente da aggiungere d'altronde...)


Li percepisco proprio come insulti.Leciti ci mancherebbe, ma irrispettosi.
Sinceramente , per quanto alcune cose siano condivisibili , non mi sento sulla stessa lunghezza d'onda di quesi due commenti supponenti.
Non trovo insultante e irrispettoso e nemmeno supponente l'intervento di Igor Ya Sin Abd Allah. Esprime un'amara descrizione dello stato di cose misto a percezione personale e dignità. L'altro intervento in parte non mi è risultato chiaro.

..... ha scritto:
Ad esempio nel penultimo commento leggo:"Meglio schiavi con la pancia piena che leoni moribondi"...non so da dove provengano ( presumo siano immigrati da come si pongono ) , ma non ce li vedo proprio a rovesciare la tirrannia in casa loro.
Quante volte ancora si dovrà dar credito a chi sà soltato dare fiato alla bocca?
Ma noi riusciamo a rovesciare la "tirannia" in casa nostra?
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Razumichin

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MessaggioTitolo: il filo sionista   velo islamico e repressione Icon_minitimeDom Ott 25 2009, 02:45

Ciao Iskra,

questo filosionista -che non so davvero come sia finito qui- alcune volte è utile per arricchire i temi del forum, perché le provocazioni monomaniache con le quali ci delizia, lungi dal sortire l'effetto da lui sperato (quale che sia, mi riesce financo difficile immaginarlo) spingono i compagni a rispondergli approfondendo argomenti di grande importanza culturale e politica.
Indipendenza non censura nessuno, tranne casi estremi, ma la linea politica che esprime compiutamente nella rivista cartacea e nel sito rimane, comunque, facilmente decifrabile anche nel forum.
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeDom Ott 25 2009, 20:19

Io molto perchè non mi permetto di parlare male del popolo che si accontenta di 1000 euro al mese o guarda il grande fratello o si dedica a passare il proprio tempo tra squadre calcistiche od altro.
Non denigro la "mia" gente, indago il perché si comporta così e provo/vorrei risolverlo.

Ora aggiungendo il fatto che c'è un fatwa islamica che vieta agli islamici di stare in terre infedeli ( possiamo tradurre con tutta calma con terre d'altra fede ) fuori dal questa si chiama ipocrisia.
Stop.

Ora si tratterebbe di sapere se essi appartengono all'islam interiore od all'islam esteriore.
Fatto è che di solito, se non c'è un giusto motivo od una giusta missione, un islamico per sua stessa fede non potrebbe ad esempio stare in Italia.

Ognuno fa come crede.
Ma la presunta moralità altrui mi infastidice, tutto qui.
Riguardo gli italiani che si convertono all'islam ciò è una cosa ingiustificata se non ha un motivo effettivo, cosicché il "convertito" all'islam non sia affatto tale.

Quello che non si vuole dire è che un islamico in Italia è, per la natura dell'Italia rispetto all'islam, formalmente un apostata.
L'islam merita più rispetto.
E' una questione di Principio.veramente sono nauseato
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeDom Ott 25 2009, 20:36

Il nauseato era in generale Kamo, non rivolto a te.

Comunque per soddisfare la tua domanda finale rispondo con un sì:
con mezzi ed effetti blandi, irrisori rinunciandoci alle volte, "dato che alla fine non cambia nulla, se faccio qualche compromesso è una tantum, qul è il problema?" e compromettendo la mia dignità.
Ognuno ha i suoi motivi per spostarsi e fa come crede, se rispetti me io rispetto te, ciò è dovuto.
Posso manifestare che mi sento preso a pesci in faccia ( anche dagli italiani stessi ) e che dovremmo avere più amor proprio?
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Razumichin

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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeDom Ott 25 2009, 21:43

