E' un «atto politico insindacabile». Così il Consiglio di Stato boccia l’ordinanza del TAR Veneto che, riscontrando svariate illegalità, aveva sospeso i lavori della nuova base USA a Vicenza (aeroporto Dal Molin). La base si deve fare. Persino le leggi di questo Stato a sovranità molto limitata vanno accantonate davanti al processo di ridislocazione (dal centro-nord al sud-est dell’Europa) della macchina da guerra di Washington.
Da Vicenza a Sigonella (Catania), passando per Aviano (Pordenone) e Camp Darby (Livorno), gli USA intendono fare sempre più dell’Italia il proprio retroterra logistico, armi nucleari incluse, ed il trampolino di lancio per operazioni militari nelle aree a ridosso del Mediterraneo. Si acuiscono, per la collettività nazionale, i relativi costi economici, ambientali, politici, mentre le oligarchie nostrane orbitanti attorno a Washington beneficeranno di ulteriori appalti e prebende a ‘ricompensa’ del loro servilismo.
A Vicenza è in corso una lotta per i diritti di una città e della sua gente. Nonostante la natura pacifica di questa lotta, fatta di dialogo, di confronto, di manifestazioni pacifiche, ancora una volta in questo Paese la polizia carica la gente. Vi invito a leggere il resoconto della giornata dal sito stesso del No dal Molin
http://www.nodalmolin.it/notizie/notizie_221.html
e a vedere in rete il filmato
http://it.youtube.com/watch?v=QAJ9tO1397g