È vero che la maggior parte della gente non sapeva neanche dove fosse la Val di Susa prima delle proteste, ma oggi questa valle è diventata un simbolo per tutti coloro che si battono in difesa del proprio territorio (ecologisti, identitari, nazionalitari, autonomi). Infatti, oltre ad importanti rivendicazioni ecologiste in gioco c’è anche il diritto della popolazione a decidere come gestire la propria terra, il diritto naturale dell’autodeterminazione e autonomia. In altre parole la lotta NO TAV è diventata un simbolo, perché in strada sono scesi tutti: studenti, lavoratori, pensionati e intere famiglie, al loro fianco anche amministratori locali, determinati ad opporsi al passaggio del Treno ad Alta Velocità e non solo gruppi di antagonisti, più o meno numerosi. Diventa un simbolo perché se riusciranno ad impedire il nuovo tracciato ferroviario allora saranno possibili tante altre battaglie, ma se il treno passerà nella valle, allora anche le altre battaglie saranno perse in partenza e altri subiranno lo scempio del proprio territorio per interessi di altri ancora.