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Bandiere rosse del Pd per il 25 aprile, ed è polemica
L'iniziativa di far stampare 200 vessilli di colore rosso è stata adottata da altrettanti militanti e simpatizzanti del Pd torinese e piemontese ma l'iniziativa non è piaciuta ai vertici del Partito democratico
Torino, 24 apr. - (Adnkronos/Ign) - Saranno rosse le bandiere del Pd che questa sera e domani scenderanno in piazza a Torino per celebrare i festeggiamenti del 25 aprile.
L'iniziativa di far stampare 200 vessilli di colore rosso è stata adottata da altrettanti militanti e simpatizzanti del Pd torinese e piemontese che le esibiranno oggi in occasione della tradizionale fiaccolata e poi domani in piazza Castello, cuore della celebrazione per la festa della Liberazione. Ma l'iniziativa non è piaciuta ai vertici del Pd.
''Andare in piazza per il 25 aprile sventolando la bandiera rossa con dentro il simbolo del Partito Democratico è una scelta due volte sbagliata - afferma Roberto Della Seta, responsabile Area Ambiente del Pd -. Fa di una festa nazionale, che deve unire tutti gli italiani nel segno dell'antifascismo e dell'amore per la libertà, un evento di parte, esattamente il contrario di quello che deve essere. E inoltre divide il Pd, nato dall'incontro tra le culture riformiste e che per questo non può riconoscersi nei simbolismi, rispettabilissimi, ma che appartengono al '900 della bandiera rossa''.
Stessa posizione per il segretario piemontese del Pd, Gianfranco Morgando: ''Non condivido l'iniziativa di far 'ritornare il rosso' nelle bandiere del Pd, e invito i militanti del partito a riunirsi sotto il nostro simbolo nazionale nei cortei del 25 aprile e del primo maggio'', osserva Morgando sotottolineando che ''prima di tutto c'è una ragione di forma: il Pd ha una sola bandiera, con i colori bianco, rosso e verde dell'unità nazionale. E' la sintesi delle culture politiche che hanno accompagnato la storia italiana, e non può essere sostituita dalla rappresentazione di una sola delle parti, anche per il rispetto dovuto alla pluralità delle tradizioni che si riconoscono nel progetto del partito democratico''.
Si tratta di ''un grave errore'' anche seconi il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Gariglio. ''Il Pd - osserva - vive ancora una fase costituente nella quale sarebbe auspicabile un maggior impegno di tutti all'unione piuttosto che a gesti divisivi. Lo sfondo rosso - continua - mi sembra un gesto burlesco che ha come unico effetto produrre ulteriore confusione in un partito che sta costruendo una identità plurale, nel quale nessuno dovrebbe e potrebbe dominare facendo sentire le altre minoranza''.
Di opinione diversa invece il vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Roberto Placido, che alle polemiche replica con l'ironia. ''Non esiste nello statuto uno sfondo ufficiale della bandiera. Il simbolo del partito c'e' e per quanto riguarda il colore rosso, non siamo per un partito daltonico''.
E di ''reazione eccessivamente scomposta'' parla il neo parlamentare torinese, Stefano Esposito, esponente di 'Sinistra Per' per il quale ''aver prodotto delle bandiere, con il simbolo ufficiale del Pd, su sfondo rosso per gli appuntamenti del 25 aprile e del Primo maggio ha evidentemente segnalato un disagio dell'area cattolico democratica che mi pare vada ben oltre la vicenda delle bandiere e che forse ha più relazione con la proposta lanciata da Massimo D'Alema di un'alleanza con l'Udc''.