Ciao puntini,

tratto da Wikipedia: la fatwa è risposta fornita a un 'qadi', giudice islamico, da un giurisperito faqih su un quesito presentatogli per sapere se una data fattispecie sia regolamentata dalla Sharia (la legge e quindi per gli islamici la legge di Dio, ndr), e quali siano le modalità per applicarne il disposto. In questo caso il faqīh viene detto Mufti. Essendo la fatwā un'opinione personale, per quanto autorevole, non ne discende automaticamente che il responso debba essere applicato; dunque una fatwa non ha alcuna diretta esecutività, a meno che non sia fatta propria dal giudice o che il muftī non appartenga alla medesima, scuola giuridica del giudice che gli abbia sottoposto ufficialmente il quesito. Oltre alla mancanza di esecutorietà della fatwa, va comunque ricordato che, essendo una sorta di parere pro veritate, può frequentemente avvenire che siano emesse fatwa tra loro del tutto discordanti. Il fatto non crea scandalo nella cultura giuridica islamica, dal momento che un 'hadith' attribuito a Maometto asserisce che "la disparità di giudizi (ikhtilāf) è una benedizione per la Umma (comunità di fedeli) islamica.

In altre parole, la Sharia non vieta assolutamente agli islamici di vivere in paesi di altra fede, non c'è quindi nessuna ipocrisia da parte degli adepti di questa religione che vivono in Italia o negli Stati di tradizione cristiana. Tra l'altro, la grande maggioranza di costoro sono emigrati perché la vita nei loro paesi è stata resa impossibile proprio da questi Stati 'cristiani', ovvero capitaliste e colonialiste e la vera ipocrisia o, nel migliore dei casi, ignoranza colpevole, è da parte di chi vorrebbe che vivessero, in miseria, a casa loro mantenendo però i vantaggi economici derivanti dallo sfruttamento delle loro risorse. Un islamico può legittimamente vivere in Italia senza che debba esserci un 'giustificato motivo' o una 'giusta missione'. Non capisco, inoltre, che intendi con "riguardo gli italiani che si convertono all'islam ciò è una cosa ingiustificata se non ha un motivo effettivo, cosicché il "convertito" all'islam non sia affatto tale". Un italiano può convertirsi all'Islam e la conversione si giustifica di per sé, nell'atto stesso del convertirsi ed il motivo, quale che sia, è irrilevante per chiunque altro che non sia lo stesso convertito. Che intendi, quindi, con motivo effettivo? Quale tribunale della Santa Inquisizione deve emetterne l'approvazione? Inoltre, al di là del termine, diciamo eufemisticamente poco gradevole di 'apostata', un islamico in Italia che vive coerentemente la sua religione rispettando le regole, gli usi e i costumi del paese che lo ospita fa parte integrante della comunità nazionale più largamente intesa. Concordo, infine, che l'Islam merita più rispetto e lo meritano anche gli immigrati che vivono nel nostro paese ma non è con questo atteggiamento di chiusura e rifiuto che possiamo manifestarglielo. Non scordiamoci gli enormi danni che l'antigiudaismo della chiesa cattolica ha causato agli ebrei nel corso dei secoli; ciò può aiutare chi si professa cristiano ad assumere un approccio diverso con le altre fedi qui in Italia.

Arbusta iuvant humilesque myricae
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeLun Ott 26 2009, 00:57

Buona sera Razumichin.

Mi rendi il discorso più semplice dato che fu Muhhammad stesso a pronunciarsi al riguardo, senza parlare poi del Santo Corano.

<L'Hijrah non cesserà finché non cesserà il pentimento; e il pentimento non cesserà finché il sole non si leverà ad Ovest >.

<Gli Angeli, quando faranno morire coloro che furono ingiusti nei loro stessi confronti, diranno: "Qual era la vostra condizione?". Risponderanno: "Siamo stati oppressi sulla terra". (Allora gli Angeli) diranno: "La terra di Allah non era abbastanza vasta da permettervi di emigrare?". Ecco coloro che avranno l'Inferno per dimora. Qual tristo rifugio. Eccezion fatta per gli oppressi, uomini, donne e bambini sprovvisti di ogni mezzo, che non hanno trovato via alcuna; forse a questi Allah perdonerà. Allah è indulgente, per-donatore.>(Corano-An-Nisa', 97-99)

L'Hijrah è l'obbligo di emigrare in terra islamica e non riesiedere nel Dar Al Kurf ossia l'occidente o qualsiasi altro paese pagano.

