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 Terrorismo, guerriglia, golpe

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tadiottof




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MessaggioTitolo: Terrorismo, guerriglia, golpe   Terrorismo, guerriglia, golpe Icon_minitimeVen Set 18 2009, 07:23

E’ di ieri 17/9/2009 l’ultimo attentato a Kabul contro un convoglio militare, italiano, che ha provocato vittime anche tra i civili.
Il nuovo ordine mondiale, dopo la scomparsa dell’URSS, e’ nelle mani degli USA.
La Russia non ha ormai quasi nessuna influenza sui paesi ex satelliti e tanto meno sugli altri, compresi quelli che avevano un forte Partito Comunista, con la cui intelligencija era in contatto.
Ci sono reazioni incontrollate alla dominanza americana, che vengono alimentate da forze parastatali.
Non e’ guerriglia: per guerriglia si intende una guerra di liberazione al fine di rovesciare un governo opprimente e antidemocratico.
Non e’ golpe che invece ha il fine di rovesciare un governo legittimo.
Sia la guerriglia come il golpe non sono possibili: gli USA non approverebbero un’incrinatura dello status quo.
Si tratta di terrorismo: il terrorismo ha di mira prevalentemente i civili e chi alimenta il terrorismo non ha l’obiettivo di cambiare il sistema politico mondiale, casomai di sostituire alcuni membri.
Il terrorismo non vuole la pace e il terrorismo non e’ guerriglia.
Per terrorismo intendo anche le guerre in: Iraq, Iran, Afghanistan, Israele ecc e quelle passate del Kossovo, Serbia, Croazia; quelle in gestazione del Darfur e dei paesi del Sudamerica. Sono tutti focolai, mantenuti attivi dalle forze e dai poteri nemici della pace e della popolazione
Il terrorismo vuole mettere in difficoltà la leadership, militare ed economica, americana, ma nell’era Obama bisogna sostenere la sua leadership.
Obama mi sembra voglia sinceramente un’epoca di pace: ci sono una quantità di segni che lo dimostrano.
Sono del parere che si debba sostenere Obama, che ha nemici in patria, contro le forze della reazione: neocon, teocon, neofascismo, integralisti cristiani, islamici e delle religioni dell’estremo oriente.
Credo che Obama si meriti questo atto di fede, di sacrificio (autodafe’). Per sapere dell'autodafe' http://it.wikipedia.org/wiki/Autodaf%C3%A9.
2000snlp
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aposkinhead

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MessaggioTitolo: Re: Terrorismo, guerriglia, golpe   Terrorismo, guerriglia, golpe Icon_minitimeVen Set 18 2009, 18:40

tadiottof ha scritto:
E’ di ieri 17/9/2009 l’ultimo attentato a Kabul contro un convoglio militare, italiano, che ha provocato vittime anche tra i civili.
Il nuovo ordine mondiale, dopo la scomparsa dell’URSS, e’ nelle mani degli USA.
La Russia non ha ormai quasi nessuna influenza sui paesi ex satelliti e tanto meno sugli altri, compresi quelli che avevano un forte Partito Comunista, con la cui intelligencija era in contatto.
Ci sono reazioni incontrollate alla dominanza americana, che vengono alimentate da forze parastatali.
Non e’ guerriglia: per guerriglia si intende una guerra di liberazione al fine di rovesciare un governo opprimente e antidemocratico.
Non e’ golpe che invece ha il fine di rovesciare un governo legittimo.
Sia la guerriglia come il golpe non sono possibili: gli USA non approverebbero un’incrinatura dello status quo.
Si tratta di terrorismo: il terrorismo ha di mira prevalentemente i civili e chi alimenta il terrorismo non ha l’obiettivo di cambiare il sistema politico mondiale, casomai di sostituire alcuni membri.
Il terrorismo non vuole la pace e il terrorismo non e’ guerriglia.
Per terrorismo intendo anche le guerre in: Iraq, Iran, Afghanistan, Israele ecc e quelle passate del Kossovo, Serbia, Croazia; quelle in gestazione del Darfur e dei paesi del Sudamerica. Sono tutti focolai, mantenuti attivi dalle forze e dai poteri nemici della pace e della popolazione
sinceramente NON sono per nulla d'accordo. Innanzitutto non dovrei esser proprio io antiintegralista a dover difendere i Taliban ma non accetto provocazioni o bugie in pubblico. L'attentato è stato rivolto a delle forze militari, italiane in questo caso, e che purtroppo ha coinvolto anche civili afghani. Così come Via Rasella o cento altri fatti della lotta partigiana in Italia, in Jugoslavia o in Irlanda, Paesi Baschi ecc. Allora nessun movimento di liberazione è realmente esistito per te, Tadiottof, neppure la Resistenza italiana. Tutti terroristi in quanto hanno coinvolto la popolazione civile, tuttiiiiii!! Insomma mi sembra un ragionamento sparato in aria....
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alekos18

