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IndividuoLiberato




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MessaggioTitolo: Elezioni   Elezioni Icon_minitimeMar Feb 19 2008, 16:36

Vorrei sapere qual è l'indicazione di voto dei redattori di Indipendenza e di tutti i frequentatori del forum. Grazie.
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kamo

kamo


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MessaggioTitolo: Re: Elezioni   Elezioni Icon_minitimeMar Feb 19 2008, 19:36

IndividuoLiberato ha scritto:
Vorrei sapere qual è l'indicazione di voto dei redattori di Indipendenza e di tutti i frequentatori del forum. Grazie.

E' da qualche anno che non voto più nessun partito. Prima annullavo la scheda. Ultimamente non ci sono più andato e mi sa che continuerò così anche stavolta... Più uno prende coscienza, più ci si rende conto del non-senso. Effettivamente è come leggevo in vecchi editoriali di "Indipendenza" che ho visto sul sito: sulle questioni di fondo non si vede differenza tra i due poli e oggi nemmeno tra i due neonati partiti (PD e PDL, che sono simili anche nelle sigle...). Mi ha colpito sentire Berlusconi accusare Veltroni di avere copiato il programma del centro destra. Anni fa ricordo accuse simili tra Prodi e Berlusconi. Si accusavano reciprocamente di aver copiato il programma. Cioè ad ammettere che ce l'hanno uguale... pazzesco. Eppure si accapigliano... Certe analisi di "Indipendenza" di svariati anni fa (parlo sempre di quegli editoriali) mi sembrano ancora attuali. Sì, poi uno può dire che c'è qualche figura particolare, interessante, però...

Forse la strada è proprio quella di darsi da fare "dal basso", creare le condizioni per ben diversi scenari, intervenire in termini di aggregazione sociale e politica su certe questioni. Forse per ricostruire un senso anche elettorale, da qui bisogna ripartire. io la penso così. Ciao
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IndividuoLiberato




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MessaggioTitolo: Assemblea nazionale autoconvocata - Domenica 30 marzo   Elezioni Icon_minitimeSab Mar 01 2008, 19:02

Ricevo ed inoltro. Che ne pensate?

FIRMA L'APPELLO!

SCRIVI A: mi-astengo@tiscali.it

Assemblea nazionale autoconvocata - Domenica 30 marzo, ore 10,00

ROMA - CSIOA VILLAGGIO GLOBALE (lungotevere Testaccio)

Premessa

Le ragioni dell’astensione

Il 13 aprile non voteremo, non ci piegheremo ad alcun ricatto, diremo no ad elezioni truffa che preparano la legislatura dell’americanizzazione integrale del sistema politico italiano.
Una legislatura i cui contenuti essenziali sono già tracciati dall’intesa Veltroni-Berlusconi, un’intesa coperta a sinistra dall’arlecchinesco arcobaleno di Bertinotti.
Come ben si capisce dal testo dell’appello il nostro non è un astensionismo ideologico, astorico e decontestualizzato. Al contrario, quel che proponiamo è un astensionismo politico che trova le sue ragioni fondanti nell’attuale tornante della storia del nostro paese.
Per quanto la casta di regime - sia essa di “centro”, di “sinistra” oppure di “destra” – si sforzi per dare dignità ad un finto dibattito politico, ampi settori popolari hanno già capito l’essenziale: queste elezioni sono una truffa. Un imbroglio antidemocratico che impedisce ogni vera scelta, perché le vere scelte sono state già fatte e verranno imposte al paese qualunque sia il risultato.
Il rapporto di sudditanza con gli Usa si rinsalderà, insieme alla disponibilità a nuove avventure militari se Washington lo chiederà. Gli interessi delle oligarchie finanziarie saranno la preoccupazione condivisa del nuovo mostro bipartitico, mentre i privilegi del ceto politico saranno ancor più tutelati. La costituzione che prenderà forma sarà apertamente fondata sull’impresa, non più sul lavoro; mentre il sistema istituzionale (legge elettorale inclusa) verrà sempre più piegato alle esigenze delle classi dominanti, verso nuove forme di totalitarismo che includono ma non si esauriscono nel presidenzialismo.
Questa è la Terza repubblica di cui già parlano, frutto velenoso dell’imbarbarimento sociale, prodotto garantito di queste elezioni truffa.

