L'IMPORTANZA DI UNA LETTERA...
“Migrazioni” / “migranti” sono termini politicamente corretti, leggeri, fluidi, labili. Una scelta lessicale che non casualmente si è andata imponendo, a sostituire “emigrazioni” / “emigranti”, concetti (e non solo termini) più imbarazzanti per il loro significato di senso, perché rimandano alla crudezza, alla consapevolezza, alla radice dei problemi in ogni luogo. Quella “e” (dal latino “e / ex”, che indica fuoriuscita) rimanda alle cause a monte che determinano fughe, esodi, e quindi alle responsabilità materiali di soggetti, enti, processi 'impersonali', con relative strutture e dinamiche di funzionamento. Con la rimozione di una lettera si ritiene di tagliare anche lessicalmente quel filo che dalle cause e dalle responsabilità innerva la filiera dei 'perché' e delle possibili risposte. Altro che fuffa che distingue 'migranti politici' e 'migranti economici'.
Questa rimozione ha prodotto una duplice filiazione. Da un lato il 'no borderismo global' con connessa rimozione, e di fatto negazione, del diritto politico fondamentale di vivere nella propria terra, nella propria patria sovrana e di poter essere liberi nello scegliere di andare, e non nell'essere obbligati a farlo. Dall'altro le fanfaluche su supposti e suggestivi piani d'invasione per smembrare nazioni/Stati già in via di maciullamento, con ben altre ed effettive modalità, nel tritatutto unionistico europeo/atlantico, fanfaluche che giungono anche ad imbellettarsi di socialese, quando presumono di disvelare fantasiose macchinazioni per la formazione di eserciti industriali di riserva di neoschiavi allogeni. Poco importa, ad esempio, che le magnifiche direttive vincolistiche e progressive unionistico-europee, ad esempio nello smantellamento dei diritti del lavoro (e del lavoro stesso), abbiano già creato autoctoni ed abbondanti eserciti industriali di riserva di disoccupati e di precariamente occupati. Le fanfaluche sui piani d'invasione e colonizzazione kalergo-sorosiani sono funzionali intanto per una duplice conseguenza: scaricano la catastrofe delle devastazioni e predonerie made in UE su un falso responsabile (gli emigranti-immigrati) e deviano su un binario morto le legittime rivendicazioni di sovranità e di liberazione delle nazioni e dei popoli sul continente europeo.
Di ben altre analisi e di ben altre prospettive d'azione e di società abbiamo bisogno!
Indipendenza
12 maggio 2017