L'introduzione di Brad Spengler mi sembra condivisibile.
I giochi di prestigio del comunismo, tutta la disamina dell'autore che tende a evidenziare gli errori del marxismo possono essere colti ( rendendosi conto che seppur il retroterra è diverso e si ha l'intenzione di soppiantare più che di fare un'analisi lucida e disinteressata di Marx ) come considerazioni interessanti , soprattutto se paragonate con gli studi del professor La Grassa.
Un neo oscuro di tale teoria, non spiegato ed indeducibile è la teroia dello sfruttamento che può celare bieche soprese.D'altronde l'agorismo ha un retroterra prettamente individualista.
I punti evidenziati da Wally Conger mi sembrano noti ; usano terminologie differenti , ma sarebbe il caso appunto di comprendere quale sia l'impianto dell'agorismo per poterne capire il fine.
Le proposte della contro economia hanno forse qualche rischio su cui bisognerebbe approfondire, ma è evidente che in una lotta anticapitalistica togliere il rubinetto alla proliferazione stessa dello stato è decisivo.
In questo senso la contro economia , cioè la realizzazione di spazi per lo scambio( o l'usufruimento di servizi ) non soggiacenti in toto o sempre in più larga misura alle logiche capitalistiche ed al controllo statuale sia strategicamente utile.
Ciò determina chiaramente che questi siano prodotti, "creati" già al di fuori di queste dinamiche.
Ciò mi sembrava molto illuminante...