tadiottof
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| Titolo: equo compenso, anzi, iniquo Mer Feb 10 2010, 22:58 | |
| Diavolo di un ministro Bondi! Mentre tutta Italia stava festeggiando il Capodanno, lui firmava un nuovo geniale decreto per ampliare il raggio d’azione dell’equo compenso. Prima si pagava una sovrattassa solo su Cd, audio/videocassette e Dvd per foraggiare autori ed editori, ora il contributo (non chiamiamola tassa, sennò alla Siae di arrabbiano, anche se, di fatto, lo è) si estende a qualsiasi supporto in grado di contenere file audio o video (quindi computer, lettori digitali, telefoni, chiavette e hard-disk). Si calcola che, grazie al nuovo tributo, arriveranno nelle casse Siae dai 100 ai 300 milioni di euro in più ogni anno. Ma è giusto che l’arte sia adeguatamente ricompensata! C’è, però, un grave errore nel nuovo decreto: è stata aggiunta la parola “privata”, che stravolge il denso della rideterminazione del “compenso per copia”. Una legge che poteva diventare innovativa a livello mondiale per chiudere definitivamente le querelle sulla pirateria (libertà di scambio e di utilizzo, non per scopi di lucro,in cambio di un contributo sulle apparecchiature) e’ così diventata l’iniqua norma sul diritto d’autore. E’ paradossale che i ministri “culturali” del Popolo della libertà si distinguano nel combatte le libertà digitale (ricordiamo il precedente dell’onorevole Urbani, che stravolse il principio dello “scopo di lucro” in “scopo di profitto” per arricchire ulteriormente l’industria dell’intrattenimento e minacciando la galera per ragazzini “scaricatori” del p2p)
Copiato da Famiglia Cristiana n° 6 del 7 febbraio 2010 pagina 113. ci sono alcuni passaggi che non comprendo, ma forse a qualcuno di voi saranno chiari. 200snlp | |
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