The Napolitein's boys
«
Toghether out or toghether in». E' chiarissimo il messaggio dell'atlantista George Napolitein (si scrive convenzionalmente "
presidente", ma si legge "
governator of Italy, banana-republic of United States of America") seccato per la riduzione di uomini e fondi della partecipazione italiana alle cosiddette «
missioni» (si legge: "
mattanze") richieste dagli obblighi di servitù ONU-NATO-USA.
Nel taglia-taglia previsto dalla manovra economica richiesta dall'Europa, le contraddizioni interne con la Lega (per ragioni di visibilità, con elezioni prevedibilmente non lontane) portano al taglio del 30% alle spese per il rifinanziamento delle "
missioni" (cfr. sopra) militari italiane all'estero, con il ritiro di più di duemila militari italiani e la copertura di spesa, fino a settembre, per la guerra d'aggressione alla Libia.
Ma è sempre "
the american man of Quirinal" a precisare: «
ipotesi che diventeranno decisioni effettive quando si sarà raggiunto il concerto con l'ONU e le organizzazioni internazionali (cioè chi conta: la NATO, ossia la Casa Bianca)».
Insomma, impicci e imbrogli salteranno fuori, dettati da pressioni estere, per rivedere questa decisione. Intanto c'è quasi da ringraziare l'opportunismo elettorale della Lega. Contro le guerre imperialiste ormai non si manifesta più neanche
pro forma. E d'altra parte pure questa posizione, quantunque provvisoria, dell'amministrazione-Berlusconi rende sempre più inaffidabile questo centrodestra agli occhi dei poteri forti che contano e che regolano effettivamente la vita di questa nazione.
E il centrosinistra al governo ha già fatto vedere come si fa in questi casi delicati. Al tempo del rifinanziamento delle missioni all'estero, sotto l'amministrazione Prodi, si doveva votare "sì". Senza "se" e senza "ma", altrimenti fuori dal governo. E al tempo PRC e PdCI, servilmente, espulsero i due che si erano opposti in parlamento (rispettivamente Turigliatto e Rossi).
Insomma, tra servi pasticcioni e servi zelanti chi mai potranno vedere di buon occhio alla Casa Bianca?
The Napolitein's boys, of course.