alekos18


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MessaggioTitolo: Re: Terrorismo, guerriglia, golpe   Terrorismo, guerriglia, golpe Icon_minitimeVen Set 18 2009, 19:17

tadiottof ha scritto:
E’ di ieri 17/9/2009 l’ultimo attentato a Kabul contro un convoglio militare, italiano, che ha provocato vittime anche tra i civili.
Il nuovo ordine mondiale, dopo la scomparsa dell’URSS, e’ nelle mani degli USA.
La Russia non ha ormai quasi nessuna influenza sui paesi ex satelliti e tanto meno sugli altri, compresi quelli che avevano un forte Partito Comunista, con la cui intelligencija era in contatto.
Qualche osservazione telegrafica.

Sulla Russia non condivido la tua lettura 'al ribasso' ("non ha ormai quasi nessuna influenza..."). Diciamo piuttosto che, con la gestione Putin, Mosca ha sicuramente recuperato posizioni 'di potenza'. Non tali da minacciare Washington, comunque in grado di creare più di qualche seria apprensione. La provocazione georgiana dell'agosto scorso in Ossezia, rintuzzata dal Cremlino, è stato un segnale importante nella regione ed anche oltre Atlantico. E' evidente che al Cremlino da anni si sta perseguendo una politica che mira a riportare la Russia come potenza sullo scenario globale. Allo stato mi sembra che Mosca abbia recuperato posizioni a livello regionale, soprattutto nella cintura di paesi asiatici. Non sottovaluterei poi il suo interventismo nella "guerra del gas": il progetto di gasdotto (South Stream), mirante a collegare direttamente Russia ed Unione Europea, è indubbiamente uno strumento di geoeconomia funzionale a contrastare l'accerchiamento che Washington, tramite "rivoluzioni colorate", sta cercando di approntare per avvicinarsi il più possibile a ridosso di Russia (e Cina), viste come temibili competitori della sua egemonia in un futuro sempre più prossimo. Una politica di avvicinamento in tutta evidenza aggressiva e mirante a fomentare instabilità nelle stesse province 'interne' delle due suddette potenze.

tadiottof ha scritto:
Ci sono reazioni incontrollate alla dominanza americana, che vengono alimentate da forze parastatali.
Non e’ guerriglia: per guerriglia si intende una guerra di liberazione al fine di rovesciare un governo opprimente e antidemocratico.
Non e’ golpe che invece ha il fine di rovesciare un governo legittimo.
Sia la guerriglia come il golpe non sono possibili: gli USA non approverebbero un’incrinatura dello status quo.
1. Non è che mi sia granché chiaro il senso di quel tuo "incontrollate", riferito alle "reazioni alla dominanza americana". Vuoi intendere che siano scomposte? Senza razionalità strategica? Osservando lo scenario globale, dall'Asia all'America latina, non direi. Di fondo, comunque, ritengo legittimo resistere in qualunque modo e con qualunque mezzo ad una occupazione. Se poi ti riferisci all'Afghanistan, non mi pare che ci sia un governo legittimo, giacché gli esecutivi di Kabul sono la 'foglia di fico' autoctona, peraltro sempre meno soddisfacente i committenti di Washington. E' noto anche ai non 'addetti ai lavori' che le autorità (fantoccio) afgane, che a malapena controllano qualche zona di Kabul per limitate ore del giorno, cadrebbero nell'arco di qualche nanosecondo senza la copertura militare di USA e subalterni. I quali, per giunta, sono in evidente difficoltà per l'intensità e qualità d'impatto delle azioni di una variegata guerriglia la cui lotta di resistenza e di liberazione è ormai larghissimamente radicata nel paese.

