Roma. "Noi il debito non lo paghiamo"

A Roma si è tenuta ieri (sabato 22) una partecipata assemblea (1500 persone) presieduta da Giorgio Cremaschi, che ha dato il via alla costituente del Movimento unitario di lotta "Noi il debito non lo paghiamo".

Una serie di interventi (nei 5 minuti, sulla carta, per ogni intervento) con anche tra loro elementi divaricanti nell'analisi e nel relativo percorso politico.

Al di là di tutto, è positivo che certi 'nodi', finalmente, siano posti. Manca dell'altro per essere in condizioni di affrontarli sensatamente, ma si tratta di passaggi che possono maturare in questo processo di presa di coscienza ancora timidamente politico.
Noi faremo la nostra parte.

Alla manifestazione del 15 ottobre, "Noi il debito non lo paghiamo". Bene, ma è necessario dar corpo a questa rivendicazione. Per le servili classi nostrane, politicamente trasversali, è un'istanza irricevibile. Sono cinghia di trasmissione dell'euroatlantismo dominante, prone alle imposizioni dell'asse Washington-Francoforte-Bruxelles.

Da decenni, anche in questo Paese, la contraddizione principale è tra sovranità e dipendenza; quella tra capitale e lavoro è sempre più un "derivato" che si sta acuendo in scia di quella irrisolta contraddizione principale.

Noi non possiamo e non dobbiamo concepire un'Italia libera con una classe lavoratrice oppressa; noi non possiamo e non dobbiamo concepire un'Italia oppressa con una classe lavoratrice libera.

Presenza a Roma, alla manifestazione di domani, di compagni di Indipendenza. Per contatti, scrivere a info@rivistaindipendenza.org

sankara ha scritto:

Presenza a Roma, alla manifestazione di domani, di compagni di Indipendenza. Per contatti, scrivere a info@rivistaindipendenza.org

Avete uno striscione? Come vi siete organizzati?