Per quanto riguarda la fatwa è precisamente derivabile dall sharia.E' un suo approfondimento, non vincolante , giustamente.
L'importante è quindi rispettare la Sharia che viene accompagnata da regole e cosultazioni religiose ( le varie fatwa ) di cui non si può non tenere conto alcune volte comunitariamente mentre sempre sicuramente in modo individuale ladove il fedele voglia aver assicurata la via al paradiso piuttosto che l'inferno.Dipende da lui la scelta.Se è un buon islamico, o financo un islamico normale, è altamente probabile che rispetterà tali regole con dedizione.
La divergenza di giudizi è sì una benedizione; ma non contraddice l'unità della dottrina islamica.essendo su questioni contigenti, le varie espressioni dei giudici sono o presumo di essere adatte a tal luogo, tal tempo e tali individui in coerenza con le diversità della comunità appunto.Nessuna contraddizione quindi.
Ti ringrazio per avermi fatto notare un brutto errore.


Per quanto riguarda gli accostamenti e le deduzioni fatte rispondo così:

-gli islamici non sono adepti di nulla per via che la religione islamica nella sua forma esteriore è pubblica

-il fatto che gli islamici emigrino in terre occidentali è a loro contruproducente.Non certo io li aspetterei al varco intimandogli di tornare a casa in nome...dell'Islam! Sarei un folle.
Ad ogni modo la Terra del Dar al islam è grande, come Allah stesso ricorda.Non comprendo come mai vengano qui se ciò comporta l'apostasia, se già nell'occidente medievale cristiano , se vuoi più tradizionale non era consentito, figurati oggi!
Me lo chiedo e lo chiedo a loro quando li incontro, e finisce là.
E' impossibile vivere da islamici in Italia.
A meno che una ignoranza della questione ( che diventa comunque una colpa religiosa ) ed un motivo effettivo (malattia, studi particoalri ) da valutare caso per caso non si rivelino giustificatori per gli islamici.
Dirò di più, è ugualmente impossibile vivere da cristiani veri in Italia!
Se questa mia frase deve poi far partire una tua deduzione su fantastiche mie prese di posizione per uno stato papista , moralista od autoritarista, organicista o quant'altro, non posso farci niente ed evidentemente sei prevenuto nei miei confronti.
Non è un problema, ti risponderò sempre che non è così.

-La religione non si cambia.E' permesso anche per via di particolari contigenze "cambiare" religione, quando si supera la religione (motivo effettivo) ma ciò non è convertirsi.Propriamente gli unici che si potrebbero convertire sono gli atei se lo volessero.
L'unico che converte è Dio solo che muove l'interiorità dell'uomo. Ogni altro tipo di conversione è oppressione e stiamo pur sicuri che nelle innumerevoli vie diposte, è conferma logica che chi nasca in un determinato spazio abbia determinata via. D'altronde io non sono italiano per scelta o sbaglio?
Come posso perdere l'italianità e acquistare altra nazionalità, ugualmente posso perdere una religione ed acquistarne un'altra.
Sarebbe questo un bel discorso da affrontare, discutendo inoltre del significato dell'immigrazione...

Ma credo parleremmo di casi liberi, non degli obbrobri odierni.

Per quanto riguarda invece gli stati ,cristiani, atei, laicisti, hanno in sé la loro radice oppressiva e non li difendo affatto.
Esulando dal fatto che sia lo stato, o cos'altro, ciò che è ingiusto è ingiusto e non ha alcuna giustificazione..
Non ho problemi a riconoscerlo e a sentirmi profondamente solidale con ogni oppresso a causa loro, di quegli infami, Papa che sia per quella data situazione, come chiunque altro.

