All'ultimo festival di Venezia è stato presentato fuori concorso l'ultimo film di Michele Placido che parlava di Vallanzasca e che come ogni festival che si rispetti ha suscitato le solite polemiche. I soliti moralisti hanno espresso i soliti giudizi negativi, alcuni dei quali senza averlo ancora visto un pò come quando gli Usa dichiarano le guerre preventive allo stato canaglia di turno.
E' un film su un delinquente che ha commesso delitti ma che seppe anche affascinare. Ma prima di condannare un film andrebbe visto come ne esce la figura di Vallanzasca. Criticare un film senza averlo visto equivale a dichiarare di essere ignorante. Già negli anni del poliziottesco all'italiana uscì il film "La banda Vallanzasca" diretto da Renato Bianchi, quando il Bel René era ancora in attività. In quegli anni però si guardava con simpatia al brigatista o al delinquente e si dava la colpa alla società non dell'assassino con buona pace dei parenti delle vittime. Non voglio entrare nella polemica innescata da Michele Placido sui criminali che siedono in Parlamento perchè poi ci sono anche i criminali finanziari.
A me non piace il pensiero unico bipartizan per il quale i delinquenti non devono finire sulle pellicole cinematografiche altrimenti non si dovrebbero più fare i film su Al Capone, Bonnie & Clyde, Dilinger, Butch Cassidy e Sundance Kid. D'accordo negli anni 70 fu girato un instant movie su Vallanzasca, ma era diverso e poi è un film che oggi fa cassetta assieme a quelli di quel periodo. Ma quello di Michele Placido è un film che fa pensare. Però come Tarantino insegna il criminale piace e funziona perchè lo spettatore identificandosi nel criminale scarica le sue frustrazioni. A me piace il Bel René come mi piace Mesrine perchè hanno avuto le palle di uscire dalle regole imposte da una società ipocrita, anzi vi dirò che preferisco di più personaggi veri come questi che i personaggi inventati del film Avatar dove si fa apologia al tradimento. L'altra critica che è stata fatta è quella economica come al solito, un copione che abbiamo già visto lo scorso anno con Bondi e con Brunetta che ha definito "Elite di merda" il nostro cinema. E poi Vallanzasca è uno dei pochi criminali assieme a Renato Curcio che sono finiti in galera e non hanno mai usufruito di prescrizioni o di indulti e soprattutto non li hanno mai chiesti mentre molti altri andavano a piangere dai radicali. Magari gli stessi critici benpensanti che hanno criticato il film di Michele Placido sono gli stessi che elogiano Tarantino i cui film sono dei copia incolla dei vecchi exploitation movies degli anni 70. Siamo al solito provincialismo italiano per il quale se il criminale è straniero ed è lontano dai nostri modelli allora si esalta e può essere rappresentato in un film, ma se il criminale è nostrano e in grado di mettere la società di fronte alle sue responsabilità come Vallanzasca allora il discorso è diverso. Bonnie Clyde due banditi sanguinari sono romantici, Vallanzasca e Curcio sono da boicottare e da mettere ai margini della società.
La verità è che vallanzasca per quanto sia vecchio mantiene ancora la spavalderia della gioventù che lo ha reso celebre, ha smosso la nostra società sonnolenta e conformista e per questo apprezzo l'impegno di Michele Placido nel farne un film. Semmai dovrò criticare il film lo farò dopo averlo visto, per ora mi limiterò a sfanculare i sepolcri imbiancati che lo hanno criticato.