Le ragioni di una separazione
I membri di “Indipendenza” iscritti all’Associazione Riconquistare la Sovranità (ARS) annunciano le loro dimissioni dagli incarichi assunti (Francesco Labonia e Dario Romeo dal Comitato Direttivo, Fabrizio Mezzo dal Collegio dei Probiviri) e il non rinnovo della tessera di adesione per l’anno 2013 (decisione che riguarda, oltre ai nomi citati, anche Alberto Leoncini).
A motivare la fuoriuscita dall’associazione (scelta scaturita da un confronto tra tutti i componenti del collettivo politico di “Indipendenza”) sono gli stessi problemi che ci avevano portato, in occasione della riunione nazionale del 23 giugno, ad esprimere le nostre perplessità. Il dibattito originato in quella sede dalle nostre prese di posizione non ha però avuto alcun seguito, ed i nodi posti non sono stati sciolti.
Ci riferiamo:
a) al profilo politico dell’ARS, che a nostro giudizio ci si ostina nel complesso a mantenere vago nelle linee di fondo essenziali, identificando nel Documento di Analisi e Proposte l’unica fonte legittima di contenuti politici. Documento la cui proposta, peraltro, risulta squilibrata nelle sue parti: mentre alcuni temi sono delineati in maniera fin troppo puntuale, altri risultano ampiamente carenti, molti altri non trattati. Ora, quella che doveva essere una base “provvisoria” è divenuta testo fondativo, esclusivo e inalterabile, fatte salve –come par di capire da eventi verificatisi– integrazioni successive calanti dall'alto della presidenza, oltre che discutibili nel merito.
Strettamente in relazione con questo punto, non condividiamo nemmeno la volontà di promuovere iniziative unicamente finalizzate al tesseramento (peraltro con risultati, emersi nel direttivo del 9 gennaio, molto modesti), senza affrontare o approfondire i contenuti, con prevedibili future rotture o malumori sui contenuti e sui diversi modi di intendere la sovranità, quando sarà insostenibile continuare a sottacerli per evitare divisioni e scenari esiziali per la stessa associazione.
b) al trasversalismo politico, in termini di relazioni politiche, ed in virtù del quale ci si propone anche di tesserare purchessia e affidare incarichi di responsabilità locale a chiunque lo voglia e si mostri attivo, con il rischio di coinvolgere persone che si identificano politicamente e culturalmente con aree definibili, eufemisticamente, come molto discutibili. Diversi episodi, al riguardo, che ci hanno visto intervenire in modo molto deciso, ci appaiono illuminanti di scenari che intendiamo assolutamente evitare.
c) alla gestione presidenzialista, politicamente poco trasparente e lineare, dell’associazione, un modus operandi che comporta: 1. un ruolo ridotto del Comitato Direttivo, sostanzialmente di ratifica, prevalentemente di tipo organizzativo, piuttosto che non di analisi e discussione per arricchire la proposta iniziale e l'indirizzo politico operativo, con esclusione dei soci da qualsiasi ambito decisionale e assenza di momenti di confronto tra gli associati cui si chiede di "militare", intendendo per questo il trovare nuovi tesserati. 2. l'auto-attribuzione di fatto al Presidente alla pubblicazione di qualsiasi analisi o esternazione, senza considerare il fatto –tra l'altro– che le sue parole vengono identificate come quelle di ARS.
Ritenevamo e riteniamo importante che l'assemblea costitutiva di gennaio 2013 (prevista dallo statuto) preposta a sancire il passaggio da una fase provvisoria ad una più definita (organi e linea politica) fosse il luogo idoneo per sciogliere questi ed altri possibili nodi. Abbiamo pertanto seguito, pressoché in silenzio, in questi mesi, le vicende di ARS senza aprire polemiche, ma senza apportare alcun contributo operativo fattivo, in attesa dell'assemblea. Il 9 gennaio il presidente di ARS ne ha proposto il rinvio a data imprecisata (maggio/giugno) con motivazioni che non abbiamo condiviso (non adeguato numero di tessere e supposta incompatibilità organizzativa con il prosieguo delle assemblee di tesseramento locali). Motivazioni che non escluderebbero, peraltro, ulteriori rinvii. Il direttivo, a maggioranza, l'ha votato.
A questo punto, valutando non corretto prolungare un atteggiamento attendista ed in assenza, nel corso del direttivo, di alcunché di modificato rispetto al passato, riteniamo un atto chiarificatore e doveroso lasciare ogni tipo di incarichi e non rinnovare la tessera d'adesione.
Comunichiamo tutto ciò senza alcuna acrimonia, con serenità. A noi interessa da sempre la costruzione di un movimento politico sovranista che, attraverso la conquista di una piena indipendenza, si ponga come obiettivo la liberazione sociale. L'essenza del percorso politico di “Indipendenza” è palese nella sua storia e nel suo presente politici: la conquista della sovranità e dell'in-dipendenza è la questione principale (anche) del nostro paese; la liberazione sociale, l'emancipazione delle classi subalterne dominate, resta la questione fondamentale, il suo completamento costitutivo. In tale prospettiva siamo stati, siamo e saremo disponibili a interloquire e collaborare con chiunque si muova in questa direzione, quindi anche verso quelle realtà locali dell’ARS che volessero dar vita a iniziative e/o forme di interazione con noi, sulla base di comuni contenuti, analisi e rivendicazioni. Una disponibilità in linea di principio, che dovrà necessariamente fare i conti con i contenuti e la pratica politica generali di ARS.
In questa fase, infatti, si assiste a una proliferazione di gruppi e gruppuscoli sovranisti; persino in seno ad alcuni partiti tradizionali iniziano a farsi strada sentimenti quantomeno “euroscettici”. Come detto più volte però (si vedano, a tale proposito, anche solo i nostri ultimi due editoriali), noi siamo per un sovranismo non qualunque. Elastici e disponibili al confronto, ma con qualsivoglia realtà che percorra la strada dell’ambiguità politica con ambienti neo, cripto, post o para fascisti, con filoni della destra tradizionalista, o con quella multiforme, particolare specie di euroscetticismo di matrice atlantista e/o liberista e/o islamofobica, la porta rimarrà chiusa.
Francesco Labonia, Alberto Leoncini, Fabrizio Mezzo, Dario Romeo
(18 gennaio 2013)