Il fatto che ognuno poi faccia come gli pare è un altro discorso.
E' giusto che un cattolico paghi le tasse per finanziare l'aborto? oppure è giusto che un cristiano compri prodotti frutto di schiavismo? E' giusto che un cristiano lavori nei giorni di precetto ( I e II classe, circa 1/4 dell'anno ) NO.
Non faccio differenza alcuna tra i cattolici e gli islamici che mi circondano.
Chi è oppresso merita liberazione, chi sbaglia credendo di essere nel gisuto sbaglia uguale, qualunque colore abbia.
Dato che sono in totale minoranza, e non ho nessuna autorità per gudicare gli altri, vedo i fatti.
Solo Iddio conosce gli individui, non posso che limitarmi alla costatazione dei fatti.
Ora comunque se mi son messo ad insegnare Islam agli islamici non è colpa mia; se la tirano da soli.
E' per questo che mi riferivo ai commenti e non ai comunicati, se ci hai fatto caso.


mi scuso per la lunghezza, Saluti
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luan

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MessaggioTitolo: Attenzione al buonismo   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 15:56

afro
Anche se non frequento chiese mi sento culturalmente cristiano non tanto in quanto battezzato ma per le cose a cui sono profondamente legato quali possono essere il presepe, i canti natalizi, il crocifisso. A nessuno permetto di mettere in discussione questi simboli che appartengono a tutti in quanto pieni di universalità (pace, amore, solidarietà, mitezza, accoglienza, ecc.). Il concetto di fondo detto terra terra è che per gli islamici i cristiani e tutti gli altri è gente che sbaglia e come tale va condannata come infedele. Poi ci sono i moderati e non moderati ma tutti hanno lo scopo di convertirti al loro credo che è quello giusto. Con questi presupposti, cioè di essere a priori dalla parte del giusto fanno i democratici dove sono minoranza e i prepotenti dove sono maggioranza. Io non mi fido di chi abbraccia una religione che contempla la morte come gesto di suprema santità meglio ancora se porta la morte agli infedeli. Sarei d'accordo se anche gli uomini musulmani coprissero i loro corpi così come pretendono dalle loro donne. Al momento vedo solo fascismo in questa relegione ed il più animalesco maschilismo. Ne hanno di strada da fare 'sti signori.
Luan
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tadiottof




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MessaggioTitolo: cristianita'   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 16:12

anch'io mi sento cristiano pur professandomi ateo.
Non mi sento cristiano per via delle festivita' natalizie, il presepe, il cenone di natale ecc.
Mi sento cristiano perche' Cristo e' stato ilprimo sulla terra a predicare la pace.
Cristo o una famiglia o una tribu', non posso saperlo, non c'ero 2 mila anni fa.
Cosi' come Prometeo, puo' essere stato una persona o un gruppo di persone, anche lui condannato al supplizio per aver regalato il fuoco ai suoi simili.
Cristo ha predicato la pace, ma le chiese sedicenti cristiane hanno benedetto le bandiere di tutti gli eserciti da 2 mila anni in qua.
Bisogna rimuovere le chiese, non materialmente, non le chiese edifici, ma l'organizzazione ecclesiastica, dal cuore della gente.
2000snlp
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 16:35

Ciao Luan.
Concordo con una cosa che dici; qualunque italiano non può non tenere conto, in definitiva , del cristianesimo ( di tipo latino-romano ).
Ciò a sinistra è veramente un altro nodo cruciale che a mio dire si vuole opportunamente tralasciare, sia nell'accezione positiva che in quella negativa del termine.
Tener conto non vuol dire ad ogni modo aderire a tale religione né scusare le ingiustizie che dietro la fede ci sono state, ci sono e ci possono essere( ma come in ogni cosa).
Concordo oltretutto nel ritenere l'islam come estraneo all'occidente di ( almeno per quel che è, o ancora tende ad essere ) oggi.

