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 KEYNES e la sua influenza

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MessaggioTitolo: KEYNES e la sua influenza   KEYNES e la sua influenza Icon_minitimeGio Apr 01 2010, 00:46

"why pay taxes when they just print money?

Di Gary North

Il mio obiettivo è di reclutare una mezza dozzina di giovani studiosi intelligenti per cominciare un progetto collettivo per la confutazione frase per frase della Teoria Generale dell'Occupazione, dell'Interesse e della Moneta di Keynes (1936).
Ho approntato una sezione del mio sito web a questo scopo.

Ho provato a dimostrare quattro punti principali nel mio discorso.

1. L'influenza di Keynes è stata indiretta (mediata).
2. La sua eredità sarà presto unicamente vulnerabile.
3. Soltanto gli austriaci hanno previsto la recessione del 2008.
4. È tempo per una confutazione completa di Keynes


IL PIÙ INFLUENTE ECONOMISTA MODERNO

Non ci sono dubbi che John Maynard Keynes sia stato l'economista più influente nel ventesimo secolo. Tuttavia la sua influenza è stata differente da quella che gli economisti e l'intellighenzia hanno creduto.

In un'intervista filmata del rivale principale di Keynes nel 1935, ma non nel 1965, F. A. Hayek, un economista della scuola austriaca, fece un'osservazione importante. Keynes era influente nel 1946, l'anno della sua morte, ma la sua influenza non era ancora schiacciante. Questo è accaduto più tardi. Hayek non disse quanto più tardi. Accadde in cinque anni.

La chiave per l'influenza di Keynes fu il manuale del 1948 scritto da Paul Samuelson, Economia. Esso divenne il testo universitario di economia più ampiamente assegnato. Non ha avuto concorrenza importante per almeno tre decadi ed anche i suoi concorrenti erano di vedute keynesiane.

Samuelson promosse le idee di Keynes, ma usò una forma molto diversa. Non citava Keynes per esteso. Presentò quella che da allora è stata chiamata sintesi neo-keynesiana. Applicò il principio fondamentale di Keynes di spesa di deficit nella Grande Depressione all'economia generale in un mondo post-depressione. Provò a rendere davvero generale la Teoria Generale, cosa che il libro non era stato.

La Teoria Generale era altamente specifica. Era un programma progettato per contrastare il calo della spesa e della massa monetaria in un'era in cui non c'era assicurazione di governo per i fallimenti bancari o dei loro depositanti. Era un programma per controbilanciare la tesaurizzazione diffusa della valuta.
A partire dal giorno in cui venne creata la FDIC nel 1934, le banche americane smisero di fallire e la massa monetaria cominciò ad aumentare. Keynes scrisse il suo libro dopo questa transizione negli Stati Uniti. Il libro era una difesa teorica delle politiche che già erano state adottate negli Stati Uniti e nell'Europa occidentale e che la Seconda Guerra Mondiale avrebbe intensificato: spesa di deficit, massiccia inflazione e un'ampia espansione del ruolo del governo nell'economia.
Non è così che i keynesiani hanno raccontato la storia. Ma è così che la storia dev'essere raccontata. Sto cercando di reclutare economisti e storici che dedichino parecchi anni di ricerca per farlo.

La “Teoria Generale” di Keynes è stata a lungo un libro non letto posato sugli scaffali dei dottorandi e dei professori di economia.
Nessuno l'ha letta davvero a parte gli specialisti di storia del pensiero economico. Il libro è quasi illeggibile.
Confrontato ai suoi libri e saggi precedenti, è illeggibile in modo unico. Non vediamo le sue formule citate come prova delle politiche contemporanee o delle politiche suggerite. La letteratura citata nelle note a piè di pagina degli economisti è ciò che possiamo legittimamente chiamare keynesiana, ma questa letteratura è un'estensione del lavoro di Keynes, non il vero lavoro di Keynes.

Se Keynes approverebbe o meno ciò che viene consigliato in suo nome è cosa discutibile.
Hayek parlò a Keynes poche settimane prima che morisse. Secondo Hayek, Keynes non era soddisfatto degli sviluppi che venivano offerti nel suo nome.
Keynes era sempre stato un oppositore dell'inflazione.
I suoi lavori precedenti mettevano in guardia ripetutamente contro la minaccia dell'inflazione. Tuttavia, entro il 1945, l'inflazione era uno stile di vita in occidente.

