- alekos18 ha scritto:
Complimenti, ragazzi. Stavolta avete avuto la capacità di sorprendermi. Non mi aspettavo una vostra incursione su questi temi. Mi piacciono molto la vostra mentalità e l'attenzione al presente. Già ve l'ho detto altre volte, trovo interessantissimo, fondamentale, questo vostro discorso sulla liberazione, l'indipendenza e la sovranità dell'Italia che portate avanti. Quando vi ho conosciuto la prima volta mi sembrava una cosa strana, anche perché mi consideravo e mi considero un internazionalista, ma leggendovi mi avete convinto, non trovo affatto contraddizioni con l'essere internazionalisti, anzi, e vi seguo per saperne di più, perché praticamente ero all'oscuro di molte questioni, sulla dipendenza, che ignoravo.
Sulla questione delle curve, tra i compagni, anche i
miei compagni abituali, trovo spesso molta sufficienza, se non disprezzo, come a dire che si tratta di ragazzi che non valgono niente, che sono borghesi, che fanno il gioco del sistema, che li distrae con il pallone per toglierli dalla politica, dalle strade, che non c'è da perderci tempo...
Le curve secondo me sono uno dei laboratori, e non solo in Italia, per il controllo e la repressione sociale in forme che poi si estendono al resto della società. Poi forse sarà anche così, e cioè che il livello di coscienza politica di quei ragazzi, che vadano a destra o a sinistra, è molto basso. Però, appunto, sono ragazzi. Chi fa il sufficiente, che fa politicamente? Nella società italiana non vedo grandi movimenti sociali, al di là di chi giustamente protesta perché è licenziato o che. Ma è tutto scollegato, episodico... Non ci stanno nemmeno analisi su tante questioni importanti e nemmeno idee su come agire, lottare, cambiare. In giro non si vede granché.
Voi siete una ventata nuova, molto molto interessante. Questa attenzione al fenomeno delle curve per me è una conferma. Leggo i vostri articoli (la rivista è straordinaria e forse dovreste dare più diffusione di quegli articoli sulla rete) e vi seguo qui in bacheca. Oltre a vedervi ultimamente iperattivi, percepisco un'interessante volontà di muovervi in concreto per cambiare questo stallo mortifero a sinistra...
Tornando ai ragazzi delle curve, sarebbe molto importante riuscire ad intercettarli e a non lasciarli ai fascisti. Magari potesse avviarsi un lavoro politico con questi ragazzi, nel maggior numero di città possibili, per spostarli politicamente a sinistra ed anche politicizzarli in modo più consapevole. Magari poteste farlo voi con quelli con cui presentate il libro. Ben vengano iniziative come la vostra.
Domanda interessata, non essendo di Roma. Pensate di riproporre la presentazione anche in altre città? Ed una curiosità: coinvolgerete anche i ragazzi delle curve oppure il pubblico cui vi rivolgete è solo quello dei compagni che già fanno politica?