Ora stiamo però parlando dell'islam.
Secondo quanto ho scritto il "problema" islam non dovrebbere sussistere dacché gli islamici qui non dovrebbero esserci se non in casi eccezionali che hanno la loro giustificazione secondo la loro particolarità dovuta alle contingenze.

*E' chiaro che tale segnale è riferito a chi effettivamente si sottomette ad Allah (ossia fa Islam) , poiché non tutti i berberi, gli arabi, gli indonesiani (?) sono islamici.*

Sto solo affermando che se si è islamici non ha senso vivere in occidente, ergo le pretese di chi si sente discriminato RELIGIOSAMENTE non mi toccano affatto e non mi interessano; sono un non senso logico oltre che un atto invasivo dal punto di vista culturale.
Mi interessano invece le discriminazioni attuate da un potentato che compie ingiustizie ed è per questo che solidarizzo con la popolazione islamica in Italia.
Ciò che è ingiusto è ingiusto in qualsiasi angolo visuale, di appartenenza o di credenza esso si caratterizzi ergo ho solidarietà per tale popolazione rispetto la situazione, e nient'altro.

Però ciò non significa che l'islam sia errato o crudele. Giammai.

Innanzi tutto per confutare ciò che dici, il cristianesimo stesso è stato crudele e violento, roba di cui non andare fieri.
Ragionandoci ogni paese, sia per religioni, per etnie che per ideologie politiche ha dimostrato come la barbarie sia comune su ogni livello, ogni credenza, ogni luogo ed ogni tempo.

L'islam ha bisogno di rispetto poiché la maggior parte dell'islam che si conosce non è il vero Islam.
L'islam non è né moderato, né modernista, né conservatore, né fondamentalista.
L'Islam è l'Islam. Proprio per sua natura non pretende di essere dalla parte del Giusto. Ciò che si pone così non è mai Islam!!!

L'Islam è comunicazione con il giusto e riadattamento culturale proprio e peculiare di tale Giustizia universale nella contingenza.
Infatti l'Islam odierno è direzionato da sette eretiche/eterodosse ben finanziate dagli Stati Uniti...
Ciò non significa che l'Islam non sia rigoroso, esigente, intransigente, ma per natura l'Islam lo è solo con l'errore ed il vizio.
Questa è la natura di ogni religione, e se non si conforma secondo tali regole si può star sicuri che vi è una degenerazione.

E' un discorso che può apparire complicato, ma bisogna aver presente che l'Islam si basa sui Principi universali; dove non vi è tale aderenza non vi è Islam.
Esso è la pienezza della cultura araba/berbera (ed altro) di questi tempi.

Ogni cultura ha epigoni e episodi bui. Ciò non sono la cultura stessa.

La profondità islamica è ben superiore a quella europea greco-cristiana.
Basti sapere che la Divina Commedia è edificata su esempio di un poema sacro di Mohhaddyn Ibn Arabi.
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 16:39

x tadiottof

non l'organizzazione ecclesiastica, ma i criminali che vi sono dietro.
non l'organizzazione ecclesiastica, ma il verticalismo che si para il sedere con la dicitura "ecclesiastica".
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tadiottof




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MessaggioTitolo: riserve mentali   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 17:25

caro ....
non facciamo sottigliezze da gesuita.
Eliminiamo le chiese con i "D'Alema" e il mondo migliorera'.
2000snlp
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 18:28

Organizzazione non è un termine negativo.
Io disprezzo lo stato non l'organizzazione, così ad esempio disprezzo l'organizzazione ecclesiale vaticana non l'organizzazione ecclesiale in sé.
L'importante è che l'organizzazione sia tale, quindi non oppressiva e non verticalista.
Ruoli e gradi differenti ci sono, ci furono e ci saranno sempre.
Gli anarchici egualitaristi sono, più di ogni altra cosa, alquanto buffi.
Se non sapessi la sincerità d'animo che li muove, fino a concepire obbrobri ideologici del genere, avrei usato termini meno teneri.
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tadiottof