Dovremmo confrontare la Teoria Generale all'Origine delle Specie di Charles Darwin.
I darwinisti citano raramente Darwin per sostenere i loro ultimi studi.
Lo citano come il creatore dell'idea di evoluzione tramite selezione naturale. Gli attacchi alla reale esposizione di Darwin vengono dismessi dai suoi seguaci come irrilevanti.
Troviamo un'intera scuola di darwinisti che predica un'idea opposta a ciò che Darwin ha insegnato: “l'equilibrio punteggiato.”
Darwin credeva nei cambiamenti minimi durante lunghi periodi di tempo. Essi credono nei cambiamenti enormi in brevi periodi.
Eppure, si definiscono darwinisti. Perché?
Perché credono nella sua grande idea: la causa senza scopo e casuale antecedente all'uomo.

Lo stesso è vero per la Teoria Generale di Keynes.
Fu l'idea primaria di Keynes a dominare il pensiero agli economisti: deficit del bilancio pubblico come mezzo per il superamento delle crisi economiche.
Per quanto riguarda le semplici formule e concetti nel presenti nel libro, gli economisti moderni li citano raramente nelle pubblicazioni professionali. Se uno o più punti specifici del libro vengono confutati, i suoi sostenitori lo stralciano.
L'influenza di Keynes si riferisce all'unica grande idea, proprio come quella di Darwin.

I punti specifici del libro oggi sono dimenticati, come la sua dichiarazione che il governo potrebbe piazzare delle bottiglie piene di soldi, seppellirle e lasciare che i lavoratori scavino e le estraggano per vivere. Disse anche che costruire l'equivalente delle piramidi egizie avrebbe contribuito a ristabilire la prosperità. Ci credeva davvero.
I suoi discepoli non fanno riferimento a questi passaggi. Una volta pressati dai critici, li scartano come semplice retorica. Erano retorici, ma non soltanto retorici.

UN'EREDITÀ VULNERABILE

Oggi, i keynesiani insistono che il loro uomo aveva ragione. Si prendono il credito per il recupero della fine del 2009, come ci fosse stato. Questa asserzione è accettata ampiamente. È così ampiamente accettata che Wikipedia gli dedica un articolo: “Risurrezione keynesiana.”

Tuttavia la realtà è molto diversa dalla sua percezione. La soluzione di Keynes nel 1936 era un programma di deficit fiscali, accoppiato con una mite espansione monetaria in un momento di contrazione monetaria. Questi deficit di governo si supponeva avrebbero stimolato la spesa di consumo.

Tuttavia il cuore del programma del governo degli Stati Uniti nel 2008 non è stato il programma di spesa di 787 miliardi di dollari. Piuttosto, è stato il precedente raddoppio della base monetaria della Federal Reserve, gli scambi a valore nominale della Fed della propria parte di debito del Tesoro commerciabile per beni tossici non commerciabili di proprietà dalle maggiori banche, il salvataggio di AIG ed i susseguenti 1,25 trilioni pompati in Fannie Mae ed in Freddie Mac, dopo la loro nazionalizzazione da parte di Henry Paulson nel settembre 2008.
Niente di tutto ciò è keynesiano.
Tutto ciò è inflazione monetaria ad hoc e sovvenzioni della banca centrale alle grandi banche.

Keynes consigliava spesa e occupazione pubblica.
Non consigliava i salvataggi delle grandi banche da parte della banca centrale.
Si concentrava sulla politica fiscale, non sulla politica monetaria.

Le maggiori banche sono state salvate con questi interventi. Le piccole banche continuano ad affondare, di venerdì sera in venerdì sera. L'industria bancaria complessivamente ha ceduto i propri prestiti ad imprese commerciali e industriali.
Le banche hanno aggiunto oltre 1 trilione alle loro riserve eccedenti alla Fed, sterilizzando così la moneta. Questo è anti-keynesiano: una limitazione della spesa, quindi una riduzione della domanda aggregata in confronto a quella che sarebbe stata altrimenti.

Il keynesismo come idea ha ricevuto un grave colpo – principalmente con la moneta fiat, non con i deficit federali. Sì, i deficit sono stati enormi, solo non in confronto alla creazione di moneta della banca centrale. I deficit sono senza precedenti, ovunque. Tuttavia il recupero dell'economia è criticato da ogni parte come debole.

