La cosa era nell'aria da mesi e non era una novità, Federmeccanica ha disdetto il contratto di categoria in vigore fino al 2012 invocando le solite ragioni care a Marchionne e a Madama Marcegaglia. E questo perchè per le pressioni a cui sono sottoposte le aziende utilizzando il ricatto della delocalizzazione o peggio ancora imponendo ai lavoratori europei standard di lavoro polacchi o cinesi. Loro la presentano come richiesta di modifica delle relazioni industriali e sindacali ma in realtà è un diktat, loro parlano di adeguamento ma stanno smantellando le nostre fabbriche e stanno cercando di ridurre la funzione del sindacato rompendone l'unità. Loro parlano di uno stato di necessità e nel frattempo lo Statuto dei Lavoratori va a puttane, loro sono più forti e ti costringono ad accettarli perchè non hai alternative. Ha ragione il segretario generale della Fiom quando dice che le regole democratiche se le sono messe sotto i piedi e impediscono ai lavoratori il sacrosanto diritto di sciopero. Le imprese italiane non hanno mai accettato di concedere diritti ai lavoratori ma hanno visto tutto ciò come una loro sconfitta. Ormai si è capito che l'unico modo per i lavoratori di relazionarsi con gli operai è quello di procedere attraverso prove di forza che prevedono il sabotaggio della produzione come hanno fatto quei tre operai di Pomigliano licenziati e poi riassunti da una decisione del giudice e che Marchionne rifiuta di far tornare a lavoro pagandogli però lo stipendio. Occorre poi che l'azione sindacale quando si tratta di contratti con aziende come la Fiat sia supportata anche dalla politica.