Come rispondere a questo scenario? In teoria ci sono tre possibilità: il menopeggismo, l’identitarismo, il rifiuto. Il menopeggismo (rifondarolo e non solo) è l’ideologia che più ha prodotto danni, dato che il meno peggio prepara sempre il peggio. L’identitarismo di chi pensa che basti avere una falce e martello sulla scheda elettorale (Sinistra Critica, Pcl, ecc.) è comprensibile ma del tutto inefficace.
Resta il rifiuto ed è questa la scelta che proponiamo. Una scelta etica e politica.
Ma il rifiuto, cioè l’astensione, non è fuga. Al contrario, esso vuol essere la premessa di una lotta più ampia che potrà svilupparsi solo a condizione di una rottura totale con l’indecente casta che chiederà il voto il 13 aprile. A volte il voto più forte è quello non dato. A noi sembra che questa volta sia proprio così.

---------------------------------------------------------

QUESTA VOLTA NO
votare e' una cosa seria - astieniti

Quelle del 13 aprile non saranno elezioni di ordinaria amministrazione. Esse potrebbero avere conseguenze di portata storica. Le stesse oligarchie che seppellirono la prima Repubblica, sprofondata la seconda nei miasmi delle loro meschine lotte di potere, hanno deciso di fondarne una terza.

I due partiti di plastica, quello di Veltroni e quello di Berlusconi (forti dell’inopinato sostegno del neonato ectoplasma di Bertinotti che ha assunto il ruolo di garante di questo imbroglio) chiedono di cambiare le “regole del gioco”, nascondendo ai cittadini quali siano il gioco e la posta in palio. Il gioco consiste nell’adottare un modello istituzionale di tipo americano, ovvero una monarchia elettiva fondata su di un bipartitismo coatto più o meno perfetto. La posta in palio, già deciso quali siano i due monarchi, è a chi dei due debba spettare il trono.

Chiunque si piazzerà per primo ricorrerà infatti all’appoggio del secondo classificato (e all’avallo delle due forze di complemento, quella di Bertinotti per il PD e quella di Casini per il PdL),per fare a pezzi la Costituzione, atto obbligato per passare dalla democrazia parlamentare ad un regime presidenzialista autoritario. Da un sistema in cui la sovranità, almeno legalmente, spetta al popolo, vogliono condurci ad un altro in cui essa sarà appannaggio di ristrette oligarchie che trasformeranno i governi in docili comitati d’affari dei grandi oligopoli capitalistici, e le assemblee elettive in bivacchi schiacciati dagli stivali dell’Esecutivo.

Un sistema oligarchico che farà della democrazia una finzione procedurale, trasformando i cittadini in sudditi, non può essere altrimenti considerato che una dittatura mascherata.

Sappiamo bene che questa tendenza non riguarda solo l’Italia, che essa riguarda tutta l’Europa. Le classi dominanti europee, da sempre prigioniere della supremazia nordamericana, hanno infatti abbracciato il disegno imperialistico di Washington, disegno che fa dell’Alleanza atlantica la punta di lancia della “guerra permanente e infinita” con la quale imporre al mondo le proprie ambizioni imperiali. Alla guerra permanente contro ogni popolo e nazione recalcitranti corrisponde, entro i confini del blocco imperiale, la necessità di una pace interna cimiteriale, la prevenzione e la soppressione d’ogni conflitto sociale e politico, la violazione dei diritti fondamentali delle persone. La maniacale ricerca di leggi elettorali truffa, la sacralizzazione del principio della governabilità, vanno infatti di pari passo con l’adozione di leggi lesive delle libertà individuali e collettive, il tutto accompagnato da accanite campagne securitarie razziste e xenofobe. Non si tratta solo del presidenzialismo, ma del passaggio dallo Stato di diritto allo Stato di Polizia.