Se gli enormi deficit non stanno servendo da stimolo per un diffuso recupero, allora quanto credito dovrebbe ottenere Keynes? I keynesiani dicono che le politiche del governo hanno salvato l'economia mondiale dal crollo. Ma questo non è lo stesso del dire che le politiche hanno ristabilito la prosperità. Non l'hanno fatto.

Ci sono state alcune proteste da parte degli economisti. Diverse centinaia di economisti accademici, per la maggior parte in oscure università, hanno protestato pubblicamente contro il pacchetto di stimolo.

Ma nessun gruppo di economisti, tranne gli austriaci, ha detto nel 2008 che la Fed non avrebbe dovuto fare niente, che Fannie e Freddie avrebbero dovuto esser lasciati affondare e che la legge di stimolo avrebbe dovuto essere bocciata.

Con quest'unica eccezione, l'intera comunità accademica degli economisti si è trasformata in un gruppo di ragazze pon pon per i salvataggi della Fed del 2008. Hanno venduto i loro diritti di nascita non-keynesiani per un piatto di zuppa della Federal Reserve.
Il silenzio della professione dal 2008 in poi li ha intrappolati. Sono difensori del moral hazard, malgrado i loro timidi avvertimenti contrari.

Se si riassumono gli scenari economici alternativi che abbiamo di fronte, è un Merle Hazard.
Merle non è il suo vero nome. È un pianificatore finanziario di Nashville. Ha cominciato a farsi conoscere su YouTube nel 2009. Lui ed il suo socio, Bretton Wood, hanno cantato la domanda: “Sarà Zimbabwe o Giappone?” Finora, è il Giappone.

I governi occidentali hanno reso chiara oltre ogni dubbio una cosa. Non intendono imporre gli alti tassi di capitali delle banche stabiliti dalla Banca per gli Accordi Internazionali.
L'Unione Europea e la Banca Centrale Europea hanno inoltre indicato chiaramente che non faranno rispettare le regole della UE sul rapporto deficit-PIL.

Oggi c'è solo una regola: “tassare e tassare, spendere e spendere, inflazionare e inflazionare.”

Gli incombenti fallimenti dei governi occidentali e del Giappone stanno ora diventando più evidenti per il pubblico colto.
Gli osservatori stanno diventando più austriaci nella loro percezione.
Gli investitori non accettano emozionalmente questo piano d'azione, ma i numeri sono chiari.

Prima o poi sarà necessario tagliare l'assistenza sanitaria statale, la previdenza sociale ed i sussidi di disoccupazione.

È inoltre chiaro che la disoccupazione non sarà significativamente ridotta dall'attuale recupero.
Gli strumenti keynesiani non stanno funzionando.
Non hanno funzionato per una generazione in Europa, dove vivere con il sussidio di disoccupazione è permanente per il 10% della forza lavoro.

Quando arriverà il crollo, la colpa sarà dei keynesiani.
Hanno voluto il merito per il recupero e lo hanno ricevuto.
Oggi stanno consumando il favore del pubblico. Lo pagheranno più avanti.

“L'AVEVAMO DETTO!”

I rappresentanti della scuola austriaca avevano predetto la recessione.
Il momento clou è stato il dibattito di Peter Schiff con Art Laffer nel 2006. Schiff disse che un crollo era in arrivo. Laffer lo ridicolizzò. Grazie a YouTube, questa storia non sarà dimenticata.

Non è mai bello andare dai perdenti e dire, “te l'avevo detto.”
È molto meglio però andare dal grande pubblico, che è sempre alla ricerca di una guida, e dire, “gliel'avevamo detto.”

Non convertite molto spesso i veri credenti ed i portavoce, ma potete minare la loro leadership.

La teoria austriaca del ciclo economico è lo strumento che ha permesso a Schiff e ad altri, come me, di predire nel 2006 che una recessione avrebbe colpito nel 2007.
È successo – nel dicembre del 2007.
Gliel'avevamo detto.
Questo rafforza le nostre credenziali, ma più importante, rafforza le credenziali di Ludwig von Mises.
Egli pensava che la sola logica economica fosse tutto ciò che serviva per difendere una posizione. Ma nel dibattito politico è anche necessario avere i numeri che dimostrano che avevate ragione.