2. "Terrorismo" è notoriamente un lemma, una voce peraltro concettualmente ambigua, dell'attuale ideologia imperiale statunitense. Se ne dovrebbe assolutamente discutere. Non consiglio di farla propria acriticamente.

tadiottof ha scritto:
Si tratta di terrorismo: il terrorismo ha di mira prevalentemente i civili e chi alimenta il terrorismo non ha l’obiettivo di cambiare il sistema politico mondiale, casomai di sostituire alcuni membri.
Il terrorismo non vuole la pace e il terrorismo non e’ guerriglia.
Per terrorismo intendo anche le guerre in: Iraq, Iran, Afghanistan, Israele ecc e quelle passate del Kossovo, Serbia, Croazia; quelle in gestazione del Darfur e dei paesi del Sudamerica. Sono tutti focolai, mantenuti attivi dalle forze e dai poteri nemici della pace e della popolazione
Non so a chi ti riferisci, ma gli scenari che evochi vedono come attori statuali destabilizzanti proprio Stati Uniti ed Israele. E poi, la scia di sangue che hanno lasciato e lasciano dietro di sé, ti sembra riconducibile o no al concetto di "terrorismo" che evochi? E se proprio in tali termini ci vogliamo esprimere, non ti sembra che siano proprio loro, con le loro politiche di aggressiva ed invasiva potenza, ad essere "nemici della pace e delle popolazioni"?

tadiottof ha scritto:
Il terrorismo vuole mettere in difficoltà la leadership, militare ed economica, americana, ma nell’era Obama bisogna sostenere la sua leadership.
Obama mi sembra voglia sinceramente un’epoca di pace: ci sono una quantità di segni che lo dimostrano.
Sono del parere che si debba sostenere Obama, che ha nemici in patria, contro le forze della reazione: neocon, teocon, neofascismo, integralisti cristiani, islamici e delle religioni dell’estremo oriente.
Abbiamo una lettura diversa. Ne abbiamo già parlato in passato. Ricordo che, per convenzione dialettica, personalizziamo le politiche di questo o quel presidente statunitense, e che lì, come altrove, è di tutta evidenza che di inevitabile semplificazione comunicativa si tratta. Ci sono forze, interessi e anche strategie tattiche che determinano scontri tra frazioni di classe dominante. Non ritorno sulla questione Obama. Ricordo solo il collegamento elettronico ( https://indipendenza.forumattivo.it/politica-internazionale-f1/obama-cambiamento-o-continuita-t228.htm ) che ha visto una serie di interventi al riguardo.

Mi sembra, alla luce dei fatti, che certe perplessità allora formulate abbiano trovato svariati riscontri. In politica estera sono molto evidenti "segni" opposti di quanto sostieni, nonostante atteggiamenti che hanno mirato a dare l'impressione di una discontinuità con la passata amministrazione Bush. Ma di forma, di estetica, di linea comunicativa si tratta. Penso all'Iran e anche all'Honduras. Penso all'Afghanistan. Che presumo –e spero– che sia per l'amministrazione Obama quello che l'Iraq è stato per l'amministrazione Bush. Dopo di che mi sembra che, intelligentemente, dal punto di vista di certi interessi di classe dominante USA, l'attuale tenutario della Casa Bianca stia cercando di difendere la leadership statunitense considerando le evidenti difficoltà che questa sta incontrando. Del resto è per queste ragioni che è stato messo lì, alla Casa Bianca.

