- Africa. Il colonialismo non finisce mai -
di Paolo De Gregorio, 4 marzo 2011
Nelle dichiarazioni dei politici alle televisioni, negli articoli dei giornali, la verità dei fatti è assente e posso capire l’odio del SISTEMA MEDIATICO per un tipo come Assange e la sua Wikileaks, che ha semplicemente colmato l’abisso tra le informazioni reali e le balle da servire al popolo nella salsa gradita a chi controlla il suddetto SISTEMA.
Per quanto riguarda i moti insurrezionali in Tunisia, Egitto, Libia, ogni articolo sull’argomento dovrebbe avere come premessa fissa l’evidente collusione degli USA e dell’Occidente nel trentennale sostegno a queste dittature, con cui hanno fatto affari, venduto armi, ospitato i capitali rubati, addestrato i generali e i piloti di aerei, e affermare senza ombra di dubbio che il “sostegno umanitario” a questi popoli e l’appoggio per la richiesta di democrazia è per l’Occidente una ottima occasione per continuare come prima, ed iniziare un altro ciclo in cui appoggiare propri uomini, con i soliti metodi del finanziamento elettorale, della corruzione, dell’appoggio mediatico, della “collaborazione militare”.
In Egitto sono già a buon punto, e uno dei generali al potere nella giunta militare è stato addestrato in America e conosce bene le regole del grande gioco.
Questi luridi dittatori, intendiamoci, andavano cacciati, ma questi popoli saranno presto alle prese con false democrazie, dove dilagherà la corruzione e fatalmente prevarranno gli interessi stranieri con qualche bella base militare di contorno.
Obama, come tutti i presidenti americani, preme per un intervento militare che lo accrediti come salvatore e futuro amico particolare della Libia, naturalmente per una questione umanitaria e disinteressata.
Come esempio storico possiamo ricordare l’Algeria che, malgrado si fosse liberata dai francesi con la lotta armata, in una maniera o nell’altra, per tramite dei legami economici e del lavorio dei “servizi” francesi, è rimasta una semi-colonia e la Francia fu decisiva per affossare il FIS (Fronte islamico di salvezza) che aveva vinto le elezioni, con decine di migliaia di morti, per mantenere l’Algeria nel circuito degli interessi occidentali.
Le sagome delle navi da guerra americane che si stagliano sull’orizzonte mediterraneo sembrano dirci che non cambia mai nulla, il DOMINO è la legge, e la squallida propaganda che ci sommerge scioglie nel suo acido ogni verità.
Paolo De Gregorio