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MessaggioTitolo: siamo in festa, c'e' del tempo   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 19:00

Non sono anarchico pero' anarchia non significa disorganizzazione.
Anarchia potrebbe voler dire l'allestimento delle misure di sicurezza senza bisogno della 626, oppure acquistare i sedili per i figli senza bisogno dell'obbligo.
36 anni fa ho girato tutta Genova per trovare un sedile per mia figlia, da montare sul sedile posteriore della 500. Allora era una stramberia.
E se non fosse per la perdita di punti, non indosserei mai la cintura.
Non mi contraddico, la cintura e' una presa in giro.
Prego leggere il racconto "Protezione" nel libro "Vizio di forma" di Primo Levi.
2000snlp
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MessaggioTitolo: qualcosa di destra   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 19:44

afro
Col tempo mi rendo conto che le mie teorie politiche si avvicinano sempre più a quelle della "destra" e non trovano riscontro più nella "sinistra". Boh, sto invecchiando, mi sono imborghesito? Posso essere sincero? Mi importa poco da che parte mi portano le mie idee potrei persino votare a destra (porca miseria) se al muro di Berlino non si fosse sostituito il muro di Arcore a causa di giovanotto, ottuagenario, o quasi, col pallino dell'impunità. Ma questo non è il 3d adatto per parlare di Silviuccio bello.
Mi picerebbe porre l'accento sull'aspetto fascista dell'islam e di una pretesa superiorità che condanna a morte tutti gli infedeli. E' notorio che la religione e la legge sono la stessa cosa e ciò è talmente vero che gli avvocati musulmani sono anche preti nel contempo. Da ciò ne conviene che se la fede e la legge sono la stessa cosa ai musulmani, a differenza degli occidentali, manca un passaggio fondamentale che è l'Illuminismo. Cioè quel grande movimento politico, letterario, filosofico ecc. di cui sono figlie le Leggi Costituzionali occidentali trovando la massima espressione nella rivoluzione francese ricordata ogni 14 luglio dal 1789. LIBERTA'-UGUAGLIANZA-FRATELLANZA.
Tornando a bomba,i musulmani finché non avranno il loro ILLUMINISMO continueranno, come facevamo noi, a non dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio. Ribadisco la pericolosità fascista di un credo dove l'eliminazione del diverso non convertito è pratica religiosa. E' sempre possibile, però, non professare altro credo, ma guai a fare proselitismo che non sia islamico. Il nostro fascismo era uguale.
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitimeSab Ott 31 2009, 21:45

Luan non ti preoccupare; ognuno ha i suoi gusti e non su quelli cerchiamo di di dialogare, l'importante è non patteggiare per l'oppressione e quindi, sinceramente, non pensare neppure di diventare di destra!!

Io ho solo specificato che l'aspetto fascista dell'Islam è un particolare caso di degenerazione di questo.
C'è un aspetto fascista in ogni cosa, pure in ogni nostro attegiamento alle volte.

Io non voglio augurare all'Islam lo stesso percorso che abbiamo fatto noi.
Non voglio augurare agli arabi (ed agli altri popoli islamici) di non esser più arabi.
Ciò non giustifica i crimini in nome o per conto della religione né rende necessario il fatto che si appartenga ad una religione.
Anzi, ci vorebbe una presa di coscienza per rinvigorire il reale messaggio di ciò che professa l'Islam, o comunque, rovesciare l'oppressione fantico-religiosa che domina date aree.

Ti invito quindi a scoprire meglio cosa sia realmente l'Islam. D'altronde se si dovesse esser comunisti per quel che la storia ha visto di comunismo, c'è da suicidarsi prima di subìto!!
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MessaggioTitolo: Re: velo islamico e repressione   velo islamico e repressione Icon_minitime

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