Quando la società italiana pulsava, quando la democrazia viveva della partecipazione diretta dei cittadini, questo mutamento sarebbe potuto avvenire solo con un “colpo di stato” —minaccia che è infatti gravata sul nostro paese, dal Piano Solo del 1964, a quello della P2 di Licio Gelli negli anni ’70-’80.

Oggigiorno, già disarticolate le istituzioni repubblicane, neutralizzate le forze antagonistiche, trasformati i cittadini in tele-spettatori/consumatori inebetiti, questo golpe può essere perpetrato in maniera incruenta, grazie ad una competizione elettorale manipolata con ciniche strategie di marketing dai padroni delle TV e dei mass media.

In questo contesto, davanti ad elezioni il cui risultato è già sancito in anticipo, l’astensionismo di massa è la sola risposta che abbia valore etico e senso politico.

Questa volta no, non ci “tureremo il naso”, non accetteremo il ricatto di chi, dopo aver scelto il ruolo di comprimario e di complice di un crimine, vorrebbe il nostro voto accreditandosi come innocente. Né riteniamo abbia senso politico presentare liste alternative. Esse, oltre a non aver alcuna possibilità di successo, svolgerebbero, loro malgrado, la funzione di comparsa della messa in scena elettorale.

Chiamiamo quanti condividono quest’appello non solo a sottoscriverlo, non solo a diffonderlo, ma ad attivarsi in una campagna astensionista di massa allo scopo di contrastare la nascita di quella che chiamano “Terza Repubblica”. Una campagna che sola può gettare le premesse per un’opposizione politica futura, intransigente e a tutto campo, non solo contro la svolta autoritaria e per salvare lo Stato di diritto, ma anche per rilanciare la lotta per affermare i principi di eguaglianza sociale, libertà politica e fratellanza umana, principi che restano i soli per costruire un’alternativa di sistema.

Ci impegniamo altresì a convocare una grande assemblea unitaria nazionale affinché l’opzione astensionista e antagonista abbia una dimensione di massa.

Se sottoscrivi questo appello scrivi a: <mi-astengo@tiscali.it>

Primi firmatari:

Franco Alunni – Roma
Adolfo Amoroso - Roma
Maria Grazia Ardizzone - Perugia
Rosario Attanasio – Lecce
Anna Paola Azzi – Lucca
Marino Badiale – Genova
Giorgio Becchetti – Assisi
Graziano Bianchi – Lucca
Giulio Bonali – Piacenza
Bono Luciano - Milano
Paola Bonoconto - Roma
Massimo Bontempelli – Pisa
Luciano Bronzi – Potenza
Roberto Bugliani – La Spezia
Francesco Cardinali – Foligno
Daniela Ceccaroni – Perugia
Ino Cecchinelli – La Spezia
Giovanni Cenci – Perugia
Angela Cocco – Roma
Maria Grazia Da Costa – Lucca
Laura Dalle Molle – Vicenza
Tusio De Iulis - Pescara
Riccardo Di Vito – Roma
Franco Ferro – Firenze
Nadia Ferro – Firenze
Maurizio Fratta – Perugia
Ugo Giannangeli – Milano
Alessandro Giornalista – Roma
Andrea Giulietti – Roma
Maria Ingrosso – Lecce
Silvia Irti – Roma
Gianfranco La Grassa – Treviso
Gianluigi Maddalena – Vicenza
Luca Maddalena – Vicenza
Michela Maffezzoni – Cremona
Miguel Martinez – Firenze
Daniela Marzi – Siena
Enrico Mascelloni – Spoleto
Leonardo Mazzei – Lucca
Patrizia Mazzei – Lucca
Luca Minghinelli – Lucca
Miozzi Erika - Bologna
Rodolfo Monacelli – Roma
Fabio Montagnani – Siena
Massimiliano Montesi – Foligno
Alessia Monteverdi – Foligno
Ramona Monti – Lucca
Virginio Monti – Lucca
Mauro Moretti – Lucca
Maurizio Neri – Roma
Alice Paccagnella – Padova
Vittorio Paiotta – Pisa
Moreno Pasquinelli – Foligno
Giuseppe Pelazza – Milano
Anika Persiani – Firenze
Gianni Petrosillo – Potenza
Paolo Pioppi - Amelia
Fabio Polichetti - Roma
Costanzo Preve – Torino
Valeria Proia - Roma
Mary Rizzo – Ascoli Piceno
Gabriele Roberto - Roma
Antonio Savini – Roma
Daniele Sello – Perugia
Enrico Sodacci – Perugia
Sergio Spina – Imperia
Sergio Starace – Lecce
Federico Stella – Roma
Giovanni Teti – Perugia
Marcello Teti – Perugia
Mauro Tozzato – Treviso
Luca Travaglini – Chieti
Giuseppe Vaccaro – Perugia
Irma Vari - Roma
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kamo

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MessaggioTitolo: Re: Elezioni   Elezioni Icon_minitimeVen Apr 25 2008, 12:32

Mi pare che l'astensione si sia mantenuta di poco più alta rispetto al solito. Forse la vera astensione dal voto c'è stata nei confronti della Sinistra Arcobaleno, nel senso che gli elettori dei partiti che la formano (o la formavano, visto che è da vedere se avrà ancora un futuro), cioè Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Federazione dei Verdi, Sinistra Democratica, hanno preferito votare altro o non votare affatto. Altrove nel forum ("Elezioni 2008, il giorno dopo") ho letto interventi sul post elezioni e rinnovo l'interesse a sapere il parere dei forumisti e di "Indipendenza" sul crollo della Sinistra Arcobaleno e soprattutto sulle conseguenze di questa cosa.

Qui intervengo solo per porre una questione: la posizione astensionista è una posizione tradizionalmente anarchica. Rispetto all'appello di cui sopra, mi chiedo: se quello voleva "essere la premessa di una lotta più ampia che potrà svilupparsi solo a condizione di una rottura totale con l’indecente casta che chiederà il voto il 13 aprile", mi sembra che la casta, o le caste, siano ancora tutte lì (che poi direi che le caste finiscono con il sostituire altre caste. Finora, in Italia perlomeno, non è stato così?), che l'appello non sia stato raccolto e che allora, stando a quel che veniva lì scritto, non ci sarà "lotta più ampia", visto che quella era la sola "condizione" posta. E adesso? Secondo voi, sono sensati appelli così, che non si legano a lotte sociali (così, almeno a me, è sembrato quando tempo fa l'ho letto e anche prima rileggendolo), appelli che non hanno nemmeno vasta eco e soprattutto sono incerti e vaghi sul "dopo"? Perchè mai la gente dovrebbe raccogliere appelli così (ammesso pure che ne sia a conoscenza)? Forse il dato più interessante è il fallimento politico elettorale della Sinistra Arcobaleno. E su questa questione gradirei risposte, semmai non qui, ma ad "Elezioni 2008, il giorno dopo", dove ci sono già altri interventi. Grazie
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IndividuoLiberato




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MessaggioTitolo: Re: Elezioni   Elezioni Icon_minitimeVen Apr 25 2008, 22:05

Guarda kamo, ho letto che si riuniranno di nuovo il 4 maggio a Roma. Io ci andrò di sicuro per capire cosa vogliono fare. Per ora mi godo la Liberazione dai Forchettoni Rossi arcobalenati...poi vedremo.
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MessaggioTitolo: Re: Elezioni   Elezioni Icon_minitime

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