Con l'astensionismo in crescita, ormai si può andare al governo del Paese o di una regione con meno del 20% degli aventi diritto al voto. E' un dato di fatto evidente che si è riproposto anche con il voto amministrativo del 31 maggio. La lettura in percentuali risulta così sempre più scollegata dal peso reale dei voti e falsificante.
Ciò detto, il principale segnale di tendenza del voto parla di un rifiuto dell'indirizzo iper liberista del governo Renzi, un rifiuto che matura anche all'interno -il che è tutto dire- del PD stesso (effetto di ritorno di riforme oscurantiste come quelle su lavoro e scuola) con una contrazione significativa dei consensi.
E' sull'alternativa che, voto o astensionismo che sia, e rispetto alla madre di tutte le questioni che è la dipendenza vincolistica (anche) dell'Italia dal combinato UE-euro, è necessario agire. Sono da coniugare analisi, progetto e azione politica, dal momento che detta alternativa non può essere la risposta neoliberista della Lega purtroppo premiata, in un qual certo modo, nelle urne...
http://www.huffingtonpost.it/2015/06/01/elezioni-regionali-pd_n_7484240.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001
http://www.ansa.it/sito/notizie/speciali/2015/06/01/elezioni-regionali-2015-istituto-cattaneo-lega-lunica-ad-accrescere-consensi_c714a98d-08d0-4cfb-945b-eae60b5e1ef2.html
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-06-01/mercati-rischio-instabilita-bilanciato-tenuta-renzi-050253.shtml?uuid=ABMjq6pD