Ritengo che gli Stati Uniti si trovino a dover fare i conti con una serie di fallimenti a partire dalla propria politica estera. Che sono frutto anche delle lotte di resistenza nazionale. L'elezione di Obama ha come fine principale quello di recuperare posizioni attraverso un coinvolgimento degli alleati/subalterni quantitativamente e qualitativamente diverso e più efficace di quello ottenuto dall'amministrazione Bush, che si è mossa come se si trovasse ancora nella fase immediatamente successiva all'implosione dell'URSS. La protervia di Bush e l'accattivante e sorniona simpatia di Obama sono "forme" compenetrate con diverse "sostanze" di fase. Il multipolarismo di Obama sostituisce per necessità l'unipolarismo di Bush non come scelta personale, ma come frutto di una consapevolezza. Quella del crogiuolo di frazioni dominanti statunitensi della necessità, alla lettura dei fatti, di una sterzata da imprimere alla politica imperiale geopolitica USA sin qui condotta. Cambiare, insomma, per cercare di non cambiare, cioè per conservare lo status imperiale di leadership degli Stati Uniti.
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tadiottof




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MessaggioTitolo: non ci capiamo   Terrorismo, guerriglia, golpe Icon_minitimeVen Set 18 2009, 23:06

Non sono filoamericano e mi sembra che si capisca da quello che scrivo.
Parto dalla considerazione che il mondo non e’ più’ diviso in due blocchi: USA e URSS.
Allora il mondo era controllato dalle due potenze militari e difendevano lo status quo.
Alla scomparsa dell’URSS si e’ aperto il vaso di Pandora, secondo la mitologia il contenitore di tutti i mali (e gli Stati Uniti ne hanno la responsabilità).
In fondo al vaso rimase la speranza (a cui tutti ci aggrappiamo).
La speranza, a questo punto, sta nel contenimento dei danni provocati dalla: balcanizzazione, prima guerra del Golfo, ultima guerra in Palestina, guerra in Afghanistan, Georgia ecc.
Ne usciremo solo quando si arriverà a comprendere che, dopo la guerra fredda, c’è bisogno di un governo planetario, per controllare le forze incontrollate.
Ma non possiamo prescindere dagli USA che da soli possono distruggere il mondo con le loro armi nucleari. E non possiamo chiedere di rinunciarvi: sarebbe come chiedere alla famiglia Agnelli (o a Benetton, o a Leonardo Del Vecchio, a Ferrero, a Miroglio ecc.) di regalare tutta la loro ricchezza (a chi peraltro).
Testate atomiche che solo loro possono recapitare in ogni angolo del pianeta.
L’anno scorso contro un bombardiere russo, sconfinato nel mar del Giappone, si sono alzati in volo 30 caccia per intercettarlo.
Pensate che la Russia possa impensierire militarmente gli Stati Uniti?
Forse la Cina economicamente, ma la Cina non ha ancora abbastanza atomiche, tantomeno abbastanza missili intercontinentali. Aguirre, nel fim "Il furore di Dio" esclama "L'oro lo lascio ai servi!" (tanto glielo riprende quando vuole). E poi la Cina ha altri problemi a cui pensare, senza contare che la Cina ha investito in USA l’equivalente del PIL dell’Italia (1.700 miliardi): come potrebbe far guerra al suo creditore?
Gli Stati Uniti hanno bisogno di alleati perché hanno un esercito esiguo (la popolazione americana e di soli 300 milioni; quella russa 150 milioni, la metà. Come fanno a controllare il mondo senza atomiche): per loro sarebbe più economico sganciare un’atomica su Kabul.
I capi di governo dei paesi occidentali sono obbligati a mandare truppe nei teatri di guerra: Iraq, Libano, Somalia ecc. ecc.
Allo stesso tempo i capi di governo dei paesi occidentali non contano niente, sono mosche cocchiere.
Se la popolazione ne prendesse coscienza alle elezioni non voterebbe per il bellimbusto di turno ma per candidati competenti, saggi e onesti.
La mia speranza, fatta uscire dal vaso di Pandora, posa su Obama, che però dovrebbe essere sostenuto, anche da noi, incondizionatamente, perché ha già abbastanza nemici in patria (prego leggere di Hermann Hesse "Il gioco delle perle di vetro").
Ripeto, se fosse prevalso Gorbaciov, saremo in pace da più di 20 anni. Nessuno l’ha capito in Europa, che avrebbe potuto e dovuto finanziare la sua perestroika. L'Europa ha preferito risparmiare e ha speso molto di più.
Vi scongiuro di pesare ogni mia parola e prenderla alla lettera, senza pensare a secondi fini; quando scrivo di terrorismo penso anche al terrorismo americano. Non difendo gli USA, ma non sono stati gli USA a votare Berlusconi alle elezioni.
2000snlp
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