Quando l'URSS crollò economicamente nel 1988, quindi perse la guerra afgana nel 1989 ed infine commise il suicidio nel 1991, il marxismo è morto.
Tutte le note a piè di pagina nei libri marxisti non hanno più avuto alcuna importanza nell'accademia.
Tutti i lamenti post-1991 dei marxisti secondo i quali l'Unione Sovietica in realtà non era mai stata davvero marxista sono stati ignorati.
Perché?
Perché i marxisti si erano presi i meriti per l'URSS per 74 anni.
Avevano elogiato la pianificazione centrale dell'Unione Sovietica.
Così, nel 1991, non poterono fuggire dalla nave sovietica che affondava in tempo per giustificare il sistema marxista.
Entro il 1991, l'economia della Cina ruggiva grazie all'abbandono di Deng dell'economia marxista nel 1978.
Questo lasciò soltanto l'Albania, la Cuba e la Corea del Nord.
I marxisti non avevano più dove guardare per offrire la prova di un successo economico.
Nel giro di una notte, diventarono oggetto di scherno nei campus universitari.

Questo sarà il destino dei keynesiani quando i governi occidentali alla fine o falliranno oppure abbandoneranno i deficit e la moneta fiat.

Chi si resterà ancora in piedi per rimettere insieme i pezzi intellettuali?
Gli economisti della scuola di Chicago non hanno predetto il 2008.
Non hanno protestato per i salvataggi della Fed di settembre e ottobre.
Né l'hanno fatto gli economisti della scelta pubblica, gli economisti dell'aspettativa razionale, o gli economisti comportamentali.
Si sono arrampicati tutti a bordo della buona nave Keynes, che era in effetti la buona nave Bernanke. Gli austriaci non l'hanno fatto.

Gli Austriaci, pochi nel numero, sono gli ultimi uomini che sfidano i keynesiani.
Questa è la loro grande occasione. Hanno atteso per molto tempo.

ANDANDO ALL'OFFENSIVA IN MODO AGGRESSIVO

Come disse W.C. Fields molto tempo fa, “non dare mai tregua ad un babbeo.”
Questo si applica anche ai parassiti.
Il keynesiano è un apologeta per la classe parassita: collettori di tasse, espansori del deficit e imbroglioni di ogni risma.

Ho creato www.KeynesProject.com per contribuire a mobilitare le truppe guerrigliere in un assalto totale al fortino di Keynes.
È un supplemento all'ampia collezione di libri e materiali gratuiti che si trovano su www.Mises.org, in particolare i libri nella sezione Bibliografia nell'Homepage.

Bisogna attuare un assalto totale alla Teoria Generale che mostri quanto è illogica, frase per frase.
In passato questo è stato fatto sporadicamente, ma non sistematicamente. Perché opporsi al sistema generale di Keynes significava commettere il suicidio accademico.

Quando il tavolo sarà ripulito, si dovrà fare una valutazione sistematica della bibliografia post-Keynes.
Ma questo è un lavoro troppo grande per una manciata di studiosi.
Ci vorrà almeno un decennio per produrre una critica di base di Keynes. La mia speranza è che questo progetto sia pronto in tempo per la crisi prodotta dalle odierne politiche.

Per persaudere la prossima generazione di economisti e di teste parlanti che Keynes si sbagliava, e che quindi i suoi apologeti sono e sono stati nel torto, abbiamo bisogno di due cose: (1) un corpo di materiale in tutti i media possibili che dimostri come la Teoria Generale fosse una truffa fin dall'inizio; (2) un'economia che soffre universalmente per gli effetti delle politiche che sono state giustificate in nome di Keynes.
Dato che stiamo per ottenere la seconda, perché non lavorare alla prima?

CONCLUSIONE

Abbiamo vissuto nell'ombra di Keynes dal 1936.
Quell'ombra ha oscurato l'accademia per oltre 70 anni.
Keynes ha giustificato ciò che i politici ed i burocrati accademici stipendiati avevano sempre voluto: più potere per i politici ed i burocrati di ruolo.

Keynes ha giustificato questo sistema parassita.
Ora sta arrivando il conto.
Gli elettori stanno per unirsi in una rivolta fiscale contro questo conto. Cercheranno una giustificazione.
L'economia della scuola austriaca è oggi la meglio posizionata per offrire quella giustificazione.
Per prendere una posizione ancora migliore, una più giovane generazione di economisti della scuola austriaca deve sviscerare pubblicamente la Teoria Generale.
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