"E' importante che l'Unione Europea riconosca che il progetto europeo va oltre la moneta, e necessita di un maggior coordinamento tra i Paesi". Che gli USA spingano per un'unità anche politica della loro "creatura" europea non è una novità. Di nuovo ci sono i toni inusuali e duri con cui il presidente USA, Barack Obama, nel corso della conferenza stampa seguita al vertice NATO di Chicago, un po' detta l'agenda ai Paesi europei, un po' offre sostegno politico e anche 'tecnico'. Cioè 'consulenze' per "aiutare" l'UE ad individuare e mettere in atto le giuste misure. Magari partecipando ad alcuni dei prossimi importanti appuntamenti europei.
Sulle banche, in Europa, è perentorio: "devono essere ricapitalizzate". Obama pretende dagli Stati europei il rafforzamento dell'Europa perché –dice– a rischiare non è solo il Vecchio Continente ma l'intera economia mondiale, cioè quella USA. "Quello che succede in Grecia ha un impatto anche sugli Stati Uniti", dice poi chiaro e tondo. Insomma, Washington fa capire che sulla Grecia, con le nuove elezioni il 17 giugno, è bene non perdere la partita. La posta in gioco è ben più ampia.