Palestina: «offensiva» per USA e Israele
Molto partecipata, con provenienze da diverse città d’Italia, in un mare di bandiere palestinesi, la manifestazione organizzata sabato 27, a Roma, dal coordinamento nazionale della comunità palestinese in Italia, «
per la fine dell’occupazione israeliana» ed una «
Palestina libera».
Alcune ore prima, il presidente palestinese Abu Mazen aveva parlato all'Assemblea generale dell'ONU chiedendo di dare seguito alla proposta di Risoluzione, presentata dalla Palestina, per la fine del conflitto israelo-palestinese. Immediata la reazione a Washington del Dipartimento di Stato: un discorso «
offensivo», che «
mina gli sforzi per arrivare alla pace». Un giornalista del quotidiano israeliano Haaretz ha twittato il giudizio di fonti vicine al primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, al discorso di Abu Mazen: «
pieno di bugie e di istigazione all’odio», «
non è questo il modo in cui parla un uomo che vuole la pace». Se pronunciate, si tratta di una persona molto disturbata psichicamente visto che ha ordinato, qualche mese fa, l’ultima mattanza in grande stile di civili a Gaza...
Per il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Liebermann, «
Abu Mazen non può essere un partner per una ragionevole intesa politica, fa da complemento ad Hamas diffondendo il terrore politico e lanciando false accuse contro Israele». Per Danny Danon, presidente del Comitato Centrale del Likud, partito al governo, «
ogni dichiarazione unilaterale di Abu Mazen si scontrerà con gli interessi sovrani degli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria». Critiche anche dall’arcipelago della sinistra israeliana. Dal quotidiano di area, Haaretz, con articolo a firma di Chemi Shalev, editorialista e corrispondente da New York, al movimento di sinistra Meretz che, con Zahava Gal-On, immemore dell’ultima, ennesima, mattanza a Gaza, critica Abu Mazen perché il suo discorso «
contiene una totale assenza di fiducia da parte palestinese in Netanyahu quale partner nei negoziati e nel processo di pace». Non mancano nemmeno i laburisti israeliani. Eitan Cabel, deputato della Knesset, in un comunicato diffuso sabato ha dichiarato che «
le dichiarazioni di Abbas sono false e oltraggiose», «
passibili di condanna da parte di chiunque voglia la pace», «
senza alcuna giustificazione».
Ma cosa ha detto Abu Mazen, all’ONU, di così scandaloso, di così terribile, di così esecrabile? Che «
Israele è responsabile di aver condotto un genocidio a Gaza. Una serie di crimini di guerra portati a termine davanti agli occhi del mondo intero» e che «
non si può tornare ai negoziati senza la fine dell'occupazione di Israele», stante l’annessione continua di territori palestinesi con l’insediamento di nuove colonie. Abu Mazen ha quindi chiesto «
una immediata protezione internazionale per i palestinesi» per «
porre fine alla tragedia» del suo popolo e l’approvazione, da parte del Consiglio di Sicurezza, di una risoluzione con un «
calendario preciso» per la fine dell’occupazione israeliana e l’istituzione